martedì 22 marzo 2011

La variante che ci blocca e preoccupa - vincoli e aeroporto

"Nuova Prato" e "Domani Prato"
Mercoledi 23 alle 21,00, in Provincia (Palazzo Banci Buonamici), via ricasoli 25

Parco della Piana e Aeroporto
“la Variante PIT e i suoi vincoli”
Un piano regionale che blocca lo sviluppo di Prato?


Le associazioni Domani Prato e Nuova Prato organizzano un incontro sulla variante della Regione che preoccupa non poco le sorti dello sviluppo della nostra città; i nuovi vincoli del parco della piana, il nuovo progetto areoportuale sotto la lente d'ingrandimento. Un dibattito al quale sono stati invitati a partecipare anche i comitati e le associazioni sul territorio per comprendere e cosa potrebbe comportare per la nostra provincia il concretizzarsi dei piani regionali;

hanno già dato la loro adesione la lista civica "Giovani e Famiglia", "Prato Libera e Sicura" e "Giovani per Prato", nonchè altri rappresentanti istituzionali comunali e provinciali.

Inoltre arricchiranno il dibattito gli interventi di due piloti regolarmente impiegati in tratte da e per Firenze e la proiezione di un filmato che simula le varie ipotesi di variazioni alla pista.

L'asse
ssore all''urbanistica del Comune di Prato, Gianni Cenni, relazionerà sul PIT e parteciperanno al dibattito l'Assessore allo sviluppo economico del Comune Roberto Caverni, i responsabili delle commissioni in provincia Trasporto e Mobilità, Matteo Cocci (pdl), Francesco Mugnaioni (pdl) e Francesco Querci (udc).

Prevista anche la partecipazione del Sindaco di Prato, Roberto Cenni


Introducono la serata i responsabili delle associazioni Domani Prato, Matteo Nincheri e Nuova Prato, Paola Pancini.

con il patrocinio
Paola Bencini & Matteo Nincheri

venerdì 18 marzo 2011

Emergenza 325 !!!


I nuovi problemi alla sr 325 nel già disastrato tratto de La Pusignara, ma in generale l’intera situazione idrogeologica della Val di Bisenzio, finiscono nel mirino dell’opposizione di centrodestra. Con toni differenti: molto duri quelli della consigliera comunale Pdl di Vernio Erica Mazzetti e del consigliere provinciale Sergio Toccafondi, più concilianti quelli dei consiglieri provinciali Pdl Matteo Cocci e Francesco Mugnaioni, del consigliere comunale di Vernio Marco Curcio e di quello di Cantagallo Elenio Pacini. Unica, comunque, è la richiesta alle istituzioni di fare presto e di intervenire in amniera efficiace per risolvere un problema che sta rendendo la vita molto difficile a chi abita nell’Alta Valle.“Condividiamo la decisione di chiudere la strada 325 per motivi di sicurezza – dicono Cocci. Mugnaioni, Curcio e Pacini – e riconosciamo all’assessore Menchetti di essersi recato appena ci sono stati i primi segnali di dissesto, come del resto non lo abbiamo mai accusato di disinteresse durante tutti i lavori che si sono succeduti sulla 325. Ieri sera dopo cena va dato atto che anche il presidente Gestri si è recato di persona sul posto per controllare la situazione. Tuttavia, a distanza di 15 mesi dalla grande frana alla Pusignara, l’intero tratto che da San Quirico porta a Montepiano va messo subito in sicurezza. Non è piu possibile attendere, per qualunque motivazione, non ci si può affidare alla buona sorte metereologica, non è più possibile che i residenti di Sasseta e Montepiano se vedono piovere per oltre 2 giorni siano a rischio isolamento; la strada di Mangona è buona per il rally e non per le chi si deve recare ogni mattina al lavoro”.Concetti vengono rilanciati da Mazzetti e Toccafondi: “Non possiamo pretendere che la natura arresti le piogge al fine di non far franare la sr 325 che ormai più che una rete viaria è diventata un colabrodo – scrivono – Lo dimostra l’ulteriore frana della Pusignara di ieri che ha nuovamente isolato Montepiano dal resto della bassa valle. Quando sono stati eseguiti i lavori di sistemazione a monte della strada non sono state regimate le acque della montagna e del campo soprastante pertanto dovrebbero fare un giusto drenaggio ad intercettazione delle acque oltre alla continua cura della stessa montagna Ancora una volta l’amministrazione comunale e provinciale corrono ai ripari a metter “toppe” , senza una giusta programmazione e previsione , ma soprattutto lasciando in “balia delle onde” un’intera comunità. Ennesima dimostrazione della totale indifferenza di queste amministrazioni non mettendo in pratica quanto promesso nelle varie assise elettorali”.

mercoledì 16 marzo 2011

La spiegazione dell'INNO ITALIANO


La cultura di Mameli è classica e forte è il richiamo alla romanità. È di Scipione l'Africano, il vincitore di Zama, l'elmo che indossa l'Italia pronta alla guerra
Una bandiera e una speranza (speme) comuni per l'Italia, nel 1848 ancora divisa in sette Stati

In questa strofa, Mameli ripercorre sette secoli di lotta contro il dominio straniero. Anzitutto,la battaglia di Legnano del 1176, in cui la Lega Lombarda sconfisse Barbarossa. Poi, l'estrema difesa della Repubblica di Firenze, assediata dall'esercito imperiale di Carlo V nel 1530, di cui fu simbolo il capitano Francesco Ferrucci. Il 2 agosto, dieci giorni prima della capitolazione della città, egli sconfisse le truppe nemiche a Gavinana; ferito e catturato, viene finito da Fabrizio Maramaldo, un italiano al soldo straniero, al quale rivolge le parole d'infamia divenute celebri "Tu uccidi un uomo morto"

Ogni squilla significa "ogni campana". E la sera del 30 marzo 1282, tutte le campane chiamarono il popolo di Palermo all'insurrezione contro i Francesi di Carlo d'Angiò, i Vespri Siciliani.

La Vittoria si offre alla nuova Italia e a Roma, di cui la dea fu schiava per volere divino. La Patria chiama alle armi: la coorte, infatti, era la decima parte della legione romana

Mazziniano e repubblicano, Mameli traduce qui il disegno politico del creatore della Giovine Italia e della Giovine Europa. "Per Dio" è un francesismo, che vale come "attraverso Dio", "da Dio"

Sebbene non accertata storicamente, la figura di Balilla rappresenta il simbolo della rivolta popolare di Genova contro la coalizione austro-piemontese. Dopo cinque giorni di lotta, il 10 dicembre 1746 la città è finalmente libera dalle truppe austriache che l'avevano occupata e vessata per diversi mesi

L'Austria era in declino (le spade vendute sono le truppe mercenarie, deboli come giunchi) e Mameli lo sottolinea fortemente: questa strofa, infatti, fu in origine censurata dal governo piemontese. Insieme con la Russia (il cosacco), l'Austria aveva crudelmente smembrato la Polonia. Ma il sangue dei due popoli oppressi si fa veleno, che dilania il cuore della nera aquila d'Asburgo.

INNO
Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore; Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla, Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò

giovedì 10 marzo 2011

no alla pista parallela; passa la Mozione UDC


E' stata approvata dal Consiglio Provinciale la Mozione UDC, CONTRO la proposta regionale, relativa alla “nuova pista parallela” dell’Aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, con i voti di UDC, PD, LEGA NORD e IDV e l'astensione del gruppo PDL.

IL Giorno Successivo in CONSIGLIO COMUNALE la stessa MOZIONE presentata dal Gruppo UDC in Comnune, passa ALL'UNANIMITA

Il il dibattito che è seguito alla proposta regionale debba essere ricondotto nella ben più ampia necessità della “riqualificazione” e dell’“ammodernamento” delle infrastrutture e dei trasporti, via terra e via cielo, della Toscana e, nello specifico, dell’Area Metropolitana Firenze-Prato-Pistoia e dei suoi collegamenti con il Mare (Livorno e Pisa) e che tale dibattito culturale e politico cittadino debba tendere verso un ben più importante e prioritario “Aeroporto della Toscana” il quale, a ben considerare entrambe le realtà aeroportuali di Firenze e Pisa, non può prescindere da un loro diretto e fondamentale coinvolgimento secondo funzioni specifiche e gerarchie nazionali, continentali e intercontinentali.
Solo l'aeroporto di Pisa sembra meglio rispondere all'esigenze così come appena descritte, per logistica e potenzialità di espansione.
Ritenendo necessario
a) come prioritario e necessario, prima ancora di parlare di una “nuova pista” e mai parallela ovvero di un prolungamento della pista esistente dell’Amerigo Vespucci, inserire la questione dell’ammodernamento dei due attuali aeroporti della Toscana in un ammodernamento delle rete infrastrutturale e di collegamento terrestre, che coinvolga l’intera area metropolitana e il contestuale collegamento con Livorno e Pisa, al fine di una riqualificazione di entrambi gli aeroscali, ovvero della realizzazione del ben più importante e necessario “Aeroporto della Toscana”, senza fare emerge controproducenti lotte campanilistiche a vantaggio dell’una e dell’altra delle due città toscane di Firenze e di Pisa.
b) come prioritario e fondamentale, in una situazione di forte crisi socio-economica come stiamo attraversando, considerare la Toscana una “grande provincia” dell’Europa e vedere il potenziamento delle reti infrastrutturali, compresi entrambi gli aeroporti di Firenze e di Pisa, un’occasione di potenziamento di tutti quei servizi a sostegno dello sviluppo economico, imprenditoriale e turistico di cui oggi Prato, l’Area Metropolitano di Firenze-Prato-Pistoia, la costa e l’intera Regione attendono il rilancio.
Francesco Querci, capogruppo Provincia

giovedì 3 marzo 2011

"Aeroporto della Toscana" secondo l'UDC prato


Prato, 2 marzo 2011 - A seguito della proposta regionale relativa
alla costruzione di una nuova pista parallela dell'Aeroporto di Peretola, Francesco Querci e Antonio Longo, capigruppo Udc rispettivamente alla Provincia ed al Comune di Prato, hanno presentato nei rispettivi consigli un ordine del giorno sollecitando il parere contrario alla realizzazione di tale progetto.


Nel documento Querci e Longo sottolineano come ben più impellente sia la necessità di promuovere un reale ammodernamento dei due attuali aeroporti toscani (quello di Firenze e quello di Pisa) e della rete infrastrutturale terrestre che coinvolge l'intera Area Metropolitana Firenze-Prato-Pistoia ed il collegamento con Pisa e Livorno.
Una riqualificazione delle infrastrutture e dei trasporti, nell'ottica della realizzazione di un Aeroporto della Toscana, risponderebbe anche - secondo i due capigruppo -, all'esigenza di porre un argine alla crisi socio-economica che la Toscana sta attraversando, poiché potenzierebbe tutti quei servizi che sono a sostegno dello sviluppo economico, imprenditoriale e turistico dell'intera regione. E prop
rio per ottenere tali benefici, l'Amministrazione provinciale e quella comunale hanno il compito - a parere di Querci e Longo - di dar luogo ad ogni azione politica necessaria affinchè il potenziamento di entrambi gli aeroscali sia realizzato.

I Gruppi UDC in Provincia ed in Comune hanno presentato nei rispettivi consigli un ordine del giorno sulla proposta regionale, relativa alla “nuova pista parallela”
dell’Aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze;
Rilevano i capogruppo, Querci e Longo, che il dibattito che è seguito alla proposta regionale debba essere ricondotto nella ben più ampia necessità della “riqualificazione” e dell’“ammodernamento” delle infrastrutture e dei trasporti, via terra e via cielo, della Toscana e, nello specifico, dell’Area Metropolitana Firenze-Prato-Pistoia e dei suoi collegamenti con il Mare (Livorno e Pisa) e che tale dibattito culturale e politico cittadino debba tendere verso un ben più importante e prioritario “Aeroporto della Toscana” il quale, a ben considerare entrambe le re
altà aeroportuali di Firenze e Pisa, non può prescindere da un loro diretto e fondamentale coinvolgimento secondo funzioni specifiche e gerarchie nazionali, continentali e intercontinentali.
Solo l'aeroporto di Pisa sembra meglio rispondere
all'esigenze così come appena descritte, per logistica e potenzialità di espansione.
Ritenendo necessario
a) come prioritario e necessario, prima ancora di parlare di una “nuova pista” e mai parallela ovvero di un prolungamento della pista esistente dell’Amerigo Vespucci, inserire la questione dell’ammodernamento dei due attuali aeroporti della Toscana in un ammodernamento delle rete infrastrutturale e di collegamento terrestre, che coinvolga l’intera area metropolitana e il contestuale collegamento con Livorno e Pisa, al fine di una riqualificazione di entrambi gli aeroscali, ovvero della realizzazione del ben più importante e necessario “Aeroporto della Toscana”, senza fare emerge controproducenti lotte campanilistiche a vantaggio dell’una e dell’altra delle due città toscane di Firenze e di Pisa.
b) come prioritario e fondamentale, in una situazione di forte crisi socio-economica come stiamo attraversando, considerare la Toscana una “grande provincia” dell’Europa e vedere il potenziamento delle reti infrastrutturali, compresi entrambi gli aeroporti di Firenze e di Pisa, un’occasione di potenziamento di tutti quei servizi a sostegno dello sviluppo economico, imprenditoriale e turistico di cui oggi Prato, l’Area Metropolitano di Firenze-Prato-Pistoia, la costa e l’intera Regione attendono il rilancio.
Tanto premesso chiedono che
il Consiglio Comunale e provinciale di Prato esprimano contrarietà alla realizzazione di una “nuova pista” parallela dell’Aeroporto Amerigo Vespucci, in quanto considera l’attuale proposta non rispondente alle necessità sopra esposte a solo beneficio del capoluogo toscano, a discapito dello sviluppo economico, imprenditoriale e turistico dell’Area Metropolitana, nonché dell’intera regione,
il Sindaco e il Presidente della Provincia e la Giunta a farsi carico – anche all’interno del P.I.T.T. – di ogni ulteriore azione politica affinché il potenziamento di entrambi gli aeroscali di Firenze e di Pisa abbiano le giuste ricadute a beneficio di Prato, dell’Area Metropolitana, della Toscana e non solo di Firenze.
Francesco Querci, Antonio Longo

martedì 1 marzo 2011

CARMIGNANO: Tarantini SINDACO


Parte la corsa per il Sindaco di Carmignano.

Centro Destra (con l'unica eccezione - per ora - di FLI) appoggia il 29enne Vito Tarantini, vigile urbano.

Province: quale futuro?

Interessante articolo del Sole 24ore, non per altro perchè si riparla del loro futuro, sull'ipotesi di una loro riforma; in questo caso come "Associazioni di Comuni"

Carmignano: non solo ECOMOSTRO, anche biologico


CARMIGNANO: dall'ecomostro di Artimino (nostro cruccio) al biologico (apprezzabie fieliera corta), quando il privato supera il pubblico...

Gestri: scelte condivise per Prato


dalla Provincia: chi meglio di un Presidente della Provincia può mettersi in moto per cordinare e trovare le sinergie per il nostro territorio; se sono state perse che si ritrovino.