mercoledì 12 dicembre 2007

Referendum Elettorale e un'altra battaglia di libertà

SABATO 15 E DOMENICA 16
GAZEBO PER LA RACCOLTA DI FIRME PER LA REINTRODUZIONE
DEL VOTO DI PREFERENZA.

In Piazza del Duomo, angolo via Garibaldi dalle ore 10,30 alle ore 19,00 si potrà firmare.
Se qualcuno è disponibile a collaborare ci contatti per l'orario di copertura. (clicca)
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In ambedue le occasioni i gazebo del comitato, esporranno la bandiera nazionale tibetana in segno di solidarietà con quel popolo oppresso da 50 anni dall’occupazione militare cinese ed in omaggio alla presenza in Italia in questi giorni del Dalai Lama, massima autorità religiosa buddista, in forzato esilio da decine d’anni. Richiamare l’attenzione della pubblica opinione pratese sulla situazione drammatica in cui versa la nazione tibetana. La feroce occupazione cui la dittatura comunista cinese sottopone da decine d’anni il paese tetto del mondo rischia, ormai, di disperdere il patrimonio culturale e religioso del popolo tibetano. La Cina ha attuato da anni, infatti, una politica che tende a disperdere l’autoctona etnia in altre regioni cinesi e nel contempo invia in Tibet popolazioni di altre regioni della Cina, contro invece una lotta nonviolenta del popolo tibetano e del Dalai Lama, sua guida spirituale, è diretta, oggi, a richiedere alle autorità cinesi non tanto l’indipendenza quanto uno Statuto di autonomia speciale per il loro Paese alla stregua di quanto è avvenuto in Italia per il nostro Trentino Alto Adige. Chiediamo che le richieste dei tibetani e del Dalai Lama vengano appoggiate dalla libera comunità internazionale e dall’Italia e che anche a livello locale le istituzioni tutte manifestino la loro solidarietà nei confronti delle aspirazioni del popolo tibetano.

Curiosità; Berlusconi ricevette il Dalai Lama quando era Premier e Prodi oggi no, perchè?
[Si ricorda che nella primavera del 1959, dunque più di 40 anni fa, l’ONU, riunito in assemblea plenaria, deliberò una risoluzione non vincolante sul comportamento della Cina in Tibet e chiese al governo cinese di rispettare i diritti fondamentali del popolo tibetano compreso quello all’autodeterminazione. Questa risoluzione, che venne riproposta nel 1961 e 1965, non portò purtroppo nessun concreto beneficio ai tibetani. Una nuova iniziativa basata sulle risoluzioni dell’ONU del 1959, 1961 e 1965 con un appoggio internazionale potrebbe portare ad una risoluzione politica e non violenta della questione tibetana.]
Ricatto economico di Pechino al nostro Governo?
Per molti questa è "corruzione"
La gente lo ama, ma i politici obbediscono a Pechino
[si legga su LA STAMPA; Il Dalai Lama è in Italia, ma il governo non lo riceve]

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