da NOTIZIE DI PRATO
Non si è affatto rasserenato il clima politico cittadino il giorno dopo il Corteggio con le polemiche legate prima alla decisione della Provincia di far sfilare dietro il proprio Gonfalone i rappresentanti delle comunità di immigrati, con conseguente parere contrario da parte del Comune, e poi con la scelta del presidente Gestri e dell’intera giunta provinciale di non sfilare nel Corteggio. Da una parte e dall’altra adesso si rinfacciano le accuse di aver rischiato di rovinare la festa dei pratesi. Il centrodestra accusa senza mezzi termini Gestri di ingerenza in una manifestazione da sempre organizzata dal Comune e di aver voluto fare per ragioni meramente politiche un doppio sgarbo istituzionale. Il gruppo provinciale del Pdl ha dichiarato al proposito che chiederà conto a Gestri con una domanda di attualità del suo comportamento e “come intenda provvedere allo sgarbo istituzionale verso il sindaco di Prato e soprattutto verso il prefetto”. “La partecipazione - si legge in una nota del Pdl - di cittadini stranieri e di qualunque provenienza estera agli eventi collegati alla Festa della Madonna della Fiera è da sempre stata libera e benvenuta, oltre che naturalmente numerosa. Chiediamo quindi in base a quale ragionamento il presidente della Provincia abbia ritenuto non solo di proporre, ma di spingersi fino alle estreme conseguenze che segnano evidentemente un precedente nei rapporti tra istituzioni. Se il presidente della Provincia e i suoi assessori, anzichè giocare a nascondino tra le vie del centro, avessero sfilato dietro il Gonfalone della Provincia, avrebbero semplicemente fatto il loro dovere di rappresentare l’interezza della comunità pratese, senza inutili distinguo frutto di valutazioni puramente ideologiche e di parte”.
Concetti che tornano in quanto afferma Francesco Querci, capogruppo Udc in Provincia: “Il ruolo istituzionale di rappresentante di tutta la comunità di Gestri lo obbligava ad essere presente a fianco della città, soprassedendo a contrasti di natura politica che ben potevano trovare sfogo in altre sedi ed in differente momento, senza recare così danno ad una manifestazione radicata in otto secoli di storia, alla cui tradizione resta ancorata l’immagine della nostra città. Il Corteggio è festa di campanile, del comune di Prato e la Provincia riveste un ruolo indiretto: questo doveva correttamente indurla a portare, se vogliamo, un elemento di riflessione sul tema della partecipazione della comunità cinese e non certo un elemento di disgregazione e di rottura, aggravato dalla scelta di non presenziare”.
Molto più peso l’affondo di Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl: “La decisione del presidente della Provincia Gestri di disertare il Corteggio storico è insieme una mancanza di rispetto nei confronti della mediazione del prefetto e uno schiaffo alla cittadinanza pratese. Una conferma della totale mancanza di senso delle istituzioni di chi vuol piegare tutto, anche le tradizioni più antiche, ai propri interessi politici”. Mentre Leonardo Soldi, segretario comunale della Lega Nord, ribadisce come l’organizzazione del Corteggio storico spetti al Comune: “La Provincia - afferma Soldi - dovrebbe guardare alle cose di sua competenza, come per esempio tentare di reinserire nel mondo del lavoro le migliaia di cassaintegrati e di lavoratori in mobilità e di trovare un’occupazione per coloro che sono nelle liste di collocamento, invece di pensare esclusivamente agli stranieri”.
Non si è affatto rasserenato il clima politico cittadino il giorno dopo il Corteggio con le polemiche legate prima alla decisione della Provincia di far sfilare dietro il proprio Gonfalone i rappresentanti delle comunità di immigrati, con conseguente parere contrario da parte del Comune, e poi con la scelta del presidente Gestri e dell’intera giunta provinciale di non sfilare nel Corteggio. Da una parte e dall’altra adesso si rinfacciano le accuse di aver rischiato di rovinare la festa dei pratesi. Il centrodestra accusa senza mezzi termini Gestri di ingerenza in una manifestazione da sempre organizzata dal Comune e di aver voluto fare per ragioni meramente politiche un doppio sgarbo istituzionale. Il gruppo provinciale del Pdl ha dichiarato al proposito che chiederà conto a Gestri con una domanda di attualità del suo comportamento e “come intenda provvedere allo sgarbo istituzionale verso il sindaco di Prato e soprattutto verso il prefetto”. “La partecipazione - si legge in una nota del Pdl - di cittadini stranieri e di qualunque provenienza estera agli eventi collegati alla Festa della Madonna della Fiera è da sempre stata libera e benvenuta, oltre che naturalmente numerosa. Chiediamo quindi in base a quale ragionamento il presidente della Provincia abbia ritenuto non solo di proporre, ma di spingersi fino alle estreme conseguenze che segnano evidentemente un precedente nei rapporti tra istituzioni. Se il presidente della Provincia e i suoi assessori, anzichè giocare a nascondino tra le vie del centro, avessero sfilato dietro il Gonfalone della Provincia, avrebbero semplicemente fatto il loro dovere di rappresentare l’interezza della comunità pratese, senza inutili distinguo frutto di valutazioni puramente ideologiche e di parte”.
Concetti che tornano in quanto afferma Francesco Querci, capogruppo Udc in Provincia: “Il ruolo istituzionale di rappresentante di tutta la comunità di Gestri lo obbligava ad essere presente a fianco della città, soprassedendo a contrasti di natura politica che ben potevano trovare sfogo in altre sedi ed in differente momento, senza recare così danno ad una manifestazione radicata in otto secoli di storia, alla cui tradizione resta ancorata l’immagine della nostra città. Il Corteggio è festa di campanile, del comune di Prato e la Provincia riveste un ruolo indiretto: questo doveva correttamente indurla a portare, se vogliamo, un elemento di riflessione sul tema della partecipazione della comunità cinese e non certo un elemento di disgregazione e di rottura, aggravato dalla scelta di non presenziare”.
Molto più peso l’affondo di Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl: “La decisione del presidente della Provincia Gestri di disertare il Corteggio storico è insieme una mancanza di rispetto nei confronti della mediazione del prefetto e uno schiaffo alla cittadinanza pratese. Una conferma della totale mancanza di senso delle istituzioni di chi vuol piegare tutto, anche le tradizioni più antiche, ai propri interessi politici”. Mentre Leonardo Soldi, segretario comunale della Lega Nord, ribadisce come l’organizzazione del Corteggio storico spetti al Comune: “La Provincia - afferma Soldi - dovrebbe guardare alle cose di sua competenza, come per esempio tentare di reinserire nel mondo del lavoro le migliaia di cassaintegrati e di lavoratori in mobilità e di trovare un’occupazione per coloro che sono nelle liste di collocamento, invece di pensare esclusivamente agli stranieri”.
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