lunedì 31 agosto 2009

Lanfranco Nosi : orti e gli ortaggi cinesi

E' ciclico - ma visto il tema, direi di stagione - ritrovare sui giornali l'ennesima polemica sugli orti e gli ortaggi cinesi, e l'ennesima valanga di sciocchezze varie.
Come il vicesindaco Borchi che promette interventi immediati (quandi per il momento non si ha alcuna notizia in merito ai controlli effettuati dalla Forestale), o Aurelio Donzella dell'IDV che rivendica con forza di essere stato il primo a denunciare già l'anno scorso le "illegalità" e di essere stato per questo attaccato da un "sedicente gruppo di ambientalisti"... Guarda un po', Municipio Verde!
Tra i "sedicenti" ambientalisti c'era quindi anche il sottoscritto.
Mi vien da dire che all'attività del consigliere Donzella avrebbe fatto molto bene leggere con attenzione tutto il blog, anche quando denunciavamo, nel silenzio totale, lo stato di avanzamento dei lavori della biblioteca Lazzerini, piuttosto che le proposte sul ciclo dei rifiuti, invece che concentrarsi sulle critiche. Critiche che a tutt'oggi sono valide!
Perché continuare a concentrarsi sulle dimensioni degli ortaggi cinesi - quando giusto l'anno scorso lo stesso dottor Ricci dell'ASL invitava a fare commenti più prudenti, visto che particolari irregolarità non erano emerse nei controlli svolti - è l'ennesima concessione a chi sulla comunità cinese vuole scaricare la colpa di ogni male pratese.
Che per vedere ortaggi strani e sovradimensionati basta fare un giretto per il mercato di Ballarò, a Palermo, ed ammirare le lunghe "cucuzze" in bella mostra, o le melanzane mignon. O, ancora, chiedere a qualche curioso viaggiatore che dimensioni hanno i cetrioli in Grecia.
Senza dover tirare in ballo ogm o roba varia.
Ma si sa... L'erba del vicino - in questo caso l'orto - è sempre più verde. E se da una parte si inneggia alla filiera corta e agli orti sociali per i disoccupati, si fa di tutto per stroncare chi questa filiera, ben prima dei pratesi "doc", ha già tirato su.

Lanfranco Nosi

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