Riceviamo e pubblichiamo ...
Insieme per Prato: Compensi, finalmente il comune adempie alla legge
«Dopo mesi di continue pressioni da parte di Insieme per Prato – afferma Davide Bacarella –, il comune ha pubblicato i compensi degli amministratori nominati dall’ente nelle società partecipate o controllate dal comune».
La pubblicazione arriva negli stessi giorni in cui il difensore civico regionale Morales, su segnalazione della lista civica, aveva inviato una lettera al comune ed al prefetto chiedendo le motivazioni della mancata inadempienza rispetto alla norma prevista dalla finanziaria 2007.
venerdì 29 giugno 2007
giovedì 28 giugno 2007
C'era una volta "quella" Prato ...
C’era una volta, non molto tempo fa, una cittadina del centro Italia che aveva fatto la sua fortuna con l’arte di lavorare i cenci. Le persone che vi abitavano si conoscevano più o meno tutte per nome, andavano a fare la passeggiata domenicale in centro, passavano dal Duomo, poi attraverso il Corso arrivavano il Piazza del Comune, compravano i biscotti di Mattonella, si fermavano a fare due chiacchiere con l’ortolano, il pollaiolo e il giornalaio e poi tornavano a casa, a riposarsi in attesa di tornare al telaio il lunedì mattina.
Erano gli anni del dopoguerra, del boom economico, e la cittadina del centro Italia si chiamava Prato. Era una cittadina piccola ma molto laboriosa, con i pensieri sempre rivolti al lavoro, al telaio, agli stracci, ai filati e alla lana.
Poi la cittadina è cresciuta, è diventata grande. Molte persone meno fortunate e senza lavoro, provenienti soprattutto dal Meridione, hanno trovato a Prato terreno fertile per la propria attività e la possibilità di costruirsi una famiglia. Prato ha accolto tutti, con generosità e benevolenza: il Buzzi, il Cicognini, Curzio Malaparte e Filippo Mazzei, il Bisenzio e la Vallata, il Castello dell'Imperatore e la Sacra Cintola, il Teatro Metastasio e il Corteggio Storico, sono diventati patrimonio comune di tutti, anche dei nuovi arrivati.
I pratesi hanno iniziato a scoprire anche la periferia, le zone al di fuori delle mura cittadine: sono cresciute frazioni come Galcetello, Figline, Santa Lucia, Castellina, solo per citarne alcune. La città si è a poco a poco estesa, ha iniziato a chiedere più visibilità anche a livello istituzionale, costretta com’era a stare sotto Firenze, in una sudditanza che non si poteva più sopportare. E così è arrivata la Provincia, piccola ma importante, che racchiude tutto il distretto tessile pratese e che si estende dalla Vallata fino ai comuni medicei di Poggio a Caiano e Carmignano.
L’allargarsi della città ha portato sicuramente molti benefici ai suoi abitanti; purtroppo è cresciuto man mano anche il tasso di criminalità. La gente oggi si sente meno sicura di un tempo e l’aumento dei cittadini extracomunitari ha contribuito in questo senso. Prato oggi è una città multirazziale e multiculturale: all’inizio sono arrivati dal Maghreb, dal Nord Africa, dal Senegal; poi abbiamo assistito all’ondata degli albanesi e di coloro che provenivano dall’Est Europeo, spinti dalla voglia di conoscere e di vivere in un sistema diverso da quello comunista, opprimente e liberticida, per assaggiare un pezzetto d'Occidente, così prospero e generoso di benessere per tutti. Infine è arrivata l’ondata cinese che in pochi anni ha trasformato la fisionomia economica, sociale e culturale della città.
Il problema cinese, ormai ampiamente documentato giornalmente dai quotidiani, ha portato Prato ad essere una città che ospita una delle più cospicue comunità orientali. Contrariamente a quanto hanno fatto gli altri immigrati, i cinesi non si sono potuti o voluti integrare nel tessuto sociale della città, creando invece una propria zona di residenza dove vivono e lavorano, che può essere paragonata senza esagerazioni alle ben più famose Chinatown delle città americane dove si sono stabiliti nel secolo scorso.
Agli orientali vengono attribuite colpe per la crisi del tessile a Prato, accusati di praticare una concorrenza sleale nei confronti del distretto, sfruttando lavoratori minorenni e non rispettando le regole di natura sindacale e sanitaria.
Al fenomeno cinese vengono inoltre attribuite colpe di carattere sociale, dovute alla spaccatura tra la “loro città” e il resto del territorio.
Con la crescita della città, il centro storico di Prato ha perso a poco a poco quella funzione di fulcro che aveva prima. Molti negozi, anche di prestigio, si trovano adesso al di fuori delle mura cittadine e per i negozianti del centro la vita si è fatta un po’ più dura, anche perché per chi viene dalla periferia e vuole andare a fare spese incombe il problema del parcheggio, che ormai si trova soltanto a pagamento, e lontano dalle strade principali del centro. Tutto ciò è stato aggravato anche dalla costruzione del centro commerciale de “i Gigli”, uno dei più grandi d’Italia, che offre alle persone la possibilità di passeggiare in un una sorta di “corso” virtuale, ma con tutti i vantaggi dell’aria condizionata d’estate, del riparo di un tetto d’inverno e del conforto di bar e ristoranti per chi si vuole riposare dalle fatiche dello shopping. Anche i vecchi proprietari di cinema del centro hanno subito un duro colpo dopo l’apertura di una multisala proprio accanto a “i Gigli” che offre molti più confort delle vecchie sale.
L’estate è forse il momento in cui la città si vivacizza un po’ di più, grazie anche ad una iniziativa del Comune per tenere aperti i negozi un giorno alla settimana fino a tarda sera, accanto ad un ricco cartellone di concerti e di altre proposte.
Questo fatto dovrebbe far riflettere su come cercare di rivitalizzare il centro storico non solo nel periodo estivo ma anche durante tutto l’anno. La risposta positiva delle persone a questa iniziativa fornisce uno spunto importante: perché in occasione di questi eventi il centro si riempie? Primo fra tutti riemerge il problema dei parcheggi: le persone sono più motivate perché la sera il posteggio non si paga e in secondo luogo emerge il fattore dell’intrattenimento, che si presenta come un servizio aggiuntivo capace di generare un nuovo modo di frequentare il centro storico: lo shopping esperenziale. Camminare per il centro in compagnia, fermasi nelle principali piazze e trovare un concerto musicale o spettacoli come sfilate o altro fornisce ai consumatori emozioni capaci di richiamare l’attenzione sui negozi e favorire il consumo.
Negli ultimi anni infatti sta emergendo sempre più la voglia dei consumatori di inserire all’interno delle vecchie abitudini di acquisto una parte di intrattenimento e di ricerca emozionale. Questi servizi per il momento trovano attuazione soprattutto all’interno della grande distribuzione (ad esempio “i Gigli”) e sono stati i fattori di successo che hanno permesso di modificare i consumi in modo radicale, ma che ancora non vengono recepiti abbastanza dalle altre forme di distribuzione come appunto i centri storici. E allora perché non prendere spunto da questi fattori e cercare di calarli all’interno della realtà pratese in un progetto a largo respiro? Un primo passo potrebbe prevedere la realizzazione di una struttura architettonica capace di mettere al riparo le persone dalla pioggia o dal freddo, capace di creare suggestione nelle persone e quindi portare il centro a competere con i centri commerciali anche in giornate fredde o piovose. Un tale progetto dovrebbe poi essere affiancato da una efficace gestione dei servizi aggiuntivi che compongono l’offerta: intrattenimento per bambini e per adulti, servizi logistici meno costosi e semplificati. Proprio la logistica deve giocare un ruolo fondamentale: infatti perché un cittadino dovrebbe preferire pagare un parcheggio per recarsi in città quando in un centro commerciale può trovare un’ampia zona per posteggiare l’auto in modo gratuito e in più avere anche dei servizi aggiuntivi rispetto al centro pratese? Il denaro speso per il parcheggio potrebbe essere impiegato per poter usufruire di un ulteriore servizio, magari di un sistema di piccole auto elettriche capaci di collegare la zona di parcheggio con il centro. In questo modo anche una persona anziana o invalida potrebbe facilmente raggiungere i negozi di via del Serraglio, di via Mazzoni o di via Garibaldi; inoltre potrebbe essere motivo di attrazione per i bambini.
L’atmosfera assumerebbe tutto un altro aspetto: facilitazione negli spostamenti, zone dedicate all’intrattenimento dei bambini in modo da favorire gli acquisti delle madri, più sicurezza e sorveglianza. Proprio come il centro di una grande città dovrebbe essere.
Un comparto così non avrebbe niente da invidiare ai centri commerciali con i quali i commercianti di Prato si trovano costretti a competere. Purtroppo lasciare il centro al suo corso naturale non è più possibile: i tempi cambiano continuamente, il marketing è riuscito a spostare le preferenze delle persone verso consumi emozionali in cui l’offerta è sempre più arricchita ed in cui i consumatori difficilmente sono disposti a tornare indietro.
La piccola città di un tempo in cui la tradizione si univa al consumo sta cambiando e adesso Prato, come tutte le grandi città, ha bisogno di una svolta per poter adeguare il costume ai cambiamenti, ed evitare che questo si trasformi e si trasferisca altrove.
Purtroppo alla crescita della città non solo non è corrisposta un’ adeguata valorizzazione del centro a livello commerciale, ma anche i luoghi dove divertirsi, dove incontrarsi, dove passare il week-end tendono a diminuire invece che ad aumentare. Prato ad oggi è una città che non offre molti divertimenti e le discoteche che sono nate, non hanno resistito più di un paio d’anni. Molto spesso i giovani il sabato sera devono emigrare verso i locali di Firenze o verso quelli della Versilia, che sicuramente offrono più attrattive rispetto ai soliti pubs cittadini.
E’ vero, molti soldi pubblici sono stati spesi per abbellire la città: negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e alla crescita dei percorsi ciclabili (che hanno dato un po’ di respiro ha chi pratica questo sport), alla creazione del nuovo polo universitario di Piazza Ciardi, alla ristrutturazione di buona parte del centro (penso a Piazza Sant’Agostino). E’ nato il nuovo parcheggio del Serraglio, la viabilità è stata modificata con la costruzione di molte rotonde, è stato creato il Museo del Tessuto e ristrutturate le Mura del Cassero, è in costruzione la nuova stazione ferroviaria di San Paolo.
Come dicevo, molti soldi sono stati spesi, ma è necessario che si intervenga ancora affinché il centro storico non muoia e non si riduca a luogo di bivacco, frequentato solo da extracomunitari, e affinché le persone non abbiano più paura ad avventurarvisi da sole la sera.
La Prato di oggi è ormai una lontana parente di quella di cui parlavo all’inizio e della quale si sente ormai raccontare soltanto dai nonni. Tutto è più moderno, più veloce, più tecnologicamente avanzato. Prato, con i suoi mille problemi e con una crisi dalla quale si spera di uscire presto, è ancora in fondo all’animo la cittadina delle passeggiate in centro la domenica mattina, dei biscotti di Mattonella e del Corteggio Storico. Dobbiamo andare avanti, migliorare la nostra città amalgamando la modernità con le nostre tradizioni migliori, di cui dobbiamo andare orgogliosi. Come diceva Curzio Malaparte: “Io son di Prato, m’accontento d’essere di Prato e se non fossi nato a Prato, vorrei non esser venuto al mondo”. Ma questa è un’altra storia.
da Laura C.
Erano gli anni del dopoguerra, del boom economico, e la cittadina del centro Italia si chiamava Prato. Era una cittadina piccola ma molto laboriosa, con i pensieri sempre rivolti al lavoro, al telaio, agli stracci, ai filati e alla lana.
Poi la cittadina è cresciuta, è diventata grande. Molte persone meno fortunate e senza lavoro, provenienti soprattutto dal Meridione, hanno trovato a Prato terreno fertile per la propria attività e la possibilità di costruirsi una famiglia. Prato ha accolto tutti, con generosità e benevolenza: il Buzzi, il Cicognini, Curzio Malaparte e Filippo Mazzei, il Bisenzio e la Vallata, il Castello dell'Imperatore e la Sacra Cintola, il Teatro Metastasio e il Corteggio Storico, sono diventati patrimonio comune di tutti, anche dei nuovi arrivati.
I pratesi hanno iniziato a scoprire anche la periferia, le zone al di fuori delle mura cittadine: sono cresciute frazioni come Galcetello, Figline, Santa Lucia, Castellina, solo per citarne alcune. La città si è a poco a poco estesa, ha iniziato a chiedere più visibilità anche a livello istituzionale, costretta com’era a stare sotto Firenze, in una sudditanza che non si poteva più sopportare. E così è arrivata la Provincia, piccola ma importante, che racchiude tutto il distretto tessile pratese e che si estende dalla Vallata fino ai comuni medicei di Poggio a Caiano e Carmignano.
L’allargarsi della città ha portato sicuramente molti benefici ai suoi abitanti; purtroppo è cresciuto man mano anche il tasso di criminalità. La gente oggi si sente meno sicura di un tempo e l’aumento dei cittadini extracomunitari ha contribuito in questo senso. Prato oggi è una città multirazziale e multiculturale: all’inizio sono arrivati dal Maghreb, dal Nord Africa, dal Senegal; poi abbiamo assistito all’ondata degli albanesi e di coloro che provenivano dall’Est Europeo, spinti dalla voglia di conoscere e di vivere in un sistema diverso da quello comunista, opprimente e liberticida, per assaggiare un pezzetto d'Occidente, così prospero e generoso di benessere per tutti. Infine è arrivata l’ondata cinese che in pochi anni ha trasformato la fisionomia economica, sociale e culturale della città.
Il problema cinese, ormai ampiamente documentato giornalmente dai quotidiani, ha portato Prato ad essere una città che ospita una delle più cospicue comunità orientali. Contrariamente a quanto hanno fatto gli altri immigrati, i cinesi non si sono potuti o voluti integrare nel tessuto sociale della città, creando invece una propria zona di residenza dove vivono e lavorano, che può essere paragonata senza esagerazioni alle ben più famose Chinatown delle città americane dove si sono stabiliti nel secolo scorso.
Agli orientali vengono attribuite colpe per la crisi del tessile a Prato, accusati di praticare una concorrenza sleale nei confronti del distretto, sfruttando lavoratori minorenni e non rispettando le regole di natura sindacale e sanitaria.
Al fenomeno cinese vengono inoltre attribuite colpe di carattere sociale, dovute alla spaccatura tra la “loro città” e il resto del territorio.
Con la crescita della città, il centro storico di Prato ha perso a poco a poco quella funzione di fulcro che aveva prima. Molti negozi, anche di prestigio, si trovano adesso al di fuori delle mura cittadine e per i negozianti del centro la vita si è fatta un po’ più dura, anche perché per chi viene dalla periferia e vuole andare a fare spese incombe il problema del parcheggio, che ormai si trova soltanto a pagamento, e lontano dalle strade principali del centro. Tutto ciò è stato aggravato anche dalla costruzione del centro commerciale de “i Gigli”, uno dei più grandi d’Italia, che offre alle persone la possibilità di passeggiare in un una sorta di “corso” virtuale, ma con tutti i vantaggi dell’aria condizionata d’estate, del riparo di un tetto d’inverno e del conforto di bar e ristoranti per chi si vuole riposare dalle fatiche dello shopping. Anche i vecchi proprietari di cinema del centro hanno subito un duro colpo dopo l’apertura di una multisala proprio accanto a “i Gigli” che offre molti più confort delle vecchie sale.
L’estate è forse il momento in cui la città si vivacizza un po’ di più, grazie anche ad una iniziativa del Comune per tenere aperti i negozi un giorno alla settimana fino a tarda sera, accanto ad un ricco cartellone di concerti e di altre proposte.
Questo fatto dovrebbe far riflettere su come cercare di rivitalizzare il centro storico non solo nel periodo estivo ma anche durante tutto l’anno. La risposta positiva delle persone a questa iniziativa fornisce uno spunto importante: perché in occasione di questi eventi il centro si riempie? Primo fra tutti riemerge il problema dei parcheggi: le persone sono più motivate perché la sera il posteggio non si paga e in secondo luogo emerge il fattore dell’intrattenimento, che si presenta come un servizio aggiuntivo capace di generare un nuovo modo di frequentare il centro storico: lo shopping esperenziale. Camminare per il centro in compagnia, fermasi nelle principali piazze e trovare un concerto musicale o spettacoli come sfilate o altro fornisce ai consumatori emozioni capaci di richiamare l’attenzione sui negozi e favorire il consumo.
Negli ultimi anni infatti sta emergendo sempre più la voglia dei consumatori di inserire all’interno delle vecchie abitudini di acquisto una parte di intrattenimento e di ricerca emozionale. Questi servizi per il momento trovano attuazione soprattutto all’interno della grande distribuzione (ad esempio “i Gigli”) e sono stati i fattori di successo che hanno permesso di modificare i consumi in modo radicale, ma che ancora non vengono recepiti abbastanza dalle altre forme di distribuzione come appunto i centri storici. E allora perché non prendere spunto da questi fattori e cercare di calarli all’interno della realtà pratese in un progetto a largo respiro? Un primo passo potrebbe prevedere la realizzazione di una struttura architettonica capace di mettere al riparo le persone dalla pioggia o dal freddo, capace di creare suggestione nelle persone e quindi portare il centro a competere con i centri commerciali anche in giornate fredde o piovose. Un tale progetto dovrebbe poi essere affiancato da una efficace gestione dei servizi aggiuntivi che compongono l’offerta: intrattenimento per bambini e per adulti, servizi logistici meno costosi e semplificati. Proprio la logistica deve giocare un ruolo fondamentale: infatti perché un cittadino dovrebbe preferire pagare un parcheggio per recarsi in città quando in un centro commerciale può trovare un’ampia zona per posteggiare l’auto in modo gratuito e in più avere anche dei servizi aggiuntivi rispetto al centro pratese? Il denaro speso per il parcheggio potrebbe essere impiegato per poter usufruire di un ulteriore servizio, magari di un sistema di piccole auto elettriche capaci di collegare la zona di parcheggio con il centro. In questo modo anche una persona anziana o invalida potrebbe facilmente raggiungere i negozi di via del Serraglio, di via Mazzoni o di via Garibaldi; inoltre potrebbe essere motivo di attrazione per i bambini.
L’atmosfera assumerebbe tutto un altro aspetto: facilitazione negli spostamenti, zone dedicate all’intrattenimento dei bambini in modo da favorire gli acquisti delle madri, più sicurezza e sorveglianza. Proprio come il centro di una grande città dovrebbe essere.
Un comparto così non avrebbe niente da invidiare ai centri commerciali con i quali i commercianti di Prato si trovano costretti a competere. Purtroppo lasciare il centro al suo corso naturale non è più possibile: i tempi cambiano continuamente, il marketing è riuscito a spostare le preferenze delle persone verso consumi emozionali in cui l’offerta è sempre più arricchita ed in cui i consumatori difficilmente sono disposti a tornare indietro.
La piccola città di un tempo in cui la tradizione si univa al consumo sta cambiando e adesso Prato, come tutte le grandi città, ha bisogno di una svolta per poter adeguare il costume ai cambiamenti, ed evitare che questo si trasformi e si trasferisca altrove.
Purtroppo alla crescita della città non solo non è corrisposta un’ adeguata valorizzazione del centro a livello commerciale, ma anche i luoghi dove divertirsi, dove incontrarsi, dove passare il week-end tendono a diminuire invece che ad aumentare. Prato ad oggi è una città che non offre molti divertimenti e le discoteche che sono nate, non hanno resistito più di un paio d’anni. Molto spesso i giovani il sabato sera devono emigrare verso i locali di Firenze o verso quelli della Versilia, che sicuramente offrono più attrattive rispetto ai soliti pubs cittadini.
E’ vero, molti soldi pubblici sono stati spesi per abbellire la città: negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e alla crescita dei percorsi ciclabili (che hanno dato un po’ di respiro ha chi pratica questo sport), alla creazione del nuovo polo universitario di Piazza Ciardi, alla ristrutturazione di buona parte del centro (penso a Piazza Sant’Agostino). E’ nato il nuovo parcheggio del Serraglio, la viabilità è stata modificata con la costruzione di molte rotonde, è stato creato il Museo del Tessuto e ristrutturate le Mura del Cassero, è in costruzione la nuova stazione ferroviaria di San Paolo.
Come dicevo, molti soldi sono stati spesi, ma è necessario che si intervenga ancora affinché il centro storico non muoia e non si riduca a luogo di bivacco, frequentato solo da extracomunitari, e affinché le persone non abbiano più paura ad avventurarvisi da sole la sera.
La Prato di oggi è ormai una lontana parente di quella di cui parlavo all’inizio e della quale si sente ormai raccontare soltanto dai nonni. Tutto è più moderno, più veloce, più tecnologicamente avanzato. Prato, con i suoi mille problemi e con una crisi dalla quale si spera di uscire presto, è ancora in fondo all’animo la cittadina delle passeggiate in centro la domenica mattina, dei biscotti di Mattonella e del Corteggio Storico. Dobbiamo andare avanti, migliorare la nostra città amalgamando la modernità con le nostre tradizioni migliori, di cui dobbiamo andare orgogliosi. Come diceva Curzio Malaparte: “Io son di Prato, m’accontento d’essere di Prato e se non fossi nato a Prato, vorrei non esser venuto al mondo”. Ma questa è un’altra storia.
mercoledì 27 giugno 2007
venerdì 22 giugno 2007
Sulla Passerella e sui permessi del nuovo locale
riceviamo e pubblichiamo:
presentata idonea interrogazione al comune & circoscrizione centro.
Ora Basta
ma davvero.
Voglio sapere chi è stato quel politico che ha autorizzato l'apertura dei nuovi locali alla passarella?!?1
Voglio il nome, la firma che è apposta su i documenti (che spero ci siano) e voglio veder le autorizzazioni per aprire i locali, i tempi, le modalità tutto, lo pretendo nella mia qualità di cittadina pratese che si è stufata di farsi prendere dai fondelli da quel bordello di gente che ci governa.
LA NETTEZZA URBANA.....!?????!!!!!!
Voglio sapere quanto pagano!
Lo pretendo.
Io in ufficio ( 100 Mq.) pago 1100 Euro l'anno per buttare via 4 sacchetti di carta alla settimana, che come cogliona matricolata continuo a gettare nel cassonetto della raccolata della carta......
CHE INGENUA!
E le multe....... tutte le macchine parcheggiate così come capita....... e tutti i topi che hanno vissuto fino ad ora alla Passarella dove sono andati a finire?
Dov'è l'USL a controllare?
Cosa pensano i politici che così il centro di Prato riprende vita.......che moriranno le violenze, le rapine e quant'altro????
Scusatemi ma questa cosa mi puzza di marcio, cos'è visto che il progetto
Piazza Mercatale è andato a ramengo hanno dovuto dare il contentino a qualcuno? se non fate finire voi questa cosa sui giornali questa volta lo faccio davvero io..........
BASTA
Saluti
Stefy
presentata idonea interrogazione al comune & circoscrizione centro.
Ora Basta
ma davvero.
Voglio sapere chi è stato quel politico che ha autorizzato l'apertura dei nuovi locali alla passarella?!?1
Voglio il nome, la firma che è apposta su i documenti (che spero ci siano) e voglio veder le autorizzazioni per aprire i locali, i tempi, le modalità tutto, lo pretendo nella mia qualità di cittadina pratese che si è stufata di farsi prendere dai fondelli da quel bordello di gente che ci governa.
LA NETTEZZA URBANA.....!?????!!!!!!
Voglio sapere quanto pagano!
Lo pretendo.
Io in ufficio ( 100 Mq.) pago 1100 Euro l'anno per buttare via 4 sacchetti di carta alla settimana, che come cogliona matricolata continuo a gettare nel cassonetto della raccolata della carta......
CHE INGENUA!
E le multe....... tutte le macchine parcheggiate così come capita....... e tutti i topi che hanno vissuto fino ad ora alla Passarella dove sono andati a finire?
Dov'è l'USL a controllare?
Cosa pensano i politici che così il centro di Prato riprende vita.......che moriranno le violenze, le rapine e quant'altro????
Scusatemi ma questa cosa mi puzza di marcio, cos'è visto che il progetto
Piazza Mercatale è andato a ramengo hanno dovuto dare il contentino a qualcuno? se non fate finire voi questa cosa sui giornali questa volta lo faccio davvero io..........
BASTA
Saluti
Stefy
Il 25 Giugno CONGRESSO U.D.C.-PRATO
Il 25 Giugno prossimo. l'U.D.C., dopo il Congresso Nazionale, apre i Congressi locali.
A Prato si vota per il rinnovo dei segretari Comunali e Provinciali.
In vista poi del prossimo Congresso Regionale in autunno, verranno anche eletti iDelegati Regionali.
A Prato si vota per il rinnovo dei segretari Comunali e Provinciali.
In vista poi del prossimo Congresso Regionale in autunno, verranno anche eletti iDelegati Regionali.
martedì 19 giugno 2007
Scontro In Consiglio: la maggioranza tace
la foto della protesta in Consiglio
Un deprecabile modo di fare politica Il Centro Sinistra sempre più distante dalla realtà e dalla città
Un deprecabile modo di fare politica Il Centro Sinistra sempre più distante dalla realtà e dalla città
Ieri sera in Via dell'Accademia in Consiglio la discussione della mozione presentata dall'opposizone sulla definitiva archiviazione del progetto di piazza Mercatale.
Da una parte gli interventi dei Consiglieri di AN FI e UDC che sottolieavano l'indiscussa responsabilità politica del Sindaco e degli assessori che per mesi hanno sostenuto e speso per un progetto "fallimentare", con un epilogo che avrebbe dovuto comportare quanto meno le dimissioni di chi lo aveva difeso a gran voce..
Dall'altra parte una maggioranza omertosa e silenziosa, che ha preferito in blocco non prendere neppure la parola per giustificare il loro voto contrario, limitandosi ad alzare compattamente il braccio..
Rifondazione Comunista, Berti, si è astenuto nonostante mesi di battaglie contro il parcheggio.
Alcuni Consiglieri della maggioranza contrari al progetto o non c'erano o sono arrivati in ritardo dopo la votazione!
La maggioranza poi, dopo avere rifiutato il confronto, ha presentato un ordine del giorno con il quale si stimolava l'amministrazione ad intervenire su tutto il Centro e su Piazza Mercatale!;
un documento vuoto, definito dall'opposizione quale "artifizio politichese" per non affrontare i veri problemi e per rifiutare e per rimandare le risposte che i cittadini aspettano.
Al Consiglio, e quindi al "teatrino" della maggioranza di centrosinistra, hanno partecipato quali spettatatori molti rappresentanti dei Comitati cittadini che hanno protestato con cartelli contro l'amministrazione, uscendo poi dal Consiglio rumorosamente disapprovando il lavoro consiliare. Le contestazioni proseguivano anche all'estarno con qualche acceso battibecco con qualche Consigliere della maggioranza.
Ieri sera da parte della sinistra cittadina un nuovo esempio di come "non fare politica", con modalità idoenee solamente a fare allontanare i cittadini anncor più dalla politica e dalle istituzioni.
Dall'altra parte una maggioranza omertosa e silenziosa, che ha preferito in blocco non prendere neppure la parola per giustificare il loro voto contrario, limitandosi ad alzare compattamente il braccio..
Rifondazione Comunista, Berti, si è astenuto nonostante mesi di battaglie contro il parcheggio.
Alcuni Consiglieri della maggioranza contrari al progetto o non c'erano o sono arrivati in ritardo dopo la votazione!
La maggioranza poi, dopo avere rifiutato il confronto, ha presentato un ordine del giorno con il quale si stimolava l'amministrazione ad intervenire su tutto il Centro e su Piazza Mercatale!;
un documento vuoto, definito dall'opposizione quale "artifizio politichese" per non affrontare i veri problemi e per rifiutare e per rimandare le risposte che i cittadini aspettano.
Al Consiglio, e quindi al "teatrino" della maggioranza di centrosinistra, hanno partecipato quali spettatatori molti rappresentanti dei Comitati cittadini che hanno protestato con cartelli contro l'amministrazione, uscendo poi dal Consiglio rumorosamente disapprovando il lavoro consiliare. Le contestazioni proseguivano anche all'estarno con qualche acceso battibecco con qualche Consigliere della maggioranza.
Ieri sera da parte della sinistra cittadina un nuovo esempio di come "non fare politica", con modalità idoenee solamente a fare allontanare i cittadini anncor più dalla politica e dalle istituzioni.
lunedì 18 giugno 2007
L'Idea di Piazza Mercatale by Forza Italia
Bilancio Progetti presentati per la piazza
TABELLA COMPARATIVA
1) Situazione Esistente:
Parcheggi in Piazza Mercatale: (n.580 posti auto)
Parcheggi in via A.Martini: (n.300 posti auto)
Totale n.880 posti auto
2) Progetto Proposto dall’Amm.ne Com.le di Prato, con scavo ed eliminazione del giardino:
Parcheggi in Piazza Mercatale: (n.900 p.a. in due piani interrati)
Parcheggi in via A.Martini (eliminato)
Totale n.900 posti auto
Bilancio: + 20 posti auto, Costo Dichiarato 17.000.000 di Euro
3) Progetto Alternativo presentato da Forza Italia:
Parcheggi in Piazza Mercatale: (n.575 p.a.)
Parcheggi in via A.Martini (n.300 p.a.)
Totale n.875 posti auto.
Costi Presunti per la sistemazione di piazza Mercatale come da progetto alternativo, con rifacimento di Viabilità, Fognatura, Illuminazione, Parcheggi, Marciapiedi, Verde con Alberature, Pavimentazioni, circa Euro 4.000.000
Bilancio: Risparmio 13.000.000 di Euro
Comunicato stampa
l'11 febbraio 2005 il consiglio regionale toscano segnò il punto più basso di tutta la politica toscana e della gestione Martini.
Con una larga maggioranza composta da ds, margherita, an, forza italia e con una rifondazione "astenuta"(della serie, sarei contro ma mi adeguo..) fù votato il nuovo statuto regionale che aumentava i consiglieri regionali da 50 a 65 e contemporaneamente veniva tolta la Preferenza, quindi solo la una croce, come gli analfabeti.
Quindi una ondata di costi aggiunti in nome di una maggiore rappresentatività come al solito unicamente di propaganda.
In poche parole una PORCATA bipartizan alla faccia e tasca nostra.
Di recente tra l'altro abbiamo scoperto che un consigliere regionale toscano ha uno stipendio più alto del Presidente Francese sarozy.
Noi di giovani e famigli tra l'altro lavorammo molto insieme al comitato di Paolo Contolesi per raccogliere le firme e bloccare in extremis una colossale truffa ai cittadini.
Ora visto proprio il dilagare dello scandalo dei costi della politica, in regione stanno pensando di tornare a 50 consiglieri, perchè evidentemente un po' si vergognano.E Martini candidamente dopo la porcata vuole diventare economista, che bravo, sarà mica che la sinistra in toscana si regge ormai con i filetti?
Comunque meglio tardi che mai, ma ecco che non tutti sono d'accordo , o almeno non lo danno per scontato.Infatti ad esempio Forza Italia ancora difende il fatidico 11 febbraio 2005 il "porcata day" e dopo due anni dicono che "quel giorno si compì un atto il cui rilievo travalicava le regioni e unica in italia:avevano scritto le regole insieme!!!"
E' per questo che invitiamo tutti a non prendereper oro colato quello che dicono i partiti, perchè quando si parla di far guadagnare di più i partiti e i politici, vedrete che le maggioranze sono larghissime e come se non bastasse dopo due anni addirittura si difende un giorno vergognoso che andrebbe celebrato dalle persone disinnamorate dai partiti ,come il giorno della vergogna partitica!!! O meglio il giorno dell'orgoglio civico ed apartitico!
sandro ciardi
lista civica giovani e famiglia
l'11 febbraio 2005 il consiglio regionale toscano segnò il punto più basso di tutta la politica toscana e della gestione Martini.
Con una larga maggioranza composta da ds, margherita, an, forza italia e con una rifondazione "astenuta"(della serie, sarei contro ma mi adeguo..) fù votato il nuovo statuto regionale che aumentava i consiglieri regionali da 50 a 65 e contemporaneamente veniva tolta la Preferenza, quindi solo la una croce, come gli analfabeti.
Quindi una ondata di costi aggiunti in nome di una maggiore rappresentatività come al solito unicamente di propaganda.
In poche parole una PORCATA bipartizan alla faccia e tasca nostra.
Di recente tra l'altro abbiamo scoperto che un consigliere regionale toscano ha uno stipendio più alto del Presidente Francese sarozy.
Noi di giovani e famigli tra l'altro lavorammo molto insieme al comitato di Paolo Contolesi per raccogliere le firme e bloccare in extremis una colossale truffa ai cittadini.
Ora visto proprio il dilagare dello scandalo dei costi della politica, in regione stanno pensando di tornare a 50 consiglieri, perchè evidentemente un po' si vergognano.E Martini candidamente dopo la porcata vuole diventare economista, che bravo, sarà mica che la sinistra in toscana si regge ormai con i filetti?
Comunque meglio tardi che mai, ma ecco che non tutti sono d'accordo , o almeno non lo danno per scontato.Infatti ad esempio Forza Italia ancora difende il fatidico 11 febbraio 2005 il "porcata day" e dopo due anni dicono che "quel giorno si compì un atto il cui rilievo travalicava le regioni e unica in italia:avevano scritto le regole insieme!!!"
E' per questo che invitiamo tutti a non prendereper oro colato quello che dicono i partiti, perchè quando si parla di far guadagnare di più i partiti e i politici, vedrete che le maggioranze sono larghissime e come se non bastasse dopo due anni addirittura si difende un giorno vergognoso che andrebbe celebrato dalle persone disinnamorate dai partiti ,come il giorno della vergogna partitica!!! O meglio il giorno dell'orgoglio civico ed apartitico!
sandro ciardi
lista civica giovani e famiglia
venerdì 15 giugno 2007
L'Incontro dei Comitati cittadini
Il Coordinamento dei Comitati Cittadini Pratesi,
Incontro a Palazzo Novellucci in Via Cairoli 25 Prato,
il giorno 22 Giugno 2007 alle ore 21.15.
Il tema è particolarmente attuale, ed i Comitati parlano con
- Giulietto Chiesa -
- noto giornalista e euro parlamentare -
di informazione, partecipazione, ruolo dei media in detto contesto.
Incontro a Palazzo Novellucci in Via Cairoli 25 Prato,
il giorno 22 Giugno 2007 alle ore 21.15.
Il tema è particolarmente attuale, ed i Comitati parlano con
- Giulietto Chiesa -
- noto giornalista e euro parlamentare -
di informazione, partecipazione, ruolo dei media in detto contesto.
lunedì 11 giugno 2007
Trasporto Pubblico (per chi non ha la patente)
Ogni mattina intorno alle ore 8.30 devo attraversare Via Valentini (per la precisione di fronte all'Unione Industriale) e recarmi al lavoro, se non mi
schiacciano. Ogni mattina mi chiedo, mentre guardo se qualche anima buona mi permette l'ardita manovra di passare tutto intero dall'altra parte, ma la politica dei parcheggi scambiatori, della serie lascio l'auto vicino Pratilia e prendo la Lam per arrivare nel cuore dellla città, è rimasta forse soltanto mella mente degli ideatori?
Qualche anno fà sembrava la panacea ad ogni problema di mobilità; ma ai fini del traffico, se la Lam viene usata da studenti, anziani, ed extracomunitari con pochi soldi (perchè appena trovano un lavoro si comprano una macchina strausata ma la comprano) andiamo poco lontano e risolviamo ancora meno; certo è importante che le categorie sopra elencate abbiano l'opportunità di muoversi in città, ma sono tutti gli altri possessori di mezzi a 4 ruote che dovrebbero trovare conveniente lasciare l'auto in un vero parcheggio scambiatore (e a Pratilia per ora non lo vedo attrezzato) e usare il mezzo pubblico; necessita un potenziamento vero del servizio pubblico di mobilità come avviene in gran parte delle citta europee delle dimensioni di Prato; un sistema di trasporti cioè che ti faccia pensare " Ma chi me lo fa fare di prendere la macchina?".
Ah, dimenticavo, l'attesa cui sono costretto ogni mattina è intorno al minuto e mezzo, provate anche voi non è poco!!.
Matteo Cocci
schiacciano. Ogni mattina mi chiedo, mentre guardo se qualche anima buona mi permette l'ardita manovra di passare tutto intero dall'altra parte, ma la politica dei parcheggi scambiatori, della serie lascio l'auto vicino Pratilia e prendo la Lam per arrivare nel cuore dellla città, è rimasta forse soltanto mella mente degli ideatori?
Qualche anno fà sembrava la panacea ad ogni problema di mobilità; ma ai fini del traffico, se la Lam viene usata da studenti, anziani, ed extracomunitari con pochi soldi (perchè appena trovano un lavoro si comprano una macchina strausata ma la comprano) andiamo poco lontano e risolviamo ancora meno; certo è importante che le categorie sopra elencate abbiano l'opportunità di muoversi in città, ma sono tutti gli altri possessori di mezzi a 4 ruote che dovrebbero trovare conveniente lasciare l'auto in un vero parcheggio scambiatore (e a Pratilia per ora non lo vedo attrezzato) e usare il mezzo pubblico; necessita un potenziamento vero del servizio pubblico di mobilità come avviene in gran parte delle citta europee delle dimensioni di Prato; un sistema di trasporti cioè che ti faccia pensare " Ma chi me lo fa fare di prendere la macchina?".
Ah, dimenticavo, l'attesa cui sono costretto ogni mattina è intorno al minuto e mezzo, provate anche voi non è poco!!.
Matteo Cocci
martedì 5 giugno 2007
Sui 150.00 per i Trans & C.
La Regione Toscana ha staccato un assegno da 150mila euro per i transessuali ed i transgender senza lavoro da usare come carta prepagata per la formazione professionale dei transessuali, togliendo risorse proprio ai fondi per la disoccupazione. il programma formativo prevede l'erogazione di 2500 euro spalmati in 2 anni, che i trans potranno usare per pagarsi di formazione professionale. In regione è scontro: L'on. Fuscagni di FI accusa la giunta di aver fatto "un'azione di rara doppiezza perche' parte da un problema vero, che è quello delle discriminazioni sessuali, e lo piega a proprio uso e consumo. C'è forse qualcuno di così ingenuo da credere che con 2500 euro spalmati in 2 anni da investire in formazione si puo' garantire a chicchessia, gay, etero o trans, un profilo professionale tale da vincere la discriminazione?" L' ass.re al lavoro difende il provvedimento, "che mira ad estendere le opportunità di occupazione a quante piu' persone possibile e, in particolare a transessuali e transgender che hanno grandi difficoltò a trovare e ritrovare lavoro". Bianconi di AN dice che "Una giunta deve mettere in campo provvedimenti di socialità per tutti i toscani, senza ritagliare ghetti." Bert D'Arragon, presidente Arci gay Toscana, afferma che "il progetto è molto positivo: finalmente si aprono i servizi destinati alla cittadinanza anche alle persone transgender in modo adeguato. Con questo progetto la regione fa un passo avanti nella direzione giusta: togliere dal rischio dell'illegalità persone fragili ed aiutarle ad inserirsi in un contesto sociale e lavorativo regolare e produttivo". Voi Che ne pensate?
p.r.
p.r.
sabato 2 giugno 2007
Altri Storici negozi se ne vanno!
CHIUSURE ECCELLENTI!
"Avremo altre due chiusure eccellenti a breve nel centro storico di Prato, già svuotatosi come noto ormai da tempo a tutti. Chiuderà lo storico negozio di abbigliamento "Dolfi". Ha già iniziato la svendita totale, che durerà sino a Luglio. Quando per molti l'estate sarà sinonimo di vacanza, per il mitico negozio le ferie estive porranno la parola fine all'attività. Anche piazza Duomo vedrà morire il negozio "Abati", bottonificio di prestigio, merceria poi e intimo di gusto e pregio. Ma soprattutto un negozio italiano, a gestione familiare....
Per noi del centro, che tutte le mattine ci incontriamo vicino al macellaio Melani, si scambiano due chiacchiere, si prende un caffe....Assieme ai due negozi, sparsce un'altra parte di quella rete di relazioni che ti fanno sentire meno solo inuna città che non è piu' da tempo a misura d'uomo.
Chi verrà al loro posto? Spero ancora, utopisticamente, non un'altro phone center, un'altro magazzino di paccottaglie ove venditori ambulanti si riforniscono di merce priva di controllo, venduta porta a porta nella più totale illegalita'... Lo spero, ma purtroppo cio' che accadrà è un film già visto molte volte. Del resto siamo in estate, ed anche in tv trasmettono solo repliche....."
Paola
"Avremo altre due chiusure eccellenti a breve nel centro storico di Prato, già svuotatosi come noto ormai da tempo a tutti. Chiuderà lo storico negozio di abbigliamento "Dolfi". Ha già iniziato la svendita totale, che durerà sino a Luglio. Quando per molti l'estate sarà sinonimo di vacanza, per il mitico negozio le ferie estive porranno la parola fine all'attività. Anche piazza Duomo vedrà morire il negozio "Abati", bottonificio di prestigio, merceria poi e intimo di gusto e pregio. Ma soprattutto un negozio italiano, a gestione familiare....
Per noi del centro, che tutte le mattine ci incontriamo vicino al macellaio Melani, si scambiano due chiacchiere, si prende un caffe....Assieme ai due negozi, sparsce un'altra parte di quella rete di relazioni che ti fanno sentire meno solo inuna città che non è piu' da tempo a misura d'uomo.
Chi verrà al loro posto? Spero ancora, utopisticamente, non un'altro phone center, un'altro magazzino di paccottaglie ove venditori ambulanti si riforniscono di merce priva di controllo, venduta porta a porta nella più totale illegalita'... Lo spero, ma purtroppo cio' che accadrà è un film già visto molte volte. Del resto siamo in estate, ed anche in tv trasmettono solo repliche....."
Paola
Iscriviti a:
Post (Atom)