domenica 29 novembre 2009

Ciclabile....a quando la riapertura!!!????




Torna di attualità la vicenda della pista ciclabile interrotta all’altezza della Briglia. Una vicenda ormai paradossale o meglio “ai limiti della realtà” come dice il consigliere provinciale del Pdl Sergio Toccafondi, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Provincia per sapere cosa l’ente intende fare per porre fine ad una situazione che si trascina da quattro anni e in che data “esatta” i cittadini potranno tornare a percorrere il tratto interrotto a causa di una frana. “Si tratta di uno dei punti più panoramici e suggestivi della nostra provincia - spiega Toccafondi - ma sono ormai quattro anni che non si riesce a trovare una soluzione. Ed è inammissibile che in così tanto tempo non si sia riusciti a risolvere il problema. L’insofferenza delle persone è quindi più che legittima”.Il tratto della ciclabile Prato-Vaiano interessato dalla frana è quello all’altezza degli abitati de La Briglia e La Cartaia. Il problema si è verificato nel gennaio 2006 a soli due mesi dall’inaugurazione della pista. Da allora si sono susseguite le promesse e gli annunci dell’inizio dei lavori, senza però che mai nulla venisse fatto. Addirittura l’allora assessore provinciale alle Infrastrutture Maria Luisa Favi si era impegnata a rendere agibile il tratto per la primavera-estate 2008, mentre il bando per i lavori è scaduto lo scorso 18 maggio. La pista ciclabile, però, continua ad essere interrotta e impraticabile


venerdì 27 novembre 2009

FIL e SCUOLA in Provincia

http://www.notiziediprato.it/

Dopo l’uscita dei privati dal capitale sociale di Fil Spa, ieri pomeriggio il consiglio provinciale ha dato il via libera all’acquisto delle quote da parte dell’ente Provincia. Che sale, in questo modo all’80% di partecipazione nella società di formazione e di impiego per il mercato del lavoro. L’impegno di spesa per 130 mila euro è stato, però, contestato dal Pdl perplesso per l’acquisto delle quote al valore nominale “in questo modo si rischia un esborso maggiore” è stata la valutazione dei consiglieri pidiellini.
E’ stato, però, il dibattito sugli effetti della riforma Gelmini, con la mozione Pd-Idv contrapposta all’ordine del giorno Pdl, a capitalizzare la maggiore attenzione. Secondo Giulia Anichini, firmataria del testo approvato dalla maggioranza “i tagli effettuati dal governo ci sono e sono oggettivamente osservabili”. In pratica l’addebito del Partito Democratico al governo è di avere apportato “tagli per oltre 8 miliardi di euro, con una riduzione del numero degli insegnanti, delle ore di lezione, spegnendo quelle realtà di scolarità periferica”. Per questo la consigliera democrat ha espresso “solidarietà ai docenti ed agli studenti che sono in lotta contro questi provvedimenti”. Argomentazioni contestate dalla capogruppo del Pdl Attucci, artefice di un ordine del giorno per invitare “a non trasformare, come già fatto in occasione della riforma Moratti, la scuola in un campo di battaglia dove spostare lo scontro politico”. “Non sono tagli, ma razionalizzazioni, che serviranno fra l’altro di investire 2 miliardi in più nell’innovazione” ha spiegato Attucci, bollando come “strumentale” la mozione del Pd. Scendendo nel dettaglio la riduzione dei fondi è legata “al blocco del turn over per 95mila insegnanti che andranno in pensione, permettendo in questo modo di ricollocare i precari della scuola”. Le ha fatto eco, almeno in questo, Querci dell’Udc, che si è opposto al testo “perché poco propositivo e rivolto soltanto nel criticare la riforma Gelmini”. Soprattutto il centrista ha visto di cattivo occhio il controverso passaggio sulle scuole private “che nelle esperienze peggiori si configurano come meri diplomifici”. “Non siamo contro le scuole private, quando sono uno stimolo al miglioramento anche dell’istruzione pubblica” ha chiarito durante il dibattito il capogruppo dell’Idv, Mori. Applicato alla realtà pratese, il dibattito è però inevitabilmente finito sulla questione dell’edilizia scolastica. “Abbiamo investito fra il 2005 ed il 2008 30 milioni di euro” ha sostenuto Fabio Rossi del Partito Democratico, ricordando “i 25 milioni di euro stanziati dal precedente governo, non ancora assegnati per finanziare l’edilizia scolastica”. “E allora perché il Dagomari ed il Marconi si trovano in una situazione di disagio?” ha ribattuto polemicamente Cristina Attucci. Che ha visto consumarsi, proprio sul suo ordine del giorno, l’ennesima frattura all’interno dell’opposizione, con il voto contrario espresso dall’esponente Udc, Querci.

Carlandrea Adam Poli

martedì 24 novembre 2009

Console Cinese: cosa vi aspettavate? Ha svolto appieno la propria funzione!

Viene da chiedersi quali fossero l'aspettative nei confronti del (o di un) Console della Repubblica popolare Cinese.

Prima di rispondere a questo, facciamocene un'altra: Chi è il (o un) Console della Repubblica Popolare Cinese? Il Console è il rappresentante di uno stato estero, un burocrate di uno stato comunista che in questa faccenda non entra perchè sistematicamente nel proprio paese violi diritti umani, ma perchè altrettanto sistematicamente applica una politica diretta a favorire l'immigrazione cinese in Italia, con ogni mezzo e con ogni forma.

Escono dalla Cina con i documenti, arrivano in Italia senza. Gli scambi di manodopera sona favoriti (sostituendo i malati con i sani, alla stregua dei pezzi di ricambio di un'autovettura!!), nessun controllo sul traffico di capitali in entrata (verso la Cina) e via dicendo, la lista sarebbe lunga.

Prova definitiva della connivenza del Governo Cinese sta nel rifiuto di adottare qualsivoglia politica diretta a favorire il rientro dei propri concittadini, perseguiti da un provvedimento di espulsione da parte dello Stato, o se risaliamo più a monte, a permettere il loro riconoscimento. Un comportamento che rende totalmente inidoneo anche il C.I.E. (Centro di Espulsione e di Identificazione), per la pratica impossibilità di effettuare un rimpatrio.

Dunque, torniamo dal Console Cinese. Difronte a controlli che tendono a porre un freno ad un fenomeno, caldeggiato e favorito dal proprio governo, cosa c'era da attendersi? Null'altro di quello di cui si è reso attore principale ovvero il difensore della politica del proprio Governo. Ha svolto appieno la propria funzione!

Peccato!. Un'occasione persa. Persa per acquisire da parte della comunità cinese, nel suo esponente più alto, una certa credibilità. Quello che a mio avviso doveva fare il Console doveva concretizzarsi non tanto nell'esercitare un ruolo di difensore dell'illegalità diffusa (e certa!), ma quello di cercare di ottenere un riequilibrio degli interessi in gioco, ovvero il riconoscimento di "maggiori diritti" per chi rispetta le regole, cercando di ottenere misure premianti per coloro che lavorano nella legalità, epuntano ad un loro inserimento nella nostra comunità.
Poteva, quindi, esercitare quel ruolo fondamentale di paladino dei diritti dei cittadini ed imprese cinesi "regolari", imprimendo un forte slancio al processo di integrazione.
Ciò non è avvenuto.
Il "Funzionario" ha agito da "funzionario", rispettoso di un mosdus operandi della casa madre.
Francesco Querci
(Consigliere Provinciale UDC)

lunedì 23 novembre 2009

PARISI (PDL) apre a UDC e dunque....sulle regionali...

Questa mattina, tornato dall'Udienza di quel di Pistoia, ho scorso i giornali e mi sono soffermato sull'intervista a Parisi, segretario regionale della PDL. Nello spiegare che era urgente trovare un candidato da opporre a Rossi (candidato alla Presidenza della Regione Toscana per il PD), apre anche all'UDC definendolo un partito storicamente in Toscana avversario del centro-sinistra, ma esclude la possibilità di una candidatura civica, super partes!
Chiude l'argomento asserendo che se l'UDC non appoggiasse il canidadato della PDL, dovrebbe spiegarlo ai suoi lettori! (Evidentemente in chiave negativa).
Quindi, tradotto, non un'allenaza "alla Cenni", cioè con un candidato condiviso, ma "all'Attucci", con un candidato imposto. Con Cenni poi è stato un discorso, con Attucci un altro!.
Ci viene proposta dunque un appoggio alla PDL, sulla fiducia, in difetto del programma e del candidato: solo per motivazioni idologiche di carattere storico. Mi chiedo e Vi chiedo è sufficiente basare un'allenza sulla "fiducia" ad un partito (nel caso alla PDL)? L'UDC ha fatto il suo percorso; il suo elettorato oramai si contraddistingue come un elettorato di centro, critico del governo di sinistra, ma anche di un modo di fare politica caro al centrodestra e sinceramente un po' di acqua è passata sotto i ponti per capire anche questo. Certamente - ribadisco - rimane una posizione fortemente critica del governo della Regione da parte della sinistra, contro la quale un nostro candidato farà la sua parte, anche in assenza di alleanza con la PDL.
Personalmente vedo difficile u'alleanza che si basi esclusivamente su fatti diversi dalla tipologia del candidato e dal programma, quando l'unico partito che ad oggi ha svolto conferenze programmatiche su tutto il territorio regionale è stata l'UDC. Alla conferenza regionale di Venerdi, abbiamo concordato di andare da soli; mi prendo la responsabilità di spiegare ai lettori perchè esiste una legge elettorale voluta dal PDL e dal PD che blocca le candidature, toglie le preferenze, penalizza la rappresentanza e che in realtà
come all'orizzonte non si profili alcun candidato alla Presidenza in grado di effettivamente mutare il corso delle cose, in quanto - verosimilmente - sarà un nominativo scelto all'interno delle blindate nomenclature di partito.
Andiamo avanti nella costruzione di una forza politica nuova, basata su nuove regole e su contenuti marcatamente innovativi, con una politica del buon senso e se si vuole del bene comune, volta cioè ad evitare lo scontro a tutti i costi, ma mettendo davanti l'interesse collettivo, prima ancora di quello di parte.
Francesco Querci
(Capogruppo Consiglio Provinciale UDC)

giovedì 19 novembre 2009

"Territoria 4"...ancora polemiche!!



Non si placano a Montemurlo le polemiche sugli allestimenti di Territoria#4, nonostante quella che ormai da tutti è stata definita “La scritta” ormai sia stata rimossa. Lunedì sera l’amministrazione comunale ha organizzato una tavola rotonda sul tema dell’arte contemporanea per tastare il polso dei cittadini sulle iniziative che vorrebbero fossero fatte sul territorio in tema d’arte. Si è parlato anche della recente manifestazione e dell’installazione finita al centro delle polemiche: l’insegna al neon apparsa in piazza Banti a Montemurlo. Su questa si appuntano gli strali polemici della minoranza, a partire dal consigliere comunale del Pdl Cosimo Zecchi: “Da una parte - dice - non si risce a sapere quanto è costata l’opera e le iniziative correlate e nememno quante di queste siano state sostenute direttamente dall’amministrazione comunale. Dall’altra parte non si capisce nemmeno il significato dell’opera. Addirittura è servito un incontro a fine esposizione per spiegare quella che, a gli occhi di qualsiasi cittadino, resta esclusivamente una grossa scritta al neon scollegata dal contesto”.E Zecchi poi rincara la dose: “Contesto che dovrebbe appunto far riflettere. Quel senso di abbandono e degrado di quel lato della piazza è evidente e rappresenta il disagio del cittadino. Ma questo disagio il Comune dovrebbe risolverlo avendone gli strumenti e non denunciarlo attraverso una criptica forma artistica”. Intanto sulla questione sarà presentata una interrogazione in Provincia da parte del consigliere Sergio Toccafondi: “Nella presentazione dell’iniziativa - dice Toccafondi - si legge che l’arte può creare brevi ma intensi shock. Non vorrei che i cittadini della provincia dovessero trovarsi davanti a veri e propri shock quando sapranno i costi effettivamente sostenuti per allestire questa mostra. Tra l’altro, per contropartita, non mi risulta che siano stati presi d’assalto alberghi e ristoranti per visionarla”.

"patto di Stabilità" UDC favorevole alla moratoria

Non è una sorpresa la posizione che ho assunto ieri in Consiglio Provinciale di sostenere l'Ordine del giorno, presentato da Gestri, che chiede all'UPI (l'unione delle Province) e all'ANCI (l'unione dei Comuni), una moratoria di due anni per il "Patto di Stabilità".
Una sospensione provvisoria, che garantirebbe agli enti locali di potere disporre di risorse economiche presenti nelle loro disponibilità, ma oggi vincolate al Patto che, di fatto, ne impedisce la spesa. Ciò consentirebbe alla provincia come al Comune di liberare risorse importanti a vantaggio della collettività in un momento di grave crisi.
Pagamenti sospesi e investimenti potrebbero essere messi subito in cantiere per dare ossigeno ad un economia del territorio oggi in apnea.
Una politica che l'UDC pratese ha sostenuto in campagna elettorale, riscontrando il favore di molte categorie economiche; una misura ritenuta da molti non solo come opportuna, ma addirittura come inevitabile ed essenziale (c'è chi sosteneva e sostiene la necessità di sforamento anche in difetto della moratoria).
Coerentemente, dunque, al proprio programma e nel rispetto del "bene comune" l'UDC in Provincia ha deciso di appoggiare detta richiesta.
Non si dimentichi che la proposta è diretta all'UPI e all'ANCI, ovvero alle organizzazioni di tutte le Province e Comuni italiani che racchiudono tutte le amministrazioni (di destra, di centro e di sinistra) e saranno queste a dovere mediare con il Governo circa la suddetta moratoria.
Tengo, inoltre, a precisare che il Patto di stabilità è una misura adottata e mantenuta in questi anni sia dai Governi di c-destra che di c-sinistra; non si discute che il Patto di Stabilità sia stata e mantenga una funzione importante di controllo della spesa pubblica; ma in un momento di crisi come il presente una sua sospensione, di cui se ne avvantaggiarenno verosimilmente gli enti più virtuosi, darebbe al nostro territorio la possibilità di "tirare il fiato", usufruendo di nuove e maggiori risorse sia per la Provincia, sia per il Comune.
Ritengo, infine, sottolinerare che trovare accordo su provvedimenti ritenuti utili alla collettività, aggiunga qualcosa ad una politica fatta solo di contrasto ideologico, il quale - ripeto - deve lasciare il passo al dialogo se di mezzo ci sono interessi superiori alle logiche di parte. Un approccio che si chiede alla politica nazionale, ma che non deve lasciarci indifferenti a livello locale, dove in realtà meno pressanti dovrebbere essere le motivazioni "politiche" o "ideologiche".
Va da sè, e concludo, che altra cosa resta l'esame di come verranno eventualmente utilizzate le maggiori risorse e spese, ma principi di buon governo obbliga gli amministratori a fare le scelte e all'opposizione di effettuarne il controllo, anche duro, ma quelli devono essere messi in condizione di governare, a prescidere dai diversi colori politici delle singole amministrazioni.
Francesco Querci
Capogruppo UDC Provincia Prato
Comunicato stampa

"Ci fa piacere che il consigliere Soldi abbia proposto di utilizzare le vetrine dei locali commerciali sfitti del centro storico per dare un'opportunità ai giovani artisti ed artigiani pratesi. Certo, l'idea da noi lanciata alla fine di ottobre rimane decisamente più avanzata!" Così Renzo Bellandi, ex candidato a sindaco di Sinistra Rossoverde, in merito alla proposta del consigliere delegato alle Politiche Giovanili.
"E' un vero peccato che la stampa locale - tranne la pubblicazione come lettera sulle pagine del Tirreno - non abbia riservato alla nostra idea di creare una vera e propria "strada dell’artigianato" in centro, che abbiamo diffuso alla fine dello scorso ottobre, altrettanto spazio e risalto" - continua Bellandi - "visto che si proponeva di dare in comodato direttamente i locali per svolgere le attività artistiche ed artigianali, e non solo come vetrina, sempre con il contributo fondamentale del comune!"
Staff Comunicazione
Sinistra Rossoverde

Allarme Monteferrato in TV!!!

Intervista al consigliere comunale del Pdl di Montemurlo Cosimo Zecchi e del consigliere provinciale del PdL Sergio Toccafondi!!

martedì 17 novembre 2009

Allarme Monferrato!!!!!



Il Monteferrato rischia di restare senza alberi. E’ il grido d’allarme che, con un’interpellanza congiunta, lanciano Cosimo Zecchi, consigliere comunale di Montemurlo e Sergio Toccafondi, consigliere provinciale del PDL, che interrogheranno i rispettivi assessori sullo stato della malattia o del parassita che sta facendo seccare tutti gli alberi del Monteferrato. “La questione è di fondamentale importanza per tutto il nostro territorio – affermano i due consiglieri – e a nostro avviso anche abbastanza grave nelle possibili conseguenze. Il disboscamento procede a vista d’occhio e se la cima del monte è già quasi completamente spoglia, il bosco è sempre più rado ed è facile osservare lungo tutta la superficie montana preoccupanti macchie di alberi secchi o malati. Non solo Monteferrato è una risorsa naturale per i comuni e la popolazione di entrambi, ma quello che vorremmo sapere è cosa si sta facendo per arginare la situazione, dato che potrebbe estendersi a tutto il territorio circostante con gravi danni per flora, fauna e probabilmente per l’assetto idrogeologico. Per questo – proseguono i consiglieri – vogliamo interrogare i nostri assessori sull’attuale entità del danno attuale e sapere le reali ripercussioni e i rischi ai quali il territorio colpito e quello circostante andranno incontro. Inoltre vorremmo sensibilizzare le nostre amministrazioni per una mobilitazione straordinaria volta a salvare il nostro patrimonio naturale”.

venerdì 13 novembre 2009

Conferenza Programmatica Udc Provincia di Prato

Conferenza Programmatica UDC Provincia di Prato

Immigrazione e sicurezza - Giovani e Università - Sanità - Sviluppo Economico e Ambiente

Relazioni di:
Avv. Cristiano Ciani e Avv. Piero Nieri immigrazione e sicurezza
Chiara Bambagioni (Resp. Giovani Udc) giovani e università
Roberto Bartoloni economia
Franca Petrà sanità e sociale
Roberto Caverni (Assessore Comune di Prato) svilupo economico
Francesco Querci (Consigliere Provinciale) ambiente e territorio

Intervengono

Enrico Mencattini (Segretario Provinciale)
Antonio Longo (consigliere comune prato)
Massimo Conti (consigliere comune di Poggio a Caiano)
Mauro Mazzoni (consigliere di Carmignano)
***
On. G.L.Galletti
On. Nedo Poli (segretario regionale)
On. Salvatore Cuffaro
Marco Carraresi (Capogruppo in Regione)

DIBATTITO


martedì 10 novembre 2009

"Area vasta"!!


Il Gruppo Consiliare PDL Provincia di Prato
organizza Sabato 14 Novembre 2009 - ore 9.30 Palazzo Novellucci - via Cairoli, Prato


IL FUTURO DI PRATO E L’AREA VASTA VECCHI PROBLEMI E NUOVE OPPORTUNITA’

Interventi introduttivi
Cristina ATTUCCI Capogruppo PDL alla Provincia di Prato
on. Riccardo MAZZONI Coordinatore provinciale PDL
Roberto CENNI Sindaco di Prato
David SCATRAGLI Sindaco di Montale
Relazioni
Nicola NASCOSTI Coordinatore Provinciale PDL Firenze “L’emergenza rifiuti: quali soluzioni per la Toscana centrale”
Filippo BERNOCCHI Assessore del Comune di Prato “Infrastrutture e mobilità: superare i vincoli allo sviluppo”
Alessandro CAPECCHI Coordinatore provinciale vicario PDL Pistoia “L’integrazione tra Prato e Pistoia: le esigenze della grande pianura produttiva”
Alberto MAGNOLFI Capogruppo Regionale FI-PDL “Il ruolo della Regione: una regia mancata”
Interverranno i Consiglieri provinciali
Riccardo BINI, Matteo COCCI, Giuseppe CONTE, Giovanni LUCHETTI, Francesco MUGNAIONI, Sergio TOCCAFONDI Conclusioni on. Massimo PARISI Coordinatore regionale PDL

giovedì 5 novembre 2009

Crocifisso si..crocifisso no!




Si fanno sentire anche a Prato gli echi della polemica innescata dall’accoglimento da parte della Corte di Strasburgo del ricorso di una cittadina italiana circa l’esposizione del crocefisso nelle scuole perché - secondo la sentenza - contraria al diritto dei genitori di educare i propri figli in base alle loro convinzioni e al diritto dei minori alla libertà religiosa. Con un particolare da non sottovalutare, almeno per ora i crocefissi sono rimasti in tutte (o quasi tutte) le aule scolastiche degli istituti pratesi.Tra i più attivi nella battaglia contro la decisione della Corte Europea c’è l’assessore all’Integrazione Giorgio Silli. “Non credo assolutamente, stando alle mie competenze di assessore all’Integrazione - afferma - che ciò aiuti l’integrazione stessa.
Integrazione significa quieto convivere di più etnie, usi e costumi, credo religiosi, non significa appiattimento totale di quelle che sono le nostre tradizioni, i nostri simboli di fede e i nostri costumi. Tra l’altro il concordato fra Stato e Chiesa, che se non sbaglio è ancora più che valido ed attuale, prevede che nelle aule sia esposto un crocefisso, sarebbe per tanto molto difficile per la Repubblica Italiana accettare la decisione finale della Corte Europea senza dover rivedere completamente il concordato. Credo che questa Europa, di fatto, sta facendo del razzismo alla rovescia. Comunque discuteremo del problema in giunta, attenderemo le disposizioni finali della Corte Europea, auspicando che il ricorso dello Stato vada a buon fine. Personalmente, come libero cittadino cattolico, proporrò che in questa fase, negli edifici pubblici del comune, permanga lo status quo attuale e proporrò che nessun simbolo religioso venga tolto se non previa una autorizzazione del proprietario dell’immobile. Di questo passo, altrimenti, arriveremo a dover coprire con una mano di vernice anche gli affreschi nel nostro salone consiliare”. Posizione, quella di Silli, che trova eco in quella espressa dall’europarlamentare della Lega Claudio Morganti, che si definisce scandalizzato dalla decisione e annuncia un’iniziativa di protesta: “Mi farò promotore dell’allestimento di vari presepi, in Toscana, per ribadire la mia contrarietà verso questa decisione. Spero davvero che in tutte le nostre scuole si continui ad esporre il crocefisso”. A favore del crocifisso si schiera anche il consigliere provinciale del Pdl Sergio Toccafondi: “Ribadiamo l’importanza del crocifisso che non è solo il simbolo fondamentale della religione cristiana, ma è soprattutto la sintesi di tutto quel bagaglio culturale, storico, civile e umano che fa parte della nostra tradizione. Riconoscersi nella croce e nei gesti ad essa collegati significa prima di tutto riconoscersi in una cultura sulla quale si fonda ancora il nostro presente”. Infine Sandro Ciardi, della lista Giovani e Famiglia: “La sentenza della corte di Strasburgo aggiunge in altro doloroso episodio alla continua volontà di negare le radici cristiane a noi italiani. Si preferisce una scuola priva di segnali cristiani solo per colpire ulteriormente il sentimento cattolico della maggioranza degli italiani per non ferire una esigua minoranza di musulmani e cinesi che nei loro paesi spesso vietano ai cattolici di professere liberamente la loro fede”.

lunedì 2 novembre 2009

Kebab e Divieti

Scorrendo i vari interventi propagandistici, perchè definirli così è dir poco, usciti sui vari quotidiani oggi, in risposta alla proposta dell'Assessore Caverni e della Giunta Comunale sul nuovo regolamento per gli esercizi commerciali in zona APU un pò mi viene da sorridere, anzi da ridere a crepapelle.
La proposta del Comune è assolutamente in sintonia con quanto stabilito nei regolamenti delle altre città, in primis Pistoia, dove suggerisco ai cari critici oppositori di andarsi a leggere, il regolamento del "Comparto Commerciale della Sala", dove all'art. 2 si fa espresso divieto agli "insediamenti commerciali e agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che per tipologia, arredi e specialità facciano espresso riferimento a culture diverse da quella locale".
A me sembra un provvedimento molto più restrittivo di quello proposto e soggetto ancora a possibili cambiamenti annunciato dall'Assessore del Comune di Prato Caverni.
A questo punto, essendo l'amministrazione di Pistoia di Centro-Sinistra, essendo il provvedimento approvato da una giunta di Centro-Sinistra, o i rappresentanti del Centro-Sinistra pratese non sanno cosa fanno i loro colleghi di altre vicinissime città, oppure non sapendo cosa dire, perchè non hanno argomenti da proporre come non hanno avuto argomenti da approvare per il bene della città negli ultimi anni, si celano dietro una retorica di attacchi che ormai va avanti da decenni.
A questo punto se l'attuale Giunta propone cose razziste, populiste e qualunquiste, quali definire il rendere decoro ad un centro portato al disastro dall'aver permesso uno stravolgimento completo della nostra tradizione e cultura, sono fiero di appartenere a questa maggioranza.

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Giacomo Sbolgi
VicePresidente Circoscrizione Centro UDC (Prato)