Domanda che si pone legittima e quale naturale conseguenza dalla lettura delle dichiarazioni del Presidente della Provincia Logli.
Dopo avere letto il trafiletto sulla stampa che segnava un buon piazzamento del Presidente pratese nel gradimento cittadino (anche vedi forti arretramenti del centrosinistra a livello regionale), Logli viene colto e scosso da una ventata di ottimismo e si proietta in una Prato nel 2020 ricca di soddisfazioni, dichiarando che già tanto è stato fatto!
Evviva l'ottimismo seppur credo non proprio condiviso dal resto della cittadinanza che secondo i più attenti addossono proprio alla Provincia una sua inutilità a livello istituzionale per costi e per funzioni inadegiuate a livello "metropolitano".
Poi sulla consapevolezza e sull'operato riguardo alla nostra identità lungo sarebbe il discorso così come su tante parole ricche di retorica, ma che nella realtà hanno trovato e trovano poco riscontro.
Dopo avere letto il trafiletto sulla stampa che segnava un buon piazzamento del Presidente pratese nel gradimento cittadino (anche vedi forti arretramenti del centrosinistra a livello regionale), Logli viene colto e scosso da una ventata di ottimismo e si proietta in una Prato nel 2020 ricca di soddisfazioni, dichiarando che già tanto è stato fatto!
Evviva l'ottimismo seppur credo non proprio condiviso dal resto della cittadinanza che secondo i più attenti addossono proprio alla Provincia una sua inutilità a livello istituzionale per costi e per funzioni inadegiuate a livello "metropolitano".
Poi sulla consapevolezza e sull'operato riguardo alla nostra identità lungo sarebbe il discorso così come su tante parole ricche di retorica, ma che nella realtà hanno trovato e trovano poco riscontro.
Si riporta un passaggio delle dichiarazioni di Logli:
"Prato ha le carte in regola per candidarsi come distretto produttivo dell’innovazione e dell’eccellenza anche per il terzo millennio grazie alla forza della propria identità, che non è nostalgia, ma capacità di sviluppo e di rinnovamento. Il confronto sul futuro del nostro territorio, che credo debba tenersi al Museo del Tessuto come luogo simbolo di Prato, dovrà affrontare anzitutto il tema del lavoro e della sua dignità – ha proseguito il presidente - Dignità per chi lavora e per le imprese, che significa rispetto dei diritti e delle regole al tempo stesso, ma anche il tema, che mi sta molto a cuore, della coesione sociale, che non può essere scisso da quello dello sviluppo del territorio anche dal punto di vista ambientale e urbanistico"
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