"Lo stand by sulla realizzazione del polo fieristico nell'atea ex Banci deve essere l'occasione per prendere in esame nuove idee." Lanfranco Nosi, ex candidato alla presidenza della provincia per Sinistra Rossoverde, commenta così l'esito dell'incontro tra il sindaco Cenni e il presidente della regione Martini.
"In campagna elettorale avevamo riproposto una idea lanciata a suo tempo da Municipio Verde, per la realizzazione nell'area in questione di un Centro di cultura sinica, attraverso anche un importante coinvolgimento, sin dalla fase di progettazione, della comunità cinese L'idea rimane tutt'ora valida, e potrebbe costituire il fulcro di un grande "polo culturale" che unisca la città del futuro - multietnica e multiculturale - con la città del passato aprendola al mondo"
"Abbinare infatti al Centro di cultura sinica anche un grande polo museale della civiltà etrusca"- continua Nosi - "anche fisicamente collegato con l'area archeologica di Gonfienti, ed ipotizzando la realizzazione di una sorta di "minicampus" universitario, dotando Prato di una sua istituzione autonoma, potrebbe portare ad un rilancio civico, morale e culturale di tutta la città e dell'intera provincia, e coinvolgere in un grande progetto le migliori risorse."
"Di certo" conclude Nosi "meglio che Prato diventi un luogo di incrocio e scambio culturale, piuttosto che una grande e desolante piattaforma logistica."
Sinistra RossoVerde
"In campagna elettorale avevamo riproposto una idea lanciata a suo tempo da Municipio Verde, per la realizzazione nell'area in questione di un Centro di cultura sinica, attraverso anche un importante coinvolgimento, sin dalla fase di progettazione, della comunità cinese L'idea rimane tutt'ora valida, e potrebbe costituire il fulcro di un grande "polo culturale" che unisca la città del futuro - multietnica e multiculturale - con la città del passato aprendola al mondo"
"Abbinare infatti al Centro di cultura sinica anche un grande polo museale della civiltà etrusca"- continua Nosi - "anche fisicamente collegato con l'area archeologica di Gonfienti, ed ipotizzando la realizzazione di una sorta di "minicampus" universitario, dotando Prato di una sua istituzione autonoma, potrebbe portare ad un rilancio civico, morale e culturale di tutta la città e dell'intera provincia, e coinvolgere in un grande progetto le migliori risorse."
"Di certo" conclude Nosi "meglio che Prato diventi un luogo di incrocio e scambio culturale, piuttosto che una grande e desolante piattaforma logistica."
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