martedì 21 luglio 2009

regolazione dei mezzi a motore nel centro storico di Prato

Riceviamo e pubblichiamo
di Riccardo Bonaiuti

L'espressione “interessi di bottega”, usata per definire i particolari ed egoistici fini di un gruppo o di singoli individui, si spiega facilmente allorquando sono proprio le botteghe ad esprimere convenienze settoriali a discapito di quelle collettive.

E' il caso di coloro che, convinti di vivere con consapevolezza nel mondo del commercio e degli affari, riportano all'attenzione della città il tema della mobilità nel centro storico, chiedendo all'amministrazione la riduzione della Ztl.
Approfittare del cambio della guardia nel palazzo comunale per riportare la città indietro nel tempo, fingendo di non conoscere i motivi e le ragioni che inducono a proteggere i centri storici e i suoi abitanti dal traffico veicolare privato, è “interesse di bottega” perchè valuta come più importanti i supposti maggiori guadagni delle categorie economiche della salute e del benessere delle persone.
A Prato come altrove, le auto sono la principale e la più preoccupante fonte di inquinamento dell'aria e la più ingombrante massa di occupazione del suolo e degli spazi. Per le macchine spendiamo cifre incredibili che pesano sul bilancio privato e pubblico e i cosiddetti “lavori pubblici” sono quasi sempre “lavori stradali”, finalizzati a rendere il traffico più fluido e la sosta più facile ma sempre destinate a marginalizzare pedoni e ciclisti e a privare le persone di luoghi di incontro e di socializzazione. Potremmo senza dubbio dire che in città le auto valgono molto di più dei corpi umani e delle loro esigenze biologiche.
Detto questo bisogna però riconoscere che un'efficiente e seria limitazione o esclusione dei mezzi a motore dalle vie del centro, può e deve essere ristudiata (anzi studiata) e che la nuova amministrazione deve mettersi subito al lavoro per riorientare il lavoro dei vigili urbani e dei cosiddetti vigilini e riportare anche in questo settore un minimo di giustizia e di legalità. A questo proposito sarebbe anche il caso di introdurre i varchi elettronici come più volte promesso ai residenti e sistematicamente non attuato per l'opposizione dei negozianti e smetterla di vessare i residenti con permessi e tasse mai reinvestite a loro favore.
Per le attività commerciali e la loro rivitalizzazione, ci sono numerosi provvedimenti da prendere, a partire dall'introduzione di piccoli mezzi pubblici elettrici, del cosiddetto car-sharing e di altre forme di mobilità alternativa anche per il trasporto delle merci. Si dovrà senz'altro aprire un tavolo con le associazioni per la promozione della bicicletta con una vera campagna culturale.
Credo che l'assessore Caverni debba sin da ora dar prova di voler agire nell'interesse collettivo e non agli ordini di lobby economiche che spingono indietro la città in un passato che non può tornare.
A meno che la giunta non abbia già contrattato, in fase di campagna elettorale, di affidare il centro storico a chi crede anche in buona fede ma certo ingenuamente, che i problemi della piccola distribuzione e delle botteghe, siano causati dalle zone a traffico limitato o regolato.

Riccardo Buonaiuti

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