lunedì 7 luglio 2008

Il paese dei campanelli!!!

riceviamo e pubblichiamo:

....a volte sembra che il sindaco abbia vissuto fino ad oggi nel paese dei campanelli.
Un cittadino medio non puo' che trovarsi a profondo disagio nell'apprendere quanto sta avvenendo negli ultimi mesi nella citta'. Crediamo che le forze dell'ordine stiano operando in maniera encomiabile ma che dietro a tutto questo l'ammnistrazione abbia un disegno politico ben poco coerente. Traspare un furbesco ed infelice tentativo di trasferire mediaticamente la responsabilita' dell'immigrazione selvaggia agli imprenditori, tentando di ricorstruirsi una verginita' in vista delle prossime elezioni amministrative del 2009.
Come puo' pensare un'amministrazione comunale di trasformarsi in pochi mesi da un'amministrazione sonnecchiante ad una amministrazione interventista ? Come si puo' pensare di prendere in giro i cittadini tentando di fare in pochi mesi quello che non e' stato fatto in 20 anni ? Da parte nostra guardiamo con attenzione l'operato della giunta, siamo e saremo sempre per la legalita' e la tolleranza 0, e non possiamo che plaudire l'arresto di chi sfrutta mano d'opera clandestina e l'espulsione di centinaia di irregolari, ma vogliamo capire bene che disegno e che regia politica c'e' dietro.
Tutti gli immigrati che hanno ricevuto negli ultimi tempi un foglio di via, se ne andranno ? riusciremo in una regione come la nostra dove ancora oggi manca un cpt a gestire il flusso di espulsioni ? Oppure rischiamo qualcosa di piu' grave, come per esempio che orde di clandestini, stracciando il foglio di via possano riversarsi nel centro storico della nostra citta' delinquendo e rendendolo ancora piu' invivibile ? La politica ha il dovere di intervenire laddove ve ne sia il bisogno ma ha il dovere ancora piu' importante di guardare al futuro, di progettare l'avvenire della citta'.

Al Sindaco, che ha usato toni molti forti nei confronti degli imprenditori dico :
sig. sindaco sono d'accordo con lei riguardo alla legalita', ma accusare la classe imprenditoriale pratese, quella che ha dato impiego a decine di migliaia persone e che ha fatto grande la nostra citta', di strizzare l'occhio alla clandestinita' ed al non rispetto delle regole, questo no, non glielo permetto.
Sono un imprenditore anche io e quando ho sentito alcune sue dichiarazioni del tipo '' il pubblico e' chiamato a farsi carico di tutti i problemi ed il privato cerca di prendersi solo i benefici'' mi sono sentito profondamente offeso.
Sembra che la giunta cerchi di trasferire la responsabilita' del problema ''immigrazione clandestina'' in ogni direzione fuorche' in quella propria. Abbiamo sentito di tutto, addirittura assessori che imputavano le colpe della ns incresciosa situazione attuale alla legge Bossi Fini ed al governo di Roma.
Aspettiamo con ansia che la giunta illustri il proprio piano politico oltre che , giustamente ,interventista e che spieghi a tutta la cittadinanza pratese, non senza prima aver fatto, una volta per tutte, un mea culpa ufficiale, dove sono stati negli ultimi venti anni quando fiumi di immigrati clandestini si radicavano a Prato. Ma soprattutto vorrei che il sindaco giustificasse quanto riportato nel suo programma alle amministrative del 2004, dove in riferimento alla comunita' cinese, si drfiniva questo un problema pressoche' inesistente, anzi, si definiva Prato come una citta' pronta all'integrazione di costoro. Ci risulta che dopo tutti questi interventi, alcuni cinesi se ne stiano andando. Dunque ci permettiamo di chiedere agli aministratori della nostra urbe, perche' non si e' iniziato prima, in maniera seria ed autorevole, un programma di controlli nelle varie aziende che essi gestivano ?
Un' ultima raccomandazione; inviterei la parte di assessori del PD che hanno frequentato o stanno frequentando la festa dell'unita' in questi giorni a dare un' occhiata all'esterno, dove gruppi di senegalesi fanno affari d'oro vendendo ai festosi ''compagni'' intervenuti, borse e pelletteria in genere con marchi contraffatti.
Giorgio Silli Coordinatore comunale Forza Italia PdL

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