giovedì 31 gennaio 2008

potere secolare-marini-bagnasco

Nella lettura dei giornali e dei primi commenti dei ben pensanti sulla faccenda Napolitano-Marini non nascondo una certa sorpresa di non avere assistito a tuonanti attacchi al Cardinal Bagnasco il quale si era espressamente dichiarato a favore di un Governo Istituzionale per la risoluzione delle problemtiche attinenti alla legge elettorale.

Pensavo: "Figuriamoci ora la sinistra, la rosa del pugno, i Radicali che hanno scatenato una guerra quando la Chiesa interveniva su questioni attinenti la "Vita" con la "V" maiuscola (fecondazione assistita, aborto ecc...), ora che entra in un tema più prettamente politico e contingente, sarannoTuoni e Fulmini !!!!!"

(invece) Nulla. Assolutamente Nulla!
I contestatori tacciono, anzi quasi quasi più o meno apertamente, ma coralmente: "Imprenditori e la Cei sono per il Governo istituzionale e quindi che sia Governo istituzionale!.
In altre parole l'opinione della CEI é diventata improvvisamente anche la loro verità e le contestazioni di ieri un ricordo affievolito, annebbiato o meglio accuratamente strumentalmente accantonato.
francesco querci

martedì 29 gennaio 2008

SIAMO "TUTTI" ASSICURATI !!!!

riceviamo e pubblichiamo:

Questa volta anziche` intervenire da segretario del piu` grande partito di opposizione voglio intervenire sulla stampa da privato cittadino, da cittadino che , attonito, ha aperto la sua cassetta delle lettere trovandovi una piacevole (?) sorpresa.
Insieme al famosissimo periodico di regime ``il punto del consiag`` dove si decantano le lodi finanziario gestionali della cassaforte rossa della nostra citta` ( e di altri 23 comuni ), ho trovato una lettera inviata alle famiglie dal comune, nella persona del nostro sindaco.
Lasciamo per un attimo le polemiche che potrebbero essere illimitate riguardo all` azienda Consiag e concentriamoci su questa bizzarra comunicazione inviata ad ogni nucleo familiare.
Sembra che ognuno di noi sia stato assicurato ``d`ufficio``, senza che nessuno avesse richiesto una polizza specifica per le proprie abitazioni. O meglio, nella comunicazione del sindaco che inizia con ``Fin dal momento del suo insediamento questa amministrazione ha individuato nella sicurezza dei cittadini una delle questioni fondamentali del suo programma`` ( e mi viene un gran da ridere ! ) e` scritto che per attivare questa polizza avemmo dovuto chiamare un numero verde, che ho contattato ieri, ma con mia grande sorpresa mi hanno comunicato che la polizza era gia` attiva per me e per tutti i cittadini pratesi.

Fino a qui, se fossimo una citta` americana dove anche la salute e la sicurezza viene delegata ad aziende private niente di male. Ma siamo in Italia dove le istituzioni dovrebbero prevenire i furti e non assicurare i propri cittadini, guarda caso nel 2008 a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative del 2009, con una compagnia assicuratrice che definirei ``abbasatanza`` di parte.
Trattasi infatti della UniSalute gruppo UNIPOL (guarda caso!!)

Ma analiziamo questa a fondo quello che riporta questa lettera, questa pura operazione di marketing politico atta solo a risollevare con l`inganno l`indice di gradimento di questa fallimentare amministrazione comunale.
Sembra che in caso di furto o tentato furto in una abitazione, l`assicuratrice invii un vetraio/falegname/fabbro per gli interventi urgenti , addirittura sembra promettere una collaboratrice domestica per risistemare la casa che i maldestri scassinatori avrebbero messo in disordine, un elettricista e perfino una guardia giurata !! Il tutto pagando una parte della spesa fra i 170 ed 200 euro a intervento.
MI viene da domandarmi , adesso nelle mie vesti di segretario di Forza Italia. E` giusto che si sperperi il denaro pubblico in questa maniera ? ma soprattutto saranno state fatte delle gare fra compagnie assicurative per aggiudicare questo appalto alla miglior offerente oppure e` stato regalato al gruppo UNIPOL che proprio indipendente non definirei, affidandosi totalmente alle logiche della nomenklatura di partito ?
Inoltre chi sono questi artigiani su piazza che la compagnia assicuratrice invierebbe a casa nostra ? hanno tessere di partito ? chissa`. Verrebbero inviati sul posto con la scusa che la polizza paghera` un massimo di 200 Euro…..e se il conto dovesse essere di 500 ? Il cittadino ha diritto di replica o di trattare con qualche altro artigiano ? No .
Sono veramente deluso oltre che profondamente adirato nel vedere che ad un anno dalle elezioni, con la chiara consapevolezza di un indice di gradimento nei confronti dell` amministrazione precipitato nel buio, si cerchi in maniera maliziosa di recuperare consenso, spendendo in modo irresponsabile denari pubblici e facendo una propaganda di bassa lega dettata dalle logiche di partito.

Vergogna. I cittadini pratesi e la nostra citta` meritano di piu`. Meritano una politica responsabile. Una politica che lotti ogni giorno per riportare questa urbe agli antichi splendori e non una politica che si consuma nei fumosi circoli arci e detta le sue logiche in maniera clientelare ed incosciente.

Giorgio Silli (Coordinatore Comunale Prato)

Un Monumento per le vittime del terrorismo

E’ di questi giorni la notizia che la Pubblica Amministrazione ha deciso definitivamente di accettare la realizzazione di un Monumento in memoria dei Caduti di Nassyria e di tutte le vittime del terrorismo, oggetto di una petizione di Cittadini.

Per questo motivo Marisa Cacialli, prima firmataria della petizione e Consigliere di Forza Italia Circ. EST,desidera ringraziare a nome di tutti i firmatari, il Sindaco M. Romagnoli,l’Assessore A. Mazzoni,la Presidente della Circ. EST M.Anna Berti per avere risposto positivamente al desiderio di tanti Cittadini e del messaggio di pace contenuto nell’opera.

"In particolare ringrazio l’Artista Beatrice Fineschi (clicca per vedere il sito dell'artista) per essersi resa disponibile, con spirito di solidarietà ed amore per la nostra Città, ad eseguire e donare l’opera , che verrà prossimamente collocata nei giardini presso la Chiesa della Sacra Famiglia"

Dalla Biografia dell'artista: Beatrice Fineschi è nata a Prato da Antonio e da Ada Trinnanzi, dove ha studiato seguendo successivamente un corso di specializzazione in grafica pubblicitaria a Los Angeles. Ha iniziato giovanissima a dipingere, quindi su sollecitazione di amici e di conoscenti, a partire dagli Anni Ottanta, ha partecipato con successo a mostre a premio ed a collettive a Cervia, Piacenza, Lucca, Prato, Viareggio, Camaiore, Livorno, Miami, Napoli, Monaco, Amsterdam, Tokyo, Nizza e Roma. La sua prima personale è del 1983, presso il Navicello, e a Prato alla Galleria Metastasio (1984) e al CE.P.A.C. (1992). In quest'ultima città ha esposto anche presso Croce d'Oro ed Art Hotel Museo nel 2000, periodo intenso, quest'ultimo, che coincide con ‘esclusive' al Politeama Pratese nell'ambito di Swarovski “I mille volti del cristallo”, alla Fortezza da Basso durante la “Election Night USA 2000” e al Caffè Storico Letterario “Giubbe Rosse” di Firenze. Il 2001 è caratterizzato da un'intensa attività negli Stati Uniti d'America. Ha opere in permanenza presso: Darby Community Club di Livorno; Fògola Galleria Dantesca, Torino; Art Hotel Museo e Agenzie ING di Firenze, Prato, Pistoia, Montecatini, Forte dei Marmi… Suoi dipinti sono stati acquisiti da enti, associazioni ed istituzioni museali: Comune di Forte dei Marmi, Comune di Pietrasanta, Museo della Carta di Pescia, Museo Storico della Resistenza in S.Anna di Stazzema, Chiesa di S. Antonio in Marina di Pietrasanta, Collezione ING Milano, Associazione Toscana-USA di Firenze, Centro Internazionale di Cultura e Spiritualità Frà Benedetto in Sillico di Pieve Fosciana, Associazione Musicale Luciano Bettarini in Prato… Oli su tela sono anche in importanti collezioni private statunitensi: Hillary Rhodam Clinton; Menhaem Golan, regista e produttore cinematografico. Il critico d'arte Lodovico Gierut le ha dedicato la pubblicazione “Beatrice Fineschi, lo spazio e il sentimento”, Prato, 2000, nel mentre la sua attività è stata recensita sulla stampa.

lunedì 28 gennaio 2008

Revisione della 194: una riflessione

Riceviamo e pubbichiamo

Non siamo i soli che vorrebbero rivedere i termini della legge sull'aborto (se non nei contenuti della 194, almeno nell'ambito di una rilessione etica).
In Gran Bretagna non ci sono quegli "odiosi" cattolici che sono contro preservativi e aborto eppure la situazione, come leggi, è abbastanza grave. Le istanze religiose sono assai meno ascoltate che da noi, la secolarizzazione è una realtà nel Regno Unito. Non sarà forse che l'incremento degli aborti ha poco a che fare con i divieti religiosi e molto inceve con la "facilità" (nel senso di mancanza di interrogativi morali ed etici) con cui si parla e si agisce in tema di aborto? Perchè non confrontare la loro legge con la nostra?
Laisa

Dalla Gran Bretagna
"Aborto in Gran Bretagna"

"La legge sull'aborto compie quarant'anni e i suoi oppositori si preparano a una nuova battaglia.
Gli antiabortisti britannici si preparano a chiedere un voto in parlamento per ridurre da 24 a 12 settimane il limite consentito dalla legge per interrompere una gravidanza, scrive Colin Brown sull'Independent.

La legge sull'aborto compie quarant'anni ed è il frutto di una battaglia condotta dall'ex leader liberal David Steel. Nel 1990 fu emendata portando da 28 settimane a 24 il limite attuale. La ministra della sanità, Dawn Primarolo, ha dichiarato che al momento non c'è l'esigenza di rivedere questo tetto.

Intervistato da Lucy Ward del Guardian, Steel ricorda quanto fu dura quella battaglia per garantire alle donne il diritto di interrompere la gravidanza in modo sicuro e non clandestino.

Adesso, continua Ward, "la legge è tornata sotto i riflettori in vista della presentazione in parlamento della Legge sui tessuti umani e l'embriologia. I sostenitori della legge sull'aborto solleciteranno procedure burocratiche più semplici per l'interruzione di gravidanza. In particolare chiederanno di eliminare l'obbligo di avere le firme di due medici sul nulla osta per l'intervento. Gli oppositori invece chiederanno di ridurre il limite di 24 settimane. Steel resta convinto della bontà della legge del 1967. Tuttavia riconosce e condivide le preoccupazioni dovute all'aumento degli aborti, che nel 2006 sono stati più di 200mila, con un aumento del 3,9 per cento rispetto all'anno prima, dovuto anche alle gravidanze precoci tra le adolescenti".

"Spesso gli antiabortisti sbagliano bersaglio", commenta il Times riconoscendo la delicatezza dell'argomento. "Invece dovrebbero promuovere una contraccezione responsabile, un supporto migliore per le donne e un'ammissione sincera del peso che ha l'aborto sulle persone e la società".

Il rifiuto della ministra Primarolo di discutere la questione in parlamento mette in evidenza "la paura dei politici di affrontare il dibattito", secondo il Daily Telegraph, che conclude: "Della caccia il parlamento ha discusso per 700 ore. È assurdo che non ne dedichi neanche una all'aborto".

giovedì 24 gennaio 2008

incontro sulla sicurezza a Prato

SABATO 26 GENNAIO ORE 16.00 PIAZZA DEL COMUNE

ALLEANZA NAZIONALE
PRETENDE SICUREZZA
INCONTRO PER MOSTRARE ALLA GIUNTA
COMUNALE LO SDEGNO DI UNA CITTA' ORMAI
ABBANDONATA ALL'ILLEGALITà E AL
DEGRADO


Interverranno :
ON. R.MIGLIORI
Coordinatore regionale e deputato di AN
SEN. A.TOTARO
Senatore AN
ON. R.ULIVI
Deputato AN
M. BETTAZZI
Presidente provinciale AN
A. TOMASI
Commissario regionale Azione Giovani

www.ladestraprato.org

riceviamo e pubblichiamo
Ciao cari amici e amiche,vi invio l'indirizzo del neonato Sito della Federazione Provinciale la Destra Prato: www.ladestraprato.org
All'interno troverete alcuni dei miei articoli ed altri appartenenti ad altri iscritti a la Destra.
Se l'idea vi piace vi chiedo solo di mandare ad altri Vostri amici l'indirizzo del Sito,se volete contattarci, commentare gli articoli o illuminarci con le vostre idee e il vostro punto di vista,troverete numeri e indirizzi al'interno del Sito su come fare!
Aiutateci perchè dietro non abbiamo 'poteri forti' e giornali locali come La Nazione o Il Tirreno non vogliono renderci visibili forse perchè da qualcunosono stati posti dei veti?
Eppure a livello Nazionale i sondaggi ci danno già dal 3 al 4% e in forte crescita....vi
ringrazio anticipatamente
Salvatore Giaquinta la Destraprato.

mercoledì 23 gennaio 2008

"Il Pannella Furioso"

riceviamo e pubblichiamo
di LAISA
{a fianco: Bandiera della Repubblica Romana del 1849
secondo il modello del
Museo del Risorgimento di Milano}


La battaglia libertaria di Pannella e dei radicali ha ultimamente messo al centro della proria attenzione il rapporto tra Chiesa e Stato nel nostro paese. Il fatto in sé non ha nulla di strano perchè il dibattito su un tema come questo assume connotazioni senza dubbio peculiari nel Paese che “ospita” lo Stato Vaticano e il cui passato è da un paio di millenni legato, talvolta anche suo malgrado, a doppio filo con la storia della Chiesa e il cui presente è quello di un paese (si può dire?) di tradizione cristiana.
In effetti non c’è nulla di strano se non si osserva che quella di Pannella è una battaglia che assume i toni di una vera e propria crociata, termine che non scelgo a caso.
Il fatto è questo: i radicali rimproverano alla Chiesa di impicciarsi degli affari di Stato, di pilotare l’approvazione o meno di certe leggi, di essere irrimediabilmente presente nella vita del paese, trascurando di netto il proprio unico compito, quello pastorale.
Nel corso della trasmissione Porta a Porta della corsa settimana, Pannella, con insolita veemenza, snocciolava dati a tutta Italia sulla esagerata presenza in Tv del Vaticano, che sembra imperare nei media con una frequenza e una intensità degna del Grande Fratello, almeno come quantità di ora trasmesse. Bene, non ho modo di contestare il dato, ma la rabbia di Pannella, e mi sembra proprio di aver visto rabbia nel corso del programma, mi appare sproprorzionata solo facendo un paio di considerazioni, peraltro anche abbastanza banali.
Ebbene, i dati tanto cari a Pannella e ai radicali sono irrilevanti, basta porsi un paio si semplici domande. Sono i media a dare risalto al Vaticano, oppure la Santa Sede riempie le redazioni di talpe pronte a dettare le linee dei giornali?
I vari cardinali e prelati, nel compiere la loro missione pastorale danno indicazioni di coscienza, che si ripercuotono su temi etici, ma a parte il complesso e interessante tema dell’etica cristiana nella politica, è il Vaticano che si insidia nelle aule del Parlamento? Come lo fa? Tramite politici compiacenti, magari ben pagati?O dietro minaccia di scomunica o Santa Inquisizione?
Perché nella storia dela Repubblica tutti i politici (dal ’94 perfino la sinistra ex comunista, con grande sprezzo del ridicolo), forse pannella escluso (ma ribadisco il forse), hanno fatto a gara nel corteggiare la Chiesa, sbandierando a destra e a manca i valori cristiani della tradizione, per cercare di non perdere, né a destra, né a sinistra, quei quattro democristiani utili a raccattare qualche consenso ulteriore per le maggioranze di turno?
L’elettorato, già. La popolazione, quella che va a votare e che, tra le altre cose, guarda anche la televisione.
I radicali dimenticano che in Italia non c’è soltanto la Chiesa. La Chiesa parla a tutti, ma parla soprattutto ai cattolici, i quali ahimè, sono vivi e vegeti, sono tanti, guardano la tv e forse sono un pubblico attento anche a quello che la Chiesa afferma. Chissà, forse pensano, perfino!.
Mi si obietterà che i praticanti sono in realtà quattro gatti, già però molti di più sono quelli che si pensano cattolici, o cristiani o che in qualche modo condividono quei valori e quelle opinioni e Pannella oggi sembra, tanta la sua rabbia, voler cancellare perché opposte alle sue.
E allora giù botte da orbi su quella Chiesa che pare fatta i strani cospiratori, che impongono la loro sgradita presenza non si sa più con quale potere deterrente, se non il semplice consenso.
La Chiesa dice e parla, è visibile, e dunque dov’ è lo scandalo? Se non avesse proprio quel consenso, bè sarebbe una minoranza e chissà se Pannella si batterebbe per la difesa del suo pensiero. Provate ad aprire la pagina web dei Radicali. Ci trovate un manifesto con la marcia non violenta contro il Concordato e gli sbalorditivi dati della presenza Vaticana in Italia, con tutta la querelle che ne è seguita.
Bene, per quel qualcuno a cui interessa farebbe piacere che sua visibilità mediatica della Chiesa rimanesse, e farebbe altrettanto piacere non essere considerato una sorta di mentecatto da una persona che si vanta di essere il grande libertario del Paese.
Sia ben chiaro, la Chiesa, in tutta questa polemica, non è una vittima e si difende bene da sola. Se però i Radicali continuano così, ci vuole un attimo a renderla tale.

P.s. ma quando Woijtila se ne andava in giro per il pianeta a lanciare anatemi contro il comunismo (facendo politica a livello internazionale e nemmeno tanto velatamente) i radicali dov’erano?
Laisa


martedì 22 gennaio 2008

Riflessioni: Ivg Anno 2008

La proposta di “moratoria sull’aborto” avanzata da Giuliano Ferrara sul “Foglio”, con il suo accostamento alla recente moratoria sulla pena di morte, ha riaperto, in modo positivo, un dibattito e una riflessione su quello che ormai quasi tutti definiscono comunque un “dramma”, e non più una conquista o un diritto. Ma l’attuale discussione sarà davvero utile se riuscirà a ribaltare nei fatti una mentalità che tende a considerare “normale” l’aborto, che è sempre e comunque la soppressione di una vita umana.

Faremo un passo avanti decisivo se impegneremo tutte le nostre forze a prevenire il maggior numero di IVG, offrendo ogni possibile sostegno alle donne in difficoltà, e ad aumentare la consapevolezza di cosa davvero sia l’aborto. Solo così si tutela davvero il bambino e la donna, che spesso dall’atto abortivo è ferita in modo drammatico e spesso incancellabile.
(da newsletter regione toscana gr. Udc)

FINALMENTE


Sono stati bloccati dall'assessorato al Commercio e Sviluppo economico e dalla polizia municipale i lavori per aprire un centro commerciale "cinese" in Via Pistoiese 50.

Alcuni imprenditori orientali avevano presentato una semplice denuncia di inizio attività per i singoli negozi facente parte di un unico fabbricato, cosi facendo tentavano di eludere l'autorizzazione ben più ampia e complessa per l'apertura di un centro commerciale.

Il fatto è venuto alla luce anche grazie ad un question- time presentato in consiglio Comunale dal gruppo consiliare di Forza Italia.

Che sia la volta buona di un cambiamento di rotta verso il permessivismo avuto sino ad ora da parte della P.A.!!????

Vedremo.......

venerdì 18 gennaio 2008

MOZIONE TICKET

Presentata una Mozione alla Mattei (Cons Centro) per la sospensione dei pagamenti dei ticket per i residenti.

PARCHEGGIO INTERRATO VIALE V.VENETO.

Sabato 5 gennaio alle ore 17.30 ho lasciato l’auto nel parcheggio interrato gestito da ESSEGIEMME che si trova sotto la COOP di Piazza S.Marco. Fin qui niente di strano; il parcheggio presenta un moderno sistema di video-sorveglianza integrato all’ingresso dalla presenza di un custode; ebbene Sabato scorso l’enorme parcheggio era vuoto; per la precisione erano parcheggiate 4 auto nel secondo piano inferiore e una dozzina di auto nel primo piano inferiore. Sia il custode all’entrata che l’intero sistema di video-sorveglianza sono pagati da Essegiemme, quindi da noi cittadini; mi chiedo: ma se un parcheggio, posizionato praticamente in centro, di sabato pomeriggio nel periodo delle festività Natalizie è occupato da meno di 20 auto, significa che la sulla politica della sosta si è sbagliato e si continua a sbagliare. Nel momento in cui si mantiene la ZTL (e alcune strade dell’APU) nello stato attuale di un colabrodo dove chiunque entra e parcheggia con la scarsa probabilità di essere multato, no si fa altro che rendere la vita impossibile ai residenti autorizzati che non trovano dove parcheggiare l’auto. Occorre il coraggio di operare delle scelte per uscire da un’anarchia dove le uniche certezze sono il pagamento annuale del permesso per i residenti di APU, ZTL e ZTC.
Matteo Cocci

giovedì 17 gennaio 2008

Mozione in Consiglio sulla vicenda della Sapienza

MOZIONE: In merito all’annullamento della visita di Papa Benedetto XVI all’Università La Sapienza di Roma

Spett.le
CONSIGLIO CIRCOSC CENTRO

IN MERITO alle polemiche relative all’intervento di Papa Benedetto XVI all’Università La Sapienza di Roma, con l’annuncio di pesanti contestazioni, manifestazioni e atti mirati a disturbare ed impedire tale intervento;

CONSIDERATO che il clima pesante venutosi a creare ha determinato la rinuncia, da parte del pontefice, ad intervenire alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico;

GIUDICATO paradossale che mentre i Papi hanno potuto parlare ovunque nel mondo, anche in Stati dove è negata la democrazia e la libertà religiosa, l’unico luogo dove si sia impedito al Papa di parlare sia La Sapienza, un’università fondata, tra l’altro, proprio da un pontefice;

PREOCCUPATO per l’intolleranza ideologica e la chiusura culturale, gli intenti censori di un laicismo esasperato, l’incapacità di accettare elementari principi di ascolto e di rispetto per le idee altrui, la forte carica anticlericale e antireligiosa, che il grave episodio ha palesemente manifestato; e ancor più per il fatto che questo spirito di intolleranza censoria e antidemocratica –basato peraltro su un incredibile stravolgimento e mistificazione del pensiero dello stesso Benedetto XVI- sia emerso in un prestigioso ateneo, tanto da far temere circa la fatiscenza culturale dell’università italiana, impoverita e umiliata da atteggiamenti –propagati da “cattivi maestri”- antitetici all’autentico spirito di confronto e di ricerca che dovrebbe caratterizzare le aule universitarie;

PREOCCUPATO altresì per il fatto che esigue minoranze trovano avvalli e protezioni anche autorevoli nel mondo politico e di alcuni mass-media, nel minacciare e impedire ciò che la stragrande maggioranza delle persone attende e desidera;

ESPRIME

preoccupazione per quanto avvenuto e condanna i gesti, le dichiarazioni e gli atteggiamenti che hanno provocato una tensione inaccettabile e un clima che non fa onore alle tradizioni di civiltà e di tolleranza dell'Italia;

profondo rammarico per la decisione di Papa Benedetto XVI, e una solidarietà forte e convinta alla Sua persona, alla quale è stato chiesto di tacere in modo intollerante, violento e fazioso;

l’auspicio che l’intera società italiana e le sue istituzioni siano consapevoli della gravità di questo episodio, e sappiano trovare le energie e gli indirizzi per isolare immediatamente atteggiamenti antidemocratici, illiberali e intolleranti che danneggiano l’immagine del nostro Paese, e ne impoveriscono e lacerano il tessuto sociale.

Francesco Querci UDC

domenica 13 gennaio 2008

un grazie alle forze dell'ordine

Riportiamo:
Una task force composta dalla Polizia municipale di Prato, da agenti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, da personale Inps e dai Vigili del fuoco ha eseguito, a Maliseti, controlli a quattro magazzini, gestiti da cittadini cinesi. Tre di questi magazzini, sono stati sottoposti a sequestro penale preventivo, a causa degli abusi edilizi riscontrati al loro interno, dove erano state ricavate una serie di stanze in cui abitavano gli addetti, tutti orientali, occupati nell'adiacente laboratorio. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati 77 macchinari, utilizzati per produzioni tessili. Da parte loro gli agenti della Polizia di Stato hanno rinvenuto nel laboratorio/residenza tre cinesi clandestini, accompagnati in Questura per i successivi provvedimenti di espulsione.

giovedì 10 gennaio 2008

Permessi a pagamento in Centro: una vergogna!

CHE SENSO HA PAGARE ancora I TICKET IN CENTRO?

Il Sindaco con ordinanza 1579/07 ha cambiato radicalmente in quasi la totalità del Centro Storico la regolamentazione del transito e della sosta nella ZTL, di fatto consentendo a tutti - e non solo ai residenti - la possibilità di accedere e parcheggiare dunque la propria autovettura [dalle 18,30 alle 07,30].
Appare sin troppo evidente che tale provvedimento mina il piano della mobilità del 2002 che mirava apertamente a "riservare ai residenti" la possibilità di parcheggiare le proprie auto nella ZTL, per la quale - se la memoria non mi inganna - era stata pensata pure l'istallazione delle telecamere. Un piano, invero, che si è contraddistinto per la sua inattuazione per il poco (assente) coraggio della giunta che salvo qualche "mirata rastrellata di multe salva bilancio", ha permesso praticamente tutto a tutti. La citata ordinanza - aggiungo- finalmente dopo sei anni di estrema confusione, giunge a rimettere le cose in chiaro, cioè riporta la situazione al periodo ante 2002. aprendo di fatto il centro storico a tutti. La discussione rimane apertacirca l'opportunità di un provvedimento che però sicuramente contraddice il programma elettorale della sinistra, ma sulla cui utilità potrebbe essere serenamente valutata.

Quello che veramente è inaccettabile e da evidenziare in stampatello che a seguito del citato provvedimento NON è stato pensato di sospendere, se non eliminare, il Ticket per i Residenti.
Una tassa ingiusta per cittadini che a fronte dell'annuale obolo, a questo punto esclusivamente discriminatorio rispetto agli altri cittadini, non godono di nessun servizio, ma vengono anzi penalizzati dal disservizio da parte dell'amministrazione. Dall'introduzione del Ticket che cosa è stato fatto? L'unica spesa "riuscita" al Comune risulta essere quella di 500.000 euro per un "brutto" progetto, quello del parcheggio di Piazza Mercatale, che dopo lo scivolone sul vincolo è stato rimandato a data da definire!


TESTO DELL?ORDINANZA Ordinanza n. 1579 Prot. 1724

IL SINDACO
Visto le proprie precedenti ordinanze con le quali veniva disciplinata la circolazione e la sosta nel Centro Storico con l’istituzione della Zona a Traffico Limitato “Z.T.L.”.
Richiamata la D.C.C. n.76 del 04.06.2002, con la quale è stato approvato il Programma Urbano della Mobilità 2002-2004 che prevede che la Zona a Traffico Limitato abbia un’estensione di un raggio di circa 500 ml. da Piazza del Comune con l’esclusione di Via Frascati, Viale Piave, Piazza San Marco e Piazza Mercatale, e non permetta il formarsi di percorsi tali da costituire modalità di attraversamento dell’intero centro storico da nord a sud e viceversa;
Ritenuto di dover provvedere all’attuazione del suddetto piano, individuando soluzioni idonee a consentire l'accesso alle autorimesse di autoveicoli per parcheggi a pagamento situati all’interno della suddetta Zona a Traffico Limitato, e di dover di conseguenza modificare le ordinanze in vigore per la disciplina dell’accesso e della sosta in tali aree.
Sentito il parere favorevole del Settore CC,- Mobilità, Ambiente e Grandi Infrastrutture;
Visto gli artt. 5/comma 3° e 7 del nuovo C.d.S. D.L. 30.04.1992 n. 285 e del suo Regolamento di Esecuzione.
ORDINA
che dal giorno 09 LUGLIO 2007, nell’area ubicata all’interno della cinta muraria (denominata ZONA A TRAFFICO LIMITATO) e meglio individuata come segue, siano adottati le limitazioni all’accesso ed alla circolazione veicolare di seguito descritte, revocando nel contempo tutti i provvedimenti precedentemente adottati per detta zona:
ZONA A TRAFFICO LIMITATO (Z.T.L.) Nell’ area delimitata dalle seguenti vie e piazze, che si intendono comprese nella medesima, è istituita la Zona a Traffico Limitato:
VIA DEL PELLEGRINO
VIA SANTA CATERINA
VIA DOLCE DE MAZZAMUTI
VIA DELLA MISERICORDIA
PIAZZA CARDINALE NICCOLO’
CORSO SAVONAROLA
PIAZZA SAN DOMENICO
VICOLO DEL TIGNOSO
VICOLO STOVIGLIAI
VIA SAN VINCENZO
VIA DUCCIO
VIA GIOVANNI DI GHERARDO
VIA GAETANO MEUCCI
VIA DEL SEMINARIO
VIA ORTO DEL LUPO
VICOLO DEL GELSOMINO
PIAZZETTA DE LANDI
VIA FELICE CAVALLOTTI
VIA CONVENEVOLE DA PRATO (tratto compreso tra Piazza San Domenico e Piazzetta de Landi)
VIA CESARE GUASTI (tratto compreso tra Piazza San Domenico e Via Banchelli)
VIA BANCHELLI
VIA DEGLI ALBERTI
VIA RINALDESCA
VIA DELL’AIALE
VIA TINAIA
VIA BALDO MAGINI (tratto compreso tra Via Tinaia e Via dell’Aiale)
VIA SAN BONAVENTURA
PIAZZA SANTA MARIA DELLE CARCERI (tratto compreso tra Via B. Cairoli e Via San Bonaventura ad eccezione dell’area adibita a parcheggio con parcometro)
VIA SAN GIOVANNI (tratto compreso tra via della Fortezza e Via G. Mazzini)
VIA GIUSEPPE MAZZINI (tratto compreso tra il civico 1 ed il civico 7)
VIA GIUSEPPE VERDI
VIA DEI SAPONAI
VICOLO DEL CORNO
VIA DEI TINTORI

VIA BENEDETTO CAIROLI (tratto compreso tra Via Verdi e Via Pugliesi)
CANTO ALLE TRE GORE
PIAZZA LIPPI (tratto compreso tra il civico 5 e Via Tintori)
PIAZZA SAN PIER FORELLI
PIAZZA SAN FRANCESCO (tratto compreso tra la proiezione di Via San Bonaventura e Via Ricasoli e tratto compreso tra la proiezione di Via Ricasoli e Via Rinaldesca)
PIAZZA DEL COLLEGIO
VIA GIUSEPPE SILVESTRI
VIA CARBONAIA (tratto compreso tra Via Migliorati e Via Santa Trinita)
VIA SANT’ORSOLA
VIA CICOGNINI

L’accesso e la sosta nella suddetta ZONA A TRAFFICO LIMITATO è regolamentata come segue: DIVIETO DI TRANSITO E DIVIETO DI SOSTA CON RIMOZIONE FORZATA DALLE ORE 07,30 ALLE ORE 18.30 A TUTTI I VEICOLI A MOTORE AD ECCEZIONE DEGLI AUTORIZZATI CON I SEGUENTI PERMESSI E CON LE SOTTO ELENCATE MODALITA’ (omissis...)

francesco querci

mercoledì 9 gennaio 2008

TERMOVALORIZZATORI E SALUTE. Capitolo secondo


Alcuni giorni fa pubblicammo la lettera del Presidente Logli (clicca qui per leggere) nella quale si chiedeva chiarezza circa l'incidenza sulla salute dei cittadini dei nuovi termovalorizzatori.

Oggi pubblichiamo un articolo fattoci pervenire da un cittadino che riguarda il parere sulll'argomento di alcuni Ordine dei Medici Italiani, con la relativa presa di posizione del Governo.

Attendiamo di conoscere la risposta del Governo alla domanda della Provincia su un argomente che diventa sempre più scottante e merita adeguate e tempestive misure d'intervento (Napoi docet, ma anche Venezia che ha un nuovo inceneritore a 4 Km e nessuno protesta).
La “querelle” tra il Ministro Bersani e la FRER Ordini: inceneritori, tutela della salute e Ordini dei medici.
Dopo tutto ciò che stampa e televisioni locali e nazionali hanno reso pubblico circa la presa di posizione da parte della Federazione regionale emiliano-romagnola degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri sugli inceneritori , ritengo utile portare a conoscenza dei colleghi i termini della recente “querelle” nei confronti del ministro dello sviluppo economico Pierluigi Bersani.

La Regione Emilia-Romagna ha ritenuto di dover finanziare uno studio apposito sull’impatto ambientale che gli inceneritori hanno sul territorio anche alla luce del fatto che - nella nostra Regione - sono ben nove gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani. Lo studio Moniter è già stato finanziato con due milioni e mezzo di euro e durerà tre anni. Nell’ambito della commissione per lo studio l’Assessore alla Sanita ha ritenuto che dovesse figurare anche una figura medica nella persona del Presidente della FRER-Ordini dottor Giancarlo Pizza.
Sulla base della forte preoccupazione insorta a proposito dell’impatto negativo sulla salute delle popolazioni residenti nelle zone vicino agli inceneritori - visto l’inoltro da parte dell’Ordine dei Medici di Modena di un esposto alla locale Procura della Repubblica relativo al raddoppio dell’inceneritore della stessa città e di analoghe iniziative da parte di altri gruppi di medici della Regione, il 10 settembre u.s. il Presidente dottor Pizza - su mandato unanime degli Ordini della Regione - ha scritto una lettera ai Presidenti di Provincia dell‘Emilia-Romagna, ai Sindaci e agli assessori alla Sanità e all’ambiente delle città capoluogo “chiedendo di non procedere alla concessione di nulla-osta alla costruzione di nuovi inceneritori”. Si chiedeva , quindi, una moratoria visto che era in corso uno studio di impatto ambientale ed epidemiologico che avrebbe dovuto fare maggiore chiarezza sui problemi di salute della popolazione. Il 4 ottobre da Roma il ministro Bersani ha affermato che “ la lettera esorbiterebbe totalmente dalle attribuzioni degli Ordini professionali di cui la federazione regionale è espressione …… la medesima richiesta appare suscettibile di grave allarme nella popolazione interessata”. Il ministro ha scritto espressamente al ministro della Salute Livia Turco e a quello della Giustizia Clemente Mastella “ chiedendo un’indagine sulla federazione regionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri in quanto la loro iniziativa potrebbe costituire un inammissibile sviamento dalle finalità istituzionali e, comunque dagli ambiti di attività consentiti dalla legge ai fini dell’eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, anche non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili”..... “La nota non riporta nessuna motivazione sostanziale e non appare suffragata da alcun fondamento tecnico-scientifico riconosciuto, atteso che la realizzazione degli impianti in esame e il loro funzionamento sono disciplinati dalla norme comunitarie e nazionali di tutela della salute e dell’ambiente”.
La prima considerazione è di merito. Gli Ordini dei medici con la loro presa di posizione sono veramente usciti dal seminato? Non mi pare proprio. Il rapporto che lega il medico alla salvaguardia della salute e dell’ambiente trova previsione in numerose leggi. La 833/1978 (art. 2 comma 5) attribuisce al SSN “ la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente naturale di vita e di lavoro”. Il decreto 502/1992 in materia sanitaria (art. 7-quinquies, comma 2) prevede “ l’integrazione fra politiche sanitarie e politiche ambientali e l’esercizio da parte dei medici della sorveglianza epidemiologica e della comunicazione del rischio per la partecipazione delle comunità alla tutela della salute e dell’ambiente”. Infine il recente art. 5 del nuovo Codice Deontologico dei medici che così recita: “il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione e di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva”.
Una successiva lettera inviata all’attenzione della FRER Ordini a firma degli assessori Bissoni e Zanichelli, rispettivamente assessori alla sanità e all’ambiente della nostra Regione, fa riferimento - tra l’altro - ad una “astratta applicazione del principio di precauzione” che - secondo gli estensori - era contenuto nella lettera inviata dalla Federazione Regionale degli Ordini nella quale si chiedeva la moratoria per la costruzione di nuovi inceneritori o l’ampliamento di quelli esistenti. La FRER Ordini ha poi risposto agli Assessori nonché a tutti i soggetti ai quali era stata inviata la prima lettera (con richiesta di moratoria) specificando molto bene che cosa intendano i medici per “principio di precauzione”. Ci siamo pertanto permessi di richiamare agli Assessori e ai destinatari tutti , quanto ben definito dalla Dichiarazione di Rio (Earth summit del 1992) all.art. 15 e dalla comunicazione della CEE COM 2000 (2 febbraio 2000) laddove si esplicita che “il ricorso al principio di precauzione trova applicazione qualora i dati scientifici siano insufficienti, inconcludenti o incerti e la valutazione scientifica indichi che possibili effetti possono essere inaccettabili e incoerenti con l’elevato livello di protezione prescelto dall’Unione Europea”.
Anche il testo della Costituzione Europea all’art. III- 233 richiama nuovamente il principio di precauzione chiarendone il campo di applicazione che comprende “ tutte le situazioni in cui si identifichi un rischio ma non vi siano prove scientifiche sufficienti a dimostrarne la presenza o l’assenza, o a determinare adeguati livelli di protezione”.
Il principio di precauzione non si basa sulla disponibilità di dati che provino la presenza di un rischio, ma sull’assenza di dati che assicurino il contrario. Carl Sagan , il più grande astronomo del XX° secolo, astrofisico, astrochimico, grande divulgatore, scrittore e brillante conferenziere è stato un geniale antesignano di questo concetto quando affermava che “l’assenza di prove non è prova di assenza”. Da medici ,vista l’importanza della posta in gioco – la salute dei cittadini – non possiamo che intendere il principio di precauzione nell’accezione sopra riportata e spingere chi di dovere ad escludere ogni ragionevole dubbio sui rischi connessi agli inceneritori.
Un’altra delle motivazioni che hanno spinto la FRER Ordini ad una presa di posizione sugli inceneritori è in relazione allo studio “Enhance health” del marzo scorso. Lo studio finanziato dalla UE aveva, tra gli altri, lo scopo di dare una visione il più possibile “globale” del possibile impatto sulla salute in aree dove sono ubicati gli inceneritori. Per l’Italia lo studio è stato condotto a Coriano nel Comune di Forlì dove sono ubicati due inceneritori, uno per i rifiuti ospedalieri ed uno per i rifiuti solidi urbani. L’indagine condotta con sistema Informativo-Geografico (GIS) ha riguardato l’esposizione a metalli pesanti, stimata con modello matematico, della popolazione residente per almeno 5 anni in un’area di raggio di 3,5 Km. dagli impianti. Eccessi statisticamente significativi sono emersi per il sesso femminile: in particolare si è registrato un aumento del rischio di morte per tutte le cause correlato all’esposizione a metalli pesanti tra il +7% e il +17%. La mortalità per tutti i tumori aumenta nella medesima popolazione in modo coerente con l’aumento dell’esposizione dal + 17% al + 54%. In particolare per il cancro del colon-retto il rischio è compreso tra il + 32% e il 147%, per lo stomaco tra il + 75% e il 188%, per il cancro della mammella tra il + 10% ed il + 116%. Per i sarcomi, considerando insieme i due sessi, il rischio aumenta di oltre il 900%. Questi risultati sono del tutto coerenti con numerose altre segnalazioni della letteratura a riguardo.
Ricordo che esiste una differente suscettibilità biologica fra i sessi che era già emersa nell’infelice pagina dell’incidente della “nube tossica”di Seveso (1976) con emissione di diossina. Una monografia della IARC , International Agency for research on Cancer (Agenzia OMS di ricerca sul cancro con sede a Lione) aveva rilevato come le donne a parità di esposizione nelle tre aree di rilevazione, avessero quantità di diossina nel sangue più elevate rispetto agli uomini. Come noto , le diossine sono emesse in misura assai significativa dagli inceneritori. Il problema delle diossine non è rappresentato solo dalla loro quantità nell’aria che respiriamo ma da quanto ce n’è nel terreno nel quale si accumulano passando nella catena alimentare. Anche i contadini e gli allevatori delle zone limitrofe agli impianti di incenerimento dovrebbero preoccuparsene, soprattutto là dove si producono prodotti a denominazione tipica. Lo stesso passaggio nella catena alimentare subiscono altre sostanze come i policlorobifenili (PCB), alcuni metalli pesanti come il cadmio, mercurio ed altri ancora che sono ugualmente eliminati dai fumi degli inceneritori. Le diossine e i PCB sono inseriti nella più ampia categoria dei POPs (persistent organic pollutants), cioè sostanze che persistono a lungo nell’organismo (parecchi anni) dove esercitano la loro funzione di distruttori endocrini per la loro capacità di interferire fino ad annullare la normale attività dei sistemi endocrini ed enzimatici del corpo umano. Il fatto che gli inceneritori della recente generazione emettano meno di queste sostanze assai pericolose non è comunque tranquillizzante proprio a motivo della loro sommazione e persistenza nell’organismo. Esistono dati epidemiologici e ricerche che evidenziano relazioni tra nanopolveri - che sfuggono a qualsiasi sistema di filtro degli inceneritori - e patologie cardiovascolari acute (infarto e ictus) , neurologiche (morbo di Alzheimer e malattia di Parkinson), la perdita di memoria, la sindrome da iperattività in età pediatrica , la stanchezza cronica , le malattie della sfera sessuale come la “burning semen disease”, le malformazioni fetali (in aumento) i disturbi del sistema immunitario e molte endocrinopatie. La continua immissione nell’ambiente di sostanze estratte in quantità industriali dai loro naturali serbatoi sono in grado di interferire con i delicati equilibri dell’atmosfera e degli esseri viventi. L’impatto di molte sostanze è imprevedibile e non sempre valutabile. Le catastrofi ecologiche e gli incidenti climatici sempre più numerosi hanno creato un’attenzione ed un livello di preoccupazione in alcuni ricercatori e scienziati di tutto il mondo (perlomeno in quelli più sensibili e responsabili non afflitti da sindrome d’onnipotenza ) da far ritenere che il modello di sviluppo vada rivisto al più presto perchè il nostro pianeta ha la “febbre alta” e non consente ulteriori tentennamenti. Il prof. Walter Ganapini ( Presidente di Greenpeace Italia ) nel corso di una recente serata rotariana nella nostra Città , ha disegnato con la forza convincente e incontestabile dei numeri e dei dati, un panorama a tinte fosche sul destino della nostra valle Padana , uno dei quattro- cinque territori più inquinati del mondo! Anche per lui, padano di Reggio Emilia ogni misura volta a contenere questa folle corsa al suicidio di massa è utile e auspicabile.
Si è chiesto da più parti a quale letteratura i medici emiliano romagnoli e in primis i loro Presidenti, si siano ispirati per sostenere la necessità di una moratoria sugli inceneritori. Ebbene, non esito ad affermare che vi è una letteratura scientifica imponente che ha ormai ampiamente dimostrato come il cervello infantile e il sistema nervoso in via di sviluppo rappresentino veri tessuti-bersaglio per le centinaia di molecole tossiche che da molto tempo infestano l’aria, le acque e la terra.
LANCET ha pubblicato un anno fa uno studio condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health che cosi titolava: “LA PANDEMIA SILENZIOSA” …[….] ” per denunciare l’incombente minaccia di un dramma socio-sanitario globale, che si diffonde in modo subdolo e incontrollabile, perché gli effetti di un’esposizione cronica e collettiva sfuggono alle abituali modalità di ricerca e d’indagine… e per notificare le prime, probabili cifre di una tragedia lungamente annunciata, eppure evitabile, secondo cui nel mondo: un bambino su sei presenterebbe danni documentabili al sistema nervoso e problemi funzionali e comportamentali, che vanno dal deficit intellettivo, alla sindrome da iperattività, all’autismo (con costi enormi - detto per inciso – anche sul piano economico: si calcola che negli Stati Uniti i costi per danni neurologici da piombo nei bambini ammonterebbero a circa 43 miliardi di dollari e quelli da mercurio a 8,7 miliardi).
I medici per l’ambiente (ISDE Italia) - cui mi onoro di appartenere - hanno da tempo denunciato in modo chiaro ed inequivocabile come la medicina occidentale tenda a privilegiare una strategia di lotta contro le malattie troppo ripiegata su diagnosi e terapia dimenticandosi della prevenzione. Si sono così creati e perpetuati modelli di vita stressanti, consumistici ed inquinanti da parte dei cittadini. La classe politica, gli economisti, anche alcune frange sedicenti ecologiste e i cosiddetti esperti hanno parlato di sviluppo sostenibile, di prevenzione, di promozione della salute, salvo poi varare o legittimare norme e leggi – uniche al mondo – che non tengono in nessun conto la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini. Cito fra le numerose incoerenze (verosimilmente non casuali per difesa di precisi interessi economici) la normativa del tutto illegittima – già sanzionata dall’UE – per cui in Italia tutti i rifiuti sono equiparati a “fonti rinnovabili di energia” . Il fatto fa sì che oltre l’ 80% delle risorse (pagate dagli utenti con il 7% delle bollette ENEL) che dovrebbero destinarsi alle vere fonti rinnovabili di energia , vadano a chi costruisce impianti a biomasse e inceneritori. Nel 2006 - ad esempio – tali impianti hanno assorbito ben 1.135.911.334 Euro su un totale di 1.758.131.281 dei fondi stanziati. (Assoambiente prot. n. P 59930). In questo modo non si favorisce certamente una sana ed auspicabile imprenditoria che vada ad investire in fonti di energia veramente rinnovabili. Ma vi è di più. Nel nostro Paese si consente che materiali tossici e nocivi (Legge delega n. 152 del 3/4/2006) utilizzati come combustibili accedano a tali finanziamenti per cui - sempre nel 2006 - ben 2.179.884.346 Euro sono stati ad essi destinati ( Assoambiente prot. n. P 59930).
La storia della medicina è lastricata di episodi di dolore e di sofferenza prodotti - a volte- in attesa di “prove ufficiali ” che rendessero ragione del rapporto di causalità tra sostanza tossica e specifica patologia. Così nel nostro Paese , terra di lente riflessioni e di ancor più lente contromisure da adottare, si è consentito che l’amianto- inizialmente considerato patogeno responsabile di asbestosi - si scoprisse - negli anni ’60 – agente causale di uno dei tumori più dolorosi per l’uomo, il mesotelioma. Ma solo nel 1992 ci si è decisi a renderlo fuorilegge e a renderne obbligatoria la bonifica negli ambienti che lo contenevano.
E come non ricordare il caso dell’IPCA di Cirié , nel Canavese, dove 168 operai a distanza variabile di anni (fino ad oltre venti) dall’abbandono del lavoro, morirono di cancro della vescica in relazione con i coloranti all’anilina che vi si producevano. A parte qualche lodevole eccezione (che pure vi fu) sorge spontanea la domanda : dove erano i medici? Da allora sono passati molti anni e la gravità di alcune situazioni attuali non può più essere taciuta. E’ tempo che i medici tutti si facciano interpreti delle istanze di salute dei cittadini direttamente o indirettamente correlate all’ambiente. Ciò vale, in particolare, per i medici pediatri poiché proprio i bambini sono i primi a fare le spese dell’ostilità di un ambiente che è loro sempre più nemico. I medici di famiglia che sono - di fatto - i primi epidemiologi del territorio devono avere coscienza della necessità della salvaguardia dell’ambiente come fattore determinante la salute dei propri assistiti. Tutto ciò richiede studio, applicazione, aggiornamento e necessità di confronto con tutto quanto prodotto e consolidato in letteratura. Ma si richiede anche autentica passione civile. Su un argomento di così vitale importanza per la salute nostra e - soprattutto delle generazioni future - mi aspetto un sussulto di orgoglio da parte dei colleghi tutti. Vorrei che - per un attimo- tutti noi riflettessimo sulla drammaticità dei molteplici segnali che con sempre maggiore frequenza accompagnano la nostra attività professionale. In un mondo dove la solidarietà civile, gli ideali e l’etica sono sistematicamente sacrificati nei confronti di un mercato folle e perverso , deve alzarsi alta la voce dei medici per la tutela di una ambiente salubre . Dobbiamo affrancarci da tutto ciò che in qualsiasi modo ci condiziona per poter rivendicare quell’autonomia professionale che rimane la sola autentica garanzia per la salute dei cittadini.
Scontiamo ritardi storici non più tollerabili da parte del mondo universitario medico che prepara specialisti bene orientati in senso diagnostico e terapeutico ma poco o nulla preparati in senso preventivo. Che dire poi delle interpretazioni di alcuni studi di prevalenza o di caso-controllo riguardanti il rapporto tra ambiente e malattia dove si palesa assai pesantemente il sospetto di conflitti di interesse da parte di colleghi - a volte assai illustri - disposti a “letture ” piuttosto disinvolte di studi epidemiologici che - se giudicati come si dovrebbe con la semplice interpretazione dei numeri e della statistica - danno risultati allarmanti per la salute pubblica? E’ giunto il tempo - da parte dei colleghi chiamati ad interpretare tali studi - di dichiarare preventivamente se hanno personali conflitti di interesse. In tale modo chi legge lo studio pubblicato potrà preventivamente valutarne valore e attendibilità di giudizio. Ciò - del resto - è quanto accade da tempo nel mondo anglosassone. Il Codice Deontologico contiene un allegato che disciplina questa delicata problematica e gli Ordini dei Medici dovranno avere la massima considerazione per un problema etico così delicato e cruciale per l’immagine della professione.
Solo un malinteso senso dello sviluppo economico può far ritenere che la politica dei rifiuti debba essere risolta con l’incenerimento. Esistono dati precisi in proposito, che dimostrano come in molti paesi d’Europa e del mondo tale metodica di trattamento sia in progressivo abbandono. In questi paesi si va in altra direzione sia per motivi economici che per motivi sanitario ambientali. L’Italia, come al solito, in ritardo su tutto, intraprende in modo pericolosamente insistente la via disastrosa dell’incenerimento globale. La via maestra (che stanno intraprendendo in molti paesi) è quella di ridurre i rifiuti globalmente intesi, per poi praticare una raccolta differenziata porta a porta (non quella del grande cassonetto - di fatto - onnicomprensivo) in cui il cittadino sia chiamato ad una precisa responsabilità nel ben separare i rifiuti prodotti. I rifiuti così differenziati vengono poi raccolti e stoccati . Sorgono - anche da noi - aziende attrezzate che ricevono le frazioni secche riciclabili dei rifiuti urbani e assimilati , che selezionano i materiali in base alla composizione merceologica, ne riducono il volume e gestiscono una destinazione di uscita della singole tipologie di materiali che vengono consegnate secondo un possibile riutilizzo a impianti di seconda lavorazione o di riciclo. In molte realtà sia americane che europee ( anche in Italia ) esiste una nuova imprenditoria che attorno al ciclo dei rifiuti ha trovato forme di lavoro e di business di grande interesse. Il residuo non riciclabile può essere trattato con metodi definiti meccanico –biologici che hanno un minore impatto ambientale. Il nostro Paese è all’avanguardia nella produzione diretta di queste tecnologie innovative. A tal proposito lo studio CEWEP - Confederation of European Waste-to-energy Plants – (confederazione europea degli impianti dai rifiuti all’energia) trae le seguenti conclusioni: “ il riciclaggio dei materiali raccolti con una buona differenziazione, provoca un minor impatto ambientale rispetto alla termovalorizzazione”. Il costo del riciclo dei rifiuti con queste metodiche è inferiore rispetto all’incenerimento. L’Italia ha i più bassi tassi di riciclaggio di in Europa (circa il 20%), destinati a rimanere bassi, grazie all’invenzione tutta italiana di far diventare, per legge, l’incenerimento una forma di riciclo. Insomma a mio parere ( e di studiosi molto più illustri del sottoscritto), inceneritori , gassificatori specie quando proposti dalle Aziende ex- municipalizzate, sembrano più uno strumento economico che un impianto per la gestione sostenibile dei rifiuti. Grazie agli enormi profitti realizzati anche con “ l’escamotage” dei già citati certificati CIP 6 etc. (sottraendo così risorse all’imprenditoria che si occupa di vere fonti energetiche rinnovabili) , si potranno utilizzare una parte di questi fondi per appianare i bilanci sempre più asfittici dei Comuni , ma con quale impatto ambientale e sanitario? E i cittadini ne sono compiutamente informati? E se informati si tiene conto della loro volontà? In questa logica quale interesse ci potrà essere verso forme di riciclaggio alternativo e con minor impatto ambientale? Queste risposte toccano evidenti ed ineludibili responsabilità da parte della politica.
A noi medici rimane - fino in fondo- la responsabilità di quantificare l’impatto sanitario prodotto da questa metodica. Lo facciamo oggi, lo faremo nei prossimi giorni inviando materiale scientifico al Ministro Livia Turco che ce ne ha fatto richiesta. Ma lo faremo se necessario domani e ogni volta che la nostra coscienza professionale ci dirà che c’è una minaccia incombente nei confronti della salute dei cittadini. Termino questo scritto citando in modo letterale parte delle bellissime parole scritte da una collega oncoematologa per ricordare un grande, indimenticato, medico: il professor Lorenzo Tomatis , oncologo e ricercatore di fama mondiale, unanimemente riconosciuto come colui che ha posto le basi scientifiche e metodologiche della cancerogenesi, identificando e classificando gli agenti inquinanti e le loro conseguenze sulla salute umana. Il professor Tomatis è recentemente scomparso a 78 anni. Le parole della collega sono una grande testimonianza di affetto, di stima e di rimpianto per un uomo che non ha mai accettato compromessi e la cui etica professionale è stata un esempio per tutti :
“ Purtroppo Lorenzo non è stato ascoltato; certamente oggi , anche per questo, il mondo è più iniquo, sofferente, avvelenato. Tutto sembra ormai ineluttabile, così Lorenzo chiamava quella sorta di oblio, quella rassegnazione, quello stringersi nelle spalle che sembra avere contagiato tutti, che ci porta ad accettare ogni compromesso, ogni sopruso, che ci porta a pensare che niente e nessuno possa ormai arrestare la deriva del nostro mondo, come se non fossimo più esseri capaci di progettare il nostro destino, di pensare, di sognare, di ricercare equità e pace. In questo mondo malato Lorenzo vedeva una medicina parimenti malata, sempre più tecnologica ed orientata esclusivamente alla cura, ma sempre più lontana dalla ricerca delle vere cause delle malattie. La chiamava “la Grande distrazione” … una follia riduzionista sembrava essersi impossessata della mente di gran parte dei ricercatori”…. ogni laboratorio doveva scegliersi … il suo gene”. Il ricercatore andava a caccia della proteina alterata, senza più domandarsi il perché di quel danno.
Nel corso del suo lavoro Tomatis ha dovuto assistere all’acquiescenza di ricercatori e scienziati che, condizionati sempre più dagli interessi economici delle grandi “corporation” , producono risultati ambigui e confondenti in modo da rimandare ogni misura di prevenzione, molto più attenti a non ridurre i profitti di chi comanda piuttosto che a proteggere la salute pubblica. “ Quando mi sono lasciato comprare? Quando ho capito che la ricerca è al servizio del potere e che il ricercatore è un’oca che produce uova d’oro e che quell’oro andava tutto sulla tavola di chi comanda”: queste sono le parole di un suo collega riportate nell’ultimo libro autobiografico di Lorenzo Tomatis , il Fuoriuscito, in cui- già il titolo- bene esprime la sua volontà di porsi fuori da questo sistema malato, un sistema in cui non è stato più possibile riconoscersi”.
Queste sono le motivazioni profonde e non frutto di estemporanea emotività che hanno suggerito a me e a tutti i Presidenti degli Ordini dei medici emiliano romagnoli di richiedere attenzione, prudenza e precauzione alla nostra Regione e a tutti coloro che hanno precise responsabilità nella valutazione sanitaria dell’impatto degli inceneritori. Non vogliamo un futuro nel quale qualcuno possa dire “ se i medici sapevano perché hanno taciuto?”.
GIUSEPPE MISEROTTI

martedì 8 gennaio 2008

LOGLI si proietta nel 2020!

Siamo già in Campagna elettorale (e non ce ne eravamo accorti!) ?

Domanda che si pone legittima e quale naturale conseguenza dalla lettura delle dichiarazioni del Presidente della Provincia Logli.

Dopo avere letto il trafiletto sulla stampa che segnava un buon piazzamento del Presidente pratese nel gradimento cittadino (anche vedi forti arretramenti del centrosinistra a livello regionale), Logli viene colto e scosso da una ventata di ottimismo e si proietta in una Prato nel 2020 ricca di soddisfazioni, dichiarando che già tanto è stato fatto!

Evviva l'ottimismo seppur credo non proprio condiviso dal resto della cittadinanza che secondo i più attenti addossono proprio alla Provincia una sua inutilità a livello istituzionale per costi e per funzioni inadegiuate a livello "metropolitano".
Poi sulla consapevolezza e sull'operato riguardo alla nostra identità lungo sarebbe il discorso così come su tante parole ricche di retorica, ma che nella realtà hanno trovato e trovano poco riscontro.

Si riporta un passaggio delle dichiarazioni di Logli:

"Prato ha le carte in regola per candidarsi come distretto produttivo dell’innovazione e dell’eccellenza anche per il terzo millennio grazie alla forza della propria identità, che non è nostalgia, ma capacità di sviluppo e di rinnovamento. Il confronto sul futuro del nostro territorio, che credo debba tenersi al Museo del Tessuto come luogo simbolo di Prato, dovrà affrontare anzitutto il tema del lavoro e della sua dignità – ha proseguito il presidente - Dignità per chi lavora e per le imprese, che significa rispetto dei diritti e delle regole al tempo stesso, ma anche il tema, che mi sta molto a cuore, della coesione sociale, che non può essere scisso da quello dello sviluppo del territorio anche dal punto di vista ambientale e urbanistico"

lunedì 7 gennaio 2008

posti rosa al parcheggio del Serraglio

da domani posti rosa al parcheggio del Serragli

"Strisce rosa per diciotto posti auto nel parcheggio del Serraglio a Prato. E’ questa la novità che domani troveranno gli automobilisti che frequentano la grande struttura di via Cavallotti, in pieno centro storico. I nuovi posti, tutti vicini all’uscita del parcheggio, sono riservati alle donne. Un’agevolazione che Essegiemme – la società che gestisce i parcheggi pubblici a Prato – ha pensato per facilitare l’utilizzo della struttura da parte delle donne. Le tariffe non subiscono variazioni. Le strisce rosa sono in uso in molti parcheggi europei."


E' bene fare notare all'Essegiemme che l'iniziative delle strisce rosa riguardano (non è necessario scomodare poi l'Europa, posto che già in Italia si contano numerosi esempi!) le donne incinte e le neo-mamme e la possibilità di usufruirne inconsizionatamente a tutte le donne toglie di significato la pregiovele iniziativa di favorire chi più ne ha bisogno, così come ad esempio è stato fatto a MILANO, ma anhe a CASSINO (per fare degli esempi.
francesco querci
fq

giovedì 3 gennaio 2008

Tabernacolo

riceviamo e pubblichiamo:

In un periodo meraviglioso per il nostro essere cristiani, in un periodo, quello delle festivita` natalizie, che riesce , al di la della fede ( che senz` altro e` un dono di Dio e non tutti possono sentirla allo stesso modo ) a risvegliare il nostro sentirsi italiani, in tutto e per tutto, che riesce a farci ritrovare un indentita` nazionale proprio grazie a quelle radici cristiane sulle quali e` cresciuta e si e` sviluppata la storia delll` Europa tutta, qualcosa che ho notato passeggiando per le vie della nostra Prato mi ha urtato, mi ha fatto male.
Chiunque viva nel centro storico, nella zona di p.za Lippi o via dei Tintori sa bene che nel piccolo vicolo detto dei Gherardacci, vi e` un circolo culturale islamico. Fino a qui niente di male, ci mancherebbe. Anzi il nostro partito e` un partito che auspica la liberta` in tutto e per tutto ed io mi definisco un cattolico strettamente osservante.
Come Gesu` ci ha insegnato gli amici e fratelli musulmani , possono e devono coltivare la loro fede.

Spero quindi che costoro vorranno aiutarci a ritrovare una statua della vergine, una piccola statua di Maria che ho notato essere stata tolta da un tabernacolo, come ve ne sono molti nella nostra citta` , all`angolo fra il vivolo dei Gherardacci e via dei Tintori.
Questo mio intervento non vuole essere una polemica ne tantomeno un atto di accusa ma una ricerca di spirito di civilta`. Fermo restando che non dovrebbe essere il segretario di un partito di opposizione ad accorgersi di queste spiacevoli episodi ma qualcuno che governa questa citta`, spero che questo mio appello faccia aprire il cuore a colui che ha tolto la venerata statuetta o quantomeno a chi ha veduto o sa qualcosa in modo da poterla ritrovare e ricollocare nella propria nicchia, a perenne esempio del vivere civile e pacifico per il futuro della nostra citta` .
Del resto se mi e` permessa una ultima battuta, credo che nessuno al mondo abbia diritto di disturbare il nostro diritto al culto e tantomeno di smurare una immagine sacra in quella che fino ad oggi almeno e` sempre stata casa nostra.
Giorgio Silli
(coord. comunale Forza Italia)