Prato, 20 gennaio 2009 - «Tutti noi siamo animati dal desiderio di fare risorgere il nostro Centro Storico e spesso riteniamo di avere la ricetta defiinitiva, "quasi magica". Quanto letto su Via Santa Trinita ne é l'esempio; ma potrei citarne altri interventi che riguardano altre vie, piazze o quartieri, ma la sostanza non cambia. Si riapre alle automobili, anzi anche agli autobus e, come d'incantesimo, Via Santa Trinita risorge e tutto il centro si riqualfica.
Purtroppo non sarà così, come del resto non sarà così per il resto del Centro in assenza di una progettualità complessa e qualificante che oltre ad un piano di riassetto viario e di accesso al centro, adotti misure economiche di sostanza: dagli investimenti, alle agevolazioi fiscali, all'accellerazione delle pratiche per il recupero deli immobili in centro, incentivi di varia natura per residenti e commercianti con in servizi a questi connessi (compresi quelli per la sicurezza). Non cadiamo, dunque, nell'errore dell'approssimazione e della superficialità che é stato elemento che ha caratterizzato l'amministrazione di sinistra.
Oltre le enunciazione teoriche, ha fatto seguito solo un'azione dettata dall'emergenza quale sintomo inequivocabile di continuo ritardo di manovra d'intervento e valutazione dei fenomeni. Dall'ultimo progetto dell'assessore Carlesi, risultato anacronistico per non tenere di conto dei cambianti in atto in città, si é passati ad un'inerzia totale del suo sostituto. Quello che in cinque anni é stato rimproverato all'amministrazione di sinistra é stato proprio la mancanza di progettualità e di coraggio.
Dopo l'anacronistico progetto dell'allora assessore Carlesi é seguito solamente il progetto di Piazza Mercatale (dettato più dalla disperazione che dalla convinzione) con un epilogo a noi tutti sin troppo noto. Oggi esiste un divieto che si concretizza nel non sbagliare; il nostro centro non si può permettere esperimenti dettati dalle emozioni, dall'emergenza o anche dalla passione.
Chi ha voglia di fare ha l'occasione elettorale da sfruttare direttamente o indirettamente per indirizzare verso le scelte migliori e verso gli uomini capaci di attuarle, con l'avvertimento però di evitare di riporre fiducia in coloro che oggi ritengono di sapere cosa fare quando sino a ieri hanno gestito la città, direttamente o indirettamente, condizionando fortemento il destino del nostro centro storico, purtroppo nella direzione sbagliata! Francesco Querci, segretario comunale Udc».
Purtroppo non sarà così, come del resto non sarà così per il resto del Centro in assenza di una progettualità complessa e qualificante che oltre ad un piano di riassetto viario e di accesso al centro, adotti misure economiche di sostanza: dagli investimenti, alle agevolazioi fiscali, all'accellerazione delle pratiche per il recupero deli immobili in centro, incentivi di varia natura per residenti e commercianti con in servizi a questi connessi (compresi quelli per la sicurezza). Non cadiamo, dunque, nell'errore dell'approssimazione e della superficialità che é stato elemento che ha caratterizzato l'amministrazione di sinistra.
Oltre le enunciazione teoriche, ha fatto seguito solo un'azione dettata dall'emergenza quale sintomo inequivocabile di continuo ritardo di manovra d'intervento e valutazione dei fenomeni. Dall'ultimo progetto dell'assessore Carlesi, risultato anacronistico per non tenere di conto dei cambianti in atto in città, si é passati ad un'inerzia totale del suo sostituto. Quello che in cinque anni é stato rimproverato all'amministrazione di sinistra é stato proprio la mancanza di progettualità e di coraggio.
Dopo l'anacronistico progetto dell'allora assessore Carlesi é seguito solamente il progetto di Piazza Mercatale (dettato più dalla disperazione che dalla convinzione) con un epilogo a noi tutti sin troppo noto. Oggi esiste un divieto che si concretizza nel non sbagliare; il nostro centro non si può permettere esperimenti dettati dalle emozioni, dall'emergenza o anche dalla passione.
Chi ha voglia di fare ha l'occasione elettorale da sfruttare direttamente o indirettamente per indirizzare verso le scelte migliori e verso gli uomini capaci di attuarle, con l'avvertimento però di evitare di riporre fiducia in coloro che oggi ritengono di sapere cosa fare quando sino a ieri hanno gestito la città, direttamente o indirettamente, condizionando fortemento il destino del nostro centro storico, purtroppo nella direzione sbagliata! Francesco Querci, segretario comunale Udc».
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