riceviamo e pubblichiamo
A Tutti Gli Utenti Publiacqua
A Tutti Gli Utenti Publiacqua
Mentre da più parti ci si lamenta del carovita, tra gas, luce, pane e altro, in pochi si sono accorti che dallo scorso 11 luglio, le tariffe di Publiacqua, azienda municipalizzata che fornisce le nostre case di acqua potabile, ha provveduto, ovviamente in base ad un delibera della preposta autorità di controllo, ad innalzare significativamente il costo dell’acqua.
Senza entrare nei meandri tariffari di Publiacqua, che si snoda tra i diversi tipi di uso, quote fisse e fasce di consumo, possiamo prendere un esempio tipo per dare l’esatta dimensione degli aumenti. Nello specifico, supponiamo di essere una famiglia con un consumo annuo di 180 metri cubi. Un consumo nella media.
Con lo stesso consumo, nel 2006 la spesa sarebbe stata di 251,80 €, quest’anno invece, sarà di 274,60 €, un aumento di oltre il 9%, cioè quasi 5 volte il tasso di inflazione per quest’anno. Per scrupolo, ho voluto controllare se per caso questo aumento non fosse giustificato dal fatto che negli anni precedenti le tariffe erano rimaste ferme; macchè.
L’aumento del 2006, sempre tenendo conto del caso tipico in questione, è stato di quasi il 15%. Mentre nel 2005, quasi il 9%. Insomma, per farla breve, in appena tre anni Publiacqua ha aumentato le tariffe di ben il 35%, senza alcuna giustificazione plausibile.
Se tale aumento, che qualcuno potrebbe chiamare furto, fosse orientato ad un miglioramento del servizio, allora se ne potrebbe anche discutere; ma credo che siamo in molti a poter testimoniare un costante peggioramento nella qualità dei servizi di Publiacqua, sia sotto il profilo dell’erogazione dell’acqua, sia gli aspetti tecnici e commerciali.
Mettere in fila tutte le lamentele, i disservizi, le notizie di cittadini infuriati che arrivano dalla Montagna Pistoiese al Chianti è forse troppo, ma chiedersi da chi e come viene gestita questa azienda pubblica, e se i suoi dirigenti sono all’altezza del compito affidato loro, credo sia più che legittimo.
Allora la domanda è: dove vanno a finire tutti questi soldi? Non sarebbe il caso che qualcuno cominciasse a rendere conto di questo fiume di denaro che scorre per vie che non conosciamo e che magari si sta perdendo in qualche perdita delle tubazioni troppo vecchie e logore?
Fabio Cintolesi
Senza entrare nei meandri tariffari di Publiacqua, che si snoda tra i diversi tipi di uso, quote fisse e fasce di consumo, possiamo prendere un esempio tipo per dare l’esatta dimensione degli aumenti. Nello specifico, supponiamo di essere una famiglia con un consumo annuo di 180 metri cubi. Un consumo nella media.
Con lo stesso consumo, nel 2006 la spesa sarebbe stata di 251,80 €, quest’anno invece, sarà di 274,60 €, un aumento di oltre il 9%, cioè quasi 5 volte il tasso di inflazione per quest’anno. Per scrupolo, ho voluto controllare se per caso questo aumento non fosse giustificato dal fatto che negli anni precedenti le tariffe erano rimaste ferme; macchè.
L’aumento del 2006, sempre tenendo conto del caso tipico in questione, è stato di quasi il 15%. Mentre nel 2005, quasi il 9%. Insomma, per farla breve, in appena tre anni Publiacqua ha aumentato le tariffe di ben il 35%, senza alcuna giustificazione plausibile.
Se tale aumento, che qualcuno potrebbe chiamare furto, fosse orientato ad un miglioramento del servizio, allora se ne potrebbe anche discutere; ma credo che siamo in molti a poter testimoniare un costante peggioramento nella qualità dei servizi di Publiacqua, sia sotto il profilo dell’erogazione dell’acqua, sia gli aspetti tecnici e commerciali.
Mettere in fila tutte le lamentele, i disservizi, le notizie di cittadini infuriati che arrivano dalla Montagna Pistoiese al Chianti è forse troppo, ma chiedersi da chi e come viene gestita questa azienda pubblica, e se i suoi dirigenti sono all’altezza del compito affidato loro, credo sia più che legittimo.
Allora la domanda è: dove vanno a finire tutti questi soldi? Non sarebbe il caso che qualcuno cominciasse a rendere conto di questo fiume di denaro che scorre per vie che non conosciamo e che magari si sta perdendo in qualche perdita delle tubazioni troppo vecchie e logore?
Fabio Cintolesi
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