"Avete mai letto un buon giallo?
(si parla di intercettazioni: articolo pubblicato anche sul Foglio di Ferrara)
Si può fare a meno di tutto, a meno che non sia strettamente necessario. Il primo problema è volerlo, perchè i Vip messi alla berlina che balbettano scuse ai giornalisti per mezze frasi dette o non dette, palesemente in difficoltà, sono una grande, succosa goduria.
Il problema vero è rendersi conto, ma se lo stesso trattamento toccasse a noi? Se una nostra mezza frase (dietro alla quale stanno sempre o quasi situazioni che l'intercettazione mai e poi mai può descrivere) venisse fuori dal telefono e ci insozzasse per bene?
E non pensate di essere esenti da intoppo, chiunque può sbagliare, chiunque può essere beccato, chiunque può essere frainteso (le intercettazioni sono fatte di parole...). Comunque già di partenza, anche senza intercettazioni, non è che siamo messi tanto bene, perchè abbiamo varchi elettronici con riprese fisse in ogni centro cittadino, autovelox vari e solo con questo arsenale sfido chiunque anche soltanto a pensare di farsi un'amante! Tralasciamo poi il cellulare, il conto in banca monitorato by Bersani, e via, e via, e via...
Se volessi delinquere, non saprei da che parte rifarmi.
Ma poi, altro problema, le intercettazioni sono essenziali per tutte le indagini? Davvero senza di esse non arrivano a nulla? Chiedo scusa se voglio rompere la serietà dell'argomento "indagini" e "reati" con una riflessione un po' burlesca, ma avete mai letto un buon giallo? Io in questi giorni mi sto divertendo con Fred Vargas, intuizione, intelligenza, linee sottili di indagine, sottili, sottili, ma non telefoniche... D'accordo, il romanzo è ben altra cosa, ma vogliamo ricominciare a immaginare invece di spiare (e questo vale per tutti, intercettatori e non)?
Magari utilizzare le famigerate celluline grigie..."
Lisa Taiti, Prato
(si parla di intercettazioni: articolo pubblicato anche sul Foglio di Ferrara)
Si può fare a meno di tutto, a meno che non sia strettamente necessario. Il primo problema è volerlo, perchè i Vip messi alla berlina che balbettano scuse ai giornalisti per mezze frasi dette o non dette, palesemente in difficoltà, sono una grande, succosa goduria.
Il problema vero è rendersi conto, ma se lo stesso trattamento toccasse a noi? Se una nostra mezza frase (dietro alla quale stanno sempre o quasi situazioni che l'intercettazione mai e poi mai può descrivere) venisse fuori dal telefono e ci insozzasse per bene?
E non pensate di essere esenti da intoppo, chiunque può sbagliare, chiunque può essere beccato, chiunque può essere frainteso (le intercettazioni sono fatte di parole...). Comunque già di partenza, anche senza intercettazioni, non è che siamo messi tanto bene, perchè abbiamo varchi elettronici con riprese fisse in ogni centro cittadino, autovelox vari e solo con questo arsenale sfido chiunque anche soltanto a pensare di farsi un'amante! Tralasciamo poi il cellulare, il conto in banca monitorato by Bersani, e via, e via, e via...
Se volessi delinquere, non saprei da che parte rifarmi.
Ma poi, altro problema, le intercettazioni sono essenziali per tutte le indagini? Davvero senza di esse non arrivano a nulla? Chiedo scusa se voglio rompere la serietà dell'argomento "indagini" e "reati" con una riflessione un po' burlesca, ma avete mai letto un buon giallo? Io in questi giorni mi sto divertendo con Fred Vargas, intuizione, intelligenza, linee sottili di indagine, sottili, sottili, ma non telefoniche... D'accordo, il romanzo è ben altra cosa, ma vogliamo ricominciare a immaginare invece di spiare (e questo vale per tutti, intercettatori e non)?
Magari utilizzare le famigerate celluline grigie..."
Lisa Taiti, Prato
Nessun commento:
Posta un commento