mercoledì 29 dicembre 2010

mercoledì 15 dicembre 2010

su ECOMOSTRO A ARTIMINO

"Mi piace ricordare quando risalendo l’Arrendevole, prima di arrivare ad Artimino ci fermavamo alla Chiesa di S. Leonardo,splendido gioiello dell’architettura Romanica, con la sua bellissima abside modellata con la pietra locale e quegli strani bassorilievi provenienti da opere etrusche o romane,ed inseriti nella facciata a testimoniare la continuità con il passato e con la storia. La Pieve è accompagnata da un filare di cipressi che ne sottolinea l’inserimento nel paesaggio,quel paesaggio che ci dava piacere osservare sotto l’elegante portico o seduti sull’erba presso l’abside,da dove si poteva ammirare lo scorrere dell’Arno in fondo alla valle. Da qui salivamo poi ad Artimino avendo come riferimento l’antica cinta muraria.Sulla sinistra c’era una piccola scuola,edificio insignificante,forse anche un po’ bruttino, l’aveva voluta,all’inizio degli anni ’60 la prima Amministrazione di Carmignano,dimensionandola ai bisogni reali del piccolo centro e dei suoi abitanti. Si può pensare che il progettista sia stato,come usava allora,il geometra o l’ingegnere del Comune,che forse intimidito dalla presenza della Pieve e magari consapevole dei propri limiti aveva quasi nascosto l’edificio scolastico,infatti la scuola sia per la sua altezza contenuta sia perché arretrata rispetto alla strada,non era visibile né andando verso Artimino né scendendo verso Camaioni.
Adesso la piccola scuola non c’è più: è stata demolita.Al suo posto sta sorgendo un orrendo mostro in cemento armato,alto tre piani. La sua arrogante sagoma,mortifica il profilo della Pieve di S. Leonardo da cui dista meno di 100 metri,ne offende l’elegante architettura ed impedisce la continuità visiva tra la Pieve ed il Borgo Medievale.
Dicono che l’Amministrazione Comunale ne voglia fare un faraonico centro didattico legato all’Archeologia,costo circa 670.000,00 euro.Ma era proprio necessario realizzare un edicio di 700 metri quadri ? E che cosa ospiterà realmente questa orrenda costruzione ? Forse non lo sanno neppure loro. Mi mostrano un progetto assurdo, con tanto di portalino a timpano post-moderno;tutte le stanze riportano la medesima dicitura “ spazio Polivalente “;quando si scrive così è evidente che non si ha alcuna idea precisa sull’effettiva destinazione.
Anche l’indicazione del Progettista è faraonica come l’edificio : Dipartimento di Progettazione Architettonica dell’Università di Firenze . Povera Facoltà di Architettura com’è caduta in basso , viene da chiedersi dove sia finito l’insegnamento della scuola fiorentina dei Michelucci,Ricci,
Savioli , Gamberini ecc. Una delle prime cose che si dovrebbe insegnare ai giovani Architetti è quella di interpretare il “genius loci” in modo che l’opera si inserisca perfettamente nel contesto.
Purtroppo in questo caso non solo è impossibile qualsiasi riferimento al “ genius”,ma risulta improbabile anche il richiamo alla semplice “intellighentia “; e saremo di fronte al paradosso che nessuno conosce il nome dell’Architetto della Pieve, ma tutti sapranno chi è l’autore di questo scempio.
Ora mi domando,com’è possibile che nel 2010, a fronte di tanti richiami e messaggi sulla salvaguardia del paesaggio e del nostro patrimonio architettonico,si possa progettare e costruire una cosa del genere? Chi ha rilasciato i vari permessi ha veramente valutato tutte le implicazioni ?
Possibile che la Soprintendenza non dica nulla ? E come mai non si mobilitano le Associazioni Ambientaliste, i Comitati, ed anche gli Architetti che dovrebbero in prima persona essere interessati alla tutela delle architetture di valore presenti sul territorio,ed ancora di più alla qualità delle nuove architetture ,come espressione della cultura contemporanea ?
Il sole sta tramontando ed i muri della Pieve di S. Leonardo prendono un dolce colore rosato,ed io me ne torno sconsolato in città facendo un’amara riflessione : Per deturpare il paesaggio e compromettere l’ambiente non è necessario essere speculatori edilizi o cammoristi, basta essere
presuntuosi e poco intelligenti.
Mark Potzi

martedì 14 dicembre 2010

I Tagli della Finanziaria e Prato - Convegno UDC

Confronto con gli amministratori e con le categorie
Palazzo Vestri (Provincia di Prato) 13/12/2010.

I tagli e la gestione dei fondi a disposizione con la centralizzazione delle risorse rischiano di aggravare il peso del nostro territorio.

L'esame della finanziaria, nei suoi aspetti legati alla realtà territoriale pratese, ha evidenziato dubbi e perplessità nel coniugare l'esigenza di svluppo economico e di frenare una crisi sempre più evidente anche nel sistema Toscana.

Finite le sicurezze di cui la sinistra si era fatta portatrice fino a poco tempo fa, di una Toscana ridente e bene amministrata, si evidenzia una crisi con una delicata fasedelle scelte. Al minor flusso di denaro da Roma, fanno eco le priorità imposte dal Governatore della Toscana nell'individuazione dei comparti da salvaguardare e quelli da penalizzare. Ne escono pressochè immutati i conferimenti per la sanità, che assorbono l'80% del bilancio della Regione, che secondo Rossi, evidentemente, sarebbee sente da sprechi (possibile?!): un premio per chi insomma sino ad ieri ne era infallibile assessore, oggi presidente regionale.

Si colpisce in modo duro il sociale: si taglia dalla regione di altre € 400.000,00 – riporta la notizia l'assessore pratese Mondanelli – ma fortunatamente è notizia di oggi che il Governo ne ha stanziati 600.000,00.

Si riducono in modo consistente i conferimenti per il trasporto pubblico con la conseguente messa in crisi di un sistema della mobilità pubblica che - come ha riportato nella sua dettagliata relazione il Direttore della CAP Alberto Banci – mette in crisi un'azione congiunta azienda-provincia-comune, che aveva portato a raddoppiare gli utenti del servizio negli ultimi 5 anni. Un indebolimento delle aziende private costrette, fra l'altro, a reinventarsi a causa della volontà di Rossi di creare un gestore unico dei trasporti della Toscana; decisione che lascia perplessi anche per il concreto rischio che il servizio pratese (per l'appalto unico regionale) possa addirittura cancellare la realtà locale, oggi un'eccellenza in regione e ciòa favore di multinazionali straniere). La cooperativa, ha aggiunto Banci, non intende mollare e a riprova intende portare avanti sia il progetto della nuova sede dei deposito presso il casello autostradale in sostituzione di quello attuale, sia dell'acquisizione di parte della LAZZI.

Si sopprimono le Agenzie Per il Turismo Provinciali, facendo così venire meno – sottolinea Nardini Presidente della Confcommercio – quella minima garanzia di disponibilità economica da spendere sul territorio pratese, con riflessi positivi per il settore da lui rappresentato, mentre si crea un sistema centralizzato regionale tutto da ristudiare.

Aspetti tutti – dice Bellandi Segretario CISL – che aprono fronti di crisi ulteriori nel mercato del lavoro, dai potenziali contenziosi riguardo alle APT, agli esuberi della CAP, ponendo l'accento sulla necessità alla base di una riforma fiscale idonea a recuperare il somero e premiare chi produce ed investe nella legalità.

Il Presidente del Consiglio Maurizio Bettazzi, ha caretterizzato il proprio saluto nel riportare le posizioni in ANCI e UPI,

Il Sindaco di Prato Cenni, ha evidenziato come la politica regionale, anche nella gestione dei bandi sul territorio, sia miope adottando criteri astratti ben lontani dalla valutazione delle concrete necessità del territorio e incapace di contrastare gli eventi eccezionali delle singole realtà: criteri spesso legati ai numeri dei residenti anziché collegate alle diverse esigenze di quelli. Ne esce una grave sottovalutazione a livello regionale di Prato, terzo comune dell'Italia Centrale dopo Roma e Firenze, troppo spesso avvallata dagli ex amministratori locali pratesi.

All'acceso dibitatto, introdotto dal Capogruppo in Provincia Francesco Querci, specie per gli aspetti più collegati alle politiche provinciali interessate dalla finanziaria (trasporto pubblico, acqua e rifiuti, ATP) è seguita una relazione di Giovanni Bambagioni e un appello del segretario regionale UDC, Lorenzo Zirri, rivolto al Sindaco, affinchè Prato diventi esempio di buon governo del territorio, ovvero concreto esempio della validità dell'alternanza al governo nelle amministrazioni locali. Ha concluso Enrico Mencattini, presidente UDC.

Nella sostanza, oggi, esaminate le scelte di dove tagliare da parte del Governatore, dobbiamo ad ogni levello, comunale, provinciale, ma anche da parte delle singole categorie e delle aziende che operano sul territorio, alzare l'attenzione sulla gestione dei fondi a disposizione della Regione per evitare l'isolamento. La crisi, occasione di rinascita, ma anche di serrato confronto. Essenziale la difesa di Prato, delle garazie sociali e di sviluppo economico del nostro territorio.

Francesco Querci (capogruppo udc Provincia)

lunedì 13 dicembre 2010

"il privilegio di non avere niente da fare" (PD contro Cenni)

di GIACOMO FIASCHI
Ci sono cose, a questo mondo, di fronte alle quali non si sa se ridere o piangere. Una di queste è senza dubbio la pervicace insistenza con la quale il Capogruppo dell’Opposizione del Comune di Prato si attarda nel gridare sui tetti una verità che è solo sua: il conflitto d’interessi del Sindaco.

Egli sostiene, infatti, che Roberto Cenni non si occupa, come invece dovrebbe, degli interessi di Prato poiché il suo cuore e la sua mente sono, tutti e due, assorbiti dalle vicende della Sasch.

Appare ovvio che la Sasch, secondo il pensiero e la sensibilità di Massimo Carlesi, rappresenta solo ed esclusivamente un affare di famiglia, che non riguarda quattrocento posti di lavoro pratesi.

E grazie all’illuminato pensiero del Capogruppo dell’Opposizione in Consiglio Comunale di Prato, lettore appasionato di bilanci, scopriamo che il Sindaco Roberto Cenni ha aperto un tavolo in regione per la ricerca di una soluzione solo per tutelare i propri interessi privati. Lui, che conosce in profondità la natura reale delle cose ce lo ha rivelato e a noi non dovrebbe restare altro da fare che credergli.

E invece noi non gli crediamo, neanche un poco.

Ed ecco perché.

  • Primo, perché il Sindaco Cenni, in poco più d’un anno dalla sua elezione, ha fatto più cose per il risanamento della città di quante i suoi predecessori si sarebbero mai e poi mai sognati anche solo di poter promettere pur sapendo che non avrebbero mai mantenuto le promesse: basti pensare a cos’è successo in un anno a proposito dello smascheramento delle sacche d’illegalità, sostenute anche dalla presenza (e di come questo sia potuto accadere dovrebbero dare una qualche spiegazione i suoi predecessori) della mafia cinese alcuni esponenti della quale sono stati arrestati giusto pochi giorni or sono.
  • Secondo perché, a differenza dei proclami ideologici e dei cervellotici algoritmi pseudo socioculturalpoliticheggianti si comincia a ragionare in termini concreti di poche ma serie cose fattibili sulla base delle reali possibilità e non di quelle fumose elucubrazioni a seguito delle quali il territorio pratese è stato letteralmente devastato, violentato e saccheggiato da un’urbanistica che non voglio definir folle per non offendere quella follia alla quale Erasmo da Rotterdam dedicò la sua opera più famosa.
  • Terzo perché le trattative che il Sindaco conduce per la crisi della Sasch sono un dovere istituzionale che gli deriva proprio dall’incarico che ricopre. Un dovere che è, al contempo, la miglior garanzia del fatto che la gestione della crisi che vede in pericolo quattrocento posti di lavoro a Prato, venga condotta in modo corretto e non “alla pratese” intendendo, con questa espressione, riferirmi al malcostume generalizzato che ha visto gestire simili crisi, a Prato e altrove, in modo -quello si- davvero personalistico e affaristico, sacrificando senza scrupoli il destino di tanta gente, magari con la complicità occulta di funzionari pubblici e direttori di banche.

Vorremmo invitare il Capogruppo dell’Opposizione del Consiglio Comunale di Prato a riflettere sul fatto che la Sasch è un’azienda pratese del settore tessile-abbigliamento e che, come tale, è del tutto normale che risenta della stessa crisi che da anni ormai s’è abbattuta sull’intero settore e sulla città.

Vorremmo anche sottolineare il fatto che questa crisi è nata e si è aggravata nel corso di trent’anni senza che neanche un cane si desse pensiero di affrontarla dotandosi di strumenti di analisi appropriati e favorendo lo studio di soluzioni quando ancora il tempo a disposizione per poterlo fare era sufficiente. Posso, anzi, affermare con cognizione di causa che quei pochi strumenti utili furono letteralmente distrutti proprio perché mettevano in luce aspetti molto poco onorevoli dell’establishment pratese dell’epoca, (s)governato dall’asse politico formato dall’intreccio d’interessi arciconflittuali della vecchia DC e del vecchio PCI. Cosa facevano i governanti della città di allora? Dormivano? L'amico Massimo potrebbe dare migliore dimostrazione delle sue capacità leggendo i bilanci dell'amministrazione pubblica pratese. E allora scoprirebbe, finalmente anche lui che no, purtroppo non dormivano affatto: i marpioni della politica avevan messo in mano il giocattolo ai ragazzi. Le cose serie e le decisioni le discutevano, evidentemente, fuori dalle sedi istituzionali.

E “i ragazzi” allora che facevano? Giocavano al Risiko e a Monopoli con Prato? A giudicare dai risultati verrebbe da pensare che facessero proprio questo. E ora che sono all’opposizione grazie più alla loro sgangherata e fallimentare gestione della cosa pubblica che alla forza di un avversario vero (che prima di oggi non era mai esistito per merito del mega-inciucio che aveva garantito il comodato gratuito del palazzo comunale alla sinistra e l’accesso ventiquattr’ore non stop trecentosessantacinque -trecentosessantasei negli anni bisestili- giorni all’anno alla stanza dei bottoni alla destra), che fanno? I paladini della correttezza politica? I garanti contro un conflitto d’interessi che non esiste?

Si vede proprio che questi (ormai ex) ragazzi, dopo che li hanno sfrattati dalla sala giochi comunale, non hanno proprio più nulla di meglio da fare.

martedì 7 dicembre 2010

Finanziara regionale 2011 e Prato 13\12\2010

Il Gruppo Provinciale con il Gruppo Comunale UDC, organizzano un incontro a Palazzo Vestri al quale, alla presenza fra gli altri del Sindaco Cenni, affronteranno la finanziaria regionale ed i suoi riflessi su Prato.


Il 13/12/2010 ore 20,00 presso Palazzo Vestri (Piazza Duomo di Prato).

giovedì 18 novembre 2010

Quoziente Familiare - Prato - Udc

QUOZIENTE FAMILIARE E AMMINISTRAZIONI LOCALI

GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010 ORE 21,00

SALA OVALE, PROVINCIA DI PRATO,
PALAZZO BANCI BONAMICI, VIA RICASOLI 25, PRATO











martedì 16 novembre 2010

Che ci vuole!!???


Domenica prossima una delle sale della biblioteca Lazzerini verrà intitolata al grande sceneggiatore pratese Piero De Bernardi, che nei lunghi anni della sua carriera ha firmato alcune delle pellicole più famose della cinematografia italiana. L’occasione viene colta dal consigliere provinciale del Pdl Sergio Toccafondi per ripetere, per l’ennesima volta, l’invito alla Provincia a dedicare a De Bernardi una delle sale della sede in Palazzo Buonamici. Scelta che avrebbe un duplice valore: De Bernardi, infatti, ha trascorso parte della sua infanzia proprio a Palazzo Buonamici, essendo figlio di una delle eredi della famosa famiglia pratese. Così il prossimo consiglio provinciale Toccafondi ci riproverà, presentando l’ennesima domanda di attualità sull’argomento. “Domenica prossima – scrive l’esponente del Pdl – verrà intitolata a De Bernardi la Sala creatività della Lazzerini. Io già lo scorso 22 gennaio avevo presentato un’istanza affinché questo nostro illustre concittadino avesse tale trattamento anche nel palazzo dove era nato e dove ha vissuto. Ma dopo undici mesi tutto tace!!

Mi meraviglio, anzi, che lo stesso assessore alla Cultura non abbia preso un provvedimento d’ufficio nei confronti dello sceneggiatore principe della commedia italiana e internazionale”.

mercoledì 10 novembre 2010

Domani Prato, un laboratorio di idee proiettato al futuro.

pratoblog

Prato, 10 novembre 2010 - Una data importante quella scelta dal Comitato Promotore per l'inaugurazione dell'associazione Domani Prato. Ieri ricorreva infatti l'anniversario della caduta del muro di Berlino e non a caso una foto di quel 9 novembre 1989 accompagnava il manifesto di questa nuova associazione composta in prevalenza da giovani. In un momento storico in cui la crisi ha ormai investito il nostro Paese in tutti i settori, il Comitato Promotore dell'associazione culturale Domani Prato si rivolge a tutti coloro che hanno ancora voglia di credere in un cambiamento fatto dalle persone.
E così ieri sera centocinquanta persone si sono ritrovate al Convito per l'inaugurazione dell'associazione ed alla quale in molti hanno già aderito. Molti giovani, tante donne, allo stesso tempo, hanno dato un segno di novità, di ricrescita, assieme a chi proviene dal mondo partitico, dal mondo civico o dei comitati o dall'essere semplicemente cittadino interessato al bene comune.
«Tutte persone che hanno il coraggio di capire che la crisi è anche portatrice di progresso, che è nelle difficoltà che l'uomo riesce sempre ad esprimere il meglio di se stesso - dicono al Comitato -. Domani Prato vuol essere un modo nuovo di pensare e di credere nella nostra città e nella Nazione certi di poter apportare un importante contributo alla crescita culturale e politica della nostra comunità. Un laboratorio di idee proiettato al futuro».
Dopo la serata di ieri sera seguiranno incontri a tema sul nostro territorio e non solo; l'agenda che verrà costruita da coloro che già dai ieri sera hanno aderito al comitato promotore e dalla successiva assemblea costitutiva che seguirà nelle prossime settimane. Del Comitato promotore fanno parte Matteo Nincheri, Barbara Di Mastrorocco, Lorenzo Marchi, Lisa Taiti, Agnese Papi, Enrico Meucci, Marco Tarelli, Filippo Boretti, Simone Goti, Agnese Papi, Maria Bessi, Sara Ricciarelli, Paolo Parretti, Francesco Querci e tanti altri. Chi è interessato a partecipare potrà contattare Matteo Nincheri (3386810249) oppure Francesco Querci (3929128323).

venerdì 5 novembre 2010

Permessopoli...botta e risposta!!!


E’ sempre rovente il clima politico sulla vicenda legata all’inchiesta Permessopoli, che vedrà lunedì prossimo aprirsi il processo a tre dei principali imputati nel giro di favori e corsie preferenziali per alcuni esponenti della comunità cinese a Prato. E il centro della polemica, in questa ore, si sta spostando dalle ormai note intercettazioni che coinvolgono Giancarlo Maffei, l’ex consulente del presidente Lamberto Gestri, a un duro botta e risposta tra i partiti di maggioranze e quelli di opposizione. “Da quanto si apprende dalle notizie di questi giorni – dice il consigliere provinciale Pdl Sergio Toccafondi - si iniziano a delineare i motivi per cui i nostri appelli degli ultimi anni venivano soffocati, addirittura derise le nostre preoccupazioni su quella accoglienza gestita senza criterio nonché di una mal controllata politica di immigrazione perpetrata nelle passate legislature. Attendiamo con ansia il ritorno di Maffei sperando che spieghi, una volta per tutte, quali poteri occulti ci sono dietro la svendita di Prato. Preoccupante è però il silenzio degli alleati del Pd, dove il malumore serpeggia nei confronti del presidente della Provincia che da quando è stato “investito” non ha certo fatto brillare il partito di maggioranza”. Cristina Attucci, capogruppo Pdl, se la prende invece con l’assessore dell’IdV Loredana Ferrara: “Finalmente il presidente Gestri cambia musica – afferma -: un brusco cambio di rotta, imposto dalle circostanze, che rappresenta l’ammissione del fallimento delle politiche per l’integrazione predicate dalla Provincia: mentre si dispensavano lezioni di legalità, si intrattenevano rapporti con interlocutori per i quali la legalità era l’ultimo pensiero. Sarà anche necessario capire come mai, dopo il protagonismo come assessore alla legalità, l’esponente dell’Italia dei Valori, Loredana Ferrara, si è invece improvvisamente ritirata nelle retrovie. Il silenzio assordante dell’assessore Ferrara rispetto alla vicenda “permessopoli” si presta a tutte le interpretazioni: chi fa della trasparenza e della legalità il suo cavallo di battaglia non può tacere in una situazione come questa. L’unica spiegazione possibile è la paura di perdere la poltrona”.Parole alle quali replica con decisione la stessa Ferrara: “Attucci si sbaglia di grosso – dice l’assessore -. Fa comodo affermare che le politiche di integrazione della Provincia sono fallite ma è una bugia: la scelta di lavorare con coraggio e determinazione a rafforzare i processi di integrazione, anche attraverso lo scambio e la collaborazione diretta con le comunità di migranti, è più che mai valida e in fase di consolidamento. Sulla questione Maffei Il mio atteggiamento personale e quello dell’Italia dei valori resta profondamente ancorato alla trasparenza e non sono disponibile ad accettare lezioni: proprio per questo dico no a ogni forma di giustizialismo preventivo, utilizzato ai soli fini della propaganda politica”. E la Ferrara trova l’appoggio del suo segretario Salvo Ardita che rilancia: “A questo proposito – scrive – vorremmo rilanciare e proporre ai nostri avversari politici della Lega Nord, dell’Udc e del Pdl di ritrovarci intorno ad un tavolo per redigere e sottoscrivere un codice etico valido per tutti i politici e soprattutto per gli amministratori pubblici . Un codice etico che stabilisca le regole per cui quando un politico o un amministratore pubblico commette determinati reati o compie determinati comportamenti moralmente ed eticamente deplorevoli sia automaticamente espulso dalla politica nazionale”. Infine il capogruppo Pd Fabio Rossi si difende attaccando le politiche seguite dalla giunta Cenni: “Il vero banco di prova per chi amministra – dice – non è rispondere alle percezioni di insicurezza esclusivamente sul terreno dell’ordine pubblico e ai soli fini della ricerca assidua del consenso, ma governare la complessità del fenomeno immigratorio soprattutto per i suoi aspetti sociali e della legalità”.

fonte: notizie di prato

lunedì 25 ottobre 2010

CENTRO STORICO: il momento delle scelte...28/10/10

Comitati, Sanesi per Piazza Mercatale e Fedi per il Cordinamento Comitati incontrano Goffredo Borchi (vicesindaco) e Caverni (assessore) per valutare assieme all'Architetto Mario Pasquetti (protagonista di progetti di riqualificazione nel recente passato) le scelte, possibili e non solo, per il nostro centro cittadino.
Inteverranno anche esponenti dell'UDC che ha promosso l'incontro.
Sbolgi (vicepresid. circoscriz. centro), Querci (coord. comunale Prato).
Modera Longo (capogruppo in Comune) e conclude Bambagioni (coord. prov.).

sabato 23 ottobre 2010

"Bombing Prato"


In occasione della chiusura della mostra “bombing Prato” volevo esprimere i miei complimenti a tutti gli organizzatori di tale evento ed in particolar modo all’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, al Circolo Cives e al Gruppo Storico ricerca Linea Gotica 1943/45 che con la loro passione e dedizione hanno permesso a oltre diecimila visitatori di scoprire immagini di una Prato “sventrata”.
Auspico che tale successo sia l’inizio di un riconoscimento “ufficiale” al Gruppo Linea Gotica sia dal Comune di Montemurlo, ove ha sede il museo storico, che dalla Provincia di Prato che sino ad oggi hanno fatto orecchi da mercante alle richieste di “aiuto” che il Gruppo ha lanciato per non disperdere importanti cimeli di una guerra spesso dimenticata.
Perché non far diventare questa mostra itinerante per i vari istituti scolastici al fine di sensibilizzare i giovani agli orrori e ai sacrifici che una guerra comporta!!??

Sergio Toccafondi

mercoledì 20 ottobre 2010

Carmignano, allarme “ecomostro” ad Artimino: Querci si appella alla Provincia: “Fermate lo scempio”

DA NOTIZIE DI PRATO

Approda in Provincia la questione del nuovo Centro Didattico Polifunzionale del Sistema Museale Etrusco di Carmignano che sta sorgendo nell’ex scuola d’Artimino. Una struttura di tre piani, realizzata vicino alla storica Pieva di San Leonardo, che ha suscitato molte perplessità tra gli abtanti e tra gli amanti dell’incantevole paesaggio della zona. Al punto che da più parti di parla di “ecomostro”. A sollevare la questione, con una interrogazione al presidente Lamberto Gestri, è il capogruppo dell’Udc Francesco Querci che ricorda come già il consiglio comunale di Carmignano si sia occupato del tema, “specie in virtù dei dubbi procedurali che hanno portato ai lavori e specialmente ad un innaturale innalzamento dell’edificio, che contrasta con il pesaggio storico e collinare circostante”. Quello che viene contestato, infatti, è il progetto che prevede la realizzazione di un edificio a tre piani dove prima sorgeva un immobile molto più basso.

“Di fronte al pericolo di deturpare uno degli scorci più belli del nostro territorio – dice Querci - la Provincia nonostante le proprie competenze volte alla tutela del paesaggio e delle aree turistiche, sembra stare a guardare gli effetti devastanti della costruzione. Eppure il Piano territoriale (Ptc) della Provincia colloca l’edificio all’interno di un area segnalata come “valori estetici percettivi del territorio rurale collinare”, nonchè all’interno di un area naturale protetta locale e soprattutto si trova è all’interno di “politiche di Tutela attiva”, a ridosso di due “Areali di Tutela statutaria” e ne impedisce la storicizzata reciproca introspezione visiva (chiesa/mura). La Provincia, a nostro parere, deve intervenire bloccando immediatamente i lavori e la realizzazione di un’opera che, fra l’altro, non pare avere nessuno dei requisiti richiesti dal PTC provinciale”.

In Consiglio sono state riunite due interrogazione sul tema, Querci UDC e Attucci PDL, che ne presenteranno una congiunta, in discussione al prossimo Consiglio

lunedì 11 ottobre 2010

L’INTERVENTO/Querci e Bambagioni (Udc): “A Prato mancano 30 milioni di euro in trasferimenti per la sanità. Rossi passi dalle parole ai fatti”

notiziediprato

Sapere che il presidente della Regione Rossi sia così attento alla città di Prato fa enormente piacere.
Ma dopo le parole servono i fatti. La nostra provincia riceve di trasferimenti di competenza regionale per la sanità 1.523,78 euro per ogni residente su 226.202 abitanti ufficiali e, in base a questo calcolo è la terza provincia in Toscana. Su molti documenti della Regione Toscana e recentemente anche durante l’audizione del direttore Cravedi nella Commissione Sanità della Regione Toscana è stato chiaramente certificato che resiedono in provincia almeno 20mila persone in più. Noi pensiamo siano di più di 20.000 ma se anche accettassimo quel dato i calcoli andrebbero riparametrizzati su 246.000 residenti.
Allora caro presidente Rossi a Prato mancano 30 milioni l’anno di trasferimenti sanitari di competenza regionale. Quando si pensa di rimuovere questa condizione? Quando si comincerà a chiederà scusa alla nostra provincia per la costante sottovaluzione subita dai vari livelli Istituzionali a partire dalla Regione Toscana per arrivare al governo centrale? I cittadini pratesi, le forze politiche e sindacali, i parlamentari dovrebbero accorgersi e ribellarsi al fatto che la nostra città sia largamente la peggio considerata delle provincie toscane e sia, di fatto la cenerentola fra le importanti realtà della nostra nazione.

Giovanni Bambagioni

Coordinatore Prov. Udc

Francesco Querci
Capogruppo Provincia Udc

venerdì 8 ottobre 2010

Querci (Udc): «Legge 40, il solo punto fermo a tutela dei diritto del nascituro e della donna».

da pratoblog

Prato, 8 ottobre 2010 - «L'attuale dibattito sulla Legge 40 accende nuovamente i riflettori sulla regolamentazione della procreazione assistita. Si tratta di decidere in pratica se debba esistere una legge che regoli compiutamente la materia, oppure se si debba ritornare in una situazione di completo vuoto normativo su un tema così delicato come quello della procrezione. I continui attacchi alla Legge evidenziano il tentativo, neppure celato, di rendere vuota la norma. Una norma che è invero stato il frutto di un ampio dibattito parlamentare e non solo per oltre dieci anni ed è stata poi approvata con una larga maggioranza.
Nella sostanza e specialmente riguardo all'attuale rinvio alla Corte Costituzionale da parte del Tribunale di Firenze circa il divieto di fecondazione eterologa (divieto dunque di ricorrere ad embrioni donati da terzi estranei alla coppia), dobbiamo essenzialmente capire se è accettabile la visione culturale che spezza il legame fra la relazione coniugale e la fecondazione. Se esiste, poi, un presunto diritto alla procreazione "ad ogni costo" o se la nostra attenzione debba prevalentemente essere concentrata sugli interessi del figlio e del legame dei due genitori.
E' oramai noto che molti studi di ricerca hanno volto i loro maggiori sforzi, delle menti ed economici, soprattutto nella direzione della procreazione assistita, eterologa, tralasciando purtroppo la ricerca circa le cause della sterilità e quindi della relativa cura, allontanando così l'attenzione (e gli investimenti) dall'esame delle cause a quella degli effetti; un modo di procedere anche scientificamente sbagliato, ma sicuramente economicamente più redditizio, che verrebbe favorito dalla menomazione della Legge 40, ovvero dalla deregolamentazione della materia.
In occasione della difesa della Legge 40, dall'attacco referendario (miseramente fallito) dei suoi oppositori, è già stata presa una chiara posizione in difesa della Legge e sarà mia e nostra intenzione ripetere il nostro impegno a favore di una legge che, seppur migliorabile, costituisce oggi il solo punto fermo per tutela dei diritto del nascituro e della donna, così come del resto è stato evidenziato da una recente relazione Ministero della Salute, che ha esaminato gli effetti dell'applicazione della legge in questi anni.
A novembre verrà organizzato un convegno sul tema con l'On. Santolini e l'On. Binetti, da sempre impegnate socialmente e politicamente per la difesa della famiglia e della vita, per un approfondimento tematico».
(*) Consigliere Udc alla Provincia di Prato

martedì 5 ottobre 2010

Ora basta!!!


Il caso dei lavori sulla Sr325 approderà presto in Parlamento, mentre il Pdl pratese torna a chiedere le dimissioni dell’assessore provinciale Ivano Menchetti. La questione cantieri torna dunque di attualità dopo la dura presa di posizione dei sindacati che proprio oggi hanno usato parole di fuoco anche nei confronti della Provincia. A portare la questione a Roma sarà la Lega Nord che presenterà un’interrogazione parlamentare sulla situazione della ex statale 325 e sulla Cogemar Spa. Ad annunciarlo è l’europarlamentare della Lega Nord Toscana, Claudio Morganti, che solo qualche giorno fa, assieme ai militanti leghisti pratesi e a quelli del Pdl, aveva organizzato una protesta contro i disagi su questo tratto. “La situazione incresciosa creatasi sulla 325 – fa sapere l’onorevole Morganti – andrà fino a Roma dove potremo capire meglio come sia possibile che la Cogemar Spa, a cui è stato affidato un appalto pubblico, sia sprovvista del Durc e soprattutto che non paghi i propri lavoratori. La Provincia dovrà rispondere sulla sua negligenza e sulla totale incompetenza nel non aver saputo supervisionare l’andamento dei lavori”.
Duro anche l’intervento del consigliere provinciale Pdl Sergio Toccafondi e del capogruppo Pdl a Vernio Erika Mazzetti: “E’ da mesi che l’opposizione cercava di far capire che era indispensabile trovare soluzioni alternative per far sì che i lavori terminassero in tempi sufficientemente brevi per non arrecare danni alla popolazione della Val di Bisenzio - dicono i due eposnenti del centrodestra -. Manifestazioni, mozioni e interrogazione non sono servite a niente anzi siamo sempre stati derisi e fatti passare per incompetenti. Ora, dopo questo attacco dei sindacati siamo ancora più convinti che l’assessore Menchetti sia una persona inadeguata a coprire tale incarico che, oltre a non aver vigilato come lui ha sempre affermato, con le sue dichiarazioni irresponsabili ha creato inutili aspettative agli utenti della strada in questione. Per questo motivo chiediamo un atto di responsabilità con le sue dimissioni”.

Don Santino...Don Santino!!!!!


Mi spiace che un uomo di chiesa perda del tempo prezioso per criticare e offendere i commensali ad una cena “evento” fatta per di più con il beneplacito del parroco della splendida Chiesa di San Domenico.
Don Santino non perde occasione per attaccare qualunque iniziativa perpetrata dal centrodestra…quel centodestra che si è trovato a gestire il fenomeno dell’illegalità malgovernato dalle precedenti amministrazioni. I cittadini pratesi chiedono a gran voce il rispetto delle regole e solo grazie all’operato di questa giunta si sta ponendo un argine a quell’ ACCOGLIENZA senza criterio sin qui adottata, con metodi e progetti collaudati senza ledere nessun diritto umano. Innalzare il livello di sicurezza e di legalità significa innalzare il livello di qualità della vita dei cittadini….la strada è quella giusta. Auspico che Don Santino ritratti le sue dichiarazioni e che rimanga tra i Pratesi che hanno i loro difetti ma non sono certamente ne perfidi ne tantomeno xenofobi.
Va da se che certi fatti gravi e deplorevoli vanno denunciati e che sia doveroso esprimere la nostra solidarietà alle minacce di morte ricevute.
Sergio Toccafondi
V. Coord.re Prov.le PdL

domenica 26 settembre 2010

Trasferimenti Statali: ingoisti per Prato (UDC)

Solo chi è accecato da pregiudizio ideologico non riconosce i meriti del Governo e dei nostri parlamentari per aver ottenuto l' intervento straordinario di 25 MLN a vantaggio dei nostri concittadini in crisi di lavoro. Lo stanziamento rimane comunque a carattere di una tantum irripetibile.
I dati pubblicati di recente sulla misura dei trasferimenti statali annuali alla nostra città sono viceversa inaccettabili.
Prato riceve ogni anno 343 euro per abitante. Livorno 373; Pistoia 380; Siena 409; Lucca 423, Pisa 453, Massa 513; infine Firenze con 555!
Perchè?
Con il livello di trasferimento di Lucca noi otterremo un aumento di risorse trasferite di E. 19 MLN; di oltre 24 MLN nel caso di Pisa; di ben 33 MLN nel caso di Firenze. E sopratutto non con carattere di una tantum.
Consideriamo che oltre ai cittadini residenti ufficiali, Prato ha, come ben sappiamo, qualche abitante in più.
Per decenni la nostra città ha ovviato con la piena occupazione e la forza economica a questa particolare iniquità ma adesso non possiamo più permetterci che, utilizzato il finanziamento straordinario di 25MLN, ci si trovi ad abbandonare nostri concittadini sfortunati sul lavoro e privi di ogni tutela successiva.
Noi pensiamo che Prato abbia la forza, se supportata da un grande spirito unitario, di rimuovere l' ingiustizia, profonda e inescusabile, di questa carenza di risorse.
Tutti dovrebbero sentirsi in dovere di contribuire a riportare la nostra comunità almeno sul livello degli altri capoluoghi di provincia toscani. Si apra una forte battaglia, a tutti i livelli decisionali. Prato è il terzo comune dell' Italia centrale e vige l'obbligo, per la sua classe dirigente, di farselo riconoscere in tutte le sedi. Dotiamo questa Giunta e il Sindaco Cenni delle risorse di cui godono altri, certamente non più virtuosi di noi e lavoriamo per il bene comune della nostra amatissima città.
G.Bambagioni (Udc Prato)

Lavori finiti...o infiniti!!!!


fonte:www.tvprato.it

Manifestazione di protesta, ieri mattina, sulla SR 325 all’altezza del cantiere de Le Coste. L’iniziativa è stata promossa dalla Lega Nord e dal Pdl in segno di protesta per i ritardi dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza della strada che attraversa la Val di Bisenzio. Militanti della Lega e del Pdl, con tanto di giubbotti fluorescenti, hanno distribuito volantini alle auto in sosta al semaforo. Secondo i due partiti la colpa dei ritardi non è da imputare soltanto all’Anas, ma anche alla Provincia che avrebbe dovuto vigilare con più attenzione per evitare che i lavori di dilungassero oltre i tempi previsti, creando notevoli disagi alla cittadinanza. L’assessore alle infrastrutture della Provincia, Ivano Menchetti, che stamani ha effettuato un nuovo sopralluogo al cantiere de Le Coste, respinge al mittente le accuse. “Il lavoro a Le Coste è praticamente finito, la prossima settimana verrà smontato il cantiere e liberata la strada – spiega Menchetti – La Provincia proseguirà però con decisione nell’opera di modernizzazione della Vallata, nel modo più efficace possibile. L’intervento sul primo lotto va avanti. Sottolineo anche che nel territorio gli unici cantieri aperti sono quelli della Provincia, c’è chi invece sta facendo solo chiacchiere” conclude l’assessore

per vedere il video..http://vimeo.com/15278513

venerdì 24 settembre 2010

Speriamo!!!!!!!


Per il cantiere de Le Coste sulla Sr 325 si avvicina la data dello smontaggio. Ieri l’Anas ha trasmesso un ordine di servizio alla ditta a cui sono affidati i lavori che contiene l’obbligo di ripristinare i due sensi di marcia sulla strada non appena conclusa l’infissione dei pali. La prossima settimana dunque il cantiere sarà definitivamente smontato. “Confermati dunque i tempi che avevo annunciato in Consiglio provinciale il 15 settembre scorso – sottolinea Menchetti – Adesso si apre la fase di programmazione per proseguire, e portare a termine, i lavori del primo lotto”. Intanto per domani mattina alle 11 è confermata la manifestazione di protesta con la catena umana organizzata da Pdl e Lega proprio al cantiere.

mercoledì 15 settembre 2010

A quando la fine?!?!


Il cantiere a Le Coste si conferma la spina nel fianco dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici Ivano Menchetti. In questi giorni su Facebook sta girando una specie di raccolta di firme virtuale, promossa dalla lista civica La città per noi, che chiede espressamente le dimissioni di Menchetti a causa degli enormi disagi provocati agli abitanti della Vallata dai cantieri aperti lungo la Sr 325. E oggi Menchetti sarà di nuovo chiamato a rispondere in consiglio provinciale dei ritardi nei lavori. Sul tema, infatti, i consiglieri provinciali del Pdl Sergio Toccafondi e Francesco Mugnaioni chiederanno conto con una domanda di attualità del mancato rispetto della promessa fatta dallo stesso Menchetti nella seduta del 4 agosto, quando aveva garantito che entro metà settembre sarebbero finiti i lavori sulla Sr 325 e più precisamente sul tratto delle Coste, con lo smantellamento del cantiere e del relativo senso unico alternato.“Il cantiere è, ad oggi, ancora aperto - dicono Toccafondi e Mugnaioni - La Sr 325 nelle ore di punta è sempre congestionata dal traffico a causa dei cantieri in opera. Siamo alla vigilia della ripresa delle scuole e la situazione non potrà che peggiorare. Si moltiplicano i danni per le aziende e gli esercizi commerciali della Vallata”.“Noi non ci stancheremo di vigilare e di far pressioni affinché i lavori siano terminati il prima possibile, ma soprattutto perché si spendano bene i soldi dei contribuenti - aggiungono i consiglieri - e soprattutto se Menchetti non si deciderà ad avere un atteggiamento più serio e responsabile arriveremo a chiederne le dimissioni immediate”.
fonte:www.notiziediprato.it

giovedì 9 settembre 2010

La disfida del Corteggio/Il centrodestra accusa Gestri: “La sua è stata una mancanza di rispetto per la città e per l altre istituzioni”

da NOTIZIE DI PRATO
Non si è affatto rasserenato il clima politico cittadino il giorno dopo il Corteggio con le polemiche legate prima alla decisione della Provincia di far sfilare dietro il proprio Gonfalone i rappresentanti delle comunità di immigrati, con conseguente parere contrario da parte del Comune, e poi con la scelta del presidente Gestri e dell’intera giunta provinciale di non sfilare nel Corteggio. Da una parte e dall’altra adesso si rinfacciano le accuse di aver rischiato di rovinare la festa dei pratesi. Il centrodestra accusa senza mezzi termini Gestri di ingerenza in una manifestazione da sempre organizzata dal Comune e di aver voluto fare per ragioni meramente politiche un doppio sgarbo istituzionale. Il gruppo provinciale del Pdl ha dichiarato al proposito che chiederà conto a Gestri con una domanda di attualità del suo comportamento e “come intenda provvedere allo sgarbo istituzionale verso il sindaco di Prato e soprattutto verso il prefetto”. “La partecipazione - si legge in una nota del Pdl - di cittadini stranieri e di qualunque provenienza estera agli eventi collegati alla Festa della Madonna della Fiera è da sempre stata libera e benvenuta, oltre che naturalmente numerosa. Chiediamo quindi in base a quale ragionamento il presidente della Provincia abbia ritenuto non solo di proporre, ma di spingersi fino alle estreme conseguenze che segnano evidentemente un precedente nei rapporti tra istituzioni. Se il presidente della Provincia e i suoi assessori, anzichè giocare a nascondino tra le vie del centro, avessero sfilato dietro il Gonfalone della Provincia, avrebbero semplicemente fatto il loro dovere di rappresentare l’interezza della comunità pratese, senza inutili distinguo frutto di valutazioni puramente ideologiche e di parte”.


Concetti che tornano in quanto afferma Francesco Querci, capogruppo Udc in Provincia: “Il ruolo istituzionale di rappresentante di tutta la comunità di Gestri lo obbligava ad essere presente a fianco della città, soprassedendo a contrasti di natura politica che ben potevano trovare sfogo in altre sedi ed in differente momento, senza recare così danno ad una manifestazione radicata in otto secoli di storia, alla cui tradizione resta ancorata l’immagine della nostra città. Il Corteggio è festa di campanile, del comune di Prato e la Provincia riveste un ruolo indiretto: questo doveva correttamente indurla a portare, se vogliamo, un elemento di riflessione sul tema della partecipazione della comunità cinese e non certo un elemento di disgregazione e di rottura, aggravato dalla scelta di non presenziare”.


Molto più peso l’affondo di Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl: “La decisione del presidente della Provincia Gestri di disertare il Corteggio storico è insieme una mancanza di rispetto nei confronti della mediazione del prefetto e uno schiaffo alla cittadinanza pratese. Una conferma della totale mancanza di senso delle istituzioni di chi vuol piegare tutto, anche le tradizioni più antiche, ai propri interessi politici”. Mentre Leonardo Soldi, segretario comunale della Lega Nord, ribadisce come l’organizzazione del Corteggio storico spetti al Comune: “La Provincia - afferma Soldi - dovrebbe guardare alle cose di sua competenza, come per esempio tentare di reinserire nel mondo del lavoro le migliaia di cassaintegrati e di lavoratori in mobilità e di trovare un’occupazione per coloro che sono nelle liste di collocamento, invece di pensare esclusivamente agli stranieri”.

Il Gruppo provinciale Udc non condivide la scelta di Gestri

da PRATOBLOG

Prato, 9 settembre 2010 - «Il ruolo istituzionale di rappresentante di tutta la comunità lo obbligava ad essere presente a fianco della ciittà, soprassedendo a contrasti di natura politica che ben potevano trovare sfogo in altre sedi ed in differente momento, senza recare così danno ad una manifestazione radicata in otto secoli di storia, alla cui tradizione resta ancorata l'immagine della nostra città.
Nel merito, si aggiunge, l'integrazione parte non solo dal reciproco rispeetto fra ospite e ospitante, ma anche dalla consapevolezza dell'unità e condivisione della comunità ospitante, nel caso quella pratese. La politica ha il compito fondamentale , dunque, di creare quei ponti di dialogo al suo interno e non portare all'estremo scontro scelte non condivise.
Il Corteggio è festa di campanile, del comune di Prato e la Provincia riveste un ruolo indiretto: questo doveva correttamente indurla a portre, se vogliamo, un elemento di riflessione sul tema della partecipazione della comunità cinese e non certo un elemento di disgregazione e di rottura, aggravato dalla scelta di non presenziare.
Una partecipazione, quella cinese, al Corteggio comunque ritenuta non necessaria per una manifestazione dal sapore tipicamente pratese, alla quale le comunità estere potevano trovare un ruolo diverso e altrettanto coinvolgente, ma di minore impatto sulla pubblica opinione e sulla tipicità della sfilata.
(*) Capogruppo Udc al Consiglio Provinciale di Prato

mercoledì 8 settembre 2010



Convitto della Calza

p.zza della Calza 6 - Firenze

Interverranno:

On. Mazzoni

On. Farina

Saluti:

On Parisi

On. Toccafondi

giovedì 2 settembre 2010

"De Bernardi..chi era costui"


Prato, e in particolare la Provincia, si sta rivelando “matrigna” nei confronti di Piero De Bernardi, grande nome del cinema italiano e pratese di nascita.

E’ quanto sostiene Sergio Toccafondi, consigliere provinciale del Pdl, che qualche mese fa aveva proposto di intitolare al grande sceneggiatore una delle sale di Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia ma anche palazzo dove De Bernardi ha vissuto gli anni dell’infanzia, essendo figlio di Margherita Banci Buonamici, erede della storica famiglia pratese. Proposta che al momento è caduta nel vuoto.“Lo scorso gennaio - dice Toccafondi - è venuto a mancare lo sceneggiatore principe della commedia italiana, il pratese Piero De Bernardi. Nei cinquantasette anni di onorata carriera ha scritto oltre 200 film collaborando con i più grandi registi del cinema nazionale ed internazionale ,”C’era una volta in America”, “Per grazia ricevuta” “Finché c’è guerra c’è speranza”, “Amici miei” la serie di Fantozzi e altre pietre miliari del cinema italiano. Visto che ha trascorso la sua infanzia proprio nel palazzo ove ha sede il consiglio provinciale mi sembrava normale che gli venisse intitolata una sala alla memoria.

E’ inconcepibile che dopo otto mesi dalla presentazione della mia interrogazione non vi sia stata ancora nessuna risposta su un atto che doveva essere fatto d’ufficio.

Un eccellenza pratese trattato come un Carneade qualsiasi…..Cultura vuol dire anche rispetto!”.


giovedì 5 agosto 2010

Presentati i due eventi tradizionali!!!


Sarà un Corteggio storico più snello e sotto il segno del Datini, di cui ricorrono i 600 anni dalla morte, quello di quest’anno. Che avrà il giorno di Ferragosto una gustosa anteprima nel segno della tradizione con la cocomerata in piazza del Comune. I due eventi sono stati presentati ufficialmente dal sindaco Roberto Cenni insieme al cerimoniere Giancarlo Calamai, entrambi concordi nell’invitare i cittadini pratesi a vivere in prima persona questi due momenti in programma rispettivamente per il 7 e 8 settembre il primo, i giorni della Fiera di Prato, e per il 15 agosto la seconda.Dunque è un Corteggio più snello quello messo a punto dall’amministrazione per quest’anno: 15 gruppi contro i 20 della passata edizione, per un totale di 600 figuranti. Due le novità salienti. Anzitutto una particolare attenzione all’anno Datiniano e per questo sono stati invitati gruppi provenienti dalle città dove maggiormente operò il grande mercante pratese: arriveranno così figuranti da Venezia, Genova, Avignone e con ogni probabilità anche da Valencia. Confermata la tradizionale presenza di gruppi dai Comuni della Provincia di Prato, dalle città di Firenze, Lucca e Pisa nonché delle città gemellate. L’altra grande novità è rappresentata dal ritorno nel centro storico dei giochi pirotecnico-musicali, che si svolgeranno all’interno del Castello dell’Imperatore e che saranno pertanto godibili dal pubblico lungo tutto il semicerchio circostante il Castello, non solo in piazza delle Carceri ma anche su viale Piave, fino al Cassero Medievale. “Il Castello dell’Imperatore - ha affermato il cerimoniere Giancarlo Calamai - si trasformerà così in una sorta paniere dal quale proverranno i giochi pirotecnici, ma anche musicali per dare maggiore forza emozionale all’evento. Il nostro intento è quello di valorizzare il centro storico e così abbiamo deciso di riportare i fuochi al Castello”.La sera del 7 settembre, come nella passata edizione, si terrà in piazza Duomo il concerto lirico sinfonico della Camerata Strumentale Città di Prato, ad ingresso libero, a partire dalle ore 21. Mentre le celebrazioni per la giornata dell’8 settembre, Festa della Madonna, inizieranno al mattino con le cerimonie religiose per poi protrarsi per tutta la giornata. Il percorso dei circa 600 figuranti resterà invariato rispetto alla passata edizione. Dopo l’arrivo del Corteggio in piazza Duomo, tradizionale Ostensione della Sacra Cintola dal Pulpito di Donatello, quindi i giochi pirotecnici il cui inizio è previsto intorno alle ore alle ore 23. In piazza Duomo sarà allestito un maxi schermo dove sarà trasmessa la diretta della manifestazione, curata come nelle passate edizioni dall’emittente radiotelevisiva Tv Prato.Per i negozianti verranno messi a disposizione, su richiesta, gli stendardi dei quattro quartieri della città (San Marco, Santa Trinita, Santo Stefano e Santa Maria), insieme ai coloratissimi manifesti del Corteggio. Il sindaco e Calamai hanno poi rivolto un pressante invito ai commercianti a tenere aperte le loro attività il giorno del Corteggio e, se possibile, anche per il giorno di Santa Maria, il 15 agosto, per la Festa del Cocomero: “Mi auguro che i commercianti possano accogliere questo invito e se dovremo concedere un permesso speciale per domenica 15 agosto lo faremo molto volentieri. Lo scorso anno sia il Corteggio Storico sia la Festa del Cocomero - ha affermato il sindaco - sono stati appuntamenti estremamente frequentati e apprezzati dal pubblico e mi auguro che anche quest’anno possa essere così. Un aiuto pertanto dal mondo dei commercianti per una piccola apertura straordinaria ritengo possa rappresentare un gesto di accoglienza per i molti cittadini e turisti che auspico anche quest’anno non mancheranno”.“Sia il Corteggio Storico che la Festa del Cocomero - ha affermato il sindaco Cenni - hanno il significato di valorizzare le nostre radici. Settembre è il mese pratese per eccellenza, quando la comunità è maggiormente riunita sotto il profilo religioso e civile. Mi ha entusiasmato la partecipazione dello scorso anno”. Infine, il primo cittadino ha sottolineato che “per il Corteggio i costi di realizzazione sono stati resi compatibili con le possibilità di spesa dell’Amministrazione”. Mentre la Festa del Cocomero verrà realizzata in collaborazione con la Misericordia di Chiesanuova ed i 30 quintali di cocomero necessari per l’allestimento saranno offerti da Esselunga.

mercoledì 4 agosto 2010

Opposizione all'attacco!!!


E’ stato tutto fuorché un consiglio provinciale agostano quello che si è tenuto oggi. E se sull’ordine del giorno a sostegno degli artigiani si è registrata una doverosa unanimità di vedute tra maggioranza e opposizione, sul resto la minoranza non ha risparmiato le sue stoccate all’indirizzo della giunta Gestri. Due i fronti caldi: uno ormai datato come i lavori sulla Sr325, l’altro nuovo di zecca rappresentato dalla convenzione per la concessione in comodato d’uso alla Caritas dei locali ex Misericordia in via del Seminario.Ma andiamo per ordine: il documento a favore degli artigiani è stato sottoscritto da tutti i gruppi e impegna il presidente della Provincia “a farsi promotore nei confronti della Regione Toscana e del Governo affinché si adoperino in modo concreto per la tutela e la ripresa del comparto artigiano”. L’ordine del giorno sostituisce, grazie a un accordo fra tutti i gruppi, una mozione originariamente presentata dal gruppo Pdl (firmatari Mugnaioni, Cocci, Bini e Luchetti). Il presidente Gestri ha parlato di buon risultato ottenuto dal documento unitario, ma ha anche chiarito all’assemblea che le risorse stanziate dal Governo sono costituite da fondi accantonati da imprese e dipendenti e non potranno essere usate per sostenere il reddito dei titolari di aziende artigiane. “Nel progetto che la Provincia ha sottoposto al Governo e che è stato poi sottoscritto da Viespoli c’era anche il sostegno per i titolari di imprese – ha detto Gestri – e abbiamo intenzione di fare tutti i tentativi per dare risposta alle esigenze di questo persone che hanno perso lavoro e azienda. Stiamo valutando la disponibilità di risorse e cercando interlocutori”.Riguardo la questione dei lavori sulla Sr325 c’è da registrare la dura presa di posizione dei consiglieri del Pdl Francesco Mugnaioni e Sergio Toccafondi, che se la prendono in particolare con l’assessore Ivano Menchetti. “Alla nostra domanda d’attualità sulla fine presunta dei lavori - dicono i due consiglieri - l’assessore Menchetti si è prodigato in un intervento propagandistico giustificando i ritardi sui lavori come una prassi nazionale, tirando in causa avvisi di garanzia sull’eolico, dando tutte le colpe all’Anas e di fatto non rispondendo a nessun punto della nostra domanda d’attualità. Mentre l’assessore non rispondeva alla nostra domanda, sui quotidiani on line pratesi usciva invece la notizia dove lo stesso Menchetti annunciava la fine dei lavori per metà settembre. Crediamo che sia un gravissimo atto che sminuisce, di fatto, sia il consiglio provinciale che il lavoro dei consiglieri.Infine la questione Caritas con il gruppo Pdl che si è astienuto alla delibera che assegna in comodato d’uso i locali di proprietà della Provincia di Prato in via del Seminario a favore dell’Emporio Caritas. “Nessuno di noi è contrario all’Emporio Caritas nelle sue finalità - dice la capogruppo Cristina Attucci -: con la crisi economica in corso diventa fondamentale intervenire per prevenire le situazioni di disagio sociale e lodiamo tale iniziativa.Esistono però nel nostro territorio anche molte altre associazioni nelle quali lavorano volontari, che aiutano allo stesso modo altrettanti cittadini in difficoltà e che riescono a fare un egregio lavoro anche senza tutti questi aiuti economici. Non ci scordiamo che la Caritas beneficia già di fondi stanziati dalla Provincia, Comune e Fondazione Cassa di Risparmio e adesso ci si accinge a dare in comodato d’uso gratuito per ben 9 anni (6+3) i locali di via del Seminario. Ci chiediamo: perché solo questa associazione ha potuto usufruire dei locali in comodato d’uso? Non hanno lo stesso diritto anche altre associazioni che operano nel territorio? Forse sarebbe stato più giusto fare un bando per dare a tutte le stesse opportunità”.
fonte:www.notiziediprato.it

Basta sprechi!!!!


Perché spendere ancora 100mila euro per una struttura che ne è già costati 500mila e che è appena stata resa alla città dopo anni di colpevole abbandono? E’ quanto si chiede il consigliere provinciale del Pdl Sergio Toccafondi a proposito dei nuovi lavori che interessano il Giardino Buonamici e che sono resi possibili da un contributo di 100mila euro elargito dal governo centrale. “Quello che mi chiedo - dice Toccafondi - è se abbiamo buttato via 500mila euro e se non ci si poteva pensare prima invece di lasciare il giardino inutilizzato tutto questo tempo. Inoltre vorrei sapere cosa ne è stato della sala conferenze sottostante il giardino. Ma forse è utile fare un po’ di cronistoria: nel gennaio 2004 la precedente amministrazione provinciale annunciò che i lavori al Giardino Banci- Buonamici si sarebbero conclusi la primavera successiva con la riapertura dello spazio. Il restauro, invece, è durato ben quattro anni ed è costato alla comunità 500mila euro. Non solo, nonostante i lavori fossero finalmente terminati il 13 dicembre 2008, il giardino è rimasto del tutto inutilizzato fino a pochi mesi fa. Adesso mi chiedo: come mai si spenderanno altri 100mila euro per la messa in sicurezza dell’afflusso al pubblico? Forse c’è stato un errore nel progetto iniziale? E se così fosse, chi è il responsabile di questo “ulteriore” spreco di denaro pubblico?”.
fonte:www.notiziediprato.it

martedì 3 agosto 2010

325..ancora polemiche!!!!


La questione dei lavori sulla Sr325 continua ad animare il dibattito politico sia in Vallata sia in Provincia. E dopo le dure esternazioni dell’Italia dei Valori, che ha chiesto all’Anas la revoca dell’appalto alla Cogemar, è di nuovo il Pdl a rinfocolare il fuoco della polemica, facendo riferimento anche a presenti dissidi interni alla stessa maggioranza che governa la Provincia. “Mentre in Provincia sono in atto guerre di potere, i cittadini e le imprese della Vallata ne pagano pesantemente e quotidianamente le conseguenze” dicono i consiglieri comunali Matteo Gelli (Vaiano), Antonino Angelica (Vernio), Elenio Pacini (Cantagallo) e il capogruppo della Comunità Montana, Marco Curcio. Mentre i consiglieri provinciali Francesco Mugnaioni e Sergio Toccafondi tornano a prendersela con l’amministrazione comunale: “La politica della giunta Gestri - dicono - si palesa sempre più per quella che è, la politica delle chiacchiere…”.In particolare al Pdl non va giù il fatto che l’IdV si sia preso il merito di aver ottenuto delle rassicurazioni dall’assessore ai lavori pubblici Menchetti per quanto riguarda gli interminabili cantieri sulla Sr325. “Forse l’assessore Ferrara e tutta la segreteria dell’IdV - si legge in una nota del Pdl - fanno finta di non aver letto le polemiche dei giorni scorsi quando consiglieri comunali, provinciali e della Comunità Montana attaccavano la Provincia per l’operato sulla Sr325 ed il fatto che oggi chiedano all’Anas di revocare l’appalto alla ditta che esegue i lavori, segna, a nostro avviso, una totale ammissione del fallimento delle politiche dei lavori pubblici da parte della Provincia e suona come un “j’accuse” bello e buono nei confronti dell’assessore Menchetti”.
fonte:www.notiziediprato.it

mercoledì 28 luglio 2010

Salta la commissione sulla 325..ed è polemica!!!


E’ stata rinviata a data da destinarsi la riunione della IV commissione provinciale, inizialmente fissata per stamani con all’ordine del giorno l’analisi della situazione dei cantieri sulla Sr325. A darne notizia sono Marco Curcio, capogruppo Pdl alla Comunità montana, e Antonino Nagelica, consigliere comunale di opposizone a Vernio. I due consiglieri stigmatizzano senza mezzi termini il fatto, accusando la commissione di “menefreghismo e lassismo”. “Forse hanno preferito andare in vacanza piuttosto che venire a vedere la drammatica situazione dell’unica strada che ci collega a Prato - affermano Curcio e Angelica - Tra l’altro al momento la commissione è stata rinviata a data da destinarsi. Quindi non c’è nemmeno un appuntamento prefissato. Vorremmo sapere quando pensano di fare questa commissione e quando pensano di risolvere i problemi della viabilità della Vallata verso Prato. Non capiscono che noi della Vallata, le nostre famiglie e il nostro lavoro siamo gravemente danneggiati da tutto questo e la situazione sta diventando veramente insostenibile”. Sul tema intervengono anche Francesco Mugnaioni e Sergio Toccafondi, consiglieri provinciali del Pdl, entrambi membri della IV commissione che si uniscono al coro di critiche al fatto che l’appuntamento sia saltato.“Ci preme sottolineare che noi eravamo presenti e disponibili - dicono i due esponenti della minoranza -. Era una commissione decisa da tempo e che vedeva l’intervento anche di un tecnico della Provincia per valutare la possibile apertura di una nuova strada, da e per Prato, che arrivasse almeno fino a Vaiano. Invece, all’ultimo minuto e con nostro estremo disappunto, è arrivata la mail della segreteria della Provincia per avvertire che la commissione era rimandata a data da destinarsi. Per noi tutto questo è un “giallo” e ne chiederemo conto in Consiglio con un interrogazione che ci dica quando verrà svolta la commissione e se intendono farla prima della pausa estiva, noi ci rendiamo già da adesso disponibili. L’apertura delle scuole è vicina e non osiamo immaginare i disagi che i cittadini dovranno affrontare a causa di questi lavori senza fine”.

martedì 20 luglio 2010

Nota semiseria di mezz'estate sulle dimissioni d'un assessore del Comune di Prato.

Ed eccoci qui, ad assistere non all'opera verdiana, beninteso, ma all'operetta, tutta pratese, tutta politichese, delle accuse di irregolarità da "principianti" tuonate da parte di chi, verso quella stessa tipologia di irregolarità -in modi e forme ben più gravi- s'era mostrato più che "esperto" in tolleranza quando si verificava in casa sua. Qualcuno avrebbe parlato di occhi, di pagliuzze e di travi. Ma gli andò maluccio e quindi meglio lasciar perdere.
Ma non c'è da meravigliarsi (né, tanto meno, da scandalizzarsi) più di tanto: è la prassi consolidata del politico di professione. Vorremmo forse accusare il cane d'abbiare, o l'asino di ragliare? Ma no... ci mancherebbe altro. A ognuno il suo: ai principianti della politica la possibilità d'incappare in errori da principianti e agli esperti della politica, ai professionisti seri dell'accattonaggio elettorale, quella d'infierire con cipiglio irsuto sugli errori del nemico.
Se questo vale per tutto il Gran Feudo Peninsulare, figuriamoci a Prato, terra di conquista per chiunque, venuto ad abitarci da lontano, si è potuto tranquillamente accomodare nelle stanze del governo della città, arrivando a diventarne primo cittadino prima e governatore dello stesso Granducato poi.
A Prato la professione di politico ha sempre pagato bene. Basta dotarsi dell'armamentario giusto: armi pesanti per gli avversari e coltelli corti e affilati per i nemici. Gli avversari sono, ovviamente, nei partiti della concorrenza. I nemici, invece, sono quelli che hai in casa.
Il politico di professione a Prato ha trovato per più di sessant'anni il suo Eldorado, la Terra Promessa, l'Eden, il Jannat Allah. A Prato, terra dell'inciucio, il patto di titanio fra lobbies ha garantito per decenni il comodato gratuito del Palazzo Comunale alle sinistre e affiliati, e l'accesso libero, vntiquattr'ore non-stop, alla stanza dei bottoni alle destre e accoliti.
Funzionava tutto così bene, allora. Una volta consacrato assessore potevi prendere la nuora e incardinarla come tua segretaria e nessuno avrebbe avuto nulla da dire.
E poi, le destre, cosa avevano da lamentarsi? Han sempre fatto tutto quello che volevano. Avevan proprio bisogno di vincerle, queste stramaledette votazioni? Per sessant'anni, quando era in vigore il patto di titanio, nessuno aveva messo i bastoni fra le ruote a nessuno. Tu dai un museo a me io svincolo i terreni a te. Do ut des, una mano lava l'altra e tutt'e due lavano il viso e, all'occorrenza tappano occhi, orecchi e naso, a seconda della bisogna.
I magistrati, poi, non hanno mai rotto le scatole a nessuno. Praticamente angeli. Hanno sempre avuto il loro bel da fare, a Prato, nell'occuparsi del saccheggio successivo alle cause fallimentari col giro di valzer di periti indaffarati a gestire immobili che passan di mano veloci come saette: prendi cento e paghi uno. Facciamo uno e mezzo, black and white, e siamo pari. Figuriamoci se avevano il tempo di occuparsi di cinesi, immigrazione clandestina, droga, prostituzione e bischerate del genere.
Insomma si stava tutti bene fino a quando è arrivato il Cenni a rompere gli zebedei. A tutti, nessuno escluso. E allora?
Allora vendetta, tremenda vendetta!
Attento Roberto. Attento al buffone...

lunedì 19 luglio 2010

"..sulla 325 prigionieri di un cantiere infinito"


VAIANO. Cresce l'insofferenza degli automobilisti, tanto più con queste temperature. Restare incolonnati sulla 325 è ormai un patimento quotidiano. Il consigliere comunale di Vaiano Libera e Sicura, Massimiliano Masi, e il consigliere provinciale Pdl Sergio Toccafondi tornano all'attacco del Comune di Vaiano e dell'amministrazione provinciale. «Il semaforo situato all'altezza delle Coste sulla statale 325 - osservano Masi e Toccafondi - continua a produrre code chilometriche nelle ore di punta. Il solito serpentone di macchine, i soliti clacson che suonano, le solite facce accaldate e scocciate degli automobilisti in fila. Ormai rassegnati ad attendere. Ma ancora per quanto? La domanda sorge spontanea, quando si vedono i lavori all'altezza dell'ingresso della Cartaia, fermi ormai da giorni, via Ferrata chiusa da ormai quasi un mese causa frana, e i lavori infiniti sulla pista ciclabile, fermi ormai da tempo, le trivellatrici in azione sul cantiere delle Coste, operanti in orario quasi da...ufficio. In consiglio comunale sollecitata sull'argomento il sindaco di Vaiano Annalisa Marchi ha parlato ancora di "qualche mese di attesa" per la riapertura di via Ferrata e della pista ciclabile, mentre di "non avere notizie aggiornate dalla provincia riguardo il cantiere della 325". Insomma, i soliti punti interrogativi, le solite risposte evasive e di circostanza». «Una situazione - proseguono - che sta penalizzando tutta la valle del Bisenzio, soprattutto le aziende tessili, ma anche tutti gli esercizi commerciali che nei mesi estivi erano tappa per molti avventori in arrivo da Prato al fresco serale della valle del Bisenzio e adesso scoraggiati dall'ipotesi della coda sulla statale 325». Vaiano Libera e Sicura presenterà una interrogazione sullo stato di avanzamento dei lavori e nella quale venga indicata una data di ultimazione degli interventi in modo da rendere edotti i cittadini che spesso risultano anche scarsamente informati. Allo stesso tempo anche il consigliere provinciale del Pdl Sergio Toccafondi, farà la stessa operazione in provincia in modo da sollecitare delle risposte sia in sede locale che in sede provinciale e anche per riportare all'ordine del giorno i disagi della valle del Bisenzio. C'è anche chi, come Mario Tognocchi, consigliere provinciale dell'Idv, cerca di trovare una soluzione alle code che si formano da Vernio verso Vaiano. «Si potrebbe far deviare le sole autovetture verso Gamberame su un percorso alternativo che passa da Faltugnano e fa superare tutto il blocco dei lavori sulla statale SS 325 fino a La Tignamica. Solo bus e camion proseguono sulla statale SS 325 in salita fino al punto di re-immisione delle autovetture poco prima de La Tignamica. Il semaforo diventa praticamente sempre verde (avendo tolto gli autoveicoli, in salita restano da far passare sulla statale SS 325 solo pochi mezzi pesanti e i residenti che si fanno passare con il semaforo programmato in poco tempo) e di conseguenza spariscono le file tanto in salita che in discesa».

fonte; Il Tirreno 18.07.2010

martedì 13 luglio 2010

L'Accoglienza, Chinatown e i Pratesi

Siamo d'accordo.
Non posso non essere d'accordo sulle linee di dottrina sociale e sulle indicazioni evangeliche contenute nel documento -bellissimo- della Diocesi di Prato sull'immigrazione.
Ma sono anche assolutamente convinto che il vero problema, almeno a Prato, non sia questo.

Da decenni a Prato l'immigrazione è vissuta come un fatto normalissimo.

Ad eccezione dei primi anni cinquanta, quando la popolazione era ancora legata a pregiudizi di ogni genere, non possiamo dire che a Prato il fenomeno dell'immigrazione abbia registrato casi di intolleranza o di pregiudizio.

Da cinquant'anni la cittadinanza pratese è multietnica.

I problemi di Prato oggi sono ben diversi da quelli evocati nel documento, e poco o nulla hanno a che fare con la dottrina dell'accoglienza. Sono problemi di criminalità. Una criminalità locale che si somma, e che a volte s'intreccia, con quella di parte della popolazione immigrata.

Per essere chiaro, e con tutto il rispetto, l'accoglienza, a mio parere, non c'entra un fico secco con i problemi che la città ha di fronte a sé oggi.

Oggi a Prato è vera e propria emergenza.
Quando sarà fatta pulizia della criminalità locale e d'importazione, ma solo allora, sarà possibile affrontare -e ritengo che non sarà un problema, tutto il discorso sotto un profilo che renda possibile ogni sviluppo in senso positivo. Ma sino al giorno in cui le bande di malfattori, lenoni, trafficanti di droga, strozzini, evasori totali d'ogni tassa, affittacamere senza scrupoli, immobiliaristi disonesti, capimafia cinesi e non, pratesi e non, continueranno a spadroneggiare indisturbati nel territorio, parlare di accoglienza equivarrà inevitabilmente a parlare di connivenza e complicità.

Occorre oggi essere inflessibili e rigorosi.

Non si tratta di giustizialismo, ma di giustizia. E la giustizia, mi preme sottolinearlo in questo contesto, è una delle quattro virtù cardinali che, insieme con la fortezza, la temperanza e prudenza, formano l'ossatura etico-morale di ogni persona perbene, cristiana o no.

"Icché c'entr'icculo..."

Mi torna a mente un vecchio apologo, che circolava nella piana quando ero ancora un bambino. Una volta c'era l'usanza, specie nelle chiese di campagna, di celebrare le cosiddette "quarant'ore". Le "quarant'ore" erano un ciclo di conferenze, o piuttosto di prediche, fatte generalmente da un frate (cappuccino, conventuale, domenicano etc.) che veniva da fuori, su invito del pievano. Qualcuno di questi frati "vagantes" era un po' troppo, come si dice dalle nostri parti, "svelto", e capitava talora che allungasse un po' troppo le mani sulle rotondità di qualche sposa campagnola bene in carne. Orbene si narra che una di queste spose, fatta oggetto di tali attenzioni un po' troppo laiche e audaci da parte del religioso, si rivolgesse inviperita al frate dicendogli "scusi eh, ma icché c'entr'icculo con le quarant'ore?". Adesso possiamo dire che c'entra proprio quanto c'entra la cultura dell'accoglienza con i problemi attuali dell'immigrazione a Prato...

Forse varrebbe la pena...

Forse varrebbe la pena, da cattolici, di cercare di condividere il dramma di quanti, pratesi e immigrati, patiscono le conseguenze della gestione di questo fenomeno che sino ad oggi è stata, a dir poco, scellerata. E per farlo seriamente bisogna "incarnarsi" nel problema, come ha fatto nostro Signore, e non continuare a vederlo come se fosse un fatto esterno. I cattolici, specie le associazioni come la Caritas e la San Vincenzo, solo per citare le prime due che mi vengono in mente, già hanno fatto e stanno facendo tanto per rendere più sopportabile le pene degli immigrati. Adesso che il Comune di Prato sta cercando di rendere meno insopportabile la vita dei pratesi che vogliamo fare, mettere i bastoni fra le ruote? Questo, davvero, mi par proprio poco cristiano...
Giacomo Fiaschi