domenica 1 giugno 2008

Assistenza sociale

riceviamo e pubblichiamo:

"Chi ha detto che Prato e' sull'orlo del baratro solo a causa dell'immigrazione selvaggia e della mancanza di sicurezza ? Chi ha detto che Prato e' in ginocchio solamente da un punto di vista economico produttivo ?
spesso, troppo spesso episodi di violenza, o di cronaca nera, tendono a nascondere una realta' che e' una vera piaga nella ns citta', forse la piaga piu' difficilmente guaribile. Ancora una realta' che funziona in maniera macchinosa, poco fluida, come un motore che batte in testa. Vero e' che l'impegno e' tanto da parte degli assistenti sociali e da parte del mondo cattolico, ma anche qui , duole dirlo, le amministrazioni della citta' degli ultimi 20 anni hanno le loro chiare responsabilita' in materia.
Un mondo come quello dei piu' deboli, di coloro che necessitano assistenza sociale, assistenza sanitaria, sostegno, appoggio psicologico, aiuto economico, spccorso, ausilio, e' in mano a degli operatori che spesso, troppo spesso hanno contratti a termine. Contratti che non gli consentono di sognare un futuro migliore nel settore pubblico, un futuro costruito anche con il loro contributo, con il loro apporto.
La concessione di servizi, di aiuti e' in genere in mano agli assitenti sociali che, seguendo diligentemente le direttive in materia , decidono per questa o per quella persona che necessita di ausilio. Dunque io mi domando : e' giusta la discrezionalita' nella assistenza sociale ? Una discrezionalita' quasi sempre estranea ad ogni tipo di punteggio logico o di vera scala del bisogno ?
Molti sono i disservizi in materia , negli uffici competenti nei vari quartieri e molte sono le telefonate che ricevo da parte di poveri diavoli che cercano conforto ed appoggio nelle loro battaglie contro questa macchina sempre piu' burocraticamente complessa.
Un grave problema che attanaglia la nostra citta' e' il problema RSA, le strutture di ospitalita' per anziani. Non e' ammissibile che un anziano non piu' autosufficente non trovi posto in una struttura, pubblica o privata che sia perche' nella sola Prato c'e' una lista di attesa di 350 persone.
Non e' ammissibile che si chiuda una casa di riposo come quella di via roma semplicemente dicendo che ''non e' a norma'' o che non e' piu' agibile. Mettiamola a norma dico io, costi quel che costi. Coinvolgiamo la societa' civile se necessario, coinvolgiamo investitori privati, ma rendiamo agibile ed a norma di legge questa struttura !
Ha quasi del bizzarro il fatto che anziani pratesi, che hanno lavorato e pagato le tasse per tutta la vita a Prato, debbano trovare ospitalita' fuori dalla loro citta' dalla loro provincia addirittura dalla loro regione ! A Gaggio Montano, sull'app. tosco emiliano, in provincia di Bologna per esempio !
Non ha dell'umano che per trovare un appoggio per i propri cari genitori o nonni, un cittadino Pratese debba ricorrere a strutture private, pagando anche fino a 4000 euro al mese ! Mi domando, e richiamo l'amministrazione di questa citta' alla riflessione : '' perche' le precedenti giunte hanno sottovalutato il problema, perche' nessuno si e' accorto che la popolazione stava invecchiando ?. Perche' non si e' capito nei palazzi del potere, che questa citta' avrebbe avuto necessita' di strutture adatte, strutture adeguate alla seconda citta' della Toscana e non alla piccola cittadina interamente rossogestita dell'immediato dopoguerra ?
Un plauso va comunque alle strutture private, sociali ed onlus di appartenenza cattolica che ancora vantano risultati di eccellenza in questo campo. E' il caso della RSA Madonna del Rosario di Iolo, della casa S.Maria della Pieta', delle suore di Santa Caterina ed altre. Per non parlare della Fondazione Opera Santa Rita, unica nel suo genere ed apprezzata ed invidiataci da mezzo mondo.
Mi domando perche' non si cerchi di coinvolgere imprenditori per studiare una forma di collaborazione pubblico-privato che spinga ad investire denaro in questo settore. Mi domando perche' il comune non fomenti una rivoluzione in campo imprenditoriale, cercando di coinvolgere immobiliaristi e manager per sopperire a quanto fino ad oggi non e' stato fatto. Mi risulta pero' il contrario. Ossia che chi ha tentato in passato di avventurarsi in questa giungla di burocrazia e' stato scoraggiato dalle lungaggini per ottenere le autorizzazioni e dalla non proprio chiarissima disponibilita' di chi le concede.
Un altro problema deve essere risolto, e sara' ns cura porlo all'attenzione dei ns gruppi parlamentari. Il fatto, spiacevolmente antipatico che il malato dipendente pubblico abbia un trattamento diverso rispetto al malato dipendente privato. Nel primo caso anche per malattie con convalescenze lughissime non c'e' rischio di perdere il lavoro. Nel secondo purtroppo si.
Ce ne stiamo occupando con il ns gruppo consiliare e sara' nostra cura, con Rita Pieri e Roberto Baldi, della commissione politiche sociali, cercare di fare chiarezza quanto prima."

G.Silli (Coord.Comunale F.I.-PdL)

1 commento:

  1. nel 2007 Matteo Cocci in Consiglio di Circoscrizione e su questo blog era così intervenuto sulla questione: "mercoledì 3 ottobre 2007
    CASA DI RIPOSO DI VIA ROMA 101

    Da oltre un anno gli ospiti della storica Casa di Riposo di Via Roma 101, sono stati trasferiti nella nuova residenza di Villa Niccolini a Coiano, più bella e accogliente; se di questo tutti ce ne rallegriamo, non possiamo essere certo contenti della destinazione assunta dalla vecchia Casa di Riposo. Come tutti gli edifici abbandonati a se stessi, anche quest'ultima è stata presa d'assalto da extra-comunitari e neo comunitari dell'est europeo che l'hanno eletta a proprio domicilio esente ICI e Tarsu. L'amministrazione comunale ha prospettato di farne sede di uffici pubblici , ma per adesso nulla si muove.
    Considerata la valenza storica dell'immobile, ci chiediamo quanto tempo dovrà ancora passare prima che inizino lavori di recupero e ristrutturazione, perchè il timore questo stato di degrado e abbandono duri ancora a lungo. Matteo Cocci (Cons. AN)"

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