venerdì 26 giugno 2009

Quando un Vescovo parla

Comunicato Stampa - UDC QUERCI - 26.06.2009

Quando un Vescovo parla – da un pulpito – il suo ministero si rivolge a tutta la Comunità civile e religiosa, e seppur il suo monito ha natura politica, la sua voce religiosa in primis si rivolge alle coscienze di ogni uomo e di ogni donna.
Aver strumentalizzato in questa campagna elettorale, appena passata, alcuni dei passi di S.E. Mons. Gastone Simoni, Vescovo di Prato, detti nel giorno del Corpus Domini, non fa onore alla politica, perché si sono incrinate parole di grande valore morale a favore, o a pregiudizio, di una delle parti in campo (mentre tutti stavamo correndo per il governo della Città e della Provincia); questo significa non comprendere la grandezza e la levatura di alcune figure morali indispensabili all’interno della nostra storia civile e della nostra società. Queste persone vanno salvaguardate, ma anche ascoltate politicamente per il Bene Comune.
Il costante richiamo all’interezza e al patrimonio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, da parte di S.E. Mons. Simoni, è rivolto indistintamente a tutti, laici e religiosi, credenti e non credenti, sia a coloro che svolgono un ruolo politico, sia ai comuni cittadini, infine a tutti coloro che hanno responsabilità dirette a livello civile e sociale.
Questioni quali il rispetto della vita umana, della dignità della persona, il valore della solidarietà e della giustizia sociale non sono di natura particolare, ma valori assunti da tutto il quadro istituzionale della nostra società civile occidentale. Essi restano punti di riferimento chiari e forti da difendere oltre ogni pericolo o contingenza, sia a livello di scelte politiche di un territorio, sia a livello legislativo e normativo.
Quello che sta succedendo, per l’affermarsi di una società che dimentica i propri valori di riferimento è preoccupante. Ricordare a tutti quanti che la Dottrina Sociale della Chiesa resta ferma e certa su determinati punti, quali l’accoglienza, la solidarietà, la famiglia, ma anche la giustizia sociale, la libertà della persona, non significa determinare le scelte politiche di uno degli schieramenti, o dimenticare altrettanti principi essenziali al convivere sociale, quali la sicurezza delle persone e della comunità, ma richiama fermamente tutti quanti ad un confronto diretto con i valori di riferimento della società occidentale, fortemente e indelebilmente radicata in una cultura giudaico-cristiana rivolta al Bene Comune e quindi alla difesa dei più deboli fra cui, ricorda la Bibbia da sempre, le vedove, gli orfani e gli stranieri...
segretario comunale

eletti in provincia




francesco querci UDC
sergio toccafondi PDL

martedì 23 giugno 2009

ROBERTO CENNI HA VINTO

Si, Roberto Cenni ha vinto.
Con lui vince una città che ha scommesso su se stessa per l'ennesima volta.
Una città che vuole rinascere perchè dotata di rinnovato slancio.
Una città che non vuole lasciare nessuno indietro.
Una città che vuole dialogare con l'altra città che oggi piange.
Una città desiderosa di maggiore equità e giustizia per se stessa, ancorchè per gli altri.
Una città che sia davvero di Noi tutti.

venerdì 19 giugno 2009

Un bell'esempio di democrazia!!!


Vorrei complimentarmi con i solerti attacchini "comunali" che hanno pensato bene di coprire la faccia e deturpare i manifesti elettorali del candidato Roberto Cenni.

Quello che fa pensare è che i "mandanti" si definiscono democratici.

Per fortuna che i cittadini pratesi non hanno più il paraocchi ma voteranno per far si che la "cappa" che ha avvolto questa città per 63 anni si dissolva per sempre.

Sergio Toccafondi - PdL -

giovedì 18 giugno 2009

Ambiente, Cultura e Sociale nel programma per la Provincia

Ambiente, Cultura e Sociale, sono le basi dell'accordo fra Attucci e Querci per il programma della Provincia, un accordo che pone l'attenzione sulle necessità del territorio (risorse, rifiuti ed energia) e su di una corretta integrazione che non incrini la pace sociale.

L'UDC si è fatta garante, con il pieno accordo della candidata alla Presidenza della Provincia Cristina Attucci, per quelle parti del programma, estremamente sensibili, di carattere ambientale e sociale, necessarie al recupero della fiducia istituzionale.

Recupero dei rifiuti, come bene materiale ed economico, abbandono delle ipotesi dei termovalorizzatori a beneficio di una filiera del riciclo, “Piano Provinciale del Riciclo e del Riuso” sull’esempio di Vedelago; risorse energetiche, un "Piano Energetico Provinciale” per la costituzione di un “comparto pratese della produzione energetica da fonti rinnovabili” (si pensi alle biomasse della vallata, a prevalenza boschiva, e dell’area del monte Albano, a prevalenza viti-vinicola) a diretto servizio delle imprese e per un forte stimolo alla “green economy”.

Come già affermato nel programma di Francesco Querci, l’Integrazione Sociale è entrata nell’era dello sviluppo sostenibile. Sempre di più la società pratese dovrà convivere con forme di crisi socio-economiche che metteranno in discussione il proprio modello sociale consolidato. La risposta migliore arriverà da un sistema aperto in cui i valori – non più messi in discussione, ma presi a riferimento – saranno la solida base dell’integrazione su un modello di accoglienza “inter-culturale” dove le diversità culturali, etniche, religiose non saranno più messe in discussione, ma si confronteranno con i nostri valori, le nostre tradizioni e le nostre regole di riferimento.
Il problema della casa non sarà più affrontabile a lungo termine secondo lo schema classico del “mercato immobiliare” (privato), per i percettori di stipendio, e dell’“edilizia pubblica residenziale” (pubblico), per le classi povere della società (ISEE). Gli stipendi non sono più rapportabili ai valori degli immobili e le risorse delle Pubbliche Amministrazioni non saranno più capaci di ristabilire un giusto equilibrio fra chi possiede e chi non può avere un bene primario quale quello dell'abitazione di proprietà. Ci sarà bisogno di una “terza via” che integri quella ordinaria del mercato e quella straordinaria dell’edilizia pubblica, e questa via si chiama “Social Housing”. L’"abitazione sociale" – così in italiano – ha come riferimento non le classi più povere, ma la classe “media”, ovvero quel variegato mondo di persone legate all’ingresso nel mondo del lavoro (studenti e ricercatori universitari, giovani single o coppie con lavori interinali ed in mobilità), all’uscita dal mondo del lavoro (che non hanno potuto accumulare riserve per il bene casa), alla mobilità lavorativa (terziario avanzato e dei servizi) e alle necessità assistenziali (perdita del lavoro, dell'autosufficienza, solitudine, malattia e anzianità), infine al problema dell’integrazione.
Per queste nuove classi sociali si tratta di rispondere alla necessità fondamentale dell’abitare, più che del "bene casa". Ed in questo la città è il luogo per eccellenza dell’abitare e spesso dell’abitare “temporaneo”.

L'UDC di Franceso Querci si è fatta garante assieme con Cristina Attucci di perseguire una forte e decisa politica dell’integrazione e della pace sociale tramite i seguenti progetti: “Mappatura della criminalità, dell’insicurezza e della fiducia istituzionale”: consapevole delle difficoltà apportate dal mix esplosivo della crisi economica e della forte immigrazione nel nostro territorio, vedo come la più efficace delle risposte dar vita ad un progetto che, coinvolgendo Questura e Prefettura, l’Università e le Fondazioni, le Pubbliche Amministrazioni e la Caritas Diocesana, renda efficaci tutte le risposte delle Istituzioni preposte al territorio partendo dai dati sia della criminalità presente su tutto il territorio pratese, che dell’insicurezza reale e percepita, sia del grado di fiducia istituzionale che i cittadini hanno; promozione e creazione di una “Fondazione Territoriale per l’Housing Sociale” e costituzione di un “Fondo Etico per la riconversione e per la valorizzazione delle aree e del patrimonio immobiliare dismesso nella Provincia”.

mercoledì 17 giugno 2009

Ora basta!!!!


da i quotidiani di oggi sulla riqualificazione del macrolotto zero:


"....ho inserito fin dal primo minuto del mio programma, dice Carlesi- quello che ho chiamato il "laboratorio della partecipazione", trasversale, a tutti gli assessorati...attraverso incontri, assemblee, gruppi di approfondimenti e town meeting...."


No, per favore no!!!! per favore aprite gli occhi è da 5 anni che ci propongono i soliti discorsi........partecipazione, town meeting (enorme pagliacciata) ed il risultato è sotto gli occhi di tutti!!!

Cittadini sveglia......sono sempre i soliti!!!!! ORA BASTA!!

20 e 21 un solo voto per cambiare realmente Cenni & Attucci!!!!

lunedì 15 giugno 2009

Appello al Voto per il Cambiamento di Prato

Per i ballottaggi (comune di Prato e Montemurlo + Provincia) l'Unione di Centro ha inteso cogliere e privilegiare il segnale forte che veniva dalla città, che si traduce facilmente nel desiderio di cambiamento, un desiderio che ha costretto i candidati PD - prima volta nella storia! - ad un inatteso ballottaggio.


Si pensi che Gestri (candidato alla Provincie del PD) ha preso ca. il 47% dei voti rispetto al 55% del collega Logli nelle precedenti amministrative.

L'Unione di Centro, all'opposizione nella precedente amministrazione, non ha notato alcun segnale di discontinuità rispetto alle precedenti amministrative, ma anzi denota sia che i due candidati Carlesi e Gestri rappresentino due candidature interne al PD, cosa che se da un alto rappresenta una normale scelta di partito, dall'altro però tale scelta coincide con chi ha già amministrato la città (fallendo) e su chi era parte di quel "gioco" partecipate-amministrazione, tanto osteggiato dai cittadini di destra, di centro e di sinistra.

La campagna elettorale si è conclusa senza scossoni, con un Gestri appiattito su Carlesi, incapace di dare segnali forti di cambiamento, ma anzi troppo spesso costretti entrambi a giustificare l'operato dei loro predecessori, incapaci di comprendere che Prato sta cambiando e i desideri dei cittadini devono essere re-interpretati.

Le uscite ultime di Carlesi, invero, hanno mostrato come questo sia radicato ad una matrice ideologica tale da fare Lui alzare steccati e scavare fossati di cui OGGI questa NOSTRA PRATO non necessita e di un Gestri che gioca a fare il professore con l'outsider che lo ha appena fortemente ridimensionato.

Cenni è riuscito a fare questo: è riuscito ad aprirsi alla città, a tutta la città, ascoltando le varie istanza dei cittadini senza pregiudizi ideologici, accattivandosi anche la simpatia politica di chi "naturalmente" si sarebbe sentito sino ad ieri più rappresentato dalla sinistra.

Attucci, giovane ed inesperta? Giovane ed inesperta come Renzi che fu eletto dal PD alla Provincia di Firenze a 28 anni e candidato sindaco dal PD a 33 anni?
Giovane direi quanto basta per essere libera di guardare al domani, libera di chiedere collaborazione alla città ed alle menti libere che in essa sono contenute.
Forse anche indipendente da quei giochi di potere di cui la sinistra è imperniata.
Si meglio una candidata giovane, libera ed indipendente!

Rifiuti. Quando qualcosa non torna

riceviamo e pubblichiamo

Rifiuti. Quando qualcosa non torna
Prato, 14.06.09

Ci siamo imbattuti in una curiosa quanto sospetta diversità tra alcuni dati forniti da ASM, e quelli contenuti nel sito dell'Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR) proprio sulla percentuale di raccolta differenziata.

Per certificare le percentuali di raccolta differenziata, si calcola nel computo della Raccolta Differenziata solo "il dato globale della frazione avviata all'impianto di recupero e/o riciclaggio".

Ora, nel 2007 ASM dichiarava una RD totale (includendo quindi quella con lo "spazzamento") del 38,9% (fonte: comunicato stampa sul Bilancio consolidato 2008 e la pagina "dati e informazioni" del sito web di ASM).

Qui viene il bello, perché sul sito della ARRR per lo stesso anno 2007 - l'ultimo certificato - risulta in provincia di Prato una raccolta differenziata effettiva (derivante dal rapporto tra RD e Rifiuti Solidi Urbani) del 34,42%, e di una totale (con spazzamento) del 37,20.

Ora, dato che questi numeri vengono forniti con tanto di Dichiarazione di veridicità siglata dai sindaci, dobbiamo supporre che i dati pubblicati da ARRR siano assolutamente corretti.

Forse abbiamo sbagliato noi a controllare? Forse i dati che pubblica ASM sono relativi al solo comune di Prato? Abbiamo verificato anche questo: i dati sulla RD nel comune di Prato sono i seguenti: 35,63% effettiva, 38,73 con spazzamento.

Allora, il 38,9% da dove viene? Una domanda che poniamo, tranquillamente, ai vertici di ASM. Che supponiamo sapranno dare adeguate risposte.

Prato, 13 giu. - (Adnkronos) - Roberto Cenni, candidato del centrodestra a sindaco di Prato, in vista del ballottaggio ha siglato l'apparentamento con Aldo Milone, ex assessore comunale del Pd, leader della lista civica 'Prato Libera & Sicura', che al primo turno ha conquistato il 2,7% dei consensi. ''Con la lista civica 'Prato Libera & Sicura' - afferma Cenni - c'e' stata subito un'intesa su temi fondamentali del programma. Da questo apparentamento potra' nascere sicuramente un'unione interessante e proficua per il bene della citta'. Con 'Prato Libera & Sicura' ci sono molte assonanze di idee come la necessita' di riportare sicurezza e legalita', cavalli di battaglia di Aldo Milone. Quello che ci unisce e' soprattutto il progetto di cambiamento che abbiamo per Prato''.

sabato 13 giugno 2009

ATTUCCI: Udc (+ PdL , LGeF, PpN, L. Mil.,Lega , Des) insieme per la Provincia!!!

da www.pratoblog.it

Attucci sposa Querci: questa è l’ultima novità della campagna elettorale e così il centrodestra si avvia ad essere reale forza di governo in alternativa all'asse PD-Rifondazione, con Gesti ormai schiacciato sulle posizioni degli ex-comunisti. Cristina Attucci, nell'incontro privato con Querci di giovedì sera, ha apprezzato il grande lavoro fatto dall'Udc di Francesco Querci e dalla sua squadra, e motivata da vicinanza di ideali, valori di riferimento condivisi, e di proposte concrete da realizzare per la Provincia, ha affermato che solo un programma di qualità è garanzia di vittoria e buon governo.L'intesa fra Attucci e Querci si è trovata subito: garanzia di un impegno a livello inter-provinciale per giungere ad una gestione dei rifiuti, come indicata dall'Udc, quale abbandono dell'ipotesi termovalorizzatori, e giungere ai cosiddetti "rifiuti zero" (rifiuto come bene materiale ed economico da ri-immettere nel mercato), impegno concreto sulla cultura ed investimenti radicali sul territorio, investimento sul sociale (con un vero programma per l'integrazione su basi solide nel rispetto delle regole e della dignità di ogni persona), incentivazione nei confronti di tutti i Comuni per una semplificazione normativa e per una profonda armonizzazione dei regolamenti comunali fra di loro.Per Attucci e Querci il ruolo della Provincia sarà primario nella risoluzione dei problemi del territorio, condividendo appieno il ruolo sussidiario ma anche di stimolo a politiche integrate sulla pianificazione territoriale, sulla mobilità e sulle infrastrutture che dovranno vedere tutti i Comuni com-partecipi e mossi da un unico intento: il risparmio delle risorse territoriali ed energetiche. Pienamente concordi sul ruolo trascinate del tempo libero, dello sport e del turismo, pensando che l'Assessorato che dovrà coordinare queste politiche avrà un ruolo essenziale per il rilancio dell'intera Provincia a livello nazionale.Infine, viva preoccupazione hanno espresso sulla capacità del centrosinistra pratese di condurre in porto un'operazione di integrazione sociale vista la nuova legge sull'immigrazione approvata dalla Regione Toscana e definita da Attucci e da Querci "improvvida". «Pienamente concordi sul tradurre in politica gli insegnamenti derivanti dalla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, nel rispetto della dignità di ogni persona e del bene comune, ma con questa legge regionale - hanno affermato alla fine del loro incontro - non c'è da plaudire, se non entrando nel merito delle singole disposizioni (cosa che ben potremmo fare non mancandoci né sensibilità sociale, né cultura di riferimento cui radicare solidarietà e accoglienza rivolta alla persona)».«Con questa legge - hanno continuato i due candidati - si è voluta far passare come "naturale" una visione giuridica delle competenze regionali ed etica delle "pluriculture", che non ha radici se non in una visione relativista e laicista dello Stato italiano. La Regione Toscana ha sbagliato due volte, primo perché politicamente si è arrogata il diritto – su questioni di principio e valoriali – di legiferare in competizione con il parlamento italiano – caduta di stile e politica; secondo, perché culturalmente questa legge impone una visione etica completamente distorta dei principi e dei valori di riferimento presenti nel tessuto sociale italiano, anzi crea per legge una cultura di riferimento pluriculturale».«La storia insegna che l’integrazione è avvenuta perché le popolazioni che hanno accolto erano coese e forti su valori condivisi - sottolineano Attucci e Querci -, in questo modo hanno saputo accogliere le innovazioni che la cultura ospitata ha apportato a quella ospitante; un vicendevole scambio per il bene comune, ma senza rinunciare alle proprie radici culturali» .«Questa legge è indifferente, si pone sul piano delle culture come se l’Italia non ci fosse - concludono i due candidati -; impone una visione laicista dell’accoglienza, più che laica, e relativista più che interculturale; evidenzia la povertà etico-culturale di una parte dei politici afferenti all’attuale PD, ormai privi di ideologie di riferimento, i quali rifiutando di riferirsi alla cristianità – così come ad una cultura che fonda l'Italia - cercano una nuova cultura di riferimento – non più marxista ed atea – in un meccanicistico pluriculturalismo da imporre ad un’Italia tutto sommato ancora saldamente ancorata a valori, tradizioni e regole proprie».

venerdì 12 giugno 2009

La TIA è aumentata..ma il servizio??!!

da www.notiziediprato.it
Cumuli di rifiuti abbandonati ai lati della strada, che spesso finiscono per invadere anche la carreggiata. E’ questo lo scenario sempre più frequente in via Genova, che ha finito per esasperare chi ci abita e ci lavora. Tra l’altro, a peggiorare la situazione, c’è il fatto che la strada si trova proprio a due passi dal comando della polizia municipale. A farsi portavoce del malcontento della popolazione è Sergio Toccafondi, esponente del Pdl, che non risparmia frecciate velenose all’amministrazione comunale: “Hanno aumentato la Tia (tariffa dei rifiuti) - dice - ma il servizio è rimasto come era prima, vale a dire scadente. Il caso di via Genova è emblematico: i residenti sono costretti a convivere con situazioni di degrado, ai quali sicuramente contribuiscono le tante ditte orientali che vi si trovano. Questo è il risultato di una malgestione che ha portato la nostra città ad essere ormai senza controllo. Questa amministrazione ha gettato Prato nel degrado assoluto e a poco è servita la corsa elettorale a tappare buche e rifare i marciapiedi in zone che da anni chiedono inutilmente di essere ascoltate”.

Con Oriana!


Dopo il successo di "Grazie Oriana" esce in tutte le librerie, da lunedi 15, il nuovo libro di Riccardo Mazzoni e Daniela Di Pace "Con Oriana", un racconto a quattro mani degli ultimi anni di vita della Fallaci che aiuta a capire chi era davvero Oriana al di là delle rappresentazioni mediatiche.

venerdì 5 giugno 2009

CASINI a PRATO: Una riflessione "Politica"

Un Palazzo Novellucci gremito di tanta brava gente, di destra, di centro, di liberi cittadini venuti per conoscere e per capire dove un leader come Casini sta conducendo un partito.
A Pier Ferdinando interessa far capire alla gente, cioè ai cittadini italiani, che oggi si può non essere con Berlusconi senza essere di "sinistra". Ciò implica "non essere" di destra, dunque esprimere nei modi e nei contenuti una politica assolutamente alta nello stile di De Gasperi, dei
padri fondatori della nostra "prima" repubblica senza essere minimamente nostalgici.

A Pier Ferdinando interessa mostrare che può esserci una politica condotta da un leader, però a servizio di un progetto politico dentro un partito che ha una storia, che ha delle radici, che ha delle tradizioni, senza niente togliere alla politica che media e traguarda il futuro.

A Pier Ferdinando interessa il futuro, non
tanto l'emergenza, perché comprende che formare un "terzo" polo nell'era del berlusconismo è un'operazione difficile e lenta, e come tale va condotta sapendo riparlare alle persone, oltre agli stessi media; uno strapotere asservito al potere.

Pier Ferdinando ha parlato a Prato? Alla città di Prato?

chi si attendeva discorsi lusinghieri per quel candidato sindaco o per quel candidato presidente di provincia è rimasto deluso. Pier Ferdinando è uno statista, forse l'unico oggi in Italia: ha dato una lezione di politica, dunque, ha premesso delle condizioni per qualsiasi tipo di appoggio.


Ha ascoltato Cenni, ma gli ha detto anche che se "vorrà" essere Sindaco, dovrà avere saldi valori e tradizioni per non scivolare nella demagogia e nel populismo in una società che è e sarà "multi-etnica".
L'Unione di Centro è un partito che si candida, da oggi in avanti, ad essere alternativa vera, non populista, non demagogica, ma anche ad esser fondamento sicuro per tutti coloro che, candidandosi alla guida di una città come di una provincia, vogliono trovare riferimenti culturali e valoriali della più alta tradizione politica italiana ed europea; senza saldi ancoraggi la politica non solo latita, ma risponde solo alle emergenze e si allontana drasticamente dalla società civile.










Cenni può contare su di un partito dai grandi valori europei e cristiani. La sfida con il PD, a Prato, si vince sapendo guardare oltre berlusconi; sapendo ancorarsi a valori e lanciare ponti, rimanendo ben radicati al centro.

Pier Ferdinando non ha lusingato nessuno ieri, a Prato, solo ha ricordato che la politica è la cosa più seria in un momento di crisi come
questo; e non è né del PD, né tanto meno della PdL.

C'è differenza a sostenere Cenni passando dall'Unione di Centro. Questo va ricordato a tutti gli elettori che domani andranno a votare.
Non è un caso che la scelta di Enrico Mencattini assieme a Francesco Querci è stata quella di muoversi con discrezione - da soli - candidando il partito alla guida di una delle Province italiane più piccole, ma anche più significative.

Rispe
tto al PD, questa opzione è l'unica alternativa valida, ma soprattutto l'unica seria politicamente.

Auguri a tutti i candidati rossi, verdi, azzurri, gialli, bianchi...
di Filippo Boretti


foto di alessandro coppini

giovedì 4 giugno 2009

Querci (Udc): «Provincia risolutrice della crisi pratese a patto che esca dalla sudditanza del Comune.

Prato, 4 giugno 2009 - «Sono vari anni che conduco un lavoro strenuo di dialogo con la società civile, con i comitati, e con le stesse istituzioni. Votarmi significa credere che un centro trasversale oggi possa essere il perno del dialogo fra Provincia, Comuni, istituzioni e cittadini, e collaborare come parte attiva alla rinascita dalla crisi socio-economica. Il programma che abbiamo elaborato come Unione di Centro per la Provincia tiene conto di molte istanze delle categorie e dei cittadini.

Solo una politica di Centro, non di destra, non di sinistra è garanzia di un alto profilo a servizio del Bene Comune. Essermi candidato in solitaria ha significato l'assunzione di un rischio per il bene di tutti. Oggi la Provincia può essere risolutrice della crisi pratese a patto che esca dalla sudditanza del Comune di Prato. Il voto dato alla Provincia all¹Unione di Centro non è gettato via, perché vige un sistema elettorale a doppio turno. Alla Provincia ogni voto dato in alternativa a Cristina Attucci è un voto di rinnovamento e ogni voto dato in alternativa al centrosinistra è un voto di cambiamento.

L'Udc, al Comune, sostiene Cenni nella stessa identica maniera in cui lo fa la PdL e quindi chi vota Cenni, può tranquillamente e con la stessa volontà di cambiamento votare Udc alla Provincia. Ma dirò di più: chi sostiene Carlesi al Comune di Prato può tranquillamente e con la stessa volontà di rinnovamento votarmi alla Provincia. Ogni elettore che non abbia un candidato presidente di riferimento può guardare con interesse alla mia candidatura alla Provincia.

Nessun programma è stato sviluppato con un¹attenzione al territorio, alla cultura, all¹efficienza amministrativa, alla rivalutazione del tempo come fattore socio-economico come quello proposto dall¹Unione di Centro; nessun programma si è messo così in discussione ed in dialogo con tutti, da destra a sinistra. Sfido chiunque, ma invito l¹elettore che ancora non lo avesse fatto a dare una rapida scorsa al nostro programma. Esso è di garanzia per tutti, indistintamente.

francesco querci

mercoledì 3 giugno 2009

Ministro Brunetta a Prato

Dopo la giornata "memorabile" della visita del "premier" Berlusconi in arrivo a Prato un altro big della politica italiana il ministro Riccardo Brunetta che incontrerà, giovedi 04.06 alle ore 17.00, il candidato a sindaco Roberto Cenni presso l’Art Hotel di viale della Repubblica 289

Prato 4 giugno: P. CASINI chiude campagna elettorale

GIOVEDI 4 GIUGNO 2009 ORE 16,30 PALAZZO NOVELLUCCI ORE 16,30

PIER FERDINANDO CASINI
a PRATO



chiude la campagna elettorale dell'U.D.C. incontrando FRANCESCO QUERCI, candidato alla Presidenz
a della Provincia e gli altri candidati in Provincia e in Comune.
Seguirà un "apericena" al Caffè delle Logge in Piazza del Comune.

Presenzierà anche il Candidato a Sindaco di Prato ROBERTO CENNI, appoggiato da una coalizione di partiti e liste civiche, fra cui l'U.D.C. così come AURELIO BISCOTTI candidato Sindaco a Montemurlo.

UN TRIONFO!!!!!


da pratoblog.it

Prato, 2 giugno 2009 - La prima volta di Silvio Berlusconi a Prato non poteva che avere un solo esito: un trionfo, un bagno di folla incredibile, nel suggestivo scenario dell’anfiteatro del Museo Pecci. Il Presidente del Consiglio è arrivato da Firenze alle 19.20, salutato da un’ovazione delle oltre tremila persone che gremivano le gradinate dell’anfiteatro Pecci (molti sono rimasti fuori) e dei circa duecento fra candidati e invitati che sedevano davanti al palco. Fra i cori "Silvio Silvio" e lo sventolare di bandierine tricolori, Berlusconi è salito sul palco, tra il candidato Sindaco Roberto Cenni e la candidata Presidente della Provincia Cristina Attucci.In grandissima forma nonostante l'ormai nota campagna-gossip-politica della sinistra, il Presidente ha ringraziato gli intervenuti per la calorosissima accoglienza ed i due candidati, sottolineandone le figure e l'impegno. Interrotto frequentemente da applausi e cori, Berlusconi ha detto che in un primo momento aveva deciso di non fare campagna elettorale, impegnato com’è nell’attività molto intensa di Governo, dalla preparazione del prossimo G8 alla gestione delle varie emergenze nazionali e internazionali, alla preparazione di importanti riforme.Poi il coordinatore nazionale del PdL Denis Verdini gli aveva detto che in Toscana c’era la terza città dell’Italia centrale, da oltre sessant’anni governata prima dai comunisti poi dai loro eredi del PD, una città con gravi problemi legati alla crisi del distretto tessile e a un’immigrazione fuori controllo, dove per la prima volta si poteva vincere e voltare pagina, cambiando stile e contenuti dell’amministrazione della città. Ecco quindi che il Cavaliere ieri è prima andato a Firenze a sostenere Galli, impegnato nella sfida a Renzi, poi è venuto a Prato a lanciare la volata finale a Cenni e Attucci.Berlusconi ha sottolineato i successi del primo anno di governo ("fatti, non parole"), l’impegno a sostenere le aziende attraverso gli aiuti mirati dati alle banche, gli investimenti programmati (1,4 miliardi di euro) per stimolare il turismo, valorizzando di più l’enorme patrimonio artistico dell’Italia e della Toscana in particolare. Inoltre ha ricordato che ci sono anche le elezioni europee, molto importanti perché gli interessi dell’Italia si difendono sempre più a livello europeo, e quindi il fatto che il PdL possa diventare la componente più forte del Partito Popolare Europeo saà importantissimo per i contenuti futuri della politica europea e e potrebbe far sì che il prossimo Parlamento Europeo sia presieduto da un italiano.Dopo gli interventi dei candidati. In particolare Cenni ha sottolineato la situazione di insostenibile illegalità del distretto parallelo cinese, con sfruttamento del lavoro di "schiavi", larghissima evasione tariffaria, fiscale e contributiva, mancati controlli sui flussi finanziari, e più in generale dei problemi derivanti da anni d’immigrazione incontrollata, che la legge regionale appena approvata peggiorerà certamente. «I pratesi sono gente abituata a lavorare e a darsi da fare da soli, ma questa volta abbiamo bisogno di un aiuto da parte del governo centrale» ha detto Cenni rivolgendosi al Presidente.La risposta di Berlusconi è stata immediata: Prato sarà una delle 10 città italiane dove saranno utilizzabili militari specializzati in affiancamento alle forze dell’ordine, per riprendere il pieno controllo delle città e tutelare la sicurezza dei cittadini, per debellare tutte le forme di illegalità legate alla clandestinità e alla criminalità organizzata che la sfrutta. Pubblico in delirio ed ennesima standing ovation.Un Berlusconi visibilmente contento, ormai in piena sintonia con i pratesi presenti, ha concluso con l’augurio di tornare per festeggiare la vittoria, con un paio di barzellette e con un bagno di folla diretto fra la gente che aveva scavalcato le transenne e si era accalcata sotto il palco. Non sono mancati i soliti imbecilli a tentare di disturbare da fuori la manifestazione ed a cercare la rissa con lanci di oggetti e offese rivolte alla gente che usciva, neutralizzati da un ottimo lavoro delle forze dell’ordine.
Massimo Mattei

sviluppo tecnologico "bioingegneria pratese"

Perché non fare dell’esperienza acquisita in materia d’antinfortunistica e riabilitazione,e della tecnologia elettronica e meccanica del tessile un’ occasione di sviluppo per la città all’interno dell’AREA .ed una occasione per un nuovo indotto nel settore della Bioingegneristica?
La decisione della Regione di ristrutturazione del sistema sanitario Toscano,includendola nostra Asl in un sistema cosiddetto d’Area Vasta comprendente oltre a Prato anche Pistoia e Firenze, intorno al polo Universitario di Careggi rendono necessario per le forze politiche, una riflessione sul ruolo che il sistema della prevenzione Prato, la presenza di qualificati operatori, pubblici e privati, potrebbe avere all’interno dell’Area Vastacon la nascita un polo regionale specifico.E’, infatti, indubbio che l’esperenza da noi maturata sull’antiinfortunistica,e la presenza di operatori altamente preparati nella riabilitazione,sia nel settore pubblico che privato,potrebbe proporre Prato come sito pilota di un’esperienza di medicina del lavoro,e di riabilitazione ed attorno a questa di un sistema strutturato d’altissima qualificazione che potrebbe servire addirittura l’intera regione non soltanto dell’Area Vasta.Al contempo con la progettazione del nuovo Ospedale potremmo ipotizzare un intervento strutturato dell’Inail per i momenti infortunistici di intensità di cura, per costituire poi qui il centro di recupero e riabilitazione d’alto livello toscano, come ad esempio avviene nel nord-Italia in quello di Budrio in Emilia.Questo permetterebbe anche la nascita di un vasto indotto di bioingegneria ed elettronica applicata, che proprio in questo momento apre in tutto il mondo grandi prospettive.Abbiamo l’esperienza nel settore dell’elettronica ,della meccanica dei sistemi robotizzati ,la conoscenza delle fibre e dei materiali plastici,sviluppata per il meccanotessile e gli uomini per iniziare questo processo.in poco tempo potremmo qualificare con i nostri istituti professionale operatori specifici.In Toscana l’attenzione a questi temi al momento è relegata presso la Scuola Superiore Sant’Anna a Pisa,ma noi a Prato siamo in grado di renderla da teorica tecnologicamente realizzata,ed applicativa in pochi anni ad un mercato Europeo.In un recente dibattito sull’area vasta noi dell’UDC abbiamo formulato quest’idea, ricevendo il consenso di alcuni operatori. Con il trasferimento alle Regioni di competenze in materia sanitaria, sta a noi fare di un’apparente perdita d’autonomia, quale a prima vista sembrerebbe l’Area vasta un’occasione per stimolare la città ad investire in questo settore nel quale a dimensione locale siamo eccellenti.Si tratta di capire che il settore antinfortunistico e riabilitativo non sono settori residuali ed assistenziali, ma possono costituire luogo di mercato e di sviluppo tecnologico ed economico importante.

martedì 2 giugno 2009

Legge Regionale Toscana "sui clandestini"


Filippo Boretti UDC

Non è nella condivisione di alcuni articoli che si può plaudire una legge, ma nella visione di insieme che questa esprime; in quella visione culturale ed etica, nonché giuridica, che fonda ogni singola disposizione.

La costituzione italiana fonda lo Stato anche sul principio di "sussidiarietà" e questa legge aggredisce questo principio arrogando ad una Regione il diritto di contrapporre ad una legge del Parlamento italiano, un 'altra legge dello "Stato" (sic). Con questa legge regionale non c'è proprio da plaudire, se non entrando nel merito delle singole disposizioni - cosa che ben potremmo fare non mancandoci né sensibilità sociale, né una cultura di riferimento attenta all'accoglienza e alla solidarietà rivolta alla persona - perché si nascondono le intenzioni vere dentro un arabesco che vuol far passare come "naturale" una visione giuridica delle competenze regionali ed etica delle "pluriculture" che non hanno radici se non in una visione relativista e laicista dello Stato italiano.

Fra una società che accoglie, fondando le proprie leggi sull'interculturalità, promulgate dallo Stato, ed una legge che crea una pluriculturalità giuridica di riferimento per plasmare la società, corre la differenza fra apprezzare alcune disposizioni della legge regionale approvata sull'immigrazione e criticare la visione giuridica ed etico-culturale sottesa alla medesima legge.

Non si tratta di riconoscere se l’Italia si è formata sui “numeri arabi”, o sugli scambi culturali del passato, cosa ovvia e riconosciuta univocamente, ma su quali basi giuridiche, etiche e quindi culturali vogliamo fondare l'accoglienza e la solidarietà qui, da noi, e non solo in Toscana, oggi.

La Toscana felix ha sbagliato due volte, primo perché “politicamente” si è arrogata il diritto – su questioni di principio e valoriali – di legiferare in “competizione” con il parlamento “italiano” – caduta di stile, ma soprattutto, torno a ripetere, caduta “politica” – visto che al reato di “clandestinità” si è voluto rispondere con una “solidarietà” indistinta; secondo, perché culturalmente questa legge impone una visione etica completamente distorta dei principi e dei valori di riferimento presenti nel tessuto sociale italiano, anzi crea “per legge” una cultura di “riferimento” quella del “pluriculturalismo”, imponendo una “relativistica indifferenza” dell’accettazione delle “culture” presenti sul suolo “italico”.

La storia insegna che l’integrazione, oltre che a suon di sganassoni, è avvenuta anche perché uno – chi accoglie – si è reso forte rispetto a chi è arrivato, ed ha saputo in questo modo “accogliere” anche le innovazioni che la cultura ospitata ha apportato a quella ospitante, in un vicendevole scambio per il bene comune (come è avvenuto coi “numeri arabi”, ad esempio, ma senza rinunciare alla propria “cultura di riferimento”, quella della cristianità medievale).

In questa legge non c’è traccia di riferimenti, di agganci ad una cultura “fondante” di chi accoglie. Che l’Italia l’abbia persa grazie al secolo breve? Che il progresso soico-economico prima e quello tecnologico dopo ci abbiano fatto perdere le nostre “radici” per un progressivo "sradicamento" del progresso in vista di una società "pluriculturale" fluttuante come su di un mare?

Questa legge è “indifferente”, si pone sul piano delle culture come se l’Italia non ci fosse, né quella della “Lega”, né quella della storia: “qualsiasi” cultura vale “una” cultura; “impone” una visione laicista dell’accoglienza, più che laica, e relativista più che “multiculturale”; evidenzia la povertà etico-culturale di una parte dei politici afferenti all’attuale PD, ormai privi di ideologie di riferimento, i quali rifiutando di riferirsi alla "cristianità" - così come ad una cultura che fonda l'Italia - cercano una "nuova" cultura di riferimento – non più marxista ed atea – ma in un “meccanicistico” pluriculturalismo da imporre ad un’Italia tutto sommato ancora saldamente ancorata a valori, tradizioni e regole proprie.

Ancora una volta una Regione dovrebbe fare da battistrada per una nuova visione etico-culturale imposta da una classe dirigente - e di marca politica - senza l'ausilio delle "opposizioni" e in competizione con il "parlamento" italiano... Peggio, la politica impone, una volta ancora, una "cultura" di riferimento per una società ormai ritenuta priva di riferimenti, quindi adatta ad accettare la "pluriculturalità" come principio fondante...

Lo scivolone peggiore è però – nuovamente – dei “cattolici democratici” che, senza aver più coscienza di ciò che approvano, lasciano il fronte sguarnito ad un potere arrogante che risponde a Roma – per legge – e all’Italia dicendo che la Toscana è la più brava, inventandosi una “cultura” inesistente di riferimento laicista e relativista senza più "cristianità".

lunedì 1 giugno 2009

L'Unione di Centro è un partito storicamente europeo


F r a n c e s c o Q u e r c i P r e s i d e n t e
la visione strategica del futuro
in attesa della ripresa economica investire sul territorio

L'Unione di Centro è un partito storicamente europeo, con salde radici territoriali a livello locale, e la candidatura di Francesco Querci a Palazzo Banci-Buonamici e di Carlo Casini al Parlamento Europeo è garanzia per i cittadini e per la classe dirigente pratese circa le questioni socio-economiche più rilevanti della crisi attuale.

L'Unione di Centro pratese è un partito che, osteggiando le politiche demagogiche e populiste di destra o della stessa sinistra, si è candidata con un programma approfondito ad assumere un ruolo "centrale" di vera e non fittizia alternanza a livello provinciale (un livello amministrativo sussidiario, fondamentale per affrontare i problemi del territorio), con un carattere trasversale, distintivo per rinnovamento, e marcatamente europeo, mostrando serietà all’elettorato che vota anche per il rinnovo del Parlamento Europeo.

Questo non sta avvenendo né con la candidatura di Cristina Attucci – che di fatto non ha un programma per la Provincia – né con Lamberto Gestri, la cui squadra di assessori proposta altro non è che lo spostamento dell’attuale giunta comunale di Prato a Palazzo Banci-Buonamici.

Il voto dato alla Provincia all’Unione di Centro non è gettato via, perché vige un sistema elettorale a doppio turno e, quindi, ogni voto dato in alternativa a Cristina Attucci è un voto di rinnovamento e ogni voto dato in alternativa al Pd è un voto di cambiamento. L’Udc, al Comune, sostiene Cenni nella stessa identica maniera in cui lo fa la PdL e quindi chi vota Cenni, può tranquillamente – e con la stessa volontà di cambiamento – votare Querci alla Provincia; e chi sostiene Carlesi al Comune di Prato può tranquillamente – e con la stessa volontà di rinnovamento – votare Querci alla Provincia. Anzi, l’elettore che non abbia – come al Comune – un candidato presidente di riferimento può guardare con interesse alla candidatura di Francesco Querci alla Provincia.