giovedì 19 novembre 2009

"patto di Stabilità" UDC favorevole alla moratoria

Non è una sorpresa la posizione che ho assunto ieri in Consiglio Provinciale di sostenere l'Ordine del giorno, presentato da Gestri, che chiede all'UPI (l'unione delle Province) e all'ANCI (l'unione dei Comuni), una moratoria di due anni per il "Patto di Stabilità".
Una sospensione provvisoria, che garantirebbe agli enti locali di potere disporre di risorse economiche presenti nelle loro disponibilità, ma oggi vincolate al Patto che, di fatto, ne impedisce la spesa. Ciò consentirebbe alla provincia come al Comune di liberare risorse importanti a vantaggio della collettività in un momento di grave crisi.
Pagamenti sospesi e investimenti potrebbero essere messi subito in cantiere per dare ossigeno ad un economia del territorio oggi in apnea.
Una politica che l'UDC pratese ha sostenuto in campagna elettorale, riscontrando il favore di molte categorie economiche; una misura ritenuta da molti non solo come opportuna, ma addirittura come inevitabile ed essenziale (c'è chi sosteneva e sostiene la necessità di sforamento anche in difetto della moratoria).
Coerentemente, dunque, al proprio programma e nel rispetto del "bene comune" l'UDC in Provincia ha deciso di appoggiare detta richiesta.
Non si dimentichi che la proposta è diretta all'UPI e all'ANCI, ovvero alle organizzazioni di tutte le Province e Comuni italiani che racchiudono tutte le amministrazioni (di destra, di centro e di sinistra) e saranno queste a dovere mediare con il Governo circa la suddetta moratoria.
Tengo, inoltre, a precisare che il Patto di stabilità è una misura adottata e mantenuta in questi anni sia dai Governi di c-destra che di c-sinistra; non si discute che il Patto di Stabilità sia stata e mantenga una funzione importante di controllo della spesa pubblica; ma in un momento di crisi come il presente una sua sospensione, di cui se ne avvantaggiarenno verosimilmente gli enti più virtuosi, darebbe al nostro territorio la possibilità di "tirare il fiato", usufruendo di nuove e maggiori risorse sia per la Provincia, sia per il Comune.
Ritengo, infine, sottolinerare che trovare accordo su provvedimenti ritenuti utili alla collettività, aggiunga qualcosa ad una politica fatta solo di contrasto ideologico, il quale - ripeto - deve lasciare il passo al dialogo se di mezzo ci sono interessi superiori alle logiche di parte. Un approccio che si chiede alla politica nazionale, ma che non deve lasciarci indifferenti a livello locale, dove in realtà meno pressanti dovrebbere essere le motivazioni "politiche" o "ideologiche".
Va da sè, e concludo, che altra cosa resta l'esame di come verranno eventualmente utilizzate le maggiori risorse e spese, ma principi di buon governo obbliga gli amministratori a fare le scelte e all'opposizione di effettuarne il controllo, anche duro, ma quelli devono essere messi in condizione di governare, a prescidere dai diversi colori politici delle singole amministrazioni.
Francesco Querci
Capogruppo UDC Provincia Prato

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