riceviamo e pubblichiamo
Una proposta al nuovo Sindaco di Prato, Roberto Cenni.
Una Zona Franca per Prato e la grande questione dei diritti (Dumping Sociale ed economico).
Signor Sindaco, mi rivolgo a Lei adesso che entra nel pieno delle sue funzioni.
La crisi socio-economica la vedrà impegnato per ricercare uno sbocco politico alla mancanza di prospettive per questa nostra città.
Mai come adesso è necessaria la scelta del fronte per cui parteggiare, se si vuole stare dalla parte dei più deboli e sostenere le ragioni della difesa del benessere generale.
Ho la presunzione di interpretare lo stato d'animo dei cittadini di tutto il territorio pratese, e mi assumo la responsabilità di avanzare una proposta che potrà scandalizzare qualcuno.
D'altra parte, spetta alla politica fare proposte e avanzarle nelle sedi istituzionali di competenza.
Dobbiamo mettere in campo le vere ragioni della politica.
A rischio di passare per ingenuo, Le domando: come staremmo se legassimo le sorti della nostra città a quelle delle altre città d'Italia e d'Europa? Come staremmo se ciascuno fosse messo in condizione di raggiungere un grado di sviluppo tale da garantire progresso, benessere ed un sistema di welfare tale da dare dignità a tutti?
Prevale invece una logica che nega tutto ciò, che non regola ma lascia libero campo al gioco delle
forze.
Prato ha conosciuto un periodo di straordinaria vitalità imprenditoriale, ma da quando l'industria tessile ha preso ad accusare fortemente la concorrenza globale, il clima sociale è mutato in peggio, con un arroccamento su posizioni difensive di irrigidimento. La questione è complessa, tuttavia, dobbiamo fare di tutto per far ripartire gli investimenti e rimettere la persona al centro del lavoro.
Negli anni Prato ha dato tanto all'Italia, nel momento di crisi profonda è giusto adesso che la Regione e il Governo le vengano incontro, in un periodo di squilibri qual è quello che viviamo. Con la esasperazione del gioco competitivo, assistiamo ad una grande minaccia per il sistema dei diritti dei lavoratori e degli imprenditori che ogni giorno rischiano in proprio con impegno e dedizione per risollevare le sorti della città.
Per rilanciare Prato, io mi sento di fare questa proposta:
Prendiamo a cuore la gravità della situazione, perché i lavoratori non abbiano a rimanere con le mani in mano.
E' lì che si gioca la vera partita per il rilancio di Prato.
C’è bisogno di forze nuove per difendere, sostenere e rilanciare Prato. È tempo della politica che guarda in grande e riconosce le ragioni dell’altro.
Non ho dubbi che Lei lavorerà per la città, per parte mia avrà una opposizione rigorosa e ferma, ma giusta, perché prevalgano sempre le ragioni del dialogo e del confronto costruttivo per il bene di Prato.
Prato, mercoledì 8 luglio 2009
Nicola Oliva
Consigliere comunale del Pd
Una proposta al nuovo Sindaco di Prato, Roberto Cenni.
Una Zona Franca per Prato e la grande questione dei diritti (Dumping Sociale ed economico).
Signor Sindaco, mi rivolgo a Lei adesso che entra nel pieno delle sue funzioni.
La crisi socio-economica la vedrà impegnato per ricercare uno sbocco politico alla mancanza di prospettive per questa nostra città.
Mai come adesso è necessaria la scelta del fronte per cui parteggiare, se si vuole stare dalla parte dei più deboli e sostenere le ragioni della difesa del benessere generale.
Ho la presunzione di interpretare lo stato d'animo dei cittadini di tutto il territorio pratese, e mi assumo la responsabilità di avanzare una proposta che potrà scandalizzare qualcuno.
D'altra parte, spetta alla politica fare proposte e avanzarle nelle sedi istituzionali di competenza.
Dobbiamo mettere in campo le vere ragioni della politica.
A rischio di passare per ingenuo, Le domando: come staremmo se legassimo le sorti della nostra città a quelle delle altre città d'Italia e d'Europa? Come staremmo se ciascuno fosse messo in condizione di raggiungere un grado di sviluppo tale da garantire progresso, benessere ed un sistema di welfare tale da dare dignità a tutti?
Prevale invece una logica che nega tutto ciò, che non regola ma lascia libero campo al gioco delle
forze.
Prato ha conosciuto un periodo di straordinaria vitalità imprenditoriale, ma da quando l'industria tessile ha preso ad accusare fortemente la concorrenza globale, il clima sociale è mutato in peggio, con un arroccamento su posizioni difensive di irrigidimento. La questione è complessa, tuttavia, dobbiamo fare di tutto per far ripartire gli investimenti e rimettere la persona al centro del lavoro.
Negli anni Prato ha dato tanto all'Italia, nel momento di crisi profonda è giusto adesso che la Regione e il Governo le vengano incontro, in un periodo di squilibri qual è quello che viviamo. Con la esasperazione del gioco competitivo, assistiamo ad una grande minaccia per il sistema dei diritti dei lavoratori e degli imprenditori che ogni giorno rischiano in proprio con impegno e dedizione per risollevare le sorti della città.
Per rilanciare Prato, io mi sento di fare questa proposta:
Chieda alla Regione ed al Governo la concessione di una Zona Franca per mettere Prato alla pari con i grandi paesi come la Cina, e, al contempo, mettiamo al centro la Questione del Dumping Sociale ed Economico in tutte le sedi politiche ed istituzionali.
Le due questioni non sono affatto in contraddizione.
Propongo di lavorare ad una strategia dei due tempi: chiediamo il riconoscimento alla Regione ed al Governo di una situazione di straordinarietà tale da decretare la concessione di agevolazioni fiscali per le imprese che vanno ad insediarsi a Prato a scopi produttivi, per il rilancio tecnologico e infrastrutturale della città e per l'attrazione di capitali nel nostro territorio. Il provvedimento dovrà essere ben studiato e calibrato onde evitare il rischio che si vengano a incentivare produzioni a basso costo/valore.
Le due questioni non sono affatto in contraddizione.
Propongo di lavorare ad una strategia dei due tempi: chiediamo il riconoscimento alla Regione ed al Governo di una situazione di straordinarietà tale da decretare la concessione di agevolazioni fiscali per le imprese che vanno ad insediarsi a Prato a scopi produttivi, per il rilancio tecnologico e infrastrutturale della città e per l'attrazione di capitali nel nostro territorio. Il provvedimento dovrà essere ben studiato e calibrato onde evitare il rischio che si vengano a incentivare produzioni a basso costo/valore.
Altrimenti, delle due una, o scegliamo di non far niente e accettiamo poco a poco che lo status dei nostri cittadini degradi al livello dei Paesi del Terzo Mondo o mettiamo sul tavolo il grande tema del Dumping economico e sociale. Penso che di questo se ne possa parlare anche al Tavolo di Distretto che a breve si riunirà.
Questo è un appello a uscire dalle logiche della contrapposizione politica per il bene della città. Prendiamo a cuore la gravità della situazione, perché i lavoratori non abbiano a rimanere con le mani in mano.
E' lì che si gioca la vera partita per il rilancio di Prato.
C’è bisogno di forze nuove per difendere, sostenere e rilanciare Prato. È tempo della politica che guarda in grande e riconosce le ragioni dell’altro.
Non ho dubbi che Lei lavorerà per la città, per parte mia avrà una opposizione rigorosa e ferma, ma giusta, perché prevalgano sempre le ragioni del dialogo e del confronto costruttivo per il bene di Prato.
Prato, mercoledì 8 luglio 2009
Nicola Oliva
Consigliere comunale del Pd
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