mercoledì 30 settembre 2009

Parco Archeologico: progetto in Provincia

"Non possiamo che esprimere soddisfazione alla notizia che l'amministrazione provinciale ha deciso di promuovere un progetto importante per la valorizzazione del sito archeologico di Gonfienti." Esordisce così Lanfranco Nosi, ex candidato alla presidenza della provincia per Sinistra RossoVerde. "Era uno dei punti qualificanti che avevamo concordato col presidente Gestri in occasione del ballottaggio, e alle parole siamo contenti che seguano fatti."
"Speriamo anche che sia la volta buona, visto che del Parco Archeologico se ne parla, senza esito, almeno dal 2005. Dobbiamo altresì evidenziare alcune criticità, che riguardano il progetto." continua Nosi. "Intanto, il fatto che riguardi solo le aree già sottoposte a vincolo, quando sarebbe necessario lavorare su tutta l'area dell'Interporto. In secondo luogo, una questione di approccio metodologico: l'obiettivo non dovrebbe tanto essere l'attrattiva turistica - che comunque ben venga - quanto quello della salvaguardia di un patrimonio insostituibile della comunità."
"Anche per questo" conclude Nosi " sarebbe auspicabile un forte coinvolgimento dei cittadini, a partire dai comitati, dalle associazioni e dai singoli che, in questi anni, hanno impedito che su Gonfienti cadesse - anche per responsabilità delle istituzioni - un colpevole velo di incuria e silenzio. "
Sinistra RossoVerde Prato

La notizia

Un progetto da 500 mila euro per rendere accessibile Gonfienti, il “tesoro di Prato”. E' stato inserito nel Piano di sviluppo locale presentato alla Regione

La Provincia è decisa a scommettere sul “tesoro di Prato”, la città etrusca di Gonfienti. Il presidente Lamberto Gestri e l'assessore alla Cultura e Sviluppo economico Edoardo Nesi voglio spingere l'acceleratore sulla realizzazione di un “parco archeologico” che comprenda Gonfienti e l'area di Artimino e Comeana, la città etrusca “dei vivi” e quelle “dei morti” diventeranno insieme un grande polo della cultura e del turismo. Per questo hanno deciso di dare pieno sostegno, facendolo proprio, al progetto elaborato da Gabriella Poggesi, responsabile di zona per la soprintendenza ai Beni archeologici.

sabato 26 settembre 2009

Grazie....."consorzio"!!!!



Erba alta e sporcizia che, oltre a rappresentare un brutto spettacolo per chi li guarda, rischiano di provocare problemi in caso di percipitazioni abbondanti. E’ questo lo stato in cui versano gli alvei del Bisenzio e della Bardena, come denunciano Sergio Toccafondi, consigliere provinciale Pdl, e Daniele Palitta, capogruppo Pdl nella Circoscrizione nord, in una lettera al presidente della Provincia Gestri ed ai vertici del Consorzio di bonifica.“Com’è possibile – si chiedono i due esponenti politici - che con quasi 8 milioni di euro di budget per il 2009, la Provincia ed il Consorzio di Bonifica non siano in grado di provvedere ad una decente e costante pulizia e manutenzione dei nostri corsi d’acqua? Lo stato di abbandono e di incuria è evidente a tutti. Erba alta, sporcizia, rami secchi, detriti così come veri e propri isolotti di fitta vegetazione trasformano ampi tratti dei letti dei due fiumi in un’impenetrabile giungla nella quale neanche le nutrie osano più avventurarsi. Tali luoghi offrono allo stesso tempo ampio riparo da occhi indiscreti a spacciatori ed altri malintenzionati. Ricordiamo – incalzano Toccafondi e Palitta – che il Consorzio di Bonifica ha precisi compiti di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, mentre la Provincia è responsabile della manutenzione straordinaria. I 6 milioni di euro di spesa previsti per il 2009 dal Consorzio e i 2 milioni stanziati dalla Provincia per opere di bonifica e lavori idrici devono anche servire a mantenere costantemente puliti gli alvei della Bardena e del Bisenzio. Non è pensabile che tali lavori di pulizia, peraltro del tutto approssimativi e superficiali, avvengano solo una o due volte l’anno. Una società civile non può tollerare le indecorose e vergognose scene di degrado e di abbandono cui siamo costretti ad assistere ogni volta che passeggiamo lungo i due fiumi. Senza dimenticare che tale stato crea anche una situazione di potenziale pericolo inondazione per i residenti nei pressi dei corsi d’acqua”.

mercoledì 23 settembre 2009

“Il Lavoro come Vocazione” Prof. Zamagni,

La Speranza ha due bei figli: la Rabbia ed il Coraggio. La Rabbia per vedere come vanno le cose ed il Coraggio di vedere le cose come dovranno andare (Sant'Agostino).
Appunti liberamente tratti da Francesco Querci Consigliere Provinciale UDC alla Conferenza Etica e Regole per l'Economia Globale, organizzata dall'Ordine dei Dottori Commercialisti 21.09 T. Politeama Prato.

Una lettura della “Caritas in Veritate” assai penetrante quella offerta dal Prof. Zamagni, intesa da una parte ad evidenziare le ragione e la natura dell'attuale Crisi, dall'altra ad indicarne il suo possibile superamento.

Una crisi definita “antropica” per la perdita di “senso” e di “direzione”; un collasso che colpisce il sistema senza che si produca un cambiamento, diversamente invece di quanto accade nelle crisi “dinamiche” , conseguenti ad un evento eccezionale ch contiene in se i geni del superamento (per esempio una guerra che provoca una rivoluzione). Un'implosione simile a quella che ha colpito l'impero romano o il feudalesimo o ancora l'impero russo con la caduta del muro di Berlino.Come se ne esce dalla crisi antropica? La strada spesso è dettata da minoranze, da correnti di pensiero sino a questo momento inascoltate, che riesce ad indicare un nuovo orientamento di organizzazione sociale.
Il Prof. Zamagni pone l'attenzione principale sul significato e importanza del “Lavoro” e sul significato delle parole dell'enciclica “Il Lavore come Vocazione”.Ci riporta con il pensiero a San Benedetto allorchè con il “ORA ET LABORA, parificando il Lavoro con la Preghiera, conferì al Lavoro quella nobiltà che sino ad allora gli era stata sottratta (il lavoro era prerogativa delle classi più povere).Dal rinnovato senso del Lavoro deriverà l'Umanesimo e con questo l'Economia di Mercato, i monti di pietà, la borsa valori, ma senza finalità speculativa: un mercato civile e non speculativo.
L'umanesimo di San Benedetto antidoto alla cultura dell’ego Illustrando la figura del fondatore del monachesimo occidentale, il Papa dice che l’Europa da due guerre mondiali e da crollo delle ideologie per trovare la sua unità ha bisogno anche degli insegnamenti religiosi e morali che emergono dalle sue radici cristiane.

L'Enciclica “Caritas in Veritate” offre dunque un nuovo modo di pensare, tendendo a cambiare le mappe politiche sino ad oggi ritenute corrette, secondo cui fondamentalmente il Mercato era in grado di autoregolarsi.
L'economia moderna si è contraddistinta sostanzialmente nella divisione fra la sfera economica, tesa all'efficienza e quindi al profitto e quella sociale, volta a riequilibrare le diseguaglianze createsi per la ricerca del profitto. Recentemente, però, in epoca di globalizzazione, vengono sottrati agli statii importanti politiche da quelle monetarie a quelle industriali, che sini a 30 anni fa circa, servivano per riequilibrare appunto il sistema all'interno degli stati moderni.Conseguentemente lo squilibrio sociale è superiore di 4 volte rispetto al progresso di efficienza di un paese occidentale (studi Madison USA) e ciò causa la crisi.
L'Enciclica in commento indica come “direzione” quella di rimettere al primo posto l'individuo (con le sue necessità, aspirazioni, sofferenze) al fine di ricondurre nell'economia anche il sociale. Si dovrà parlare di una Economia Sociale e di un Sociale Efficiente.

La cultura popolare del nostro tempo intravede solo nella speculazione la possibilità di generare valore, mentre tende ad affievolirsi e a sparire il Lavoro come matrice di ricchezza.Ciò ha generato un'illusione collettiva portando l'economia mondiale nella rincorsa agli strumenti finanziari e ad una finanza virtuale con le conseguenze a noi tutte note.
Secondo l'Enciclica è indispensabile riporre il Lavoro al centro dell'economia: “Il Lavoro come Vocazione”
Si crede o si è creduto oggi che il Mercato sia distinto dalla Democrazia, giungendo a deviazioni paradossali come quello del modello Cina. Viceversa l momenro democratico è tutt'uno con quello economico (il riferimento anche in questo caso all'Umanesimo è chiaro). Un sistema che non tiene uniti i due fattori è destinato ad entrare in crisi.
Da respingere l'idea che il Mercato sia una zona “moralmente neutra”; altra cosa discutere quale sia il migliore modello democratico da adottare.

Concludendo il Prof. Zamagni rileva come l'Enciclica esprima alcune parole fondamentali di indirizzo al nuovo modo di intendere e interpretare la realtà per uscire dalla crisi: Fraternità, Sussidiarietà e Bene Comune.
Fraternità, ancora prima di solidarietà, in quanto principio di organizzazione sociale che punta all'eliminazione delle diseguaglianze (mentre il concetto di Solidarietà mira a mitigare le diseguaglianze.) Fraternità come Reciprocità all'interno dell'Economia in controtendenza, dunque, con l'intendere l'Economia solo come scambio di equivalenti.
Sussidiarietà, questa sia orizzontale che verticale, ma anche in assenza di un eccessivo statalismo o privatismo. Ovvero libera da condizionamenti forti dallo stato o da uno o più gruppi di privati.
Questo sistema “tripolare”, pubblico, privato e civile, ancora non ha trovato riconoscimento giuridico.
Il Bene Comune è un concetto tipico della dottrina sociale della Chiesa e sostanzialmente detta la regola secondo la qualle Io devo stare bene Con Te (e non senza di Te o sopra o sotto di Te. Tale impostazione rovescia il concetto di competizione o concorrenza.In sistemi come quelli italiani dove ad esempio esistono i distretti industriali, il fenomeno di una concorrenza diretta ad eliminare il concorrente è stata contenuta. Nei Paesi come gli USA è stato defagrante e concausa principale dell'attuale crisi.

Ho pensato di fare cosa utile nel riportare parte del pensiero del professor Zamagni, sperando di averne preso correttamente il significato in occasione della lodevole Conferenza su Etica e Regole per l'Economia Globale, organizzata dall'Ordine dei Dottori Commercialisti 21.09 T. Politeama Prato.
Francesco Querci (Consigliere Provinciale UDC)

sabato 19 settembre 2009

Urge avere un C.I.E. in Toscana!!!!




La mancata realizzazione del Cie (Centro identificazione espulsi) in Toscana accende il dibattito politico con evidenti ripercussioni anche a Prato, la provincia italiana con il maggior numero di espulsioni in rapporto agli abitanti. E’ stato l’assessore comunale alla sicurezza Aldo Milone, nei giorni scorsi, a lamentarsi apertamente con la Regione che ha nuovamente risposto picche all’invito del governo a trovare una sede idonea ad ospitare il centro toscano. Adesso, da parte delle forze del centrodestra, parte una manovra congiunta volta a fare pressioni per arrivare quanto prima ad un cambio di strategia da parte della giunta regionale. L’onorevole Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl, ha già annunciato di voler interessare il Parlamento e il governo, sollecitandoli a trovare una soluzione. In consiglio regionale e in consiglio provinciale a Prato, invece, sono state presentate delle mozioni - firmate rispettivamente da Fulvio Ponzuoli per la regione e da Matteo Cocci e Sergio Toccafondi per la Provincia - dove si chiede di realizzare quanto prima un Cie anche in Toscana. Questo anche alla luce, si legge nelle mozioni, delle “numerose e gravi difficoltà incontrate quotidianamente dal personale di pubblica sicurezza chiamato a dover gestire il trasferimento di tutti coloro i quali, in base alla normativa vigente in materia d’immigrazione clandestina, al momento dell’identificazione risultano presenti nel nostro territorio privi di regolare permesso di soggiorno e quindi soggetti a provvedimento d’espulsione”.

Tavolo del distretto: aperto alle aziende cinesi?

Sicuramente non considero una priorità quella di aprire il Tavolo del Distretto alle aziende dei cittadini cinesi, sebbene ritengo appartenere oramai al passato quello di rifiutare aprioristicamente un sereno confronto sull'utilità, in essere o potenziale, di coinvolgimento delle aziende cinesi presenti sul territorio.
Che ci piaccia oppure no, che sia stato un bene o meno per Prato, il nostro territorio (si faccia un giro al macrolotto) oramai si contraddice di aziende con titolari con gli occhi a mandorla.
All'interno di esse lavorano anche nostri connazionai; gli agenti di commercio sono gli stessi che un tempo servivono solo le ditte italiane. I magazzini (oramai numerosissimi) sono a loro affittati o dagli stessi acquistati.
Insomma, un aparte consistente della "nostra" economia, oramai, gira anche attorno ai cittadini cinesi. e non so quanto possa essere utile a fare emergere il sommerso, continuare ad ignorarle.
La stessa destinazione urbanistica di certe zone (macrolotto zero per esempio), la sua riqualificazione, dipende molto da scelte che dovranno fare i conti inevitabilmente con i cittadini cinesi.
Sappiamo assai bene che questo fenomeno è stato (e purtroppo lo è ancora in buona misura) collegato a quello di una illegalità, sia dal punto di vista di igiene ambientale, dell'immmigrazione clandestina, del lavoro minorile e dell'evasione fiscale.
Questo aspetto, che rimane grave ed idoneo a compromettere i rapporti con il resto della città, non deve assolutamente però farci rimanere su posizioni di retroguardia, che si profilano pericolose (data anche l'attuale crisi generale), così come lo sono state quelle posizioni, troppo spesso viste fino l'altro ieri che tendevano invece a mininizzare il fenomeno cinese (il riferimento alle scorse amministrazioni, specie di quella "Mattei," è evidente).
Oggi il fenomeno è cresciuto, si è radicato e presenta anche aspetti non secondari di collaborazione con i pratesi (è ancora troppo presto per parlare di integrazione).
Attenzione, dunque, a chiudersi a riccio (oggi, questa è una facile tentazione dettata anche dal facile consenso e favor di una parte della città, purtroppo da troppo tempo lasciata sola, a sopportare ciò che di peggio si era prodotto dal forte impatto migratorio cinese.
Si sappia tenere, però, le cose distinti, i rimedi separati, le competenze delineate: insomma ognuno giochi la sua parte, senza trascurare ma anzi collaborando con le altre parti interessate alla "questione cinese".
Legalità e fermezza da una parte, ma anche apertura e lungimiranza dall'altra.
Occorre serrare il dibatto e non cadere in facile polemica.
Buon lavoro a tutti
Francesco Querci
(consigliere provinciale UDC)

mercoledì 16 settembre 2009

La Consulta? Rischia di essere solo fumo negli occhi!

Prato, 16/09/09 COMUNICATO STAMPA SINISTRA ROSSOVERDE

“Ci sembra molto approssimativa, e poco chiara, la proposta di una “consulta dei comitati e delle liste civiche indipendenti” lanciata dall’assessore Silli.” Dichiara Lanfranco Nosi di Sinistra RossoVerde. “Lo stesso riferimento alla legge sulla partecipazione, e al fatto che sarebbe stata ignorata dalla precedente amministrazione, la dicono lunga sulla preparazione complessiva: sappiamo infatti benissimo che proprio tale legge è stata applicata, almeno formalmente, nel contestatissimo “processo partecipativo” finito col Town Meeting. E il risultato non è stato certo dei migliori.”
“Il punto fondamentale è che, ribadendo il concetto che non si deve comunque rallentare la macchina comunale, sembra di sentire cose già dette proprio dalla precedente giunta, che pure si vantava dei risultati ottenuti” - continua Nosi – “e l’impressione è che si voglia anestetizzare sin da subito il potenziale contestativo dei comitati, ingabbiandoli in un meccanismo consultivo privo di qualsiasi reale incidenza sui processi reali.”
Conclude Nosi “Certo, non potendo fare processi alle intenzioni, siamo curiosi di vedere come si svilupperà il progetto dell’assessore. Che, per inciso, non ha mai cercato un contatto con la nostra lista, almeno fino ad oggi.”
Sinistra RossoVerde Prato

vendita di prodotti agricoli in via Pistoiese:1^ sanzione

Polizia municipale Multato un cittadino cinese

Elevata la prima sanzione per il mancato rispetto dell'ordinanza del sindaco sul divieto di vendita di prodotti agricoli in via Pistoiese

comunicato stampa Polizia Municipale del 16 Settembre 2009

"Al venditore abusivo di prodotti agricoli è stata comminata un'ammenda di 5000 euro. Drasticamente ridotta, dopo l'Ordinanza, la presenta di venditori ambulanti di prodotti agricoli nell'area interessataQuesta mattina poco dopo le 10 agenti dell'unità commerciale della Polizia Municipale, durante i controlli sul rispetto dell'ordinanza del Sindaco che vieta la vendita di prodotti agricoli su area pubblica, hanno sorpreso un cittadino cinese, Z.G. di anni 36, residente a Piacenza, mentre offriva in vendita abusivamente prodotti agricoli. Il cittadino cinese aveva organizzato un piccolo mercato, ponendo a terra, in mostra, alcune cassette con verdure, mentre altre erano conservate nell'autocarro, parcheggiato in via Pistoiese nell'area di fronte alla filiale della banca Unicredit. Gli agenti hanno provveduto a sanzionare il venditore abusivo ai sensi delle norme sul commercio (5.000 euro) e a porre la merce sotto sequestro.A seguito dell'ordinanza del sindaco Cenni la presenza dei produttori agricoli nell'intera zona si è drasticamente ridotta e gli episodi di trasgressione risultano sporadici, tanto da far presumere che il nuovo arrivato avesse trovato appetibile l'area proprio perché priva di concorrenza."

La "Green Economy" in Provincia

"La Provincia di Prato, coerentemente alle esigenze dell’area metropolitana ed alla sua fitta rete infrastrutturale di collegamento con Firenze e con Pistoia, può benissimo dar vita ad un Piano Energetico che stimoli la “green economy”, dove le fonti energetiche rinnovabili integrano il fondamentale fabbisogno energetico da fonti tradizionali: aria, acqua, sole e terra sono risorse a disposizione della nostra provincia a livello “gratuito”, e saperle cogliere in maniera sostenibile significherà dar vita ad una filiera pratese dell’energia, per l’abbattimento dei consumi, la ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro."
Questo era uno dei principali punti (2) del programma dell'Udc per la Provincia. Uno dei principali tasselli - secondo lo scrivente - su cui lavorare concretamente per il rilancio del territorio e per il miglioramento della qualità della vità dei cittadini.

La notizia (che riporto di seguito) delle intenzioni della giunta provinciale di una valorizzazione della "Green Economy", (una giusta Green Economy si estende oltre il piano energetico passando dalle politiche dei rifiuti "Zero", alla filiera corto o media, ai sistemi di recupero in ambito tessile, alla mobilità) e quindi dalla Bioedilizia alla Finanza Etica si possono unire vantaggi economici e sviluppo sostenibile.

Sappiamo che il nostro territorio ha un gap alto (anche in una recente indagine del CORRIERE DELLA SERA, Prato è molto lontana da quei Comuni "virtuosi" che hanno già fatto della Green Economy, il fiore all'occhiello della propria azione politica); compito dei nostri amministratori è recuperare, passando dunque dalle parole ai fatti.

Francesco Querci
Consigliere Provinciale UDC Prato

____________________________________________________________________

Dalla Sr325 alla “green economy” e al turismo: la Provincia si confronta con i progetti su Vaiano

E’ partito ieri dalla Val di Bisenzio il tour della Provincia con gli incontri dei sindaci e delle giunte dei Comuni e della Comunità montana, ognuno sul suo territorio. “Vogliamo conoscere e farci conoscere e soprattutto ascoltare con attenzione”, ha spiegato il presidente della Provincia Lamberto Gestri, con la vicepresidente Ambra Giorgi e la giunta al completo, arrivando alla villa del Mulinaccio a Vaiano, dove nel primo pomeriggio si è svolto il confronto con il sindaco Marchi, il vice sindaco Primo Bosi e tutti gli assessori. “L’obiettivo è aprire una stagione di collaborazione che privilegi progetti di ampio respiro sul territorio e guardi con attenzione allo sviluppo economico e al sociale, in modo da dare risposte efficaci e rapide agli effetti della crisi su imprese e famiglie”.

Molti naturalmente i temi ‘caldi’ illustrati dal sindaco di Vaiano Annalisa Marchi. Anzitutto gli impegni sulle infrastrutture e la partita dei lavori alla SR 325. “Sia sul primo che sul secondo lotto c’è bisogno di lavorare a un coordinamento stretto di cantieri e lavori – ha detto Marchi – Perché questa ristrutturazione è un’occasione per agire davvero, anche con interventi di affiancamento che il progetto originario non prevede, sulla viabilità attorno alla principale arteria della Vallata, penso per esempio alla Rotonda di Gabolana, per noi di grande importanza”. Necessario, secondo Marchi, anche ripensare il piano del trasporto pubblico, soprattutto alla luce dell’attivazione dell’Alta Velocità, con qualificazione e adeguamento di infrastrutture e stazioni e la realizzazione di quelle metropolitane.
Il sindaco si è poi soffermato sulla sfida dell’economia verde, con l’idea della Val di Bisenzio come laboratorio della green economy e del parco fotovoltaico diffuso a Vaiano e su quella del turismo, una scommessa a cui l’amministrazione vaianese punta molto. “In questi giorni parte la proposta Sotto il segno di Galileo, all’interno del progetto regionale. Ma stiamo sviluppando un progetto turistico che potenzia l’offerta ricettiva, i prodotti di filiera corta e la rete del museo diffuso e si rivolge soprattutto a giovani e famiglie. La Provincia in questi anni ha fatto molto su questo fronte e ci ha permesso di sviluppare idee e progetti”, ha detto il sindaco. E poi il progetto di due nuove scuole, gli investimenti sugli impianti sportivi e anche la realizzazione di una piscina. Molte dunque le proposte su cui nei prossimi mesi le due amministrazioni avranno modo di lavorare in sinergia.
Nel tardo pomeriggio la giunta provinciale si è spostata a Vernio, nel palazzo comunale, dove dopo le 17 è iniziato il confronto con il sindaco Paolo Cecconi e i suoi assessori.

martedì 15 settembre 2009

Sequestrati due locali nella zona di Chinatown 14/09

Due nuove operazioni messe a segno dalla Polizia Municipale. Questa notte l’unità commerciale è intervenuta nella zona di via Pistoiese, sequestrando due locali. Dopo le 21 gli agenti sono entrati in circolo di via Damiano Chiesa 13, il cui presidente non aveva presentato regolare DIA, corredata da certificato di impatto acustico e planimetria firmata da un tecnico. La documentazione non era mai presentata, tanto che il Comune stava attivando la procedura per ordinarne la chiusura. Al momento del controllo l’attività di somministrazione era minimale, ma a giocare ai biliardi sono stati comunque trovati cittadini cinesi non iscritti tra i soci, tra cui minorenni sotto sedici anni, e vari avventori intenti a fumare nonostante il divieto. Al circolo è ..(vai al sito P.M.)

Consiglio Provinciale: in attesa ......

Il Presidente della Provincia e la giunta sono attivati,sia in ordine al tavolo del distretto sia per dare corpo ad una strategia d'intervento a livello provinciale, votata "ad una estrema concretezza", così come dichiarato oggi alla stampa, attraverso incontri sul territorio con i sindaci.

Ad oggi, un attivismo che comprende il rilancio economico, la formazione e l'istruzione, l'ambiente e le infrastrutture, risorse naturali, non trova conferma nell'attività del Consiglio, immobile dal momento del suo insediamento (e nomine delle commissioni).

Anche la Commissione III Commissione, che tratta la "Qualità dell’ambiente, Difesa del suolo e protezione civile. Territorio e pianificazione urbanistica. Valorizzazione delle risorse naturali ed aree protette. Infrastrutture, viabilità ed edilizia pubblica" non è stata ancora mai convocata, neppure il piano programmatico.

Forse sarà presto per ritenere che ancora di questioni concrete da sottoporre al Consiglio manchino, oppure che si intende procedere senza il parere (o il fastidio) dell'assemblea consiliare.

Bene, vediamo cosa succederà domani, la Festa di Prato è oramai passata...


Francesco Querci
Capogruppo UDC Consiglio Provinciale


Diritti alla "Casa": nuovi modelli

Interessante tema trattato al convegno organizzato dall'Istituto di Bioarchitettura "Edilizia Sociale Sostenibile" sull'Housing Sociale.

Spesso l'H.S: viene confuso (anche da parte di frequentatori del Parlamento e da giornalisti, come Edilizia pubblica in quanto contenente la parola "social". Non è così. Uno o più modelli di edillizia sostenibile in funzione di uno sviluppo dei centri urbani all'insegna del rispetto dell'esigenza dell'abitazione, ancor prima della casa.

Modelli che possono concretizzarsi anche in una opportunità di reinvestimento e recupero di immobili, altrimenti destinati all'abbandano o al degrado.

DI seguito alcuni appunti (credo utili) del Convegno.



"
Un Moderno Social Housing Sostenibile


Housing Sociale (SH) è sicuramente tutto ciò che non ce la fa a stare sul mercato o che non riesce ad accedere alla casa pubblica… ma oggi SH è anche: riqualificazione e rigenerazione urbana di intere zone della città dove la dismissione industrilae e/o l’abbandono da parte dei residenti, la mancanza di servizi al cittadino più elevati, il degrado sociale ed ambientale, le inefficienze energetiche e gli sprechi etc. richiedono un modello tipologico di intervento innovativo ad un costo più basso del mercato… Sustainable Social Housing (SHS).
Da “diritto alla casa” a “diritto all’abitare”.
Il problema è che oggi la linea della povertà è salita e quella delle risorse (pubbliche e/o private) si è abbassata. Il numero, la quantità di case ha così paradossalmente seguito una forbice: da un lato si è ridotta l’offerta pubblica, dall’altra è aumentata quella del mercato immobiliare, ma entrambe le offerte risultano inaccessibili a sempre maggiori strati della popolazione.
In pratica, il disagio abitativo è il risultato sia di un declassamento che della crisi del mercato immobiliare.
Anche se è vero che il mercato immobiliare e l’edilizia popolare pubblica hanno svolto un ruolo importante – nella costruzione delle città italiane e nel soddisfare le esigenze di larghi strati della popolazione – l’incidenza dell’intervento pubblico diretto, oggi, risulta minore che nel passato, se paragonata al resto dei paesi europei, ovvero sembra “esaurita” per il mutare delle condizioni sociali ed economiche.
Dunque, il modello del SHS sta diventando un vera e propria “terza via”, pubblico-privata, per uscire dalla crisi sociale, economica ed ambientale, non ultima immobiliare, ed obbliga i vari operatori, pubblico-privati, a rivedere un diritto fondamentale, come quello della casa, trasformandolo in un diritto più esteso e socialmente fondamentale: il diritto all’abitare con servizi (standard) qualitativamente calibrati all’esigenze specifiche del contesto e con modelli tipologici (edilizi) economicamente, energeticamente ed ecologicamente più efficienti.
Mentre l’edilizia popolare pubblica si rivolge direttamente agli “ultimi”, il moderno o contemporaneo SHS si rivolgerà sempre di più ai “penultimi” e ai “terzultimi”: studenti e ricercatori universitari, persone con mobilità lavorativa, giovani e adulti occupati con basso reddito, immigrati residenti ma ancora in stato di precarietà lavorativa, anziani con pensioni non sufficienti al mantenimento di una casa in affitto senza averla di proprietà, persone portatrici di particolari handicap o che necessitano di ospitalità in residenze assistite etc.
Di fronte a tutto ciò – crisi, nuove esigenze e nuove emergenze abitative – si prospetta pertanto la soluzione alternativa del moderno SHS ; alternativa ad altri tipi di interventi pubblici (edilizia popolare) e privati (mercato immobiliare) senza escluderli.

Ma con quali modelli ?
La discussione è aperta ..."

lunedì 14 settembre 2009

Cenni: candidato civico? (Carlesi parla)

E' Carlesi che solleva la "civicità" o meno del Sindaco Cenni in un attacco politico (forse il primo dall'insediamentoo della nuova giunta).

Giunge in un momento, invero, in cui la Lega ha appena fatto sentire il proprio mal di pancia e lo stesso qualche giorno prima la Pdl aveva fatto per nomine o modalità evidentemente non gradite.

Non crediamo che Carlesi non abbia letto i giornali (perchè lì è finita la polemica) e che dunque non si sia reso conto che Cenni è ben al di fuori da quelle logiche di partito a cui fa riferimento e proprio la sua "civicità" lo costringe a fare conto oggi con quelle forze politiche che lo hanno appoggiato alle elezioni.

Gli equilibri, ovviamente, sono delicati. La difficoltà deriva prorio dalla necessità di rimanere per Cenni indipendente dai partiti, ma non autoreferente.

Pare ovvio che Carlesi intenda soffiare su questo delicato equilibrio, sebbene la verità sembra andare prioprio nella direzione opposta di quanto questo asserisca.

venerdì 11 settembre 2009

"LO STILE DELLO ZAR" (dal 19 settembre)




Commemorazione e Comune di Prato


Finalmente anche a Prato è stato commemorato da parte del Consiglio Comunale l'11 settembre: un omaggio serio e convinto a chi è stata vittima innocente del terrorismo e a tutti coloro che sono impegnati, anche a costo della loro vita, per la difesa della pace e dei nostri valori.

11.09.2001 - Per non dimenticare!!


lunedì 7 settembre 2009

Il lupo perde il pelo...ma non il vizio!!!!




Coda polemica alle celebrazioni per il 65° anniversario della Liberazione della città dall’oppressione nazi-fascista, che ieri sera hanno avuto il loro momento più toccante con la Marcia della Pace e il ricordo dei 29 giovani partigiani trucidati a Figline. Non è piaciuto, infatti, agli esponenti del Pdl l’intervento del presidente provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani) Ennio Saccenti. A farsi portavoci del malumore del centrodestra pratese sono i consiglieri provinciali Pdl Sergio Toccafondi e Giuseppe Conte. “Eravamo così orgogliosi - scrivono i due - di partecipare, per la prima volta come maggioranza di governo del nostro Comune, alla cerimonia in memoria dei 29 giovani combattenti della Libertà impiccati dai tedeschi poco prima della liberazione di Prato. Ma dopo aver ascoltato il discorso del presidente dell’ANPI, un velo di profondo rammarico è calato sui nostri volti. Ma come si fa a sfruttare senza ritegno il palco allestito per onorare il sacrificio dei martiri di Figline per sparare invece a zero sul Governo nazionale, sulla presunta mancanza di libertà di stampa, sull’operato della Giunta comunale e sulla presenza dei militari a Prato? L’atteggiamento di Saccenti è stato del tutto irriverente e di estremo cattivo gusto. Esso non fa altro che fomentare inutili odi in un momento in cui occorre finalmente un forte impegno per far uscire la nostra città da una grave crisi economica e sociale”. Parole cui si è unito Daniele Palitta, capogruppo Pdl nella circoscrizione Prato Nord: “Il presidente provinciale dell’ANPI ha trasformato un luogo della memoria in un’arena politica nella quale dare sfogo a risentimenti e malumori che niente hanno a che vedere con il rispettoso ricordo delle vittime dell’eccidio tedesco”. Mentre l’onorevole Riccardo Mazzoni, segretario provinciale Pdl, ha stigmatizzato il tentativo del Pd di mettere il proprio marchio sull’iniziativa: “Tutte quelle bandiere - dice il parlamentare - mi sono sembrate un modo per voler rimarcare la propria presenza proprio in un’occasione dove invece si doveva mettere in risalto l’unione e la coesione della città”.Tornando alla Marcia sono state davvero tante le persone che hanno percorso il percorso da Villa Fiorita a Figline dietro il corteo guidato dal prefetto Eleonora Maffei, dal sindaco Roberto Cenni e dal presidente della Provincia Lamberto Gestri. In strada i gonfaloni dei comuni della provincia e dei paesi vicini, i rappresentanti delle città gemellate con Prato e tanta gente comune, che ha voluto ricordare questa data fondamentale per la riconquista della libertà. Nel suo discorso il sindaco Cenni ha ribadito il valore della pace e della libertà come valori fondanti della democrazia. “Una democrazia - ha sottolineato il sindaco - che appare sempre imperfetta e sta a noi, con il nostro lavoro e dedizione, cercare di perfezionarla sempre di più e diminuire le tante ingiustizie che affliggono la società moderna. Ma è importante ricordare - ha affermato ancora Cenni - che le sofferenze alle quali furono sottoposti i nostri padri durante la guerra erano ben più aspre e pesanti di quelle che dobbiamo affrontare noi oggi, nella vita quotidiana così come in quella di amministratori per fronteggiare la crisi, seppur dura, del distretto e i problemi di integrazione che riguardano il nostro territorio. E’ per questo che invito tutti a tenere presente il valore della memoria dei 29 Martiri di Figline e dei tanti che hanno sacrificato e speso la loro vita, perché questo spirito possa rappresentare una guida nella nostra azione di ricerca del bene comune”.

mercoledì 2 settembre 2009

Prato e Le Rotatorie

riceviamo e pubblichiamo:

Gentile Dottore, Le mando una nota tra il serio e lo scherzoso sulla proliferazione di “rotonde” che sembra siano state scoperte solo in questi anni.

Poiché la vita mi ha insegnato che “tutto si tiene”, ho provato a dare un’interpretazione “psico-politica” ai diversi modi di risolvere il problema del traffico automobilistico in un incrocio, con il semaforo, con gli svincoli di tipo autostradale, con la rotatoria.
Indubbiamente, il semaforo è un modo autoritario di gestire il traffico: il rosso corrisponde al “no”, al divieto, il verde corrisponde al “si”, al permesso, anzi, all’ordine di procedere. E’ il classico sistema della disciplina militare, nel quale l’individuo è de-responsabilizzato, gli ordini si eseguono e basta, e tutto funziona perfettamente. Eccetto che il sistema semaforico, disponendo di una “intelligenza” limitata, spreca un gran numero di intervalli di tempo e accumula le code perché tiene ferme le auto anche quando potrebbero tranquillamente passare.
Passiamo adesso alla seconda modalità, quella di ispirazione autostradale, composta da soluzioni complesse con svincoli e raccordi, con sottopassi e sovrapassi,. Di esempi di questa modalità ne troviamo varii in Toscana, ad esempio a Firenze, per imboccare verso nord la A1, o presso Venturina, nell’incrocio tra la “variante Aurelia” e la strada per Piombino.
Per riprendere l’interpretazione semiseria anche di questa soluzione del problema del traffico, essa può essere definita di “incasellamento burocratico”, una cultura assai diffusa che pretende di irreggimentare e normare tutto. Ma poiché, come insegna Shakespeare, “ci sono molte più cose sotto il cielo che nei nostri libri”, il risultato spesso è quello di una complicazione assolutamente sproporzionata al problema da risolvere.
Infine, prendiamo in esame la rotatoria. La novità della rotatoria sta nel fatto che l’individuo non è più un elemento passivo, irreggimentato e sottoposto ad un ordine o ad un percorso pre-definito, ma un soggetto responsabilizzato in un ruolo di protagonista per la soluzione del problema del traffico nell’incrocio. A ciascun automobilista che si presenta davanti ad una rotatoria viene chiesta una decisione autonoma, cui egli adempirà di buon grado poiché si tratta di una scelta da esercitare a suo individuale vantaggio.
Ma allora il modello della rotatoria altro non è se non l’ennesima applicazione del principio liberale, secondo il quale, stabilite alcune regole semplici, valevoli per tutti, e lasciando ciascuno agire secondo il proprio interesse, si consegue l’interesse generale.

Pier Lodovico Rupi

martedì 1 settembre 2009

Lista Civica Giovani Pratesi e la città

L'atmosfera di relax delle vacanze estive sembra essere già finito, le prime polemiche sono già sorte e sembra prospettarsi un settembre ancora più caldo per il nostro Sindaco. Volevamo cogliere l'occasione per invitare le forze della coalizione, a ritrovare l'armonia e lo spirito di gruppo che si è reso decisivo per la vittoria finale in campagna elettorale.
Crediamo sia nell'interesse di tutta la cittadinanza continuare ad occuparsi dei problemi reali della città senza minacciare divisioni, ricordando quanto sia importante per la nostra città pensare come coalizione e non come singolo partito. Parlando di problemi reali volevamo far notare il disagio che noi giovani stiamo vivendo dal rientro delle vacanza in questo fine agosto: quasi tutte le biblioteche sono chiuse e non sembra esserci una data certa per l'apertura della nuova ex Campolmi.
Nei primi di settembre iniziano le prime sessioni di esami ed invitiamo pertanto l'amministrazione a trovare una soluzione, cercando di venire incontro alle esigenze di molti giovani pratesi. Ci rendiamo disponibili a trovare una soluzione condivisa, nel più breve tempo possibile, insieme all'assessore competente. Lista Civica Giovani Pratesi».