venerdì 21 gennaio 2011

Convegno: Trasporto Pubblico - Palazzo Comunale


Martedi 25, Convegno sul Trasporto Pubblico - Amministratori , azienda Cap e cittadini per parlare di come cambia il trasporto pubblico locale.
Saranno presente il Sindaco e gli assessori di riferimento oltre a consiglieri regionali provinciali e comunali Pdl - Lega e Udc. Incontro orgnizzato dalle associazioni Nuova Prato e Domani prato con il pratocinio dei consiglieri comunali e provinciali.

mercoledì 19 gennaio 2011

e la Provincia..?!?..vigila!!!!! vigila!!!!


Dopo la Lega Nord anche il Pdl punta il dito contro la Provincia a proposito del preannunciato stop dei cantieri sulla Sr325, paventato dai sindacati nel caso entro fine mese la Cogemar non saldi le spettanze arretrate ai lavoratori. “La Provincia di Prato e tutte le amministrazioni dei tre comuni della Vallata – dicono il consigliere provinciale Sergio Toccafondi e quello comunale di Vernio Erica Mazzetti – non possono più continuare a far credere ai propri cittadini che loro non sono responsabili della continua odissea che si presenta per tutto il tratto della Sr 325. In primo luogo la Provincia, anche se non direttamente interessata alla progettazione e direzione lavori del primo lotto, aveva l’obbligo di vigilare e far rispettare le regole nonché i tempi e la buona riuscita dell’opera. Invece ha permesso che venissero fatti i lavori a mezzo, vedi la palificazione per il tratto della Cartaia senza raggiungere l’obiettivo prospettato, ossia allargamento della carreggiata a valle. E questo tenendo ostaggio per mesi e mesi i pendolari di tutta la bassa valle”.Ma i due esponenti del Pdl guardano anche avanti: “A detta del responsabile tecnico della Provincia – dicono – è già stato appaltato il secondo lotto. Stavolta l’intero iter (progettazione, appalto, direzione lavori, sicurezza cantiere etc) è a carico della Provincia, pertanto non sarà più possibile dare la colpa all’Anas e vedremo se saranno capaci di compiere l’opera preventivata nei modi e tempi contrattuali”.

Toccafondi e Mazzetti poi concludono con un invito alle associazione di consumatori e alle categorie economiche: “Mobilitatevi per iniziare a chiedere un rimborso spese per tutti i disagi subiti fino ad ora. Magari le amministrazioni locali inizierebbero un po a riflettere e far andare i lavori come dovrebbero!”.


mercoledì 12 gennaio 2011

REGIONE E TRASPORTO PUBBLLICO (la CAP)

I tagli governativi alla Regione non dicevano in sostanza a Rossi dove tagliare, ma di tagliare. Il Governatore ha scelto di intervenire con la scure sui trasporti pubblici, ritenendo evidentemente questo un settore dove gli sprechi sono superiori rispetto ad altri. Un criterio ovvero una scelta di natura politica.

Pressochè invariati restano i conferimenti per la sanità (di cui il Gov. è stato assessore) che assorbono quasi la totalità del bilancio regionale.

Certo che la salute pubblica è nella lista valoriale la prima da salvaguardare, ma una regola economica e un norma consuetudinaria ci dovrebbe portare anche ad evidenziare gli sprechi la dove maggiore è la spesa.

Possibile che nel settore della salute nulla vi è da razionalizzare meglio e magari salvare due spiccioli per il trasporto pubblico o altri settori in crisi?

Ma fare questo, probabilmente, significherebbe sostanzialmente dire all'ex assessore (oggi governatore) perchè non lo hai fatto prima quando eri direttamente responsabile della sanità Toscana? Non vorrei che per "salvare la faccia" di una persona si ometta l'esame serio e approfondito sulla sanità Toscana.

Infine, Rossi, evidentemente non appagato dei tagli al trasporto pubblico, ha inteso pensare il mega concorso pubblico per il GESTORE UNICO dei trasporti.

Forse non sa che vi sono realtà come quella Pratese dopo aziende virtuose come la CAP, potrebbero subire un ingiusto nocumento; forse la scelta del GESTOREUNICO è condizionata e dettata dalla gestione del trasporto fiorentino!

Si parla di abolire le Province, si parla di federalismo, ma si sta accentrando tutto sulla Regione (si pensi anche alle APT), si rivedono le ATO evvia...... La Regione è interprete dui tutte le esigenze delle realtà locali e non solo o prevalentemente di quelle fiorentine.

Ma il federalismo e la sussidiarietà non dovrebbe portare ad un rafforzamento delle realtà vicine ai cittadini e funzionali ad esse?

Capirei meglio un'area metropolitana strutturata sui servizi con municipi forti (raggruppando in unico Comune i più piccoli) anzichè foraggiare una REGIONE pigliatutto nella quale si perdono le peculiarità territoriali a tutto vantaggio del più forte.

Francesco Querci

(Cons. Prov. UDC)

lunedì 10 gennaio 2011

La "civicità" del SINDACO non si tocca!

Non si può certo rimproverare al Consiglio Comunale di richiedere un maggiore suo coinvolgimento circa le scelte strategiche della città.
Sinceramente, difronte allo smarrimento postumo di molti consiglieri, sembra che sia stata fatta molta confusione e che da altra parte sia stato pianificato il tutto per strumentalizzare ad hoc una questione per ricevere un risultato politico diverso rispetto a quello sostenuto per ottenere l'appoggio all'odg in questione.
La So.Ri. non è questione di importanza tale da dovere essere messa come "punto di rottura" con il primo cittadino; questione molto tecnica, una battaglia di numeri che mal si concilia col perso che li si è voluto dare (la storia della So.Ri, poi è a molti nota.....); si è chiesto ai consiglieri di votare quell'odg per un senso di unità del consiglio per marcare il proprio ruolo politico in città.

Potremo avere dei dubbi - io peronalmente li ho avuti - sull'opportunità di avanzare e/o sostenere un o.d.g. in consiglio comunale, che andava nella direzione opposta alle scelte fatte dal Sindaco. Certo è che qui ha giocato un ruolo forte chi aveva un'esperienza tale da potere bene capire ed immagire le conseguenze sul piano politico di certe scelte e di certi "tecnicismi". Mantenere unito il Consiglio, va bene, ma primario doveva essere non minare la fiducia al primo cittadino e dunque, poteva essere ritirato quell'o.d.g. all'ultimo momento dopo che era stato manifestato, più o meno apertamente, il disagio dei Consiglieri?
Certo che SI! Perchè non è stato fatto, perchè chi aveva maggiore esperienza non ha avvertito dei rischi che si nascondevano dietro ad una tale operazione e ha consentito che l'esplosione fosse a "scoppio ritardato", a votazione avenuta?

La fiducia al Sindaco in epoca elettorale è stato dato sulla base di una manifesta "civicità" e questa non può essere messa in discussione da tecnicismi e da comportamenti dell'ultimo momento destinati a fare emergere la mediocrità di un'azione politica che personalmente ho ritenuto, così come ho valutato successivamente la questione, di basso livello.
Francesco Querci
Cons prov UDC

mercoledì 5 gennaio 2011

su: "Il sindaco Cenni non può permettersi di ... "(OPPURE SI!?)

Pubblico volentieri il seguente articolo di Giacomo Fiaschi apparso su FB, non tanto per commentare il giudizio sulle vicende personale di Cenni imprenditore ma per sottolineare e condividere la critica all'atteggiamento del "massismo" esponente del Partito Democratico ovvero di quel Massimo Carlesi, sconfitto in campagna elettorale dal Cenni Sindaco, che si ostina senza tregua e senza pace a ripetere le medesime accuse ad una persona che, differentemente quanto lui pensi, proprio per la disavventura dell'azienda lo rende più vicino alla realtà dei pratesi, una realtà fatta di difficoltà economiche legate spesso al settore tessile.
Il "buon gusto", Carlesi lo ha doppiato in curva; un accanimento politicamente sbagliato e particolamente inopportuno.
francesco querci


di Giacomo Fiaschi
Carlesi se ne esce oggi con un comunicato delirante sul caso SoRi dove si legge, fra l'latro:

"Il sindaco Cenni non può permettersi di amministrare Prato con la stessa inefficienza mediante la quale ha portato a fondo il suo gruppo imprenditoriale, Sasch."

Vorremmo ricordare a Carlesi, che ormai sta annoiando il mondo intero col ripetere sempre la stessa fandonia, che la Sasch è un'azienda del settore tessile abbigliamento, la quale ha risentito della stessa crisi che ha travolto centinaia di aziende simili in tutta Europa.

E allora insistiamo anche noi nel ripetere sino alla nausea: il fatto che Roberto Cenni non si sia comportato come fanno gli imprenditori che fanno a linguino coi politici, cercando di gestire la crisi dietro le quinte con accordi sottobanco portati avanti con presidenti di Banche legati a doppio filo coi segretari di partito, dimostra semmai che è quella persona retta e onesta alla quale non a caso i pratesi hanno riconosciuto competenza e qualità per stare alla guida della città.

Ma Carlesi forse questo lo sa già e se n'impippa, com'è nel costume della morale del perfetto bancario al quale poco importa se il mondo intero crolla, se i suoi clienti falliscono e qualcuno s'infila la canna del gas in gola. Qualche imprenditore pratese lo ha fatto ma non mi risulta che nessun direttore di banca, che avrebbe ben meritato di farla, abbia fatto la stessa fine: quel che conta per loro è che i quattrini (in esclusivo nome dei quali chi dà lo stipendiuccio ai bancari opera) restino nelle casse e che le perdite le paghino i clienti. Lo sappiamo tutti e anche molto bene, e nessuno meglio di Carlesi potrebbe confermarlo.

E allora a Carlesi vorremmo ricordare ancora una volta che il Sindaco Cenni, proprio con la gestione della crisi della Sasch, avvenuta alla luce del giorno e cercando la miglior soluzione per dipendenti e terzisti, ha dimostrato d'essere la persona perbene che tutti noi stimiamo. Tutti tranne lui, Carlesi. Il quale con questa sua ossessiva ripetitività ci lascia legittimamente sospettare che nutra più simpatia per chi gestisce le crisi "alla pratese": strizzatine d'occhio a direttori di banca e intese sottobanco con curatori fallimentari e in tasca a chi perde tutto. C'è forse qualcuno che ha il coraggio di affermare che questo non sia avvenuto e non avvenga tuttora?

Ci chiediamo anche con quale faccia Massimo riesca a pronunciare discorsi del genere, proprio lui che è stato protagonista, nella giunta precedente, dello scempio d'una città che è stata ridotta dall'incapacità dei suoi amministratori ad essere lo zimbello del mondo intero.

Ma mi chiedo anche, e infine, come facciano gli amici del PD e della sinistra in generale, quelle persone oneste e perbene che hanno creduto nella possibilità di un sogno divenuto ormai incubo, a sopportare d'essere coinvolti in questo fango.

Mi chiedo cosa stiano aspettando a delegittimare questi esponenti di partito che, dopo aver fatto naufragare la città, tentano oggi di darle il colpo di grazia prolungando il malcostume di chi, anziché fare finalmente il proprio dovere e studiare soluzioni per un distretto che sta morendo anche per colpa sua, continua a giocare con la pelle dei cittadini.