domenica 26 settembre 2010

Trasferimenti Statali: ingoisti per Prato (UDC)

Solo chi è accecato da pregiudizio ideologico non riconosce i meriti del Governo e dei nostri parlamentari per aver ottenuto l' intervento straordinario di 25 MLN a vantaggio dei nostri concittadini in crisi di lavoro. Lo stanziamento rimane comunque a carattere di una tantum irripetibile.
I dati pubblicati di recente sulla misura dei trasferimenti statali annuali alla nostra città sono viceversa inaccettabili.
Prato riceve ogni anno 343 euro per abitante. Livorno 373; Pistoia 380; Siena 409; Lucca 423, Pisa 453, Massa 513; infine Firenze con 555!
Perchè?
Con il livello di trasferimento di Lucca noi otterremo un aumento di risorse trasferite di E. 19 MLN; di oltre 24 MLN nel caso di Pisa; di ben 33 MLN nel caso di Firenze. E sopratutto non con carattere di una tantum.
Consideriamo che oltre ai cittadini residenti ufficiali, Prato ha, come ben sappiamo, qualche abitante in più.
Per decenni la nostra città ha ovviato con la piena occupazione e la forza economica a questa particolare iniquità ma adesso non possiamo più permetterci che, utilizzato il finanziamento straordinario di 25MLN, ci si trovi ad abbandonare nostri concittadini sfortunati sul lavoro e privi di ogni tutela successiva.
Noi pensiamo che Prato abbia la forza, se supportata da un grande spirito unitario, di rimuovere l' ingiustizia, profonda e inescusabile, di questa carenza di risorse.
Tutti dovrebbero sentirsi in dovere di contribuire a riportare la nostra comunità almeno sul livello degli altri capoluoghi di provincia toscani. Si apra una forte battaglia, a tutti i livelli decisionali. Prato è il terzo comune dell' Italia centrale e vige l'obbligo, per la sua classe dirigente, di farselo riconoscere in tutte le sedi. Dotiamo questa Giunta e il Sindaco Cenni delle risorse di cui godono altri, certamente non più virtuosi di noi e lavoriamo per il bene comune della nostra amatissima città.
G.Bambagioni (Udc Prato)

Lavori finiti...o infiniti!!!!


fonte:www.tvprato.it

Manifestazione di protesta, ieri mattina, sulla SR 325 all’altezza del cantiere de Le Coste. L’iniziativa è stata promossa dalla Lega Nord e dal Pdl in segno di protesta per i ritardi dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza della strada che attraversa la Val di Bisenzio. Militanti della Lega e del Pdl, con tanto di giubbotti fluorescenti, hanno distribuito volantini alle auto in sosta al semaforo. Secondo i due partiti la colpa dei ritardi non è da imputare soltanto all’Anas, ma anche alla Provincia che avrebbe dovuto vigilare con più attenzione per evitare che i lavori di dilungassero oltre i tempi previsti, creando notevoli disagi alla cittadinanza. L’assessore alle infrastrutture della Provincia, Ivano Menchetti, che stamani ha effettuato un nuovo sopralluogo al cantiere de Le Coste, respinge al mittente le accuse. “Il lavoro a Le Coste è praticamente finito, la prossima settimana verrà smontato il cantiere e liberata la strada – spiega Menchetti – La Provincia proseguirà però con decisione nell’opera di modernizzazione della Vallata, nel modo più efficace possibile. L’intervento sul primo lotto va avanti. Sottolineo anche che nel territorio gli unici cantieri aperti sono quelli della Provincia, c’è chi invece sta facendo solo chiacchiere” conclude l’assessore

per vedere il video..http://vimeo.com/15278513

venerdì 24 settembre 2010

Speriamo!!!!!!!


Per il cantiere de Le Coste sulla Sr 325 si avvicina la data dello smontaggio. Ieri l’Anas ha trasmesso un ordine di servizio alla ditta a cui sono affidati i lavori che contiene l’obbligo di ripristinare i due sensi di marcia sulla strada non appena conclusa l’infissione dei pali. La prossima settimana dunque il cantiere sarà definitivamente smontato. “Confermati dunque i tempi che avevo annunciato in Consiglio provinciale il 15 settembre scorso – sottolinea Menchetti – Adesso si apre la fase di programmazione per proseguire, e portare a termine, i lavori del primo lotto”. Intanto per domani mattina alle 11 è confermata la manifestazione di protesta con la catena umana organizzata da Pdl e Lega proprio al cantiere.

mercoledì 15 settembre 2010

A quando la fine?!?!


Il cantiere a Le Coste si conferma la spina nel fianco dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici Ivano Menchetti. In questi giorni su Facebook sta girando una specie di raccolta di firme virtuale, promossa dalla lista civica La città per noi, che chiede espressamente le dimissioni di Menchetti a causa degli enormi disagi provocati agli abitanti della Vallata dai cantieri aperti lungo la Sr 325. E oggi Menchetti sarà di nuovo chiamato a rispondere in consiglio provinciale dei ritardi nei lavori. Sul tema, infatti, i consiglieri provinciali del Pdl Sergio Toccafondi e Francesco Mugnaioni chiederanno conto con una domanda di attualità del mancato rispetto della promessa fatta dallo stesso Menchetti nella seduta del 4 agosto, quando aveva garantito che entro metà settembre sarebbero finiti i lavori sulla Sr 325 e più precisamente sul tratto delle Coste, con lo smantellamento del cantiere e del relativo senso unico alternato.“Il cantiere è, ad oggi, ancora aperto - dicono Toccafondi e Mugnaioni - La Sr 325 nelle ore di punta è sempre congestionata dal traffico a causa dei cantieri in opera. Siamo alla vigilia della ripresa delle scuole e la situazione non potrà che peggiorare. Si moltiplicano i danni per le aziende e gli esercizi commerciali della Vallata”.“Noi non ci stancheremo di vigilare e di far pressioni affinché i lavori siano terminati il prima possibile, ma soprattutto perché si spendano bene i soldi dei contribuenti - aggiungono i consiglieri - e soprattutto se Menchetti non si deciderà ad avere un atteggiamento più serio e responsabile arriveremo a chiederne le dimissioni immediate”.
fonte:www.notiziediprato.it

giovedì 9 settembre 2010

La disfida del Corteggio/Il centrodestra accusa Gestri: “La sua è stata una mancanza di rispetto per la città e per l altre istituzioni”

da NOTIZIE DI PRATO
Non si è affatto rasserenato il clima politico cittadino il giorno dopo il Corteggio con le polemiche legate prima alla decisione della Provincia di far sfilare dietro il proprio Gonfalone i rappresentanti delle comunità di immigrati, con conseguente parere contrario da parte del Comune, e poi con la scelta del presidente Gestri e dell’intera giunta provinciale di non sfilare nel Corteggio. Da una parte e dall’altra adesso si rinfacciano le accuse di aver rischiato di rovinare la festa dei pratesi. Il centrodestra accusa senza mezzi termini Gestri di ingerenza in una manifestazione da sempre organizzata dal Comune e di aver voluto fare per ragioni meramente politiche un doppio sgarbo istituzionale. Il gruppo provinciale del Pdl ha dichiarato al proposito che chiederà conto a Gestri con una domanda di attualità del suo comportamento e “come intenda provvedere allo sgarbo istituzionale verso il sindaco di Prato e soprattutto verso il prefetto”. “La partecipazione - si legge in una nota del Pdl - di cittadini stranieri e di qualunque provenienza estera agli eventi collegati alla Festa della Madonna della Fiera è da sempre stata libera e benvenuta, oltre che naturalmente numerosa. Chiediamo quindi in base a quale ragionamento il presidente della Provincia abbia ritenuto non solo di proporre, ma di spingersi fino alle estreme conseguenze che segnano evidentemente un precedente nei rapporti tra istituzioni. Se il presidente della Provincia e i suoi assessori, anzichè giocare a nascondino tra le vie del centro, avessero sfilato dietro il Gonfalone della Provincia, avrebbero semplicemente fatto il loro dovere di rappresentare l’interezza della comunità pratese, senza inutili distinguo frutto di valutazioni puramente ideologiche e di parte”.


Concetti che tornano in quanto afferma Francesco Querci, capogruppo Udc in Provincia: “Il ruolo istituzionale di rappresentante di tutta la comunità di Gestri lo obbligava ad essere presente a fianco della città, soprassedendo a contrasti di natura politica che ben potevano trovare sfogo in altre sedi ed in differente momento, senza recare così danno ad una manifestazione radicata in otto secoli di storia, alla cui tradizione resta ancorata l’immagine della nostra città. Il Corteggio è festa di campanile, del comune di Prato e la Provincia riveste un ruolo indiretto: questo doveva correttamente indurla a portare, se vogliamo, un elemento di riflessione sul tema della partecipazione della comunità cinese e non certo un elemento di disgregazione e di rottura, aggravato dalla scelta di non presenziare”.


Molto più peso l’affondo di Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl: “La decisione del presidente della Provincia Gestri di disertare il Corteggio storico è insieme una mancanza di rispetto nei confronti della mediazione del prefetto e uno schiaffo alla cittadinanza pratese. Una conferma della totale mancanza di senso delle istituzioni di chi vuol piegare tutto, anche le tradizioni più antiche, ai propri interessi politici”. Mentre Leonardo Soldi, segretario comunale della Lega Nord, ribadisce come l’organizzazione del Corteggio storico spetti al Comune: “La Provincia - afferma Soldi - dovrebbe guardare alle cose di sua competenza, come per esempio tentare di reinserire nel mondo del lavoro le migliaia di cassaintegrati e di lavoratori in mobilità e di trovare un’occupazione per coloro che sono nelle liste di collocamento, invece di pensare esclusivamente agli stranieri”.

Il Gruppo provinciale Udc non condivide la scelta di Gestri

da PRATOBLOG

Prato, 9 settembre 2010 - «Il ruolo istituzionale di rappresentante di tutta la comunità lo obbligava ad essere presente a fianco della ciittà, soprassedendo a contrasti di natura politica che ben potevano trovare sfogo in altre sedi ed in differente momento, senza recare così danno ad una manifestazione radicata in otto secoli di storia, alla cui tradizione resta ancorata l'immagine della nostra città.
Nel merito, si aggiunge, l'integrazione parte non solo dal reciproco rispeetto fra ospite e ospitante, ma anche dalla consapevolezza dell'unità e condivisione della comunità ospitante, nel caso quella pratese. La politica ha il compito fondamentale , dunque, di creare quei ponti di dialogo al suo interno e non portare all'estremo scontro scelte non condivise.
Il Corteggio è festa di campanile, del comune di Prato e la Provincia riveste un ruolo indiretto: questo doveva correttamente indurla a portre, se vogliamo, un elemento di riflessione sul tema della partecipazione della comunità cinese e non certo un elemento di disgregazione e di rottura, aggravato dalla scelta di non presenziare.
Una partecipazione, quella cinese, al Corteggio comunque ritenuta non necessaria per una manifestazione dal sapore tipicamente pratese, alla quale le comunità estere potevano trovare un ruolo diverso e altrettanto coinvolgente, ma di minore impatto sulla pubblica opinione e sulla tipicità della sfilata.
(*) Capogruppo Udc al Consiglio Provinciale di Prato

mercoledì 8 settembre 2010



Convitto della Calza

p.zza della Calza 6 - Firenze

Interverranno:

On. Mazzoni

On. Farina

Saluti:

On Parisi

On. Toccafondi

giovedì 2 settembre 2010

"De Bernardi..chi era costui"


Prato, e in particolare la Provincia, si sta rivelando “matrigna” nei confronti di Piero De Bernardi, grande nome del cinema italiano e pratese di nascita.

E’ quanto sostiene Sergio Toccafondi, consigliere provinciale del Pdl, che qualche mese fa aveva proposto di intitolare al grande sceneggiatore una delle sale di Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia ma anche palazzo dove De Bernardi ha vissuto gli anni dell’infanzia, essendo figlio di Margherita Banci Buonamici, erede della storica famiglia pratese. Proposta che al momento è caduta nel vuoto.“Lo scorso gennaio - dice Toccafondi - è venuto a mancare lo sceneggiatore principe della commedia italiana, il pratese Piero De Bernardi. Nei cinquantasette anni di onorata carriera ha scritto oltre 200 film collaborando con i più grandi registi del cinema nazionale ed internazionale ,”C’era una volta in America”, “Per grazia ricevuta” “Finché c’è guerra c’è speranza”, “Amici miei” la serie di Fantozzi e altre pietre miliari del cinema italiano. Visto che ha trascorso la sua infanzia proprio nel palazzo ove ha sede il consiglio provinciale mi sembrava normale che gli venisse intitolata una sala alla memoria.

E’ inconcepibile che dopo otto mesi dalla presentazione della mia interrogazione non vi sia stata ancora nessuna risposta su un atto che doveva essere fatto d’ufficio.

Un eccellenza pratese trattato come un Carneade qualsiasi…..Cultura vuol dire anche rispetto!”.