giovedì 26 marzo 2009

Risarcimento danni!!!


da "La Nazione" pag 4

“Quante volte ognuno di noi è passato con l’automobile su una buca e si è ritrovato, nella migliore delle ipotesi, con le sospensioni ed i cerchioni danneggiati? E quante volte ci siamo chiesti a chi dovevamo rivolgerci e cosa dovevamo fare per ottenere il giusto risarcimento del danno?” Domande che si pongono non soltanto Sergio Toccafondi, vicecoordinatore provinciale di Forza Italia – PDL e Daniele Palitta, vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, ma moltissimi cittadini che ogni giorno devono percorrere con i loro veicoli le strade di Prato ridotte oramai a delle vere e proprie mulattiere. È per questo motivo che i due esponenti di Forza Italia hanno deciso di mettere a disposizione una lettera standard (link http://www.forzaitalia-prato.it/public/news/Richiesta%20risarcimento%20infortunio.pdf) che, debitamente compilata, potrà essere inviata all’Ufficio assicurazioni del Comune di Prato per chiedere il risarcimento dei danni provocati dalle buche.
“Vogliamo semplicemente facilitare i nostri concittadini - spiegano i due esponenti azzurri - nel richiedere al Comune di Prato ciò che legittimamente spetta loro a seguito di un danno causato al veicolo da una buca stradale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha infatti individuato nei Comuni la responsabilità della cattiva manutenzione delle strade. Se le buche provocano danni – incalzano Palitta e Toccafondi - il Comune è sempre tenuto a risarcirli. Non può ritenersi una giustificazione per l’Ente locale il presupposto che la manutenzione delle strade comunali sia stata, per esempio, affidata ad un impresa esterna. Nei confronti dei Comuni, che sono proprietari delle strade del demanio comunale, esiste infatti una presunzione di responsabilità per il danno causato dalle cose che si hanno in custodia, anche se si tratta di beni oggetto di un uso generale e diretto da parte dei cittadini come le strade. Anche la mancanza di fondi sufficienti alla manutenzione delle strade – continuano Toccafondi e Palitta – non può giustificare il fattore di rischio per la sicurezza dei cittadini.”
“Se il Comune di Prato non è in grado di garantire la piena funzionalità e sicurezza delle proprie strade – concludono Palitta e Toccafondi – perlomeno favorisca e sveltisca, anche con precisi accordi con le proprie assicurazioni, le pratiche di richiesta danni avanzate dai cittadini. Riteniamo che l’amministrazione comunale debba fare tutto il possibile per garantire i legittimi risarcimenti ai cittadini, diminuirne i tempi di attesa ed abbassarne, dove possibile, i costi.”

martedì 24 marzo 2009

Prato 26/03: On Galletti su Federalismo Fiscale


PRATO: Giovedi 26 Marzo 2009 ore 21,30
Palazzo Novellucci, via Caroli


ON. GIAN LUCA GALLETTI
V Commissione Bilancio Tesoro e Programmazione; ex assessore Guazzaloca
"Federalismo Fiscale, come concepire e dare concreta attuazione ad una nuova regolamentazione dei rapporti finanziari tra Stato, regioni ed enti locali"



L'UDC pratese assieme ai Circoli Liberal ha organizzato un incontro con l'On. Gian Luca Galletti (ex assessore giunta Guazzaloca a Bologna) un incontro per capire l'attuale proposta di federalismo fiscale e la posizione dell'Unione di Centro, che si diversifica da quella delle altre formazioni poitiche parlamentari.

L'accento sarà posto sulla reale attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, con la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini, con le funzioni fondamentali degli enti locali e con il livello di decentramento necessario ad assicurare l'esercizio unitario delle funzioni sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Fare precedere l'esame del disegno di legge sul federalismo fiscale dall'esame e dall'approvazione del progetto di legge relativo alla Carta delle autonomie, in quanto l'aspetto istituzionale risulta logicamente precedere e prevalere sugli aspetti finanziari, ovvero in modo diametricalmente opposto di come si intende operare con l'approvazione del "federelasismo fiscale".

Interverranno alla serata:
On. Nedo Poli
, (segretario regionale UDC)
Dott. Enrico Mencattini (Segretario provinciale U.D.C. Prato),
Avv. Francesco Querci (Segretario Comunale U.D.C. Prato),
Dott. Antonio Longo (Segretario Comunale Giovani U.D.C Prato),
Avv. Simone Goti (Coordinatore Provinciale Circolo Liberal Prato).
Incontro aperto a tutti.

lunedì 23 marzo 2009

Incontro sulla partecipazione all'Urban Center di via Mazzini.

riceviamo e pubblichiamo

Prato, 21.03.'09
Stamani era irritato il Sindaco, forse a causa del martellante lavoro dei vari gruppi che, riunitisi attorno al coordinamento dei comitati cittadini, contestano puntualmente l'operato della Giunta in tema di urbanistica.
Forse aveva anche un po' di traverso il fatto che Municipio Verde, nei giorni scorsi era andato all'attacco del candidato del centrosinistra Massimo Carlesi, - di cui il primo cittadino in carica si è autoproclamato mentore e a cui ha pubblicamente affidato il ruolo di continuatore -, per chiedergli, senza mezzi termini, di intervenire sulla Giunta in carica, proponendo una sospensione della deliberazione sullo Statuto del Territorio.
Gli abbiamo chiesto, in sostanza, di mandare un segnale di discontinuità nei confronti della giunta uscente, avocando a sè la responsabilità di riformare i criteri della partecipazione e di portare a termine il nuovo Piano Strutturale.
Era irritato, il Sindaco. E ha avuto una reazione semplice, da vecchio politico. Ha cercato, pacatamente di screditare l'opera dei gruppi civici, manipolando i fatti.
Romagnoli dice che i comitati sono contro la legge sulla partecipazione.
La bugia è grossa ma ha le gambe corte. Per dimostrare questa asserzione deve dirci quando mai abbiamo criticato la legge Fragai in quanto tale. Dopo di che deve spiegarci cosa c'entra la legge regionale con questo spettacolo avvilente a cui si assiste all'Urban Center da qualche mese. Poi dovrebbe dar conto pubblicamente del perchè la sua Giunta ha blindato la questione più rilevante, quella della Variante anticipatoria riguardante l'asse della Declassata, condizionando di fatto tutto il piano strutturale, e senza neanche simulare una parvenza di informazione ai cittadini.
Ma questa Giunta vuole finire secondo il suo stile. E così sia. Così trasforma la legge Fragai in legge Fregai e invece di progettare la città delle donne e degli uomini, dei bambini e delle bambine, dei giovani e dei vecchi, propone una città per le auto, per i fabbricanti di veleni, per i consumatori obbedienti e per gli speculatori edilizi.
Ma la sua amministrazione, caro Sindaco, sicuramente anche in buona fede - se si può chiamare buona fede il funesto procedere a caso, inseguendo progetti privati -, ha fatto un danno alla città che avrà bisogno di decenni per essere, se mai sarà possibile, riparato.
Parliamo di danno materiale (consumo di territorio) ma anche morale e sociale (disgregazione, scoraggiamento, solitidine, paura) ed entrambi richiedono uno sforzo che né Carlesi, né il suo partito possono sostenere.
Alma Vai
Prato

venerdì 20 marzo 2009

ANNO ZERO, PRATO e la Sua CRISI

Di seguito ripropongo ciò che avevo scritto settimane fa, data l'attualità dell'argomento grazie (si fa per dire) alla trasmissione "ANNO ZERO".
Una PRATO che per decenni é stata fra le città che hanno versato i maggiori contributi allo Stato, grazie (e per davvero) alla sua storica capacità di produrre ricchezza, oggi che necessita che le venga riconosciuto il merito di avere fortemente contribuito alla crescita del Bel Paese, viene sempre più associata esclusivamente a fenomeni connessi all'illegalità.

Prato é anche la città della legalità, di dove si é lavorato e si lavora con rispetto e dignità, di imprese con alto valore etico che richiedono oggi altrettanta attenzione e rispetto anche se fosse giunto per molte il momento di chiudere i battenti, ma pur sempre dignitosamente.

da alcune settimane fa....
La "Crisi di Prato" necessita di serietà e obiettività.

La protesta con i suoi mille colori, ha dato l'immagine di una città che vuole essere ascoltata.
Sbagliano quegli amministratori che intendono trasferire ogni responsabilità sul governo centrale.
Sbagliano coloro che a difesa del governo centrale imprecano contro l'illegalità cinese pratese, quale responsabile della crisi del tessile.
Sbagliano quegl illustri giornalisti (vedi Rizzo sul Corriere della Sera) che dipinge Prato come una provincia cinese così come la crisi del tessile legata alla comunità cinese.
Sbagliano quei candidati a governare la città che fanno proprie queste considerazioni solo per accattivarsi parte dell'elettorato.
Così non se ne esce.
Qualche voce importante di Prato ha fortunatamente riposizionato la questione al punto giusto, evidenziando come non ci sia collegamento fra la crisi del tessile pratese (o almeno non ne é la causa principale) e i fenomeni legati all'illegalità con le aziende cinesi e aggiungerei come ancora oggi esistono e si propongono sul mercato ditte italiane pronte ad accettare la sfida globale.
Due fenomeni distinti, quello della crisi e quello dell'illegalità, che devono essere analizzati e risolti su piani differenti, con strumenti differenziati,ma entrambi urgenti e necessari.
Due priorità, peculiari della nostra oramai variopinta comunità, fatta di persone verso le quali massima deve essere la nostra attenzione.
Ancora una volta, dalla lettura dei commenti alla manifestazione di quel sabato mattina, dei vertici dei due partiti "più blasonati",abbiamo potuto constatare come la politica della forte contrapposizione abbia dato risalto a due posizioni, distinte ed entrambe non corrette, inidonee a produrre effetti positivi, ma anzi idonee a creare solo maggiore confusione.
Se vogliamo contribuire al bene della città, occorre porre seriamente l'attenzione ai problemi della gente, abbandonando la politica della contrapposizione a tutti i costi, spesso incapace di intercettare le istanze di base; un'incapacità che sta alla base della crisi che non é slo economica, ma anche politica.
Francesco Querci
(segr. comunale Prato)

giovedì 19 marzo 2009

a Voi ogni commento

da "il Tempo"

Chinatown di Prato dove lo straniero è l'italiano

La prima sensazione entrando nella Chinatown più grande d'Italia, quella della città toscana di Prato, è olfattiva. Il profumo delle spezie e dell'olio fritto aggredisce violentemente le narici.


Siamo nelle terre del Chianti e della ribollita ma qui, a poche centinaia di metri dal centro medievale, la cultura e i sapori italiani sono un optional. E ieri è stato il ministro delle politiche comunitarie, Andrea Ronchi a voler toccare con mano le conseguenza di un'integrazione che non ha creato problemi ai vecchi abitanti della zona cinese di Prato. Li ha semplicemente fatti sparire. Già gli italiani in quel quartiere non ci sono più. Hanno lasciato le loro case, le loro attività, cedute ai primi colonizzatori orientali senza comprendere la rivoluzione che avanzava e che oggi è completa.

Nella via che porta alla Piazzetta (così i toscani chiamano uno spiazzo tra due palazzi dove ogni giorno gli ambulanti cinesi vendono mercanzie di ogni genere. Senza permesso ovvio) le insegne ricordano il cromatismo delle capitali asiatiche. Così come le sonorità. Il parrucchiere ad esempio si chiama «Zhen Zhen». Sopra un improbabile spaccio di prodotti elettrici troneggia a caratteri cubitali la scritta «Di Dong» che forse è il nome del proprietario, ma non è male immaginare la sua perfetta assonanza con qualche strana cineseria elettronica. E poi Fang Sons, e ancora Songh Zen. Un lembo di terra che oggi non sembra più un pezzo d'Italia. Ed è qui chi Ronchi parla. «Ho voluto stringere la mano a quei pochi italiani che, coraggiosamente, resistono con le loro imprese: hanno chiesto aiuto e noi abbiamo il dovere morale di dare loro aiuto, perché questa è terra d'Italia, con le sue leggi, le sue regole, la sua legalità, la sua cultura».

Già. La legalità e la tolleranza. Facili a parole, ma difficili da far digerire a migliaia di persone con gli occhi a mandorla scrutano il seguito del ministro con curiosità. Ma anche con un'indifferenza malcelata che non perde di vista il movimento dello straniero. Solo che questa volta lo straniero è l'italiano nella sua terra. Ce ne sono pochi ancora qui. Ma quelli che restano vogliono resistere. Come delle piccole fortezze. Una di queste è la Utensil Ferramenta del signor Paolo. Un'attività italiana al centro di Chinatown. «I cinesi non ci creano problemi dal punto di vista della sicurezza. Ma le regole sono solo un optional. Davanti alla vetrina si fermano commercianti ambulanti non autorizzati. E nel mio negozio non entra più nessuno. Ma io resisto. Non mollo».

È tra questa gente che Ronchi comprende che Alleanza Nazionale continua a essere la pancia dell'elettorato di centrodestra, fusione e nuovo partito a parte. All'uscita un uomo italiano in bicicletta lo riconosce, si ferma. «Ministro, ci dia una mano lei. Qui le istituzioni non ci ascoltano» grida. Ronchi gli stringe la mano. Basta anche questo per ora ai pratesi. Vessati da una crisi che non è partita con i subprime ma che è datata almeno cinque anni. Ronchi assicura anche la risposta istituzionale: «L'impegno per la creazione dell'albo europeo di controllo di qualità per le merci importate e all'attivazione ministero di uno sportello per contrastare la contraffazione che vedrà la collaborazione di Guardia di finanza e Arma dei carabinieri». Anche così si aiuta un distretto tessile che parla cinese non solo nella distribuzione ma anche, ormai, nella produzione.

L'ultima tappa del viaggio a Chinatown è infatti a quello che chiamano il macrolotto. Il polmone produttivo fuori Prato in cui l'unica lingua è quella degli ideogrammi. Qui l'ultima immagine è la copertura di una bocchetta antincendio. Al posto del vetro di protezione del tubo c'è una carcassa di un ventilatore. Forse il ripristino della legalità passa anche dai dettagli. Prato attende anche questo.

mercoledì 18 marzo 2009

pure...beffati!!!


In occasione della visita del ministro Ronchi in quello che definiremmo il cuore dello scempio pratese, il fulcro attorno al quale gira tutta la vita economica e sociale della Chinatown, ho notato, quello che i nonni riassumerebbero come ''la beffa dopo il danno''.
Ho voluto fotografarlo perche' tutti i pratesi si rendano conto di come la nostra amministrazione locale viene beffata dalle comunita' cinesi che bivaccano nella via Pistoiese.
Il cartello dove sostanzialmente vi era il ''divieto di sputare per terra'' , che gia' di per se sarebbe una strana raccomandazione, e' stato provocatoriamente reso illeggibile e utilizzato come bacheca per annunci non si sa di che tipo.
Giorgio Silli

UDC sosterrà CENNI per la conquista del MUNICIPIO

UNIONE DI CENTRO

In questi giorni a fianco delle riunioni dei Comitati del partito, si sono tenuti i primi e fondamentali contatti con Roberto Cenni, candidato Sindaco per Prato.
La convergenza su temi cari all'UDC Pratese e la passione con la quale sono stati trattati dal candidato, hanno confermato la bontà della candidatura da sempre auspicata dalla segreteria Pratese, che oggi, anche in modo formale, dichiara dunque di sostenere per la conquista del Municipio, mettendo a disposizione le proprie risorse.

La Segreteria é altresì grata alla disponibilità del nostro Candidato CAVERNI, sceso in campo per difendere la linea del partito contraria a sostenere candidati che non fossero espressione della città, super partes, idoenei da una parte ad attrarre e sintetizzare ogni forma di opposizione e dall'altra parte capaci di costruire una vera alterinativa di governo; Caverni si é fatto indietro coerentemente con la posizione assunta da lui e dal partito al momento della presentazione alla città, contribuendo in tal modo fattivamente alla migliore scelta, la più ampia e condivisa.

Cenni rappresenta, infatti, la migliore proposta politica (vai all'articolo integrale)

Ci risiamo..


Prato città curata e mi domando ancora: ma da chi?

Tutti gli sforzi profusi dalla nostra amministrazione per l’apertura del sottopasso altezza "Questura" hanno fatto si che il rimanente della tangenziale, allo stato di fatto, risulta essere un colabrodo. Nel tratto Prato ovest direzione Coop sono stati installati cartelli che indicano "strada dissestata" e di "pericolo" poiché vi sono enormi buche a discapito delle autovetture ma soprattutto "fatali" per i motociclisti. Alcune sono state coperte con delle toppe che le hanno trasformate in "dune" o riduttori di velocità poiché sono rialzate dal livello del manto stradale. Passarci risulta ugualmente impossibile, dalla corsia di sorpasso (l’unica praticabile!!) si vedono i veicoli che passandoci sopra sobbalzano di continuo. All’altezza dell’autovelox vi sono cerchioni di ogni tipo persi a causa delle vibrazioni. Un’altra domanda mi sorge spontanea..era troppo difficile prevedere l’installazione dei pannelli antirumore (lato Museo Pecci) durante la chiusura epocale invece di creare ancora nuove file dall’uscita dell’autostrada, causa restringimento carreggiata? Sinceramente se avessi un dottore che mi "cura" in tal modo non esiterei a sostituirlo. Temo che la gestione di questa città sia sfuggita di mano ancor quando "qualcuno" l'avesse mai avuta.

Sergio Toccafondi
vicecoordinatore provinciale FI-PdL

La moralità e la competenza di don L. Sturzo


Sabato 21 marzo alle 9.30 incontro-dibattito all’Hotel Datini di Prato
sul pensiero politico del sacerdote siciliano insieme allo studioso Giovanni Palladino

Aver cura delle piccole oneste esigenze del singolo cittadino come se fosse un affare importante è un buon metodo di politica. E’ solo uno dei dieci punti del decalogo del buon politico stilato da Don Luigi Sturzo, ma che riassume in modo chiaro e semplice in che modo la politica dovrebbe mettersi al servizio della cittadinanza.
Mettere da parte l’interesse personale, il tornaconto e la carriera per contribuire con umiltà e spirito di servizio al benessere della cittadinanza che mette nelle mani della classe politica il proprio futuro. Vivere dall’interno le decisioni che la collettività riceve passivamente senza poter esprimere la propria visione delle cose, farsi portavoce delle richieste di chi - con fiducia - ci delega di rappresentarlo nelle “stanze dei bottoni”: questo dovrebbe essere il politico ideale secondo il pensiero di Don Luigi Sturzo, ripreso e attualizzato da uno studioso d’eccezione, Giovanni Palladino, presidente nazionale del Centro Studi Luigi Sturzo.
Sarà proprio il professor Palladino, sabato 21 marzo 2009 alle ore 9.30 all’Hotel Datini di Prato, a parlare del sacerdote siciliano in occasione dell’incontro-dibattito, organizzato dal Circolo Cives di Prato, dal titolo “I due pilastri della buona politica secondo Luigi Sturzo: la competenza e la moralità. Il lievito della competenza e della moralità per gestire bene i talenti”.
“In qualsiasi momento la passione e la lucida razionalità possono ribaltare le avversità - si legge tra le pagine scritte dal professor Palladino - e ancora oggi quell’occasione mancata che ha rappresentato Don Sturzo per l’Italia, può essere colta per progettare il futuro”. Per farlo, chi si avvicina alla politica, dovrà essere dotato di moralità e competenza, non solo per estirpare il marcio e l’inefficienza ma per dare una speranza per l’avvenire, affinché il futuro si possa costruire su basi solide, condivise da tutti ed eticamente corrette.
L’evento, si inserisce in un più ampio programma di appuntamenti che il Cives dedica al fare cultura come strumento di avvicinamento alla politica, attraverso una corretta informazione e una adeguata formazione di coloro che si avviano ad esperienze politiche ai vari livelli.

lunedì 16 marzo 2009

Curzio.....ADDIO!!!


Un'oculata amministrazione del patrimonio storico culturale di una città e la sua relativa tutela dovrebbero costituire una priorità per l'Amministrazione Comunale, che dovrebbe adoperarsi per difendere i propri tesori con le unghie e con i denti. Non così nella nostra città, dove il Comune si lascia sfuggire un pezzo di storia appartenuto al cittadino più notabile di Prato, l'Archivio Storico di Curzio Malaparte. Le nostre autorità cittadine, infatti hanno preferito sperperare soldi pubblici in bollette telefoniche da brivido (nel 1997 il Comune spendeva quasi 2 miliardi e 400 milioni di vecchie lire di utenze telefoniche, corrispondenti a 1.270.000 euro, 700 mila previsti per il 2007) anziché investire identica somma per acquistare le carte dell'illustre concittadino (l'offerta del comune fu di soli 450mila euro, ben 250mila in meno di quanto richiesto dagli eredi). Cifra che invece ha pagato volentieri il senatore Marcello Dell'Utri per accaparrarsi il tesoro malapartiano che partirà, per sempre, alla volta della Biblioteca di Via Senato di Milano. Speriamo che la gente di Prato si renda conto del contributo di questa folle amministrazione, volto ad impoverire il nostro territorio e ne tenga conto alle prossime elezioni. Nel frattempo non possiamo che assistere, con rabbia ed impotenza, a questo scempio.
Paola Ruffoli e Marisa Cacialli
"Azzurro Donna" Prato

venerdì 13 marzo 2009

"Ospiti" a casa nostra!!!


Apprendiamo che tra i sei nomadi facenti parte della banda delle casseforti due sono residenti a Prato, uno nel campo nomadi di viale Marconi ed un altro nel campo abusivo in via del Pozzo a Paperino. Nonostante i vari esposti il campo è sempre lì con tutti problemi che la comunità è costretta a subire. I poveri abitanti di Paperino sono sempre più oppressi dalla delinquenza, proprio due giorni fa il bar in piazza E. Ponzecchi ha subito l’ennesimo furto delle macchinette video-poker, il quinto furto in circa 16 mesi una media di uno ogni tre mesi. Perché è stato permesso di impossessarsi di terreni urbanisticamente agricoli, e di stabilirsi in pianta stabile ottenendo anche allacciamento di utenze nonche' la residenza? Chi doveva controllare? Come si può pensare che una persona possa ancora andare a trovare un proprio congiunto al cimitero di Via del Pozzo sapendo che accanto c’è il campo nomadi abusivo dove era residente il nomade arrestato. Chi controlla i bambini che invece di andare a scuola spesso e volentieri vagano all’interno delle mura dell’ospedale di Prato chiedendo l’elemosina? Non solo il centro storico ma anche la periferia della nostra città è in condizioni vergognose grazie alla malagestione di questa amministrazione!Dobbiamo evitare il rinnovarsi e andare verso il superamento dei campi nomadi esistenti, veri e propri ghetti indegni di una società civile. Devono dimostrare di voler accettare le nostre regole e i nostri modi di vita, solo cosi facendo potranno rivolgersi alle autorità competenti per l’assistenza sociale secondo i normali canali utilizzati dal resto della popolazione e non manifestare, come recentemente è stato fatto dall’etnia sinti. Guarda caso tra gli arrestati c'è anche un rappresentante di tale etnia. Ci domandiamo fino a quando i pratesi si devono sentire ospiti in casa propria!
Sergio Toccafondi (vice coordinatore provinciale Forza Italia - PdL)
Andreina Casini (presidente Circolo PdL Toscano La Fenice Pratese Paperino)».

TBC!?!?...NO GRAZIE


«Il dato è uno di quelli che deve far riflettere: quasi 60 casi di tubercolosi segnalati presso la Usl di Prato nel 2008, in media con gli anni precedenti. La cosa preoccupante è che, fatte le dovute proporzioni con il numero degli abitanti, è il peggiore di tutta la Toscana. Ciò che imbarazza è invece che anche Paesi meno sviluppati, come ad esempio la Tunisia e l’Egitto, abbiano meno infetti di Prato».A lanciare l’allarme sono Giorgio Silli, coordinatore comunale di Forza Italia, e Daniele Palitta, vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Giovani. «I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Regione Toscana – spiega Silli – sono chiari: con 23 casi di tubercolosi ogni 100.000 abitanti, l’Usl 4 di Prato è la maglia nera della Toscana, seguita, a lunga distanza, da Firenze (9 casi) e Lucca (9 casi). In fondo alla classifica Pistoia con 3 casi».«Si tratta di un dato – incalza Palitta – che deve far riflettere a fondo la nostra amministrazione comunale ed i responsabili sanitari pratesi. La media nazionale, alla pari con quella dei Paesi dell’Europa occidentale, si aggira infatti attorno ai 10 casi ogni 100.000 abitanti e persino alcuni Paesi dell’Africa (Tunisia 21 casi, Egitto 14 casi) stanno messi meglio di noi. Come mai proprio a Prato non riusciamo a garantire una migliore prevenzione ed una maggiore lotta alla tubercolosi?».«È indubbio – incalzano i due dirigenti di Forza Italia – che tra i fattori che aumentano i rischi di questa malattia infettiva ci sia quella della condizione di immigrato da quei Paesi considerati più a rischio. In altre parole, gli stranieri, quasi sempre, contraggono l’infezione nel proprio Stato d’origine e sviluppano la malattia in Italia a causa delle condizioni in cui sono costretti a vivere: abitazioni malsane, alimentazione povera, scarsa igiene. È però altrettanto vero – continuano Silli e Palitta – che l’incremento della tubercolosi dipende anche da una insufficiente attenzione delle strutture sanitarie incaricate di vigilare sulla salute della popolazione così come da una scarsa azione degli amministratori locali nel porre fine a quelle diffuse situazioni di degrado e di sporcizia».«In vista delle prossime elezioni amministrative – proseguono i due esponenti di Forza Italia – prevediamo di presentare una strategia d’intervento in grado di assicurare che tutti i casi di malattia tubercolare siano tempestivamente identificati e prontamente debellati. Attraverso la creazione di un’apposita task force potremmo porre in essere una sempre maggiore azione congiunta tra il personale sanitario pubblico/privato, le strutture territoriali competenti in materia di decoro urbano e tutti gli altri operatori a contatto con le comunità etniche presenti sul territorio pratese. Si tratta di un progetto che ha già dato ottimi frutti in molti Comuni del nord amministrati dal centro-destra. Crediamo – concludono Silli e Palitta – che anche a Prato occorra fare tutto il possibile affinchè non si ripetano quegli episodi che hanno visto, l’anno scorso, il diffondersi di panico in alcune scuole elemetari pratesi nelle quali erano stati segnalati casi di tubercolosi tra i bambini».

sabato 7 marzo 2009

Finalmente!!!!!!



L'industriale tessile Roberto Cenni ha annunciato di aver accettato la proposta di correre per il Pdl pratese alle amministrative di giugno. Sara' lui a sfidare Massimo Carlesi (centrosinistra) per la poltrona di primo cittadino. Roberto Cenni, 52 anni, sposato, tre figli, e' fra gli industriali piu' noti del distretto tessile pratese. Ha fondato il marchio Sasch che oggi da lavoro a un migliaio di persone ed e' un modello di successo nel pronto moda. Il suo nome trova d'accordo Forza Italia, Lega Nord e An..... in attesa di nuove adesioni.

giovedì 5 marzo 2009

La "Crisi di Prato" necessita di serietà e obiettività.

La "Crisi di Prato" necessita di serietà e obiettività.
La protesta con i suoi mille colori, ha dato l'immagine di una città che vuole essere ascoltata.
Sbagliano quegli amministratori che intendono trasferire ogni responsabilità sul governo centrale.
Sbagliano coloro che a difesa del governo centrale imprecano contro l'illegalità cinese pratese, quale responsabile della crisi del tessile.
Sbagliano quegl illustri giornalisti (vedi Rizzo sul Corriere della Sera) che dipinge Prato come una provincia cinese così come la crisi del tessile legata alla comunità cinese.
Sbagliano quei candidati a governare la città che fanno proprie queste considerazioni solo per accattivarsi parte dell'elettorato.
Così non se ne esce.
Qualche voce importante di Prato ha fortunatamente riposizionato la questione al punto giusto, evidenziando come non ci sia collegamento fra la crisi del tessile pratese (o almeno non ne é la causa principale) e i fenomeni legati all'illegalità con le aziende cinesi e aggiungerei come ancora oggi esistono e si propongono sul mercato ditte italiane pronte ad accettare la sfida globale.
Due fenomeni distinti, quello della crisi e quello dell'illegalità, che devono essere analizzati e risolti su piani differenti, con strumenti differenziati,ma entrambi urgenti e necessari.
Due priorità, peculiari della nostra oramai variopinta comunità, fatta di persone verso le quali massima deve essere la nostra attenzione.
Ancora una volta, dalla lettura dei commenti alla manifestazione di quel sabato mattina, dei vertici dei due partiti "più blasonati",abbiamo potuto constatare come la politica della forte contrapposizione abbia dato risalto a due posizioni, distinte ed entrambe non corrette, inidonee a produrre effetti positivi, ma anzi idonee a creare solo maggiore confusione.
Se vogliamo contribuire al bene della città, occorre porre seriamente l'attenzione ai problemi della gente, abbandonando la politica della contrapposizione a tutti i costi, spesso incapace di intercettare le istanze di base; un'incapacità che sta alla base della crisi che non é slo economica, ma anche politica.
Francesco Querci
(segr. comunale Prato)

Raccolta differenziata

"Dopo oltre un mese dall'inizio della raccolta diffrenziata porta a porta in centro storico, il servizio così come è organizzato adesso, e' indecoroso per le nostre antiche strade e le proteste dei residenti degli scorsi giorni ne sono testimonianza. Occorre apportare dei correttivi per continuare il progetto di raccolta differenziata, (sulla cui importanza tutti siamo daccordo); tuttavia nell'immediato bisogna riposizionare dei cassonnetti per dare alternative ai cittadini e non ridurre le vie del centro come quelle di Napoli la scorsa primavera. Dopo la deliquenza, i permessi a pagamento, la mancanza di posti auto, adesso per chi abita in centro ci sono difficoltà perfino per gettare la spazzatura!"
Matteo Cocci AN

lunedì 2 marzo 2009

...non cadiamo nella "trapppola"!!!!


Siamo profondamente stupiti ed amareggiati dal fatto che ancora una volta la sinistra speculi sui mali della gente, di fatto strumentalizzando la crisi strutturale che attanaglia il tessile manifatturiero pratese. In un giorno come questo, dove migliaia di lavoratori, imprenditori, artigiani stanno manifestando in maniera composta contro la crisi, richiedendo legittimamente attenzione da parte del governo, la segretaria PD Squittieri semina discordia ancora una volta additando il governo e, invece, lodando l'operato di comune e regione. Abbiamo delle remore al riguardo , soprattutto nei confronti del comune che ben poco ha fatto negli ultimi anni per fermare questa emorragia di posti di lavoro. Il governo si e' attivato seriamente, il ministro Scajola ha ricevuto i ns rappresentanti del mondo del lavoro ed ha composto da subito un tavolo specifico per il distretto pratese. Non vogliamo cadere nella trappola della polemica ma rispettare la protesta di chi, come tutti noi, mantiene la propria famiglia con un lavoro serio ed onesto e sta rischiando di perderlo.

Giorgio Silli
Sergio Toccafondi
V. coord.ri Prov.li
F.I. verso il PdL