venerdì 30 aprile 2010

Un bilancio piatto!!!!


Un bilancio piatto, poco attento agli interessi della provincia e presentato in ritardo. Sono queste le critiche che il gruppo consiliare del Pdl Cristina Attucci, Sergio Toccafondi, Francesco Mugnaioni e Matteo Cocci, hanno rivolto al bilancio 2010 redatto dalla giunta provinciale di centrosinistra.
Un giudizio fortemente critico e sono molteplici i punti di dissenso evidenziati dal gruppo di opposizione, preoccupato soprattuto dall'assunzione del nuovo direttore generale che - affermano i consiglieri del Pdl - andrà a ricadere pesantemente sulle casse dell'ente. Un parere negativo dal quale emergono forti dubbi sul futuro del Creaf, il centro di ricerca alta formazione considerato uno dei punti nevralgici per il futuro dell'economia pratese, e per il quale mancherebbe un chiaro indirizzo d'azione.
Preoccupazione del Pdl anche per i tagli al fondo di produttività dei dipendenti e per la mancanza di investimenti nei settori della cultura e del turismo sia per i comuni medicei che per quelli della Val di Bisenzio. «Diciamo no al bilancio della Provincia essenzialmente per tre punti - ha dichiarato la capogruppo Cristina Attucci -. Innanzitutto perché è un bilancio piatto, che ripropone sempre gli stessi investimenti di cui ormai da anni sentiamo ormai parlare. Poi perché non vogliamo e siamo contrari all'assunzione del direttore generale che avviene mentre viene contemporaneamente ridotto il fondo produttività dei dipendenti».
«Infine - continua Attucci - perché non vediamo uno sbocco per il Creaf e che, inieme all'assunzione del direttore generale, potrebbe causare notevoli problemi all'Ente. Ci aspettavamo di trovare in questo bilancio più investimenti per il territorio, in particolare per il turismo di cui tanto si parla. Il territorio avrebbe bisogno di investimenti importanti, per le aziende e per i cittadini e noi siamo decisi a chiederli a gran voce». L'approvazione del bilancio - prevista per domani - potrebbe slittare alla prossima settimana. Infatti il gruppo consiliare del Pdl, di fronte all'impossibilità di poter esaminare gli atti nei tempi previsti dal regolamento, ha richiesto una proroga

Fonte:pratoblog.it

martedì 27 aprile 2010

Maggioranza compatta!!


Dopo la Lega Nord, il Popolo della Libertà. Si è conclusa nel segno della più completa riconciliazione della maggioranza la giornata di ieri. Tutto è scorso tranquillamente nel coordinamento provinciale allargato alle presenze istituzionali di assessori e dello stesso sindaco Roberto Cenni. Ancor prima che iniziasse l’incontro nella sede di piazza Mercatale i vertici pidiellini hanno diramato un comunicato a nome di tutto il coordinamento di conferma della fiducia alla giunta comunale, corredato di qualche richiesta politica. “Il coordinamento provinciale del Pdl giudica molto positivamente l’operato della giunta Cenni, che nei primi nove mesi di legislatura è riuscita a fronteggiare nel modo migliore la pessima eredità lasciata dalle amministrazioni di centrosinistra - recita il documento votato all’unanimità -. E’ stato infatti, prima di tutto, avviato quel capillare e indispensabile lavoro di controllo per il ripristino della legalità nel distretto parallelo, che rappresenta la precondizione indispensabile per una futura integrazione della comunità cinese e per favorire una nuova, necessaria stagione di sviluppo economico. Anche sul fronte del bilancio comunale, si è scelto di percorrere l’unica via possibile: quella della responsabilità e del contenimento della spesa, vista la situazione al limite del dissesto accumulata negli ultimi dieci anni e certificata anche dall’Anci, secondo cui per rispettare il patto di stabilità occorrerà contenere l’avvio di nuove spese di investimento che abbiano ricaduta, in termini di pagamenti nel corso del 2010”. Più articolata la posizione sui rinnovi delle partecipate: “Il coordinamento provinciale del Pdl - si legge - rileva altresì che le elezioni del 2009 hanno significato soprattutto una pressante domanda di cambiamento politico e amministrativo, arrivata anche da settori di elettorato che storicamente avevano sempre votato per la sinistra, e la discontinuità deve rappresentare dunque l’elemento primario e insostituibile dell’azione della giunta comunale e dei partiti che la sostengono. Discontinuità significa anche e soprattutto agire nel solco tracciato dal sindaco Cenni, quello cioè di individuare un criterio nuovo e di tipo manageriale nella scelta degli amministratori delle società partecipate, che superi il metodo strettamente clientelare seguito dalle precedenti amministrazioni, e proprio per questo il coordinamento riterrebbe sbagliata la riconferma nei cda di chi ha avuto ruoli di primo piano nei consigli di amministrazione uscenti. Non si puo’ tacere il fatto che la sinistra pratese si è finora arroccata in una politica di mantenimento delle poltrone - vedi caso Consiag - mostrando così di non tenere in alcun conto la volontà popolare che si è chiaramente espressa per una svolta politica e amministrativa nel Comune come nelle società partecipate”. E nell’evidenziare l’importanza del ripristino del controllo di garanzia il coordinamento prospetta una parziale privatizzazione. “Per quanto riguarda le partecipate, è utile valutare l’opportunità di mantenere o no la proprietà di società che operano in settori non più strategici per l’amministrazione comunale”. Il Pdl spinge la giunta anche a superare la logica dell’emergenza, lavorando su un livello di sviluppo più strategico a partire dall’area ex Banci per arrivare alla variante al piano strutturale: “Abbiamo un anno di tempo per impostare un’azione di grande respiro in grado di dare un nuovo volto alla città”. Ed un riconoscimento al ruolo svolto per Prato dal governo Berlusconi “Il coordinamento provinciale del Pdl rimarca con soddisfazione lo stretto rapporto di collaborazione instaurato tra la giunta comunale e il Governo nazionale, che ha consentito l’inserimento del distretto pratese fra le aree di crisi, e ringrazia il ministro Matteoli per l’impegno profuso nello sbloccare i finanziamenti per le infrastrutture dell’area pratese, a partire dall’interramento della declassata e della mini-tramvia che partirà dalla stazione”.

fonte: www.notiziediprato.it

giovedì 22 aprile 2010

Mazzoni...."solidarietà al Sindaco"


“La gazzarra inscenata stamani contro il sindaco Cenni all’inaugurazione delle nuove case popolari a Prato , dice il leader del Pdl a Prato - va condannata con fermezza. Il sindaco infatti stava facendo solo il suo dovere istituzionale e, anche se lo avesse voluto, non avrebbe potuto modificare le graduatorie di assegnazione, trattandosi di un’iniziativa finanziata dalla Regione. Siamo tutti consapevoli che i criteri di assegnazione, risalenti ad alcuni anni fa, non sono più attuali e vanno rivisti alla svelta. Ma prendersela col sindaco significa o non sapere come stanno le cose, o, peggio, fare dolosamente una strumentale demagogia. Una politica responsabile affronta i problemi e cerca di risolverli nelle sedi opportune. Cavalcare le proteste è facile, governare la crisi è molto più impegnativo”.

mercoledì 21 aprile 2010

Sinistra Rosso verde attacca la Lega

riceviamo e pubbllichiamo:
"L’iniziativa leghista sulle case popolari è un vero e proprio incitamento all’odio!
"

Nosi: “I leghisti pratesi mentono sapendo di mentire! Lanciamo un appello a tutte le forze del centrosinistra ad una mobilitazione contro questa campagna di disinformazione!”
Lanfranco Nosi, di Sinistra RossoVerde, interviene sull’iniziativa di volantinaggio promossa dalla Lega Nord pratese in merito all’assegnazione di alloggi di edilizia popolare in via Gello per il prossimo 22 aprile.

“Ho avuto modo di vedere su Facebook il volantino che i leghisti nostrani vogliono distribuire in occasione della loro iniziativa, giovedì mattina: un vero concentrato di falsità, dopo le dichiarazioni del consigliere Paradiso, che meritano una ferma risposta!” dichiara a caldo Nosi. “Personalmente, ho già provveduto a segnalare alcune dichiarazioni del capogruppo leghista contenute nel comunicato stampa diffuso all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, ma la ‘sorpresa’ di oggi supera veramente ogni limite. Si afferma che le abitazioni sono ‘solo per:extracomunitari, rom, ecc…’, quando nel bando ‘incriminato’ del 2007 non c’è nessun riferimento a tali status o etnie.”
“Questo” continua Nosi “in piena osservanza della legge nazionale, la Bossi-Fini, in vigore dal 2003! E pure il richiamo alle amministrazioni regionale e comunale è assolutamente fuorviante, visto che la legge regionale sull’immigrazione non stabilisce alcun criterio ‘di preferenza’, né esistono ‘regolamenti comunali’ in tal senso. Quella leghista è quindi una speculazione bella e buona, ancora una volta sulla pelle dei più deboli, italiani e stranieri, fondata su vere e proprie falsità. Tutto per continuare ad alimentare quel clima di odio e di contrapposizione con lo straniero, regolare o irregolare che sia, che è il ‘brodo di coltura’ del loro successo elettorale.”

“Mentre ci aspettiamo dal sindaco Cenni una ferma presa di distanza da questo genere di iniziative” - conclude Nosi - “di fronte ad una situazione del genere, dove la disinformazione è arma sistematica, è fondamentale che i cittadini sappiano come stanno veramente le cose, ed è dovere civico di tutte le forze del centrosinistra mobilitarsi con una vera e propria azione di controinformazione, che sveli finalmente ai cittadini l’imbroglio leghista!”
Sinistra RossoVerde Prato

Giovedi 22: Rifiuri e termovalorizzatore

Con l'Assessore Taiti per parlare di "rifiuti"

Il Gruppo Provinciale, con la segreteria UDC di Prato, vi invita ad un incontro con l'assessore del comune di Montale., avvocato Lisa Taiti, per parlare dell'impianto di smaltimento di Montale, il quale condiziona le politiche provinciali sullo smaltimento dei rifiuti della Piana ed è stato oggetto di non poche polemiche circa la sicurezza ambientale(fra l'altro la vicinanza con la Provincia di Prato obbliga la dovuta attenzione)
L'Assessore all'Ambiente Taiti prima di ricoprire tale incarico si è da sempre occupata in prima persona di tematiche relative all'ambiente, dimostrandosi particolarmente sensibile alle istanze dei cittadini.


Nella foto: Lisa Taiti
nata nel 1974 - Avvocato
Ruolo e competenze:
Assessore con funzioni relative a: Sviluppo Economico, Attività Produttive, Ecologia ed Ambiente.

lunedì 19 aprile 2010

Oggi: Consiglio Provinciale-presentazione bilancio

CONSIGLIO PROVINCIALE DI PRATO
ore 16,30 Palazzo Banci Buonamici – Via Ricasoli 25, Prato
PRESENTAZIONE DEL BILANCIO
seduta aperta al pubblico
odg completo:

venerdì 16 aprile 2010

Cecconi vs Gestri !!


«In relazione allo scambio epistolare tra il Sindaco di Vernio Cecconi e il Presidente della Provincia Gestri, i sottoscritti Erica Mazzetti (capo gruppo Pdl al Comune di Vernio) e Sergio Toccafondi (consigliere Pdl alla Provincia di Prato) condividono completamente la scelta della Provincia di investire le risorse pubbliche per il rifacimento della SR 325 visto che senza infrastrutture e soprattutto reti viarie non si può pensare ad un concreto rilancio del territorio e soprattutto dell’unica stazione climatica della Provincia di Prato ossia Montepiano, ma sarà opportuno che Gestri passi dalle parole ai fatti, in quanto da alcune settimane si transita, a senso unico alternato all’altezza della Pusignaria, ma da allora è stato semi-abbandonato il cantiere, senza nemmeno metterlo in piena sicurezza.

La rete di protezione non è stata messa e l’altra frana, che avvisaglia nuovamente la strada a pochi metri di distanza dall’altra, non è stata ancora completamente rimossa minacciando nuovamente la carreggiata. Quindi Gestri abbia il coraggio di fare scelte definitive e giuste per i cittadini, non perda tempo prezioso dietro le rivalse politiche del Sindaco Cecconi ed inizi a concretizzare la sua proposta di ripristino dell’attuale SR 325 , visto che non vuole farne altre alternative come da noi proposte, e soprattutto valorizzi il territorio dell’alta valle come merita, particolarmente in seguito al disastro che ha messo definitivamente in croce le poche attività rimaste a Montepiano.

Dove sono finite le promesse fatte in campagna elettorale di un progetto per il rilancio turistico della vallata visto che siamo già a maggio? Il Sindaco di Vernio è stato anni a promettere la ristrutturazione e riattivazione di Villa Gualtieri tanto da metterla in bilancio per buona parte della sua precedente legislatura, illudendo i cittadini di fare un centro di accoglienza turistica sia per il rilancio che per creare nuovi posti di lavoro ed tutto finito in una bolla di sapone.

Le Colonie devono essere ristrutturate e rivalutate il Comune, in concerto con la Provincia e la Regione, deve mettere in condizioni imprese private a fare investimenti sul nostro territorio, costruendo infrastrutture idonee ma soprattutto creando incentivi fiscali, ridurre notevolmente gli oneri urbanistici per la trasformazione e fare una variante al piano regolatore al fine di poter liberamente cambiare destinazione d’uso.

Visto che sindaco di Vernio adesso punta tutto sullo chalet che la Regione ha dato in comodato deve dire chiaramente e pubblicamente cosa intende fare della struttura, a chi intende farla gestire ed a quali condizioni e soprattutto dove troverà i fondi per ristrutturarla e rimetterla a norma per il suo utilizzo, visto anche la presenza di materiale inquinante come l’ eternit.

Speriamo che non sia la solita presa in giro delle amministrazioni di sinistra che in sessanta anni di governo del territorio sono riuscite a fare diventare quel che era la perla del turismo dell’Appennino Tosco-Emiliano nel paese fantasma ed abbandonato da sfruttare solo per chiacchiericci di campagna elettorale.

Facciamo un appello al Presidente della Provincia, all’Assessore preposto al turismo affinché realizzino un progetto speciale per il rilancio turistico di Montepiano, facendo partecipi tutti i protagonisti della società civile a partire dai cittadini, le categorie economiche ed alle associazioni che le rappresentano, Comunità Montana ed associazioni del loco, in aggiunta ai membri dell’opposizione che sicuramente saranno interlocutori più appropriati e volenterosi di risolvere i problemi di un Sindaco propenso solo a sistemare la sua posizione politica.

Pertanto proponiamo un confronto aperto con tutti gli attori che non vorranno fare polemiche sterili ma che credono e vogliono veramente veder rifiorire Montepiano assieme a tutta la Val Bisenzio. In Provincia basta sciacquarsi la bocca parlando di investimenti sulla cultura, però si tagliano i fondi al Metastasio, al turismo, non erogando quelli promessi e gli esempi potrebbero essere infiniti. Ma i 200mila euro di costo per il Direttore Generale sono stati trovati, qui il patto di stabilità non conta?».

giovedì 15 aprile 2010

L’INTERVENTO/Querci (Udc): “La necessità di una banca locale che utilizzi sul territorio l’insieme dei risparmi raccolti”

da notizie di prato

Non ritengo opportuno liquidare, magari banalizzandola, la proposta di una nuova banca locale, anzi ritengo debba essere approfondita e compresa, non fosse altro che l’Udc nelle passate amministrative, aveva posto l’istituzione della banca locale fra le misure economico da realizzare a medio termine, definendola “Istituto di Risparmio e di Credito al Cittadino e alle Imprese locali”, il cui nome rende già bene le idea dei motivi principe che l’hanno ispirata: una banca locale seria e responsabile che esprima un saper fare banca determinato dall’accumulo di un patrimonio di conoscenze e competenze territoriali che non vengono così disperse.
E’ evidente che le banche strutturate e consolidate - non locali per capirci – sono sempre più orientate ad indirizzare il risparmio locale verso i centri finanziari, attratte dalla maggiore stabilità delle economie più sviluppate, dai minori rischi sistemici e dalle migliori opportunità di diversificazione; le banche esterne per le loro politiche, debbono utilizzare altrove (parte) dei risparmi raccolti nelle regioni periferiche. Sul territorio i flussi di finanziamento diverrebbero, pertanto, più scarsi e soprattutto molto più volatili con ripercussioni negative sul credito erogato alle piccole imprese operanti nelle regioni periferiche che tenderebbe a restringersi a causa della minore disponibilità di informazioni per le banche esterne all’area e della più scarsa propensione delle grandi banche a operare con la clientela minore.
La piccola banca locale, dovrebbe essere dotata di una completa efficienza gestionale (come le sorelle maggiori), ma senza che questo vada a scapito della loro radicata efficienza territoriale, in quanto sarebbe l’istituzione maggiormente in grado di valutare le capacità e le prospettive di crescita delle piccole imprese locali, da cui per buona parte dipendono le possibilità di sviluppo delle economie locali.
Si parla tanto di federalismo in epoca di globalizzazione; non deve dunque scandalizzare che si invochi una banca che ponga “istituzionalmentte” l’attenzione ai territori, territori che si presentano come sistemi locali differenziati nelle configurazioni economiche e sociali e dove le banche concorrono con una pluralità di attori a determinarne lo sviluppo. Da questo punto di vista le banche assumono un ruolo istituzionale di agente locale di sviluppo: non l’unico agente, ma certo uno dei più rilevanti.
Ovvio, si parla adesso per lo più di congetture. Tutto deve essere verificato sul campo e soprattutto sarà necessaria una forte coesione sociale e politica che vada oltre le contrapposizioni aprioristiche di bandiera. E’ stata nel frattempo presentata una question time in Provincia per iniziare a capire su cosa poggiano le dichiarazione del presidente Gestri.

Francesco Querci
Capogruppo Udc Provincia

venerdì 9 aprile 2010

Le vogliamo rimettere le "preferenze"!

(Mozione UDC in Provincia)
VOTO DI PREFERENZA

Ancora una volta il sistema di voto con liste bloccate e con elezione in ordine di lista ha consegnato ai vertici dei partiti il potere pressoché assoluto di predeterminare la scelta della classe dirigente, mortificando ed impedendo il diritto dei cittadini ad una partecipazione effettiva e alla possibilità di scelta diretta ed in tal modo ha contribuito all’allontanamento degli elettori dalla politica, aumentandone la disaffezione e così negando il valore della partecipazione democratica.
Prova ne sono i risultati delle recenti elezioni regionali che hanno maggiormente evidenziato il distacco della base elettorale dai partiti maggiormente rappresentativi, nonché un marcato e preoccupante allontanamento del corpo elettorale dalle urne. E' sin troppo evidente che la mancanza in Toscana del "voto di preferenza" sia concausa principale dell'attuale crisi dei cittadini nei confronti della politica.
Avendo preso nota che lo stesso il neo-eletto Presidente della Regione Toscana ha più volte dichiarato in campagna elettorale di essere favorevole alla reintroduzione del "voto di preferenza" per l'elezione del Consiglio Regionale, si chiede sin da subito che dalle parole si passi ai fatti con una Riforma di una pessima Legge Regionale approfittando dell'avvio della legislatura, scevra dai tipici condizionamenti delle leggi elettorali partorite in prossimità delle elezioni.
I cittadini chiedono il ripristino del voto di preferenza.
Restituiamo sostanza alla partecipazione democratica nella scelta dei loro rappresentanti in Consiglio Regionale.
La Provincia di Prato, tramite la mozione presentata dal Udc, è chiamata a fare la sua parte sollecitando tale provvedimento.
Francesco Querci
Capogruppo Udc Provincia di Prato

la Sinistra: L’urbanistica e il “mercato delle vacche”

Riceviamo e pubblichiamo il piccante articolo della Sinistra Rosso Verde.

Bellandi: “Il centrodestra pratese cementifica con le regole elaborate dal centrosinistra.

“Quando in campagna elettorale, soprattutto nei dibattiti asserivamo che potevano cambiare i colori ma le politiche sarebbero rimaste le stesse alcuni ci guardavano con stupore ed ironia.” Questa la prima riflessione di Renzo Bellandi, leader di Sinistra RossoVerde e ex candidato a sindaco, sulle polemiche di questi giorni tra l’assessore Cenni e il consigliere Donzella in merito al progetto che interessa l’area verde in via Favini.
“Leggendo invece la proposta dell'assessore Cenni riguardante la zona San Marco/Ciliani ci viene da ricordare a tutti invece quanto avessimo ragione. Noi non cadiamo nella trappola dei numeri, e vogliamo invece porre l'accento e il dito sulla vera incapacità nell'offrire idee alternative alla città.” continua Bellandi.
“A Prato o si cementifica o si cementifica, e noi a questa logica abbiamo più volte detto no. Abbiamo criticato in tempi non sospetti proprio quel meccanismo della ‘perequazione’ introdotto dal centrosinistra che oggi dimostra di essere, nel tessuto urbano pratese, il grimaldello per un ulteriore consumo di suolo libero, in quello che rischia di diventare un vero e proprio ‘mercato delle vacche’ urbanistico, dove a fronte di benefici tutti da verificare – in questo caso, il ‘recupero’ nella zona di S.Marco – si garantisce l’ennesima speculazione immobiliare.”
“Certo, vien da chiedersi dove sta la cultura ‘ambientalista’ che il sindaco Cenni ha più volte sbandierato in campagna elettorale. Francamente, non la vediamo, e se questo deve essere l'inizio siamo partiti molto male. L'ambiente non si baratta!”
Sinistra RossoVerde Prato

mercoledì 7 aprile 2010

Le priorità del New York Times, le lobbies, il Papa e i Pulitzer de noantri.

ricevo e pubbllico:

Le priorità del New York Times, le lobbies, il Papa e i Pulitzer de noantri.

Di Giacomo Fiaschi Tunisi, 27 Marzo 2010.


"Il motivo che spinge le istituzioni ebraiche a sostenere ancora a spada tratta le screditate politiche di questa amministrazione fallimentare non è certo un segreto.
Il loro scopo principale, che sovrasta qualsiasi altra considerazione, è la difesa di Israele. Questa idea fissa le lega sempre più strettamente a una Casa Bianca che si è identificata con la lotta contro il terrorismo islamico. Questa lotta ha prodotto esiti catastrofici per l'umanità, ma questo non è motivo di preoccupazione per le istituzioni ebraiche."
8 dicembre 2006, Dichiarazione di J.J. Goldberg, direttore di Forward (il principale settimanale ebraico negli Stati Uniti)

Che il NY Times rappresenti, più che un giornale, una vera e propria istituzione, o meglio l’interfaccia con il grande pubblico di quel ristretto contesto liberal-chic all’interno del quale, sin dalla sua fondazione, nel 1851, maturavano le idee e i propositi progressisti, lo sappiamo bene tutti. Il giornalista Henry Jarvis Raymond, fondatore con George Jones della Raymond, Jones & Co., la società che diede vita al NY Times, era membro della New York Assembly, e sostenitore del partito Whig, che riproponeva le stesse istanze dell’omonimo partito inglese dell’epoca. Il giornale nacque, dunque, in un contesto lobbistico, fortemente politicizzato e con l’obiettivo di dare velocemente visibilità, spazio e popolarità ad un pensiero che, diversamente, per propagarsi negli strati sociali più estesi, avrebbe faticato non poco e, soprattutto, avrebbe avuto bisogno di molto, moltissimo tempo.
Non desta, perciò, meraviglia che le lobbies americane dei nostri giorni continuino ad utilizzare una certa stampa e i media in generale per portare avanti i loro interessi: tutto ciò fa parte della loro migliore e più genuina tradizione.
Che sia questo il retroscena dell’attacco mediatico, tanto poderoso quanto insulso, che ha visto impegnato il NY Times in questo assalto alle mura leonine?
Cerchiamo di capirci qualcosina. Non è poi tanto difficile. Basta dare un’occhiata a Wikipedia. Vediamo un po’ cosa ci racconta:
Nel corso del 2007 la sede del Times è stata trasferita dallo storico edificio sulla 43a strada al nuovo grattacielo di 52 piani sull'ottava avenue disegnato da Renzo Piano e del quale il giornale possiede circa il 58%. Un anno dopo il trasferimento la testata ha clamorosamente annunciato di avervi messo un'ipoteca di 225 milioni di dollari.
Alcune modifiche hanno interessato nello stesso periodo anche il giornale: il formato è stato ridotto, alcune sezioni sono state riorganizzate e soprattutto si è cominciato a preparare la risposta alla sfida che nel 2008 è stata lanciata dal nuovo Wall Street Journal di Rupert Murdoch, allo scopo di spodestare il NYT dal ruolo di quotidiano principale degli Stati Uniti. Oggi il grattacielo sede del NYT è al centro di una grossa operazione finanziaria, che ha l'obiettivo di reperire la liquidità necessaria soprattutto per azzerare l'indebitamento a lungo termine della casa editrice del quotidiano. Ventuno dei 52 piani dello stabile verrebbero acquistati per 225 milioni di dollari dal gruppo finanziario WP Carey. Trascorsi 10 anni, il Times potrà riacquistare parte dell'immobile alla stessa cifra incassata per il primo passaggio di proprietà. Nel frattempo pagherà un canone annuo variabile che, per il primo anno, ammonterà a 24 milioni.
Il 5 gennaio 2009 il NYT ha per la prima volta venduto uno spazio pubblicitario sulla prima pagina, da sempre considerata lo spazio informativo più importante del giornale. Si tratta di una striscia a colori di 6 cm, ceduta alla rete televisiva CBS. La decisione è stata presa per contrastare la crisi economica che ha colpito anche il prestigioso quotidiano.

Insomma, dal punto di vista finanziario, non è che le cose, al NYT, vadano poi così tanto bene.
Facciamo, ora, l’ipotesi che un personaggio che gode di visibilità e buona fama mondiale dica qualcosa che non sia piaciuto troppo a qualche soggetto bene in carne dal punto di vista finanziario. Mettiamo il caso che questo soggetto non solo non sia estraneo alla tecnica lobbistica, ma che sia, anzi, un vero e proprio maestro nell’arte del complotto lobbistico. E’ naturale che questo soggetto, per colpire quel personaggio, tiri fuori gli attrezzi del mestiere e dia il via ai lavori dell’arte in cui eccelle. Lo scopo è chiaro e comprensibilissimo: quello di mettere in forse la sua buona fama, e di fargli crollare addosso il peso della stessa visibilità mondiale di cui gode.
Fin qui ci siamo. Ora proviamo a immaginare cosa succederebbe se al Papa, personaggio che gode di visibilità mondiale, saltasse in mente di beatificare Pio XII. Figuriamoci se a qualche bel soggetto che appartiene a quella piccola parte di istituzioni ebraiche, vere e proprie lobbies, anzi lobbies per eccellenza, di cui parla Goldberg, sfugge l’occasione di tentare il colpaccio.
Esiste questo collegamento fra NYT e lobbies nel caso dell’attacco al Papa? Forse no, ma abbiamo dimostrato che non è inverosimile, e nemmeno improbabile. Per poter affermare con certezza che c’è stato, bisognerebbe avere in mano le prove, e per avere in mano le prove bisognerebbe disporre dei mezzi finanziari per poter sostenere ricerche appropriate che permettano di entrare in possesso di documentazione seria. Possibilmente molto più seria di quella che son riusciti a mettere insieme, raffazzonando mezze verità e menzogne totali, i giornalisti del NYT andando a giro a raccattar spazzatura nelle sacrestie di mezzo mondo.
Noi, che non abbiamo nessuna lobby che ci finanzia, non possiamo permetterci quello che si son permessi di fare i giornalisti del NYT. Perciò non facciamo affermazioni, lasciando all’intelligenza del lettore ogni considerazione in merito alla vicenda.
Di sicuro possiamo dire che, se si osservano i fatti sotto questo punto di vista, esiste più d’un motivo per nutrire qualche ragionevolissimo dubbio sulla genuinità di questo modo di fare informazione.
Per quel che riguarda il giornalismo nostrano, casereccio assai e certamente un po’ sgangherato al confronto di quello più blasonato del NYT, bisogna osservare che non manca chi, sul tema, riesce a far la sua bella figura. Come ha fatto, per esempio, Vittorio Feltri quando ha affermato che non gode di protezioni in quanto non è un prete pedofilo. Grazie a questa sua dichiarazione spontanea, adesso tutti finalmente sappiamo con certezza che Feltri non è un prete. Roba, questa, da Premio Pulitzer, altro che NYT!
E’ noto a tutti l’impegno di Benedetto XVI nel far luce e nel voler risanare a fondo la piaga della pedofilia che si è manifestata anche nel mondo ecclesistico. Se tutti i responsabili, dai capi di stato o di governo sino al presidente dell’ultima associazione, prendessero esempio da lui è fuori dubbio che questo problema troverebbe soluzioni molto più efficaci di quelle che, purtroppo, sono state trovate sino ad oggi. E’ risaputo, infatti, che una poderosa percentuale dei casi di pedofilia si consuma all’interno dei nuclei familiari, e che da questo vergognoso vizio non è esente nessuna categoria sociale. Il fatto che ci siano stati preti che si sono macchiati di questo crimine è cosa nota, alla quale è stato dato, peraltro, gran risalto su tutti i media. Meno si è fatto, e si sta facendo, altrove, dove, magari potrebbe esser fatto molto di più e dove sarebbe opportuno e necessario intervenire con modalità e mezzi di gran lunga più idonei a sanare a questa piaga. Per esempio poco o nulla è stato fatto per combattere il cosiddetto turismo sessuale, tuttora vivo e vegeto, che vede coinvolte e interessate vere e proprie organizzazioni transnazionali specializzate nel trarre profitti da questo traffico.
Appare, quanto meno, strano che il NYT, in un contesto generale simile, abbia scelto di scagliarsi proprio contro il Papa, che con la pedofilia c’entra solo per la sua presa di posizione di condanna chiara, netta e intransigente. Se il NYT avesse messo le stesse risorse a disposizione della guerra contro chi organizza il turismo sessuale, del quale le prime vittime in assoluto sono i bambini, avrebbe certamente fatto qualcosa di più utile a combattere la pedofilia e ad informare i propri lettori su qualcosa di tristemente reale e drammaticamente attuale.
Ma, evidentemente, il NYT ha, in questo momento, ben altre priorità.

lunedì 5 aprile 2010

E’ morto il giornalista pratese Riccardo Berti. Mazzoni: “La città gli dedichi una strada”


Lutto nel giornalismo pratese. E’ morto ieri mattina, in una clinica fiorentina, Riccardo Berti, condirettore del Gr3 e di Gr Parlamento. Aveva 64 anni e da tempo lottava contro un brutto male. Berti era nato a Prato e nella nostra città, giovanissimo, aveva iniziato a muovere i primi passi nel mondo del giornalismo. Era diventato giornalista professionista dal 1970 e proprio nei giorni scorsi l’ Ordine dei giornalisti della Toscana gli aveva assegnato la medaglia per i 40 anni di iscrizione all’ albo. Riccardo Berti è stato cronista, inviato speciale, caporedattore e vicedirettore, tra l’altro, dell’agenzia giornalistica “Polipress” e del “Tempo”. Ha diretto tre quotidiani: “Il Piccolo” di Trieste, “La Nazione” di Firenze e “Il Giornale della Toscana”, di cui e’ stato anche il fondatore e il primo direttore. Con lui nell’avventura al “Giornale della Toscana” c’è stato fin dal primo momento Riccardo Mazzoni, attuale parlamentare del Pdl, che così ricorda l’amico e collega. “Con Riccardo Berti - dice - scompare un protagonista del giornalismo italiano. Grandissimo cronista e inviato, ha poi salito tutti i gradini della carriera con la tenacia, la passione, la bravura e l’impegno costante arrivando a dirigere tre quotidiani e due testate Rai. Il giornalismo era la sua vita, e la sua vita di giornalista resta un esempio per tutti. Negli ultimi anni, pur minato da un male inesorabile, ha continuato, infaticabile, il suo lavoro alla Rai, a cominciare dalla grande sfida di “Batti e ribatti” che con lui ottenne risultati eccellenti. E’ stato il primo pratese dopo Malaparte a diventare direttore di un grande giornale. Ritengo un dovere e un onore per la sua città intitolargli una strada. La sua scomparsa apre un vuoto immenso e ci lascia affranti”. Anche il sindaco di Prato Roberto Cenni ha voluto ricordare laa figura di Berti: “A nome della giunta, della città tutta e dal più profondo del mio cuore - afferma il sindaco - desidero esprimere, il più sentito cordoglio alla famiglia di Riccardo Berti, uomo di grande qualità e pratese che ha reso orgogliosa di lui la sua città. Professionista di alto valore, Berti ha dimostrato nella sua importante carriera di essere dotato di grande spessore e competenza, con una rara sensibilità per raccontare al meglio i fatti di cronaca. Un maestro e un esempio per quanti desiderino accostarsi al mestiere di giornalista”.