"La questione che sta invadendo i giornali in questi giorni, riguardante i fatti accaduti all’Università La Sapienza di Roma, ci rende oltremodo amareggiati.
Amareggiati perché ancora una volta si altera il concetto di Università e di studente universitario.
Ebbene sì, ancora una volta, ancora una volta, dopo i fatti accaduti all’inizio dell’Anno Accademico, con la storia dei concorsi truccati e qualche mese fa con la protesta contro l’intervento del Papa all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università La Sapienza di Roma.
I fatti che sono successi in questi giorni devono renderci consapevoli che l’Università è tutt’altro: è un luogo di ricerca per i docenti, di studio per gli studenti, di educazione per tutti. L’Università non deve essere secondo noi un’agglomerazione di vecchie ideologie che si incarnano in qualche studente fuori corso amareggiato dalla propria vita (che peraltro va in giro con delle mazze chiodate in macchina…mah!), che ritiene di sentirsi in dovere di cercare di distruggere in qualche modo l’ideologia avversaria, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi costo. L’Università non deve farsi carico di quattro sconclusionati che portano avanti gli strascichi di ormai vecchie, anzi osiamo dire, morte e sepolte ideologie sessantottine, per apparire poi davanti agli occhi di tutti, come un luogo in cui è solo la politica a fare da padrona. Ci siamo stancati di queste vicende, gli studenti si sono stancati di farsi affiggere un’etichetta che non lì rappresenta. Per noi che stiamo in Università dovrebbero essere di altro ordine le battaglie da affrontare: piuttosto che guerre inutili, feriti, Presidi rinchiusi e sequestrati nelle proprie stanze (come se fossero loro la causa del male delle ideologie estremiste), piuttosto informiamoci e giudichiamo le cause, le novità e le modifiche apportate da quest’ultimo nuovissimo ordinamento, che abolisce sì la proliferazione di corsi di laurea “fotocopia”, ma d’altro canto mette in evidenza come chi lavora per riforme di questo genere, è totalmente lontano e ignaro dal mondo accademico. Pertanto giungiamo alle conclusioni affermando con certezza che sarebbe più utile capire i vantaggi e gli svantaggi di quest’ultima riforma portata sul banco del Governo, anzichè parlare ancora di ieri e contribuire agli strascichi di queste vecchie teorie politiche. Noi vogliamo vivere l’Università oggi, per educarci al domani. Non importa essere ideologici in Università, basterebbe, anzi si dovrebbe essere critici, in qualsiasi ambito, per portare la nostra conoscenza, la nostra coscienza e la nostra educazione, a compiere un passo in più nel nostro cammino di studenti."
Antonio Longo (Mov. Giov. UDC)
Amareggiati perché ancora una volta si altera il concetto di Università e di studente universitario.
Ebbene sì, ancora una volta, ancora una volta, dopo i fatti accaduti all’inizio dell’Anno Accademico, con la storia dei concorsi truccati e qualche mese fa con la protesta contro l’intervento del Papa all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università La Sapienza di Roma.
I fatti che sono successi in questi giorni devono renderci consapevoli che l’Università è tutt’altro: è un luogo di ricerca per i docenti, di studio per gli studenti, di educazione per tutti. L’Università non deve essere secondo noi un’agglomerazione di vecchie ideologie che si incarnano in qualche studente fuori corso amareggiato dalla propria vita (che peraltro va in giro con delle mazze chiodate in macchina…mah!), che ritiene di sentirsi in dovere di cercare di distruggere in qualche modo l’ideologia avversaria, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi costo. L’Università non deve farsi carico di quattro sconclusionati che portano avanti gli strascichi di ormai vecchie, anzi osiamo dire, morte e sepolte ideologie sessantottine, per apparire poi davanti agli occhi di tutti, come un luogo in cui è solo la politica a fare da padrona. Ci siamo stancati di queste vicende, gli studenti si sono stancati di farsi affiggere un’etichetta che non lì rappresenta. Per noi che stiamo in Università dovrebbero essere di altro ordine le battaglie da affrontare: piuttosto che guerre inutili, feriti, Presidi rinchiusi e sequestrati nelle proprie stanze (come se fossero loro la causa del male delle ideologie estremiste), piuttosto informiamoci e giudichiamo le cause, le novità e le modifiche apportate da quest’ultimo nuovissimo ordinamento, che abolisce sì la proliferazione di corsi di laurea “fotocopia”, ma d’altro canto mette in evidenza come chi lavora per riforme di questo genere, è totalmente lontano e ignaro dal mondo accademico. Pertanto giungiamo alle conclusioni affermando con certezza che sarebbe più utile capire i vantaggi e gli svantaggi di quest’ultima riforma portata sul banco del Governo, anzichè parlare ancora di ieri e contribuire agli strascichi di queste vecchie teorie politiche. Noi vogliamo vivere l’Università oggi, per educarci al domani. Non importa essere ideologici in Università, basterebbe, anzi si dovrebbe essere critici, in qualsiasi ambito, per portare la nostra conoscenza, la nostra coscienza e la nostra educazione, a compiere un passo in più nel nostro cammino di studenti."
Antonio Longo (Mov. Giov. UDC)
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