giovedì 18 giugno 2009

Ambiente, Cultura e Sociale nel programma per la Provincia

Ambiente, Cultura e Sociale, sono le basi dell'accordo fra Attucci e Querci per il programma della Provincia, un accordo che pone l'attenzione sulle necessità del territorio (risorse, rifiuti ed energia) e su di una corretta integrazione che non incrini la pace sociale.

L'UDC si è fatta garante, con il pieno accordo della candidata alla Presidenza della Provincia Cristina Attucci, per quelle parti del programma, estremamente sensibili, di carattere ambientale e sociale, necessarie al recupero della fiducia istituzionale.

Recupero dei rifiuti, come bene materiale ed economico, abbandono delle ipotesi dei termovalorizzatori a beneficio di una filiera del riciclo, “Piano Provinciale del Riciclo e del Riuso” sull’esempio di Vedelago; risorse energetiche, un "Piano Energetico Provinciale” per la costituzione di un “comparto pratese della produzione energetica da fonti rinnovabili” (si pensi alle biomasse della vallata, a prevalenza boschiva, e dell’area del monte Albano, a prevalenza viti-vinicola) a diretto servizio delle imprese e per un forte stimolo alla “green economy”.

Come già affermato nel programma di Francesco Querci, l’Integrazione Sociale è entrata nell’era dello sviluppo sostenibile. Sempre di più la società pratese dovrà convivere con forme di crisi socio-economiche che metteranno in discussione il proprio modello sociale consolidato. La risposta migliore arriverà da un sistema aperto in cui i valori – non più messi in discussione, ma presi a riferimento – saranno la solida base dell’integrazione su un modello di accoglienza “inter-culturale” dove le diversità culturali, etniche, religiose non saranno più messe in discussione, ma si confronteranno con i nostri valori, le nostre tradizioni e le nostre regole di riferimento.
Il problema della casa non sarà più affrontabile a lungo termine secondo lo schema classico del “mercato immobiliare” (privato), per i percettori di stipendio, e dell’“edilizia pubblica residenziale” (pubblico), per le classi povere della società (ISEE). Gli stipendi non sono più rapportabili ai valori degli immobili e le risorse delle Pubbliche Amministrazioni non saranno più capaci di ristabilire un giusto equilibrio fra chi possiede e chi non può avere un bene primario quale quello dell'abitazione di proprietà. Ci sarà bisogno di una “terza via” che integri quella ordinaria del mercato e quella straordinaria dell’edilizia pubblica, e questa via si chiama “Social Housing”. L’"abitazione sociale" – così in italiano – ha come riferimento non le classi più povere, ma la classe “media”, ovvero quel variegato mondo di persone legate all’ingresso nel mondo del lavoro (studenti e ricercatori universitari, giovani single o coppie con lavori interinali ed in mobilità), all’uscita dal mondo del lavoro (che non hanno potuto accumulare riserve per il bene casa), alla mobilità lavorativa (terziario avanzato e dei servizi) e alle necessità assistenziali (perdita del lavoro, dell'autosufficienza, solitudine, malattia e anzianità), infine al problema dell’integrazione.
Per queste nuove classi sociali si tratta di rispondere alla necessità fondamentale dell’abitare, più che del "bene casa". Ed in questo la città è il luogo per eccellenza dell’abitare e spesso dell’abitare “temporaneo”.

L'UDC di Franceso Querci si è fatta garante assieme con Cristina Attucci di perseguire una forte e decisa politica dell’integrazione e della pace sociale tramite i seguenti progetti: “Mappatura della criminalità, dell’insicurezza e della fiducia istituzionale”: consapevole delle difficoltà apportate dal mix esplosivo della crisi economica e della forte immigrazione nel nostro territorio, vedo come la più efficace delle risposte dar vita ad un progetto che, coinvolgendo Questura e Prefettura, l’Università e le Fondazioni, le Pubbliche Amministrazioni e la Caritas Diocesana, renda efficaci tutte le risposte delle Istituzioni preposte al territorio partendo dai dati sia della criminalità presente su tutto il territorio pratese, che dell’insicurezza reale e percepita, sia del grado di fiducia istituzionale che i cittadini hanno; promozione e creazione di una “Fondazione Territoriale per l’Housing Sociale” e costituzione di un “Fondo Etico per la riconversione e per la valorizzazione delle aree e del patrimonio immobiliare dismesso nella Provincia”.

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