Non siamo i soli che vorrebbero rivedere i termini della legge sull'aborto (se non nei contenuti della 194, almeno nell'ambito di una rilessione etica). In Gran Bretagna non ci sono quegli "odiosi" cattolici che sono contro preservativi e aborto eppure la situazione, come leggi, è abbastanza grave. Le istanze religiose sono assai meno ascoltate che da noi, la secolarizzazione è una realtà nel Regno Unito. Non sarà forse che l'incremento degli aborti ha poco a che fare con i divieti religiosi e molto inceve con la "facilità" (nel senso di mancanza di interrogativi morali ed etici) con cui si parla e si agisce in tema di aborto? Perchè non confrontare la loro legge con la nostra?
Laisa
Dalla Gran Bretagna
"Aborto in Gran Bretagna"
"La legge sull'aborto compie quarant'anni e i suoi oppositori si preparano a una nuova battaglia.
Gli antiabortisti britannici si preparano a chiedere un voto in parlamento per ridurre da 24 a 12 settimane il limite consentito dalla legge per interrompere una gravidanza, scrive Colin Brown sull'Independent.
La legge sull'aborto compie quarant'anni ed è il frutto di una battaglia condotta dall'ex leader liberal David Steel. Nel 1990 fu emendata portando da 28 settimane a 24 il limite attuale. La ministra della sanità, Dawn Primarolo, ha dichiarato che al momento non c'è l'esigenza di rivedere questo tetto.
Intervistato da Lucy Ward del Guardian, Steel ricorda quanto fu dura quella battaglia per garantire alle donne il diritto di interrompere la gravidanza in modo sicuro e non clandestino.
Adesso, continua Ward, "la legge è tornata sotto i riflettori in vista della presentazione in parlamento della Legge sui tessuti umani e l'embriologia. I sostenitori della legge sull'aborto solleciteranno procedure burocratiche più semplici per l'interruzione di gravidanza. In particolare chiederanno di eliminare l'obbligo di avere le firme di due medici sul nulla osta per l'intervento. Gli oppositori invece chiederanno di ridurre il limite di 24 settimane. Steel resta convinto della bontà della legge del 1967. Tuttavia riconosce e condivide le preoccupazioni dovute all'aumento degli aborti, che nel 2006 sono stati più di 200mila, con un aumento del 3,9 per cento rispetto all'anno prima, dovuto anche alle gravidanze precoci tra le adolescenti".
"Spesso gli antiabortisti sbagliano bersaglio", commenta il Times riconoscendo la delicatezza dell'argomento. "Invece dovrebbero promuovere una contraccezione responsabile, un supporto migliore per le donne e un'ammissione sincera del peso che ha l'aborto sulle persone e la società".
Il rifiuto della ministra Primarolo di discutere la questione in parlamento mette in evidenza "la paura dei politici di affrontare il dibattito", secondo il Daily Telegraph, che conclude: "Della caccia il parlamento ha discusso per 700 ore. È assurdo che non ne dedichi neanche una all'aborto".
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