venerdì 30 gennaio 2009

La politica in tempi di “casta”

Tutti i terremoti giudiziari che si sono abbattuti sulle amministrazioni pubbliche negli ultimi anni hanno letteralmente spiazzato e spesso esaperato i cittadini.
La mancanza di fiducia nella politica è ai massimi storici, e va notato che questo problema riguarda principalmente la politica a livello locale.
Questo per due ordini di motivi: le elezioni politiche, in un momento di emergenza economica come questo, richiamano comunque le persone alle urne, mentre per contro la disaffezione verso le nuove nomine di rappresentanti viene tutta riversata a livello locale, dove è maggiormente sentita la sfiducia in un rapporto che si considerebbe più stretto col cittadino.
L’urgenza dei grandi problemi nazionali e internazionali ha portato molte persone al voto nonostante il comune pensiero dei cittadini sulla politica e sui suoi dirigenti sia in genere negativo, vuoi per le indagini giudiziarie di cui molte amministrazioni sono state oggetto in tutta Italia, vuoi per la vasta eco dei media su tutti i malcostumi della “casta” (anche quelli privi di rilevanza penale).
Sicuramente i politici locali sono percepiti come la “casta” più vicina ai cittadini, i privilegi che si possono toccare con mano, e l’inettitudine dell’amministrazione a livello locale in molti casi alimenta questo sentimento di insofferenza che sicuramente caratterizzerà la campagna elettorale delle amministrative.
Il compito della politica è dunque doppiamente difficile.
La classe politica dovrà fare i conti con questa situazione e avrà il compito di rinnovarsi, di uscire dai vecchi schemi, soprattutto in regioni come la Toscana, dove l’amministrazione è da decenni di un solo colore, dove le maggioranze dovranno per lo meno dimostrare che l’amore per le poltrone e gli incarichi non è il solo scopo della campagna elettorale mentre le opposizioni dovranno invece mostrare maggior limpidezza e minor attitudine al compromesso. Insomma, il compito è arduo, perché bisogna uscire dal circolo vizioso che oggi i cittadini si trovano sotto gli occhi: una politica che alimenta soltanto se stessa e da cui le città, le province e le regioni non traggono reali benefici.
E ciò va fatto in un clima più che mai polemico e affrontando lo spirito dei cittadini ormai poco inclini alla riconciliazione con i propri amministratori.
Il discorso però non finisce qui.
Anche l’elettorato ha un compito ben gravoso. Le polemiche sulla casta politica hanno fatto emergere anche commistioni con il mondo dell’imprenditoria o del lavoro, con i cittadini stessi talvolta. Il malcostume insomma non è appannaggio dei soli politici.
A livello nazionale osservatori e commentatori si sono più volte chiesti se davvero non meritiamo la classe politica che abbiamo. Ebbene, questo siamo noi a doverlo dimostrare.
Ed il primo passo sono le elezioni amministrative e come ci rapporteremo ai nostri futuri rappresentanti.
Per il vero cambiamento occorre il superamento di ogni pregiudizio da parte di noi cittadini nel dibattito politico, evitando polemiche e insulti facili o richieste di miracoli in diretta.
Il tutto però dovrà essere preceduto da un ovvio atteggiamento di trasparenza negli intenti e nei programmi da parte dei candidati.
Francesco Querci (segretario comunal udc)

giovedì 29 gennaio 2009

Sanità e sociale


Sanità e sociale: quale futuro ci attende?

E’ la domanda a cui il Circolo Cives di Prato cercherà di trovare una risposta in occasione dell’incontro informativo che porta lo stesso titolo, organizzato per venerdì 30 gennaio alle ore 21 presso l’Hotel Datini a Prato.

Un appuntamento aperto al pubblico, che ha il semplice scopo di informare la cittadinanza su quelle che sono le caratteristiche dell’attuale sistema sociosanitario pratese e su come queste muteranno nella sanità pratese del futuro: con la costruzione del nuovo nosocomio, si prevede infatti di accantonare l’attuale suddivisione interna per reparti, sostituendola con una divisione per intensità di cura.

A parlarne, saranno il Presidente dell’Ordine dei Medici di Prato Luigi Biancalani, la Vicepresidente della Commissione Sanità e Sicurezza Sociale della Regione Toscana Annamaria Celesti, l’ex Segretario Provinciale della Cisl Funzione Pubblica Luciano Gestri, il Vicesegretario Regionale del Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri Dante Mondanelli e l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Prato, Maria Luigia Stancari. Moderatrice dell’incontro sarà Lorenza Razzi del Circolo Cives, mentre le conclusioni spetteranno al presidente del gruppo regionale di Forza Italia verso il PdL, Alberto Magnolfi.

mercoledì 28 gennaio 2009

Kebab,..e ..a Prato??!!!


Era ormai nell'aria. Presto o tardi qualcuno si sarebbe accorto (o meglio, avrebbe preso piena consapevolezza) del problema. Kebab, ristoranti etnici, fast-food e locali gestiti da persone di etnie diverse da tempo stanno "invadendo" a macchia d'olio i nostri centri storici, tra gli sguardi più o meno tolleranti dei cittadini. A Lucca il Comune ha assunto una posizione finalmente decisa, forte,in merito a questo fenomeno, emanando un regolamento ad hoc e prevedendo specifici requisiti per l'apertura e la gestione di questi locali all'interno della cerchia muraria lucchese. Le polemiche (direi prevedibili) non mancano,ma ritengo che con questo importante provvedimento si sia creato un precedente di primaria importanza. Se a Lucca la situazione è tale da richiedere un intervento specifico del Comune, cosa potrebbero rispondere i cittadini pratesi? Dobbiamo ancora restare inermi passeggiando lungo Via Santa Trinita mentre esterrefatti notiamo che ogni 5 metri c'è un kebab o un altro locale gestito da stranieri, dove magari non figurano neanche le insegne in italiano? Dove grossi dubbi pervadono in merito al rispetto di elementari norme di igiene? E' inoltre palese e insostenibile che si vengano a creare all'interno delle mura pratesi delle vere e proprie "zone" ove è difficile persino trovare un negozio gestito da italiani. Se il centro storico di Prato sta andando a morire è anche a causa di una cattiva (direi pessima) gestione sotto il profilo urbanistico ed estetico della città: si rende possibile l'apertura di centinaia di locali etnici ma non si pensa alla tradizione e tipicità dei prodotti pratesi. Anche in questo senso il comune di Lucca aveva accennato alcune proposte (di dubbia applicazione se non vogliamo vedere i sedani alla pratese venduti nei ristoranti cinesi) per la tutela dell'arte culinaria lucchese. Ma quello che adesso riteniamo davvero urgente è un intervento anche a Prato in questo senso. Non è una questione di razzismo di nessun tipo (tantomeno "gastronomico o culinario" come è stato sostenuto), ma un problema di regolamentazione e disciplina di questa tipo di attività. La nostra Costituzione insegna che "l'iniziativa economica privata è libera", ma questa attività deve essere regolata affinchè non rechi danno alla sicurezza dei cittadini e in modo da garantire una più sana e pacifica convivenza civile. Non è più sostenibile un silenzio vergognoso su temi come questo che toccano direttamente ogni cittadino pratese e in cui ognuno si sente coinvolto. Auspico quindi un celere intervento del sindaco anche a Prato, perchè finalmente si inizi ad affrontare seriamente certe problematiche di interesse diffuso e particolarmente sentite da tutti. Da qualche parte dovremo pure iniziare, prima che sia troppo tardi per gestire in maniera corretta i problemi della nostra Città.

Giorgio Silli

martedì 27 gennaio 2009

LA CITTA’ CHE SI TRASFORMA (su 38-1)

Contributo all’incontro promosso dal gruppo 38-1

Le Varianti al PGR di Secchi su: Piano strutturale,regolamento urbanistico,aprono in città un dibattito che noi speriamo veramente partecipato sulla Città che vorremmo.
I limiti ormai da tutti riconosciuti del PRG di Secchi ,che pur cercando una visione d’insieme ,ha di fatto immobilizzato lo sviluppo della città,impedendo un recupero di aree produttive e residenziali secondo la domanda che il mercato e le necessità richiedevano,ed isolato di fatto il centro dell’area metropolitana quale è Prato non riuscendo a prevedere strumenti di collegamento tra la singolarità urbana ,da Secchi proposta in modo errato come la Città-fabbrica,e le aree contigue di Firenze e Pistoia.
Una visione limitata che non ha previsto infrastrutture di collegamento e mobilità e che al contempo non ha permesso una trasformazione diversificata rispetto al manufatturiero tessile ,prevedendo piani di recupero per aree limitate,secondo standard pianificati in modo uniforme,che da una parte non hanno permesso interventi veramente importanti ed innovativi per il marketing territoriale,e che hanno penalizzato anche la progettazione,perché si è dovuto pensare secondo obsoleti regolamenti urbanistici la realizzazione di edifici residenziali e produttivi che il mutamento della città avrebbe richiesto più adeguati e degni di arredo. Difendendo la Città-fabbrica si è imprigionato la città in un decadimento programmato.Il resto lo ha fatto la crisi economica.
Ma siamo a domandarci : La crisi in cui versa la città è la causa o l’effetto del decadimento abitativo ,produttivo,decisionale? Come si pone il gruppo 38-1 sul piano Secchi? La nuova variante non avvantaggerà,ma anzi perseguirà le rendite fondiarie,come se negli ultimi 60 anni prato fosse stata amministrata da politiche diverse. La necessità di un Nuovo Piano strutturale ,e di una revisione del regolamento urbanistico che leghino in un percorso continuo con controlli di verifica formazione dei modelli di pianificazione e gestione,attuando davvero le aspettative del Piano Strategico,le criticità nell’attuazione di recupero degli edifici produttivi,il ritardo nell’attuazione di strutture di Servizio, rimangono solo intenzioni ormai, nelle possibilità di questa Amministrazione. Noi non pensiamo che La Variante sulla Declassata per Il Polo Espositivo,ormai la Madre di ogni intenzione di revisione urbanistica,
Nonostate la si voglia camuffare come una variante di trasformazione della città è soltanto invece un intervento su un’area grande ma poi non così grande 40.000 mq che potrebbe diversificare ma certamente non incidere sulle vere necessità urbanistiche.Il dibattito urbanistico pro e contro non può limitarsi a questo.
La scelta della variante per la Multisala fatta in extremis dalla precedente Amministrazione almeno aveva trovato se non l’unanimità almeno il consenso di una gran parte della città ,dibattuta tra il buono ed il cattivo,tra la qualità dell’intervento ed il peso di ricaduta.Quella scelta non era però in modo dignitoso contrabbandata come la CITTà CHE SI TRASFORMA.
Ora non vorremmo che nella fretta di creare un polverone intorno ad una scelta importante,ma una,ci si dimenticasse che quell’intervento non può risolvere i problemi del centro storico,i problemi di un piano di edilizia economica e popolare per migliaia di nuovi,residenti,la soluzione di problemni urbanistici sollevati da comitati civici spontanei.C’è bisogno più che di interventi faraonici di un percorso continuo più vicino ad una realtà che si trasforma,di quelle piccole cose che fanno vivibile e bella una città per i suoi cittadini e per chi ha voglia su questa di scommettere ed investire.
E che dire sul dimezzamento delle volumetrie industriali :non si può accettare in modo automatico questa linea ; negli interventi di recupero a volte bisognerebbe salvaguardare l’unità degli edifici secondo logiche progettuali procedendo secondo i casi di intervento.
Uno degli aspetti oscuri del procedimento per la variante rimane la partecipazione dei cittadini alle scelte sul recupero degli spazi e degli edifici.Al momento è previsto un garante della comunicazione Urbanistica,e la Regione sta varando una legge sulla partecipazione farraginosa ma potenzialmente utile,ma costruire scelte in base ai valori durevoli che la comunità della citta vuole difendere in primis vuol dire sapere ascoltare davvero.
E’ certamente interessante che un gruppo di architetti e non identificati nella sigla 38-1 cominci a diversificarsi in modo netto,scegliendo di fatto un’alternativa politica a questa amministrazione in tema di PRG,ma non siamo ipocriti,alcuni dei firmatari contribuirono e non poco alla costruzione del Piano Secchi,molti condivisero quelle scelte.
Se noi accettiamo le critiche alle varianti,e condividiamo il recupero delle frazioni,e la valorizzazione del Centro storico,non possiamo valutare la concertazione certamente come strumento inconcludente e dubitiamo che l’Agenzia strategica Prato almeno come la si legge dai comunicati stampa possa essere lo strumento per un piano diverso.
Se condividiamo le critiche una maggior trasparenza sulle municipalizzate,e la proposta a sciogliere il distretto partallelo cinese attraverso una vera integrazione nel mercato secondo regole e programmi comuni,vorremmo chiarezza sul rapporto tra maggioranza ed opposizione,sul ruolo del Comune e della Provincia e della Regione.
Noi cerchiamo di dialogare con la società civile di cui siamo parte come cittadini proponendosi però anche come partito politico.
Il pericolo che nuovi profeti,che hanno da sempre condiviso ed utilizzato linee politiche della sinistra ,oggi si propongano per attirare come nella favola del Flautaio magico di Andersen le nuove generazioni aggregatesi nei Comitati spontanei cittadini,ci rende
Propensi ad evitare facili entusiasmi.Non vorremmo finire tutti affogati come i topolini della favola.
Agli amici di 38-1 : Siete disposti a ripensare il Piano Secchi e la sua visione della città fabbrica,siete disposti a rivedere l’assetto del Macrolotto 2,siete disposti a pensare collegamenti viari nuovi e nella provincia e nell’area nord di Cantagallo e Vernio ?
Siamo preparati al confronto.

Enrico Mencattini segretario Provinciale UDC

mercoledì 21 gennaio 2009

Querci (Udc): Chi non é stato in grado ieri di dare risposte come può oggi segnare positivamente il corso degli eventi?

Prato, 20 gennaio 2009 - «Tutti noi siamo animati dal desiderio di fare risorgere il nostro Centro Storico e spesso riteniamo di avere la ricetta defiinitiva, "quasi magica". Quanto letto su Via Santa Trinita ne é l'esempio; ma potrei citarne altri interventi che riguardano altre vie, piazze o quartieri, ma la sostanza non cambia. Si riapre alle automobili, anzi anche agli autobus e, come d'incantesimo, Via Santa Trinita risorge e tutto il centro si riqualfica.

Purtroppo non sarà così, come del resto non sarà così per il resto del Centro in assenza di una progettualità complessa e qualificante che oltre ad un piano di riassetto viario e di accesso al centro, adotti misure economiche di sostanza: dagli investimenti, alle agevolazioi fiscali, all'accellerazione delle pratiche per il recupero deli immobili in centro, incentivi di varia natura per residenti e commercianti con in servizi a questi connessi (compresi quelli per la sicurezza). Non cadiamo, dunque, nell'errore dell'approssimazione e della superficialità che é stato elemento che ha caratterizzato l'amministrazione di sinistra.

Oltre le enunciazione teoriche, ha fatto seguito solo un'azione dettata dall'emergenza quale sintomo inequivocabile di continuo ritardo di manovra d'intervento e valutazione dei fenomeni. Dall'ultimo progetto dell'assessore Carlesi, risultato anacronistico per non tenere di conto dei cambianti in atto in città, si é passati ad un'inerzia totale del suo sostituto. Quello che in cinque anni é stato rimproverato all'amministrazione di sinistra é stato proprio la mancanza di progettualità e di coraggio.

Dopo l'anacronistico progetto dell'allora assessore Carlesi é seguito solamente il progetto di Piazza Mercatale (dettato più dalla disperazione che dalla convinzione) con un epilogo a noi tutti sin troppo noto. Oggi esiste un divieto che si concretizza nel non sbagliare; il nostro centro non si può permettere esperimenti dettati dalle emozioni, dall'emergenza o anche dalla passione.

Chi ha voglia di fare ha l'occasione elettorale da sfruttare direttamente o indirettamente per indirizzare verso le scelte migliori e verso gli uomini capaci di attuarle, con l'avvertimento però di evitare di riporre fiducia in coloro che oggi ritengono di sapere cosa fare quando sino a ieri hanno gestito la città, direttamente o indirettamente, condizionando fortemento il destino del nostro centro storico, purtroppo nella direzione sbagliata! Francesco Querci, segretario comunale Udc».

martedì 20 gennaio 2009

..perchè.. NO!!!!!!


riceviamo e pubblichiamo:

Caro Sig. Toccafondi,
ho avuto la possibilità di visitare con persone del luogo una splendida città siciliana, Catania, non è stata la prima volta. E' semplicemente "strana" la sensazione che ho provato di girare per le strade, di visitare, essere LIBERAMENTE tra le persone, di vivere la città..eppure le notizie che spesso ci arrivano dal nostro sud crude e tragiche di morti ammazzati, è un contraddittorio di pregiudizi....beh comunque far colazione ai piedi della piazza dell elefantino -duomo s.agata in perfetta armonia attorniata da famiglie con bambini, gruppi di giovani è una sensazione così bella che a Prato è da tanto che non provo...nella mia città Prato-centro storico,sono un po' di anni che non si respira aria buona ,tranquilla, è un vero peccato!!!tra l'altro non me ne vergogno,devo ammetterlo, ma preferisco cittadine come Pistoia oppure la grande Firenze...ma non va bene!!! tornando a Catania, ciò che mi ha fatto rimanere esterrefatta è che i catanesi VIVONO la città liberamente di sera e notte!!! tanti bei gruppi di giovani nei locali intorno alle vie centrali, a passeggiare e... dulcis in fundo chi ti vedi sbucare polizia e\o carabinieri con militari..allora si può!!!!! ma non li vedi soltanto a tarda sera, anche durante il giorno...il fatto sta che i catanesi si sentono "protetti", parola di siculo! personalmente non ha dato fastidio o senso vedere la famosa "militarizzazione" in città...che non è certo, come qualcuno può pensare, esercito uguale guerriglia!!!! perchè a Prato non è possibile garantire ciò che la maggior parte dei cittadini reclama:sicurezza e ordine??!! La povera Prato ha bisogno di rialzarsi e noi con lei.
Vittoria Breschi

venerdì 16 gennaio 2009

"Giovini e Famiglia" litiga con "i Giovani Pratesi"

COMUNICATO PER LA STAMPA E MEDIA PRATESI
15/01/09

Giovani e Famiglia reputa prive di qualsiasi fondatezza le affermazioni fatte dal Movimento Giovani Pratesi lette oggi su Pratoblog.it in merito alla costituzine di un Polo Civico trai soggetti citati.

Se il giovane Francesco Cappelli sa che è stato costituito un Polo Civico tra i soggetti da lui citati, è pregato di farcelo sapere anche a noi diretti interessati perché in due ore di assemblea alla quale abbiamo partecipato e alla quale i Giovani Pratesi avevano assicurato la loro presenza, poi smentita dai fatti, non ce ne siamo accorti.
Se fossero stati umilmente presenti come i quaranta partecipanti di martedì sera forse avrebbero le idee più chiare e prenderebbero le loro scelte in modo più consapevole. Farebbero inoltre dei comunicati con una maggiore cognizione di causa.
Damiano Baroncelli
Lista Civica Giovani e Famiglia


RIFERIMENTO
Prato, 15 gennaio 2009 - «La notizia della costituzione di un polo civico non giunge nuova, era nell'aria già da diverso tempo. Andando però a vedere chi sono i componenti di questo polo, rimango grottescamente stupito. Vedo tra i promotori: Coordinamento, Municipio Verde, Associazione per la Sinistra, Giovani e famiglia, Meet up di Beppe Grillo, Coordinamento dei comitati della piana e Primavera di Prato.

Il dubbio sorge spontaneo: Come faranno a convivere realtà all'apparenza simili ma al contempo molto diverse? Nella situazione di crisi attuale, dove l'auspicio di tutta la città è quello di un cambiamento radicale di volti, personaggi, modi di fare politica ed iniziative, quale futuro e sopratutto quale utilità ha una accozzaglia di identità e simboli come questa, tra i quali emerge il Meet-up di Grillo bandiera dell'antipolitica?

Che senso ha creare un polo civico di Sinistra che ricorda molto l'Arcobaleno Bertinottiano, se poi, a detta loro, il progetto è quello del rinnovamento dell'amministrazione.. se non mi sbaglio un contributo importante al fallimento e alla situazione nella quale ci troviamo adesso è arrivata, in questi anni, proprio da quella parte. Francesco Cappelli, Movimento Giovani Pratesi»

giovedì 15 gennaio 2009

Ci vuole il suo tempo......!!!


Nel 2006 il sottoscritto metteva a conoscenza, con idonea interrogazione, la pubblica amministrazione sullo stato di degrado in cui versava (e versa) Via Marengo. Purtroppo queste amministrazioni non hanno saputo gestire e regolamentare questi flussi migratori, già Martini ci faceva passare per “visionari” dichiarando che non esisteva nessun “allarme Cina” praticamente i nostri s.o.s sono sempre stati lasciati cadere nel vuoto e questi anni di dissennata sottovalutazione del problema hanno portato Prato in ginocchio sotto tutti i punti di vista dall’economia alla cultura. E' bastato un blitz delle forze dell'ordine per avere la dimensione del problema. A poco è servito il sopralluogo* dell'allora assessore Milone. Addirittura la circoscrizione centro ha acquistato uno spazio nel mensile italo-cinese Wan Li per cercare di far capire le regole fondamentali da rispettare. L’integrazione, fiore all'occhiello!!?? dell'assessore Frattani, è fallita e alla luce dei fatti quei 2.500 euro potevano essere destinati alla “comunità” pratese. Qualcuno si è risentito degli articoli apparsi sulla stampa internazionale nonché i vari servizi giornalistici: ce li meritiamo!
Speriamo che i controlli continuino e non siano solo degli spot pre-elettorali.
Un plauso particolare alle nostre forze dell’ordine sempre pronte ad ogni sacrificio, a loro dico GRAZIE!!
Sergio Toccafondi
consigliere circoscrizione centroFI verso il PdL
* sopralluogo, fonte PratoBlog:
http://www.pratoblog.it/news/2008-02/via-marengo-anche-se-in-ritardo-speriamo-che-qualcosa-stia-cambiando-p1052.asp

martedì 13 gennaio 2009

raccolta "porta a porta"

In questi giorni è stata recapitata nelle case dei residenti del centro storico, una lettera con la quale si informa dell'avvio del progetto della raccolta differenziata 'porta a porta' dal mese di febbraio.

Questo comporterà la liberazione del centro dei contenitori sparsi per le vie e dei rifiuti indifferenziati, prevedendo in casa la differenziazione a seconda dei materiali, organici, plastica, carta, residui secchi, tetrapak e altro, che andranno riposti in appositi contenitori forniti dal Comune e ritirati per tipologia in giorni della settimana alterni in una fascia oraria determinata. Ciò si tradurrà nel vedere le nostre strade con tanti piccoli indistinti cassonetti tutti in fila di sera in attesa del ritiro.

La raccolta di questo tipo, da lodare e condividere, reca però due tipologie di problematiche che sono già emerse dove il sitema è già stato attuato e persino nella vicina Pistoia. Lo spazio per i vari contenitori all'interno delle case più piccole e quello, più grave, dell'igiene, della salute ambientale e del decoro urbano nel caso di una sua non perfetta attuazione.
Infatti se da un punto di vista teorico tutto appare coincidere con le attuali esigenze ambientali, dal punto di vista pratico le insidie sono molte ed anche intuibili.

Il centro di Prato conosce un perdiodo delicato, con larghe zone del suo territorio interessato dal degrado e da condizione d'igiene critiche che ha spinto l'amministrazione, in taluni casi, a riporre cassonetti dove erano stati tolti (Piazza Lippi). Mucchi di sacchetti di spazzatura si ingrossano fuori dagli orari previsti e ciò è sintomo di una scarsa sensibilità da parte di parte dei residenti vuoi per mancanza di volontà, vuoi per difficolt di comprsnsione, vuoi per male educazione.

Il progetto 'porta a porta' non dovrà solo essere accompagnata da una capillare campagna informativa, che comunque verrà fatta propria da parte di una minoranza della cittadinanza, ma sin da subito da una politica di controllo altrettanto capillare. Su quest'ultimo punto sono molte le perplessità; la raccolta verrà effettuata dalle 19,30 alle 20,30 ovvero in un orario già noto per la difficoltà di copertura da parte della polizia municipale e per criticità ancor più gravi.

Invitiamo l'amministrazione cittadina, dunque a porre un'attenzione particolare proprio in concomitanza dell'attuazione del progetto con un impegno particolare per i necessari controlli, evitando di compiere altrimenti passi avventati e prematuri.
Senza la garanzia di un controllo attento e continuo, per informare o per fermare i trasgressori si rischia un ennesimo fallimento delle politiche per il Centro, con l'ennesimo nocumento al suo decoro, alla sua pulizia e quindi per la sua vivibilità.

Resta infine ancora bene a chiarire come verrano smaltiti i derivati della raccolta differenziata.

Francesco Querci
Segretario comunale Udc Prato

lunedì 12 gennaio 2009

anniversario dichiarazione diritti dell'uomo

"Io credo che esistano due normalità"

"Io credo che esistano due normalità."

Una è la normalità dove nessuno più si stupisce se un Ente Locale è un organo di mantenimento e perpetuazione del potere attraverso la cura delle clientele, utilizzando opportunamente la spesa pubblica. Dove si ritiene normale che se comanda la sinistra, la viabilità della città sia in funzione dell'accesso ai supermercati Coop. Dove si ritiene normale che se sei hai un lavoro a tempo determinato nel pubblico è meglio che non dici mai niente contro il partito che governa, che poi non ti rinnovano il contratto. Dove si ritiene normale che per avere un impiego pubblico non è necessario essere competente, ma è sufficiente portare un malloppo di voti.

L'altra normalità invece è quella dove le persone credono nel valore della correttezza. Dove le persone hanno fiducia nella dinamiche della democrazia. Dove le persone sono convinte che il merito alla fine viene premiato. Dove le persone credono nella libertà di parola. Dove le persone sperimentano che è possibile amministrare qualsiasi attività con trasparenza.

Ecco, io credo che il PD pratese vincerà le prossime elezioni solo nel caso riuscirà a far passare per buono il primo tipo di normalità.
Se invece pian pian le persone si rendono conto che il secondo tipo di normalità è possibile, per il PD pratese non c'è speranza.
Io metterò tutto il mio impegno per cercare di convincere la gente che mi circonda che il secondo tipo di normalità è possibile. Basta crederci. E soprattutto volerlo.
Daniele Baroncelli
libero cittadino

Lega Prato sul pacchetto anti crisi

Il governo ha dato parere favorevole a due emendamenti della lega nord sugli immigrati:
Il primo emendamento prevede l’introduzione di una tassa di 50 euro per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno agli stranieri. Il gettito verrà destinato ai comuni di residenza degli stranieri stessi e verrà reinvestito per sostenere le famiglie bisognose e per il controllo del territorio.
Il secondo emendamento invece prevede l’obbligatorietà per gli stranieri di sottoscrivere una fidejussione di diecimila euro per aprire un’attività.
Quest’ultimo provvedimento andrà a fronteggiare e contrastare il fenomeno delle ditte cinesi che nella maggior parte dei casi aprono e poi dopo poco tempo chiudono. Una strategia adottata dalla comunità cinese per evadere le tasse in quanto al momento che arrivano i primi solleciti o cartelle esattoriali chiudono l’attività diventando poi irreperibili.
La lega nord continuerà a proporre provvedimenti in difesa del territorio e nell’interesse dei cittadini. Invito tutti i pratesi a presentarsi nella nostra sede di Via porta al serraglio per eventuali idee e proposte da girare agli onorevoli di competenza. per migliorare la qualità della vita della nostra città precipitata negli ultimi anni.


Claudio Morganti
Segretario Nazionale Lega Nord Toscana

sabato 3 gennaio 2009

Le mani...sulla citta' !!!

Sembra che approfittando di questa tregua Natalizia, ed apprifittando forse della distrazione dei cittadini pratesi, la sinistra sia portando avanti un pericloso progetto. Progetto non certo di rinnovamento se non di rafforzamento di quel sistema di potere che ha , di fatto, rovinato la citta'.

La matassa delle candidature, puo' darsi che si stia sbrogliando ma solo sulla base delle severissime ed immobilizzanti logiche di partito di ex DS ed ex Margherita. In sintesi, candidature che vanno bene ai fini di un equlibrio di potere ''esecutivo'' interno di partito e di corrente, non sono quello di cui la citta' avrebbe bisogno per rialzarsi, per rinnovarsi.
Le primarie, sicuramente, non avranno luogo e la prospettiva di una duplice condidatura, Abati per il comune e Gestri per la provincia, preoccupano oltremodo.
Sostanzialmente, l'eventuale candidatura di Gestri, rappresenta il battesimo di un duopolio che ha governato la cassaforte rossa del centro sx ( il consiag ) e che spera di prendere formalmente in mano la citta' da un punto di vista puramente politico. Abati ne e' il presidente, Gestri ne e' stato il vice presidente. Il Consiag, la partecipata piu' importante della citta' che anziche' portare avanti delle politiche di agevolazione dei prezzi di acqua e gas, si e' improvvisata, con i soldi dei pratesi, impresa immobiliare con l'operazione ex Banci.
Quindi e' come se queste candidature formalmente amalgamassero quelle scatole cinesi che sono le aziende partecipate ai palazzi del potere politico, con i risultati che ogni cittadino puo' immaginarsi.
Duole constatare che alcune stimabili e notabili persone della societa' civile, siano state avvicinate, usate e poi sostanzialmente, dopo aver fatto loro dimettersi dai propri posti dirigenziali, scaricate promettendo chissa' quali indennizzi per un futuro che elettoralmente si presenta sempre piu' nero.
La nostra citta' ha bisogno di idee per rilanciare l'economia cittadina non di artifici per spostare da una municipalizzata ad una cooperativa, poltrone, gettoni di presenza e i ''trombati'' di turno.
Invito tutti anche ad una riflessione su quella che si atteggia come la novita' politica di fine 2008, la lista Milone.
Ebbene, abbiamo piu' volte manifestato la nostra eventuale disponibilita' al dialogo con l'ex assessore, ma ancora piu' spesso abbiamo esternato la nostra profonda perplessita' per questa operazione di intelligence politica. Siamo in linea con le idee di Milone, ma onestamente, credo che la lista Milone, dovrebbe confrontarsi su piu' temi che non siano solo la sicurezza e l'immigrazione.
Preoccupa soprattutto l'ambiguita' delle posizioni di Milone, preoccupa il fatto che lo vediamo ogni giorno sulla stampa, ma che ancora non ha risolto il nodo politico della questione. Con chi sta.
Veramente Milone vuole proporsi come classe alternativa di governo di questa citta' ? oppure c'e' un accordo per il quale riportera' alla sinistra tutti i voti che alcuni cittadini, sperando in un cambiamento, hanno intenzione di dargli ?
Prima di atteggiarsi come il guru politico del rinnovamento, dovrebbe dimostrare di esserlo chiarendo una volta per tutte ai pratesi da che parte ha intenzione di stare.
Giorgio Silli