sabato 30 gennaio 2010

Querci: IDV sbaglia su il dipinto del LIPPI

Leggo la critica IDV, anche piuttosto aggressiva, di Loredana Ferrara sull'acquisto del quadro di Filippino Lippi da parte del Comune di Prato.

Non si capisce se l'accusa è per l'acquisto del quadro o per la cifra spesa? Ci saprebbe dire quanto un quadro di Lippi "vale" oggi sul mercato? Quanto allora vale, usando lo stesso metro, una mostra sullo "stile dello zar", così come quella recentemente chiusa a Prato, con i fondi - si noti - dell'amministrazione di cui l'IDV fa parte?
Come è possibile misurare il valore di un'operazione culturale con il metro del "quanto speso" all'asta?
La riflessione che deve essere fatta è un'altra, cioè quella relativa al fatto se il Comune debba investire su Lippi, sull'immagine
della città legata a quel dipinto ed al suo impiego in una nostra mostra.
Anche per lo Stile dello Zar è stato speso dalla Provincia in modo ben superiore (sempre cifre a 6 cifre) con importi irrecuperabile tramite la biglietteria! Eppure ritengo che l'operazione abbia dato molto alla città, enormemente di più di quanto questa avrebbe ricevuto risparmiando nel non fare quella mostra.

Un dipinto del Lippi, non è un quadro comune, ma rappresenta parte della sua Prato e la sua storia. Chi digita, ad esempio, su google "Lippi", arriva subito a Prato.
Non si può misurare l'operazione del Comune sulla base del prezzo versato all'asta e, se l'asta, è salita significa che evidentemente il dipinto valeva! Non spetta a noi fare i critici d'arte e misurare i prezzi. Sta a noi decidere se merita investire su Lippi, che contiene indiscutibilmente, un valore aggiunto e superiore rispetto ad altre opere d'arte, senza pensare al valore aggiunto alla mostra in via di allestimento.
Con attacchi così incisivi e fuorvianti, si rischia solamente di mettere un freno allo sviluppo di un immagine di Prato, del suo sviluppo culturale, sul quale in campagna elettorale tutti abbiamo concordato e ciò, si sapeva, ha un costo, ma una resta nel tempo.
Resta da augurarsi che tale posizione dell'IDV resti isolata anche da parte dei suoi alleati.
Francesco Querci
Consigliere Provinciale UDC

segue articolo:

http://idvprato.blogspot.com/2010/01/cenni-spende-120mila-dollari-per-un.html
venerdì 29 gennaio 2010

CENNI SPENDE 120MILA DOLLARI PER UN DIPINTO E NULLA PER IL SOCIALE, E' UNA VERGOGNA

di Pasquale Petrella
PRATO – “Centoventimila dollari dei cittadini pratesi per comprare il Crocifisso di Filippino Lippi, un dipinto di 20x30 centimetri. E’ una vergogna”. A dichiararlo è la segretaria provinciale dell’Italia dei Valori, Loredana Ferrara, che ha letto con grande stupore e sgomento questa notizia che attribuisce al sindaco Roberto Cenni l’operazione su diretto invito del suo consulente Fabrizio Moretti, mercante d’arte.
“L’arte e la cultura non devono essere merce da mercanteggiare – ha aggiunto Ferrara – Vanno condivise e non pagate a suon di decine e decine di migliaia di euro soprattutto in questo momento in cui ai pratesi, e mi riferisco a quei tanti concittadini che stanno attraversando un brutto momento perchè senza lavoro e ai quali il Comune di Prato non è capace di dare un aiuto concreto. Sarebbe stato più opportuno investire quei centoventimila dollari in progetti diretti a sostenere il sociale, la sicurezza e, ovviamente il lavoro. Ma, evidentemente, questa giunta di centrodestra, composta in gran parte da imprenditori e professionisti, il paventato business di acquistare ad un’asta, un’opera che partita da 48mila dollari è stata sapientemente portata a 100mila perché il pollo da spennare, e cioè il Comune di Prato, tanto era disposto a spendere, è sembrato un affare. Centomila è una cifra che permette di calcolare bene le percentuali, così come quel 20 per cento per i diritti d’asta, senza voler aggiungere altro. E per farne cosa? In prospettiva ci sarebbe una mostra. Bravi, magari tenendo aperti i locali soltanto mezza giornata, come prevede il bando per il Cassero ed il Castello dell’Imperatore, voluto dall’assessore alla cultura Anna Beltrame”.
“Come mai il Comune non ha messo un euro nel Patto per Prato Sicura? Forse perchè Cenni non tiene alla sicurezza dei pratesi – conclude la segretaria IdV – A quando un investimento da centoventimila dollari anche per il mondo del lavoro dei pratesi? Quello che è stato fatto col dipinto di Lippi, è una vergogna e mi auguro che anche il Partito Democratico, fin troppo in silenzio anche su questo argomento, faccia sentire la sua voce di dissenso”.

venerdì 29 gennaio 2010

30/01/2010 Insieme per il Callice, ore 21 al Politeama

Il Popolo della Libertà, la Lega Nord e l’Unione di Centro della nostra provincia Ti invitano al Teatro Politeama, Venerdì 29 gennaio prossimo, per una serata davvero speciale, intitolata “Insieme per il Calice".

Come sai, l’alluvione di Natale ha gravemente danneggiato le abitazioni di oltre trenta nostri concittadini e il canile, finito sott’acqua. Per questo i partiti del centrodestra pratese organizzano una serata-evento al Politeama alla quale non puoi mancare. L’ingresso è libero, con l’invito a versare un contributo che resterà rigorosamente riservato, ma che auspichiamo generoso e comunque dettato dallo spirito di solidarietà che sappiamo Tuo.

Lo spettacolo sarà condotto da Raffaello Zanieri, artista pratese conosciutissimo, cabarettista, cantante e attore. Sul palco si alterneranno Emanuela Aureli, attrice, considerata la miglior imitatrice italiana, i Gemelli Siamesi e ci sarà una grande, emozionante, sorpresa tutta “pratese”. Ospite d’onore l’ex calciatore Paolo Rossi, attualmente commentatore di Sky. Verrà proiettato un filmato sulle sue imprese sportive, compresi ovviamente i goal del Mondiale ’82, dove fu capocannoniere. Saranno presenti il sindaco Roberto Cenni, gli assessori comunali e i consiglieri comunali, provinciali e di circoscrizione dei gruppi Pdl, Lega e Udc, che devolveranno in quella sede il loro gettone di presenza relativo all’ultima seduta delle rispettive assemblee elettive.

E’ per questo che di nuovo Ti invitiamo a questo importante appuntamento per la nostra città.
Istituti di credito, club ed associazioni di categoria sono sentitamente invitati a contribuire alla buona riuscita dell’iniziativa per aiutare le tante famiglie che a causa dell’eso ndazione del Calice hanno subito danni rilevantissimi.

Sarà possibile, per chi lo vorrà, anche adottare alcuni cani scampati all’alluvione.

PDL, LEGA, UDC

diossine trovate nel latte: secondo i Comitati!

Coordinamento Comitati della Piana di Firenze–Prato-Pistoia

Via Toscana, 6/B Interno 26/27 59100 Prato (Po)
Sito: www.noinceneritori.org
Emails: ccsp-po-pt@fastwebnet.it oppure info@noinceneritori.org

Sulle dichiarazioni rilasciate da ARPAT e Provincia in merito alle diossine trovate nel latte materno in area di ricaduta dell'inceneritore di Montale Nel tentativo di fornire giustificazioni alle loro carenze sui controlli i rappresentanti degli Enti pubblici rischiano di fare un'ennesima brutta figura.

Risultano ad esempio sconcertanti le dichiarazioni del responsabile dell'ARPAT Claudio Coppi che immediatamente chiede di poter conoscere il contenuto delle analisi sul latte materno le cui spese si sono accollati singoli Cittadini, mentre non ha ancora reso pubbliche le analisi, eseguite a spese del contribuente toscano, che ARPAT ha effettuato molti mesi fa nelle acque e nei sedimenti dei laghetti della zona.
Altrettanto sconcertanti sono le affermazioni della presidente della provincia Federica Fratoni che dice di fare riferimento a “rilievi ufficiali” che però, per sangue e latte materno, non ci sono perché non si sono voluti fare nonostante le precise richieste di effettuare queste analisi presentate, sempre molti mesi fa, da alcuni partecipanti all'ultima riunione del tavolo istituzionale.
Si apprende sempre dalle dichiarazioni della Fratoni che l'indagine epidemiologica, che sapevamo da dichiarazioni fatte dal Dott. Biagini della ASL in un recente incontro ad Agliana essere appena iniziata, “finora non ha rilevato niente di preoccupante”. Ci chiediamo allora se esiste un'altra indagine epidemiologica in corso da parte della Provincia di cui nessuno sapeva nulla, a parte la presidente Fratoni che rassicura?
Quello che è davvero drammaticamente preoccupante è che nella zona di ricaduta dell'inceneritoresi possano continuare a consumare cibi contaminati da diossine e PCB, anche oltre ai limiti di legge,e che questi stessi contaminanti si ritrovino nel latte delle mamme, e che l'incl'inceneritore possacontinuare impunemente ad emettere quantità rilevanti di diossine e PCB.
Quegli stessi PCB che si ritrovano nei cibi e nel latte materno, cosi come aveva già denunciato il dirigente medico dell'ASL3 dott. Bolognini in una lettera del 13 novembre 2009 indirizzata alla provincia di Pistoia e che si può leggere sul sito internet della stessa Provincia, dove testualmente silegge “che esiste una significativa corrispondenza tra i congeneri che sono risultati essere
maggiormente emessi dall'inceneritore dai dati analitici degli autocontrolli ed i congeneri di PCB
risultati essere maggiormente presenti n ei prelievi effettuati sui campioni biologici".
Presidente Fratoni che cosa si aspetta ancora per chiudere l'inceneritore?

giovedì 28 gennaio 2010

Montemurlo..."modello" di riferimento??!!

da "La nazione"
Ho letto con stupore, in questi giorni, che il segretario provinciale del PD sig. Ferranti menziona “Montemurlo” come un modello di riferimento contro l’illegalità cinese portato avanti lodevolmente dal Sindaco Lorenzini. Capisco che in questo “particolare” momento del PD il segretario deve costantemente fare propaganda elettorale anche perché, esponenti del suo partito dicono tutto e il contrario di tutto, ma lo inviterei a non distribuire lodi “a prescindere” . Lorenzini altro non fa che raccogliere i frutti di un attività messa in atto a livello provinciale dal coordinamento interforze quando ancora era in campagna elettorale. Il primo cittadino si ritrova quindi, senza particolare meriti, il risultato di operazioni coordinate autonomamente tra polizia, carabinieri, finanza, asl, ispettorato del lavoro, vigili del fuoco e che vorrei pubblicamente ringraziare per la loro professionalità che tutti i giorni mettono in campo per la sicurezza dei cittadini. Non sarà certamente il sindaco, che sia di Prato o di Montemurlo, a decidere se usare elicotteri o tutto il necessario per l’incolumità degli agenti quindi, per cortesia, usiamo meno dialettica politica e giudichiamo i risultati. Considerando che a Montemurlo si preferisce fare le multe ai cittadini, durante il mercato, che debellare il fenomeno degli ambulanti abusivi che imperversano ovunque… come si può pensare che Lorenzini sia il protagonista nella lotta alla illegalità clandestina!!??
Ferranti dichiara anche che il PD è il partito della politica del fare….sinceramente in 63 anni quel poco che hanno fatto è purtroppo sotto gli occhi di tutti!!!

Bosi (UDC) interroga Governo su CIE in Toscana

Roma, L'onorevole Francesco Bosi (Udc) ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno (al quale ha risposto ieri sulla linea di quanto dichiarato nella recente visita a Prato), ricordando gli impegni assunti dal Governo per istituire in ogni regione centri di accoglienza e trattenimento immigrati (Cie). Nell'interrogazione, il deputato centrista chiede a che punto sia il mantenimento di questi impegni dal momento che in Toscana, ad esempio, non risulta ancora individuata alcuna soluzione'. Bosi sottolinea inoltre come 'il lavoro delle Forze dell'Ordine sia molte volte vanificato o reso comunque piu' difficile proprio per l'assenza di queste strutture, le piu' vicine delle quali si trovano in Emilia-Romagna'.

Sulla stessa linea aveva avuto modo di esprimersi in Provincia Francesco Querci, (Capogruppo Udc), sostenendo la necessità di dare piena attuazione al Patto per Prato Sicura, sollecitando nella sostanza un aumento della dotazione organica delle Forze dell'Ordine sul territorio pratese e prevedendo anche nuove risorse per il Tribunale al fine di garantire l'efficienza e l'efficacia di contrasto. Chiudere il cerchio, dotando la Regione (e quindi la Provincia Pratese) ed in primiis gli organi di polizia e gli uffici giudiziari, dei CEI, quale strumento indispensabile per l'identificazione e l'espulsione di chi delinque sul nostro territorio.

Il CIE va fatto: va fatto bene, con modalità che contraddistinguino uno stato di diritto: secondo giustizia dunque: ubicazione, spazi e funzionalità progettate in modo di assicurare il rispetto della dignità delle persone “ospitate” . Questo il compito e l'azione della nostra Provincia e delle altre amministrazioni che dovrà essere contradddistinta da tempestività, funzionalità ed economicità.

Gli organi stessi di Polizia, i loro sindacati oggi, ce lo chiedono con forza ed a questi bisogna dare una risposta chiara e precisa, in quanto strutture, uomini e mezzi costituiscono elementi tutti egualmente essenziali e complementar Devono essere abbandonate posizione di pregiudizio ideologico, riconduce il dibattito sulla linea delle scelte sovranazionali, oramai recepite in tutta Europa.

Anche un'analisi pur superficiale dei vari interventi a livello europeo. nazionale e regionale, ci conduce che sostanzialmente tutte le parti politiche hanno collaborato e raggiunto un accordo (direttamente o indirettamente) circa la necessità di adozione dei CTP (legge Turco-Napolitano del 1998) prima e dei CIE poi (legge Bossi-Fini 2002 e DLSicurezza 2008) (con la Regione Toscana schierata in prima linea a favore (ex Signa), salvo poi rimangiarsi le parole con lo stesso Martini).

Sindaco Cenni: al di la dell'emergenza!: OK!!!

UDC PRATO

La segreteria UDC di Prato esprime apprezzamento nei confronti dell'azione del Sindaco Roberto cenni, volta ad incentivare una sinergia fra tessile e confezioni, con l'inevitabile coinvolgimento della realtà cinese.
Uscire dalla prospettiva della gestione dell'emergenza per acquisire anche quella della programmazione volta ad assicurare opportuni sviluppi in ambito economico e sociale, è compito di un'amministrazione degna di tale nome.
Compiere delle scelte anche contro quelle che oggi appaiano le comprensibili titubanze e diffidenze di molti, denota quella capacità di incisività d'intervento verso quei fenomeni sino ad oggi rimasti completamente incontrollati ed, ancora peggio, ingovernati.
Il compito "nobile" della politica è anche quello di cercare di vedere oltre ai pregiudizi, alle difficoltà, a quello status quo che oggi appare ai più risolubile solo con l'uso della forza.
La responsabilità del Sindaco è quella di individuarne i giusti meccanismi, limiti ed opportunità, anche facendo tesoro delle esperienze che sono state esaminate e studiate.
Non è accettabile, invece, che un Sindaco demandi unicamente all'azione delle forze dell'ordine la risoluzione di un problema, che se rettamente rappresentato, può anche essere letto come un'opportunità.
Francesco Querci
Segretario Comunale UDC

ps: si legga anche quanto scritto due giornoi or sono sul MODELLO PRATO

martedì 26 gennaio 2010

"..ordine e legalità"



Soddisfazione per il rinnovo del patto Prato Sicura viene espressa dal parlamentare pratese Riccardo Mazzoni, che come coordinatore del Pdl provinciale si è molto speso in questo giorni proprio per arrivare ad un risultato positivo. “Finalmente - dice Mazzoni -c’è un progetto concreto per far uscire Prato dall’emergenza immigrazione, grazie all’impegno del governo nazionale e alla politica di fermezza e responsabilità portata avanti dalla nuova giunta comunale di centrodestra. Siamo di fronte a una svolta importante: arrivano da subito più uomini per le forze dell’ordine, insieme a un pool di ispettori per garantire il rispetto delle norme sul lavoro, e sono previsti interventi mirati finanziati col denaro confiscato alla criminalità organizzata. E’ una risposta forte, adeguata ai gravi problemi che la città si porta dietro da anni, e in linea con l’appello lanciato nei giorni scorsi da Rosarno dal presidente Napolitano, il quale ha indicato in ”ordine e legalita”’ le regole per una effettiva integrazione degli immigrati. Da ora in poi “ordine e legalità” saranno le parole d’ordine anche di Prato, come i pratesi hanno chiesto, inascoltati, per troppo tempo”.

il Modello Prato secondo la Padania...

In prima pagina de La Padania (giornale delle "LEGA NORD per l'Indipendenza della Padania"`) si parla di un Modello Prato, in concomitanza della visita del Ministro Maroni. In attesa di commentare le iniziative proclamate dal quotidiano leghista per rafforzare il patto per la sicurezza cittadino e scoprire come intende fare per rafforzare le forse dell'ordine e rendere possibile un CIE in Toscana, specie per quanto riguarda il fenomeno cinese (solo accordi fra i due Governi interessati Italia-Cina può garantirne l'efficacia), non piace quanto si legge nel commento di Paola Pellai "Che, appunto, non è stato un giorno senza dimostrarsi Governo del fare. È di una settimana fa il blitz delle forze dell’ordine nella Chinatown pratese di via Rossini, che ha portato al sequestro di 4 capannoni, all’identificazione di duecento cinesi e al foglio di via per 68 dipendenti-schiavi."

Molti di non sono per la senplificazione e per la banalizzazione del fenomeno cinese di Prato, a cui abbiamo assistito sin troppe volte. Il Fenomeno Cinese è oggi tutt'uno con il fenomeno Prato. Un insieme intricato di criticità e potenzialità, tutta da leggere, studiare e risolvere.
Prato è stata sino ad oggi lasciata da sola. Ciò che accade oggi è soprattutto merito o demerito (a secondo delle diverse sensibilità) della giunta; nel caso del Sindaco e dell'assessore Milone. Qualcosa è difatti in movimento. Qualche luce si è accesa su quella Prato al centro di uno dei casi più eclatanti di cambiamento di giubba.
Abbiamo bisogno di organici delle forze dell'ordine, di "intelligence" per tagliare la testa al dragone che dirige lo sfruttamento e il giro di capitali verso la cina; abbiamo bisogno di un accordo che garantisca l'espulsione di chi si rende colpevole di reato e quindi del CIE.

Questo quanto al bastone! C'è bisogno però anche della carota.
Non possiamo credere che risolvere l'emergenza (che come abbiamo vista già contiene elementi di difficoltà non indifferenti) non debba essere svolto in un'ottica amministrativa di buon governo della città, nel rispetto del mondo del lavoro e delle persone che ne sono attori.
Non è sufficiente gridare "alle armi" e credere che il più sia stato fatto!
Il più deve ancora avvenire. Un popolo, una comunità deve sapere dove vuole andare e come vuole percorrere il cammmino, dotandosi delle attrezzature necessari a tutela anche di ciò che ha di più caro, come la nostra identità, i nostri valori. Fra questi ci sono i valori del rispetto, che pretendo ma devo essere pronto a dare. Della Giustizia (idem).

Il lavoro al primo posto della nostra nuova Prato. Valorizziamo ogni forma di lavoro sul territorio senza distinzione di sesso razza o religione. Facendo questo metteremo sullo stesso piano la persona, il rispetto delle regole e la sicurezza.
Il Modello PRATO dovrà essere questo ed il governo questo deve compiutamente comprendere, dotando la nostra città dei mezzi per uscire dalla crisi. Una comunità impoverita, di sostanze economiche e di principi identitari, è facile preda dei fenomeni legati alla criminalità e alla corruzione. Un corpo indebolito, facilmente si ammala. Priorità: ridare vigore al nostro corpo, alle nostre certezze al nostro futuro.

Non abbiamo bisogno di strumentalizzazione di parte, ma di risposte concreto ed impegno per uscire dalla crisi che ci interessa particolarmente. Il messaggio in sostanza deve essere quello che ci aveva contraddistinto qualche mese fa: "Uniti si Vince". Le prossime elezione, il clima di difficoltà rischia invece di pericolosi passi indietro (la cronaca cittadina di questi giorni la testimonia).
Concludo con una riflessione del Cardinale Bagnasco che in via analogica può trovare riconoscimento, con i doverosi distinguo anche a Prato:

«Gli episodi di contestazione sociale che, attorno al fenomeno degli immigrati, hanno recentemente avuto luogo in Calabria, e specialmente a Rosarno e nella Piana di Gioia Tauro, potrebbero in una certa misura essere anch’essi ricondotti alla difficile crisi economica che l’Italia come gli altri Paesi si è trovata ad affrontare. Ritengo che l’opinione pubblica nazionale abbia con l’occasione potuto avviare una riflessione che nessuna ruspa può facilmente rimuovere. Voci sagge si sono alzate per dire cose importanti, da non scordare. Io vorrei riprendere le parole essenziali che il Pontefice ha usato per centrare «il cuore del problema»: «Bisogna ripartire dal significato della persona. Un immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare, nell’ambito del lavoro, dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ambito delle condizioni concrete di vita» (Saluto all’Angelus, 10 gennaio 2010). Niente può farci dimenticare questa verità: l’immigrato è uno di noi; noi italiani siamo stati a nostra volta immigrati, e prima di noi lo è stato Gesù. Bisogna partire da qui, e mai staccarsi da questa consapevolezza che va incardinata nei pensieri personali e collettivi degli adulti, come dei giovani e dei bambini».

Francesco Querci
Consigliere Provinciale UDC

lunedì 25 gennaio 2010

Baroncelli: L'immigrazione cinese a Prato

L'immigrazione cinese e le posizioni politiche in vista della visita del ministro Maroni a Prato
di damiano Baroncelli

Con la presa di posizione ufficiale del Pd pratese riguardo il blitz di via Rossini e le proposte rivolte al ministro Maroni, che sarà in visita a Prato martedì prossimo, le convinzioni sull'immigrazione dei due maggiori schieramenti cittadini sono chiare. Annotate le misure comuni che contemplano l'aumento degli organici delle forze dell'ordine; generali auspici, più o meno convinti, sul rispetto delle leggi italiane da parte di tutti, italiani e stranieri; e la richiesta della revoca del permesso di soggiorno per chi sfrutta manodopera irregolare e clandestina, le posizioni divergono profondamente su alcuni aspetti di fondo della lettura e della soluzione del fenomeno.

L'amministrazione Cenni "sostiene politicamente" e senza esitazioni i controlli serrati nelle aziende e ritiene insensate le accuse di "discriminazione" lanciate dal console Gu Honglin; chiede al ministro un meccanismo efficace di espulsione dei clandestini, per il quale è condizione necessaria un Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) collegato ad accordi con la Cina per il rimpatrio dei clandestini.

Il gruppo del Pd teme "politiche amministrative miopi o, peggio ancora, passabilmente discriminatorie" nell'applicazione del patto Prato Città Sicura e sollecità un percorso di regolarizzazione dei clandestini richiedendo a Maroni ”l'inserimento nella Legge sull'immigrazione di un percorso che consenta l'emersione di chi è sfruttato o, peggio, ridotto in schiavitù”.

Le priorità delle due posizioni sono chiare ed evidenti. Per il centrodestra occorre provvedere all'espulsione efficace dei clandestini, mentre il Pd ne richiede, a vario modo, la "regolarizzazione".

La posizione del Pd, al di là della retorica delle parole, è la stessa degli ultimi venti anni (con i risultati che ben conosciamo), ovvero che il problema della clandestinità esiste perchè i clandestini non vengono regolarizzati ed il problema si è acuito per effetto della Legge Bossi-Fini che complicherebbe l'ottenimento dei permessi di soggiorno.

A mio avviso al Pd pratese sfuggono alcuni elementi essenziali. In primo luogo il numero dei clandestini da regolarizzare è potenzialmente illimitato per effetto della facilità di accesso al territorio italiano data dall'impossibilità di militarizzare le nostre frontiere. In secondo luogo, se venissero regolarizzati gli attuali clandestini presenti a Prato una grande quantità tra loro non resterebbe in città, avendo guadagnato un libero e legale ingresso per tutti i paesi dell'Unione Europea.

Nel frattempo, dal momento che le aziende cinesi godono dell'accesso ad un mercato trasnazionale illegale del lavoro, arriverebbero al loro posto nuovi clandestini per ricostituire lo stock di manodopera a basso costo necessario per le lavorazioni del distretto parallelo.

sabato 23 gennaio 2010

Dopo Beltrame, oggi tocca a Cenni (quello nr. 1)

In questi giorni continua l'attacco della Sinistra Rosso Verde alla Giunta. Dopo il rovente attacco alla Beltrame, oggi tocca al primo cittadino Cenni.
Una sinistra scatenata che praticamente dispensa condanne nel comunicato sull'operato della giunta.
Il freddo pungente di questi giorni e il "frizzino" delle regionali riaccende la voglia di riscaldarsi della sinistra, invero più taliente nelle parole del suo estremo che in quelle della sinistra "che conta", evidentemente più distratta a organizzare cene con l'assessore regionale alla sanità.


Riceviamo e Pubblichiamo

Di male in peggio! Cenni si colloca nel peggior solco delle amministrazioni precedenti!Bellandi: “Vuote promesse, alberi tagliati, centro storico riaperto al traffico, e chi più ne ha più ne metta: Cenni è il degno prosecutore, in peggio, delle politiche delle passate amministrazioni”


Prato, 23/01/10


“Il taglio degli alberi in via Pomeria di ieri è forse la ciliegina sulla pessima torta (o panettone) propinataci in questi primi mesi dell’amministrazione Cenni, che fa la giusta accoppiata con le dichiarazioni trionfalistiche sull’inserimento dell’Interporto tra i centri intermodali di interesse nazionale.” Ironizza così Lanfranco Nosi, di Sinistra RossoVerde. “Sicuramente, il taglio degli alberi si inserisce nelle ‘magnifiche’ politiche per la ‘riqualificazione’ del centro storico e delle zone limitrofe, egregiamente rappresentate anche dalla scellerata decisione di riaprire parte della ZTL al traffico.”
“Certo che Prato, così, diventerà molto più ‘gradevole’: i visitatori che usciranno a Prato Est, ad esempio, si troveranno il Pecci da una parte, e un McDonald’s all’ombra di un deposito bus dall’altra” – continua Renzo Bellandi, leader della formazione politica pratese. “Scherzi a parte, tra vuote promesse, alberi tagliati, centro storico riaperto al traffico, e chi più ne ha più ne metta, Cenni è il degno prosecutore, in peggio, delle politiche delle passate amministrazioni.”
“Dovrebbe essere già evidente a tutti” incalza Nosi “che questa giunta e questa maggioranza non solo non riescono ad esprimere una idea compiuta di città che vada oltre la soddisfazione dei peggiori umori dei pratesi, ma che su argomenti quali l’urbanistica, la gestione dei rifiuti, l’ambiente oscilla tra il clamoroso silenzio e il plauso alle scelte della giunta precedente. Alcuni banali esempi: le dichiarazioni entusiastiche dell’assessore Cenni alla presentazione della colata di cemento sulla zona del Soccorso, figlia della pessima Variante anticipatoria sulla Declassata, così come l’innalzamento della progettata torre di Esselunga sull’area dell’ex Pratilia. E che dire della ‘geniale’ trovata dell’ipotetica destinazione del deposito CAP dove la giunta Romagnoli voleva collocare il deposito tram, giusto per aumentare la cementificazione della zona (e in cambio di cosa, ci si chiede? Che forse alle Badie il Comune consenta una ennesima speculazione edi
lizia?). E ora, nella migliore tradizione ‘ambientalista’ rappresentata dall’ex ‘assessore al taglio’ Curcio, non si trova di meglio che tagliare alberi per fare parcheggi.”
“Nel frattempo” chiude Bellandi “si continua a gettare fumo negli occhi della gente con proclami, con regolamenti per il commercio palesemente xenofobi, con le continue richieste di un CIE assolutamente inutile, che ovviamente però la giunta non vorrebbe mai a Prato. E quelli, fantastici, su Gonfienti, che sarà anche tanto cara al sindaco, ma che con l’Interporto non va molto d’accordo. Insomma, questa città, con la maggioranza di centrodestra, sta andando veramente di male in peggio!”
Sinistra RossoVerde Prato

venerdì 22 gennaio 2010

Senza un C.i.E. tutti gli sforzi risultano vani!!



Tornano a chiedere la realizzazione di un Cie in Toscana i consiglieri provinciali del Pdl Sergio Toccafondi e Matteo Cocci, che già qualche mese fa avevano presentato una mozione in consiglio provinciale proprio su questo tema. “I blitz e i controlli degli ultimi giorni nei capannoni occupati da cinesi - dicono Toccafondi e Cocci - hanno riportato alla luce un problema mai sopito e che giorno dopo giorno cresce di dimensioni. La Toscana non può più aspettare, ha assoluto bisogno della creazione di un Cie, dove poter trattenere i clandestini in attesa della loro identificazione e successiva espulsione dal territorio nazionale”.Toccafondi e Cocci ribadiscono poi come nel settembre scorso hanno posto all’attenzione del consiglio provinciale tale necessità. “Ma come altre volte -dicono - il vulnus ideologico di sinistra ha prevalso ancora e la mozione, che chiedeva l’impegno del presidente della Provincia affinchè si adoperasse presso la Regione Toscana per la creazione di un Cie anche nei territorio toscano è stata respinta. Adesso la questione si ripropone con forza, e ci chiediamo se prevarrà ancora l’ideologia sul bisogno di sicurezza dei cittadini. Non si può vanificare l’enorme sforzo fatto dalle forze dell’ordine, che ringraziamo per l’enorme impegno profuso sino ad oggi”.

Attacco rovente da sinistra alla cultura pratese

riceviamo e pubblichiamo

L’assessore Beltrame si dimetta per manifesta incompetenza!
Bellandi: “In campagna elettorale hanno sbandierato il rilancio di Prato attraverso il turismo e la cultura scomodando addirittura Gonfienti: adesso in un sol botto vogliono chiudere Castello e Cassero.”

Prato, 22/01/10

“Che non fosse la persona giusta nel posto giusto lo sapevamo già dalla sua nomina ad assessore. E’ da giugno, cioè da quando è stata nominata dal sindaco Cenni, che l’assessore alla cultura non ne infila una giusta, tanto che ne chiediamo le dimissioni per manifesta incompetenza.” Non è tenero Renzo Bellandi, di Sinistra RossoVerde ed ex candidato a sindaco, che chiede ad alta voce le dimissioni ed una riflessione seria al sindaco Cenni in materia di cultura.
“In campagna elettorale hanno sbandierato il rilancio di Prato” - prosegue Bellandi - “attraverso il turismo e la cultura, scomodando addirittura Gonfienti: adesso in un sol botto vogliono chiudere Castello e Cassero. Che cosa porterà a far vedere ai turisti l’assessore ‘pop’? Continuerà con le castagnate, panettonate e magari a Pasqua le colombate? Questa giunta si sta distinguendo per una spiccata mancanza di programmazione capace solo di enunciazioni, mai seguite dai fatti, e specializzata del costruire contenitori che appena aperti rimangono desolatamente vuoti.”
“E la Beltrame è il primo assessore alla cultura al mondo che invece di arrabbiarsi per i tagli subiti li propone lei!!!” – chiude Bellandi – “Prima è entrata a gamba tesa sui fondi da destinare a chi quel poco di cultura a Prato la fa, ha poi proseguito con il tentativo di affossare definitivamente i Cantieri Culturali degli ex Macelli ed ora ci propina un bando allucinante con la chiusura di due spazi vitali per cultura e turismo della nostra città, denotando una spiccata mancanza di fantasia nella proposta, elaborazione e attuazione di idee.”

Sinistra RossoVerde Prato

giovedì 21 gennaio 2010

UDC sul Direttore Generale Provincia

21/01/2010

Il Gruppo consiliare UDC ha sollevato dubbi sull'operazione in corso per la nomina in Provincia del Direttore Generale: si chiede in particolare i necessari chiarimenti su a) i motivi che hanno portato all'approvazione delle modifiche all'articolo 6 del Regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi (via la Laurea) b) quali sono le intenzioni circa la nomina del direttore generale dell'ente, c) l'impegno di spesa collegate alla citata nomina.
I dubbi sulla convenienza dell'operazione sono sorti dalla concorrenza di due circostanze: la prima che l'ex Presidente Logli aveva ritenuto nella scorsa legislatura di non nominare un nuovo Direttore Generale, ritenendo evidentemente non essenziale tale figura ed economicamente non conveniente per l'Ente ed il tutto ovviamente in una situazione di controllo di spese di gestione, anche in funzione del patto di stabilità.
Dall'altra che per la nomina del Direttore, oggi, si giunge anche alla modifica del Regolamento per modificare i requisiti per accedere a quella carica: in sostanza non è più necessaria la Laurea universitaria, quando questa invece risulta prevista come essenziale per l'assunzione come dirigente di ente pubblico.
I due aspetti sono entrambi importanti. Il primo, quello del costo, incide direttamente sui parametri per il calcolo del "Patto di Stabilità". E' circostanza nota che la spesa per il personale è uno dei fattori principali che va ad incidere sulla valutazione del rispetto del patto di stabilità. Una nuova assunzione di un Direttore Generale con un impegno di spesa stimato per ca. 200.000,00 euro, oltre ai temi noti legati alla congiuntura economica ed i costi della politica, andrà a ripercuotersi inevitabilmente sulla gestione dell'Ente, anche di quel personale, potenzialmente necessario ed altamente professionale, per porre in essere quella complessa progettuallità legata ad esempio all'ambiente, alla formazione e alla ricerca.
Non giungere, dunque. a penalizzare l'Ente anziché favorirlo, proprio sugli obiettivi prepostosi in campagna elettorale.
Il secondo, quello della Laurea, attiene invece a quel requisito minimo, ma rilevante, idoneo a manifestare una certa professionalità per ricoprire la carica di direttore generale; non a caso prevista per tutti i dirigenti pubblici. Il Direttore Generale - si ricorda - costituisce una figura dirigenziale ‘di alta professionalità’ e a ‘competenza limitata’, con proprie e specifiche competenze.
Che la legge lo consenta oppure no, non sta al mio gruppo politico valutarlo, ma sicuramente la laurea rappresentava quel minimo di garanzia al quale affiancare il curriculum più appropriato per la carica in questione.
Sebbene la giunta ha operato la modifica dell'articolo 6 del regolamento questa, a nostro avviso, potrebbe essere non sufficiente sufficiente a giustificare l'operazione e superare le previsioni statutarie proprie dell'Ente, posto che lo Statuto che impone la riduzione dei servizi per il miglioramento dei servizi, l'efficienza della gestione e l'ottimizzazione dell'impiego del personale", ovvero il rispetto del "principio della semplificazione amministrativa e di gestione nell'ambito del rapporto costi-benefici".
L'attività della giunta opera quindi in un contesto particolare, in contraddizione con la linea politica precedente dell'Ente tenuta nella scorsa legislatura e, pertanto, particolarmente forti e chiare dovranno essere le motivazioni del Presidente per la reintroduzione del c.d. "city manager" per la Provincia di Prato, una scelta dalla discende un'importante responsabilità politica.
Francesco Querci
Capogruppo UDC Consiglio Provinciale

mercoledì 20 gennaio 2010

Le “regole” di Marini? secondo la sinistra-rosso-verde

Riceviamo e pubblichiamo:

Nosi: “Il presidente dell’Unione Industriali si esibisce in una fantasiosa ricostruzione storica, che non sta né in cielo né in terra!”0

“Il presidente dell’Unione Industriali si esibisce in una fantasiosa ricostruzione storica, che non sta né in cielo né in terra!” Queste le parole di Lanfranco Nosi, tra gli animatori di Sinistra RossoVerde ed ex candidato alla presidenza della Provincia, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’UIP Marini a Il Tirreno.
“Sostenere che quarant’anni fa il ‘pratese operava in un mercato dove le leggi erano uguali per tutti’ è veramente una cosa al limite del ridicolo. Capiamo che si tratta di difendere la ‘categoria’, ma Marini farebbe bene a rileggersi le parole di don Lorenzo Milani sulla condizione di tanti pratesi sfruttati dai loro concittadini!”

"Una marea senza nome e persino senza peso nelle statistiche perché lavora senza libretto. E chi lavora senza libretto non compare negli incartamenti dei grandi e neanche sarà contato dalle macchine che stan strizzando il sugo del censimento del '51. Gente che non esiste, eppure vive e soffre e si ammala e mangia e prende moglie e fa figlioli e s'infortuna e tutto questo senza assicurazione, senza contratto, senza difesa. In una parola: schiava come ai tempi di Nerone, gente senza diritti." Don Lorenzo Milani (Esperienze Pastorali, 1957)

“Vorremmo invitare il presidente degli Industriali pratesi anche a rileggersi le cronache delle lotte sindacali dell’immediato dopoguerra, quando gli operai in sciopero riempivano piazza Duomo per manifestare contro le condizioni di lavoro e salariali.” continua Nosi. “Altro che ‘leggi uguali per tutti’: lo standard era quello ben definito da don Milani. Quello della gente senza diritti, che oggi coinvolge tanti nostri concittadini cinesi”
“Infatti, il problema dell’illegalità nell’imprenditoria ‘etnica’ esiste, e sarebbe folle negare la realtà, ma alla sua soluzione non servono le ricostruzioni falsamente idilliache di una Prato che non è mai stata. Servono molto di più analisi serie, e soprattutto il rafforzamento degli strumenti di controllo, per le aziende cinesi così come per quelle italiane!”
“E meglio sarebbe” conclude Nosi “che l’Unione Industriali si decidesse a varare un codice etico che vincoli i propri associati ad un corretto rapporto con i terzisti, l’anello più debole del sistema pratese. Così come sarebbe meglio si impegnassero per costruire quell’azione di lobby nei confronti delle istituzioni europee per realizzare una vera certificazione delle filiere, piuttosto che appoggiare l’ennesimo regalo alle grandi marche e alle multinazionali della GDS che viene spacciato come tutela del Made in Italy e che porta la firma anche del deputato Lulli.”
Sinistra RossoVerde Prato

venerdì 15 gennaio 2010

Insieme per il "calice"!


Il Pdl pratese, insieme alla Lega e all' Udc ha organizzato per venerdì 29 gennaio al Politeama Pratese una serata di solidarietà in cui si raccoglieranno fondi per le famiglie danneggiate dall’alluvione di Natale e per il canile finito sott’acqua. L’ingresso sarà libero, con l’invito per tutti i partecipanti a versare un contributo che resterà rigorosamente riservato. La serata sarà condotta da Raffaello Zanieri, artista pratese conosciutissimo, cabarettista, cantante e attore. Sul palco si alterneranno Emanuela Aureli, attrice, considerata la miglior imitatrice italiana, i Gemelli siamesi e ci sarà una grande sorpresa “pratese”. L’ospite d’onore sarà l’ex calciatore Paolo Rossi, attualmente commentatore di Sky. Durante la serata verrà proiettato un filmato sulle sue imprese sportive, compresi ovviamente i gol del Mondiale vinto nel 1982 in cui fu capocannoniere. Saranno presenti il sindaco Roberto Cenni, gli assessori comunali e i consiglieri comunali, provinciali e di circoscrizione dei gruppi Pdl, Lega e Udc, che devolveranno in quella sede il loro gettone di presenza relativo all’ultima seduta delle rispettive assemblee elettive. Gli organizzatori invitano tutti gli istituti di credito cittadini, i club e le associazioni di categoria a contribuire alla buona riuscita dell’iniziativa per aiutare le tante famiglie che a causa dell’esondazione del Calice hanno subito danni rilevantissimi. Sarà possibile, per chi lo vorrà, anche adottare alcuni cani scampati all’alluvione.

giovedì 14 gennaio 2010

Encomio!


Un plauso ai carabinieri della tenenza di Montemurlo che in pochissimi giorni sono riusciti a riconsegnare i 500 quintali di angora e lana pregiata rubati durante le feste di Natale da una ditta di Montemurlo gestita dalla famiglia Boretti. Tale operazione esprime al meglio lo spirito di servizio della Benemerita che, operando silenziosamente e professionalmente, costituisce un presidio insostituibile per la sicurezza dei cittadini.
Sergio Toccafondi
consigliere provinciale PdL

mercoledì 13 gennaio 2010

Le comuni radici che ci legano all'egitto: morte e reazione

Il giorno in cui partecipavo alla visita di Magdi Cristiano Allam durante la quale, la sera, affrontava il problema dei cristiani in medio oriente, ricordandoci che questi sono i veri autoctoni dell'area (predominio fino al 700 e garanti dello sviluppo di quell'area), accadeva la strage dei cristiani copti durante la festa natalizia.

Una strage umana e culturale di persone da parte di estremisti/fondamentalisti che puntano all'odio e all'eliminazione del diverso!
Quali le responsabilità di predicatori di religioni superiori ed inferiori?
Quali le responsabilità dell' ISLAMICAMENTE CORRETTO da parte dell'Occidente?
Ogni uomo, politico e non, ha il dovere di difendere le nostre radici, approfondendo la proprio conoscenza delle radici cristiane in medio oriente. Radici ovvero cultura continuamente sotto attacco, senza ricevere alcuna assistenza da parte dell"Europa (s)Cristiana!

Ritengo dunque utile la presente lettura di una dichiarazione di un cristiano-egiziano:


E’ difficile che io scriva quando sono adirato o incollerito. Però oggi sento la necessità di scrivere anche se dentro di me mi sento ribollire. I copti egiziani hanno digiunato per quaranta giorni sino a oggi. Ieri, 6 gennaio 2010, si sono recati in chiesa per la preghiera che conclude il periodo di digiuno e avvia i festeggiamenti del Natale copto. Quegli egiziani, nostri compatrioti, si sono recati a pregare nella chiesa di Naga Hammadi, un villaggio a circa 700 chilometri a sud del Cairo. Dopo la preghiera si apprestavano a lasciare la chiesa per rientrare nelle loro case per consumare per la prima volta dopo sei settimane un pasto contenente della carne. Ma invece di trovare dei fratelli musulmani ad augurare loro buon Natale, hanno trovato altri egiziani come loro ad aprire il fuoco contro di loro ed uccidere otto loro connazionali! Invece di fare gli auguri, hanno ucciso! Invece di raggiungere le loro case per consumare il primo pasto dopo il digiuno sono stati spediti all’altro mondo cosparsi di sangue … solo perché “cristiani”. La verità è che né l’uccisore né gli uccisori sono i soli ad avere premuto il grilletto delle armi che hanno ucciso otto nostri fratelli copti. Di fatto hanno partecipato a questo delitto ripugnante e atroce tutti quei religiosi islamici che hanno predicato, diffuso o scritto sui copti che i copti sono dei dhimmi, appartenenti a una categoria inferiore rispetto ai musulmani della loro stessa patria. Ma perché mai uso il termine “patria” (watan) quando quelle persone non conoscono il significato del termine patria?! Costoro parlano solo di un’entità gelatinosa e immaginaria che si chiama umma! Tra costoro c’è il membro del Consiglio superiore per gli affari islamici che settimane fa ha pubblicato un libro pieno di veleno e discriminazione da potere generare migliaia di persone disposte a uccidere i copti. Ciononostante il nostro stato continua a dargli ampio spazio sui principali giornali egiziani di modo che il suo veleno possa raggiungere il maggior numero possibile di egiziani. Ha partecipato alla strage della notte di Natale a Naga Hammadi ogni persona che in seno al nostro debole stato ha consentito ai religiosi di influenzare l’opinione pubblica in ogni discorso che pronunciano in luoghi che non hanno alcun rapporto con la religione. Se solo quelle voci venissero messe a tacere e fossero costrette a lasciare le questioni che non riguardano la religione agli esperti, ai medici, agli ingegneri, agli studiosi, ai professori di diritto, di psicologia e sociologia … i nostri fratelli che sono stati uccisi la notte scorsa sarebbero ancora vivi perché la mente di chi li ha uccisi non sarebbe stata ricolma di veleno né le loro anime sarebbero state deviate da discorsi degni degli uomini del Medioevo, discorsi che non hanno alcuna attinenza con il sapere, con la rinascita intellettuale che abbiamo vissuto agli inizi del Novecento. Ha partecipato a quell’atroce delitto anche chi ha permesso che nella nostra società si perpetuasse per decenni la farsa dei tribunali che condannano di apostasia facendoci ritornare al medioevo. Ha partecipato al delitto di ieri anche chi non si è mostrato determinato a porre fine a questioni di poca importanza come la legge sugli interessi bancari, la donazione degli organi e il richiamo unico alla preghiera … poiché gli esperti di scienze dell’amministrazione conoscono bene gli effetti disastrosi della diffusione di certi sentimenti in qualsiasi ordinamento, associazione, società che è governata da persone tutt’altro che serie, tutt’altro che determinate. Ha partecipato all’atroce delitto della notte di Natale quella guida della massima istituzione religiosa egiziana quando ha dibattuto della virtù del bere l’orina del Profeta, quando un suo collega ha parlato della liceità di sposare una bambina di nove anni, quando un altro suo collega ha parlato dell’allattamento di un adulto da parte di una donna affinché possano condividere lo stesso ufficio. Ha partecipato alla strage chi ha deciso di pubblicare relazioni redatte da quei ciarlatani e che meritavano di essere messe a tacere. Se ci fosse stata una sola persona che avesse detto che alle istituzioni religiose non spetta decidere degli interessi bancari, della donazione degli organi e che ai religiosi spetta di deliberare solo sulle questioni religiose allora non saremmo arrivati a questo punto! Ha partecipato alla strage chi è rimasto indifferente al rapporto del dottor Gamal al-‘Utayfi, pubblicato 35 anni fa, sull’attacco ai copti di Damietta. Ha partecipato al delitto ogni scrittore, ogni giornalista che ha minimizzato l’atrocità, la viltà di decine di eventi simili a quello di Naga Hammadi, descrivendoli semplicemente come “casi isolati”. Ha partecipato a questo delitto chi ha costretto i copti in decine di occasioni come quella della notte di Natale a una pace formale e a mentire spudoratamente davanti alle telecamere. I fatti di Naga Hammadi sono il risultato naturale di una pessima gestione che fa che sì che questa strage non sarà l’ultima del genere poiché tutto ciò potrà essere fermato solo con misure ferme nei confronti dei nemici dei nostri fratelli e compatrioti egiziani. Sì, perché loro non sono certo nostri prigionieri a partire dalla conquista islamica dell’Egitto! Bisogna agire, bisogna sanare la situazione e l’amministrazione deve mostrarsi determinata e mettersi al servizio di quel che tutti noi chiamiamo Egitto.
(traduzione dall'arabo di Valentina Colombo)

Rosarno e la Banalizzazione del problema immigrati

Riporto le parole di un sacerdote (di rosarno) che ci invitano ad una riflessione sul problema immigrati e suggeriscono una strada diversa dalla "banalizzazione" del fenomeno immigrazione:

"ROSARNO - E' domenica, giorno di festa ma anche di preghiera. E di riflessione. La città si sveglia un po' stordita, confusa e incerta. Le violenze dei giorni scorsi, la caccia all'emigrante che è proseguita ancora nella notte hanno lasciato il segno. Nella parte bassa di Rosarno, le ruspe dei vigili del fuoco sono già al lavoro. Smantellano con i loro lunghi bracci dentati le mura fatiscenti di Rognetta, il piccolo campo dove vivevano trecento immigrati africani. Nella parte alta, davanti al palazzo del Comune, spicca il Duomo. Sono le 10 e per la prima volta, dopo tante settimane, la chiesa torna a riempirsi di fedeli. I bambini, a decine, nelle prime file. Gli adulti, molti anziani, dietro. Sulla sinistra c'è ancora il presepe, la grotta, Giuseppe e Maria piegati su Gesù, il bue e l'asino. Sui nastri rossi che l'avvolgono ci sono parole che in queste ore acquistano ancora più valore. Solidarietà, tolleranza, rispetto, pace, uguaglianza.

Don Pino Varrà, parroco di Rosarno, parte da lontano. Afffronta la parabola del Vangelo dedicata al battesimo. La nascita, il riconoscimento ufficiale, l'eguaglianza di tutti i bambini di fronte a Dio. Parla ai più piccoli che gli siedono davanti. Parte da loro per arrivare agli altri. Che lo ascoltano, che intuiscono, che si aspettano qualcosa. Nelle ultime file sostano gli uomini del paese. Molti, in questi giorni, hanno partecipato alle violenze, hanno brandito bastoni e catene. Hanno dato man forte ai blocchi sulla statale per Gioia Tauro. Giù alla vecchia fabbrica di Rognetta e poi più in là, verso l'altro campo dei dannati, all'ex oleificio trasformato in un campo di disperati. Adesso sono qui. Cercano conforto e comprensione.

"Bisogna aiutare i fratelli che sbagliano", spiega il sacerdote. "E in questi giorni che stiamo vivendo qualcuno ha sbagliato. Ma questo non ci autorizza a colpirlo, a inseguirlo, a ucciderlo, a cacciarlo. Ci obbliga a capire, a fermarci. Per non sbagliare più. Questo dobbiamo fare se vogliamo essere dei cristiani". Il parroco lascia l'altare, scende tra la gente. Parla a braccio, stringe con le mani il microfono. "Se ho un fratello in famiglia non posso picchiarlo o cacciarlo di casa perché ha rotto un vaso. Devo andargli incontro, sostenerlo, capire cosa è accaduto". Allarga le braccia, sorride: "Vedo finalmente questa chiesa piena, sono contento che moltissimi tra voi sono tornati. Ma vedo anche che manca qualcuno". Don Pino sospira, si rivolge ai bambini. "Lo vedete anche voi. Non c'è John. Vi ricordate di lui? Veniva ogni domenica". I bambini annuiscono. I genitori, dietro, restano in silenzio. Tesi e consapevoli. "Mancano anche Christian, Luarent. E Didou, il piccolo Didou. Mancano i suoi genitori. Erano come voi, con la pelle più scura, venivano dall'Africa. Non ci sono perché li hanno cacciati".

E' il culmine dell'omelia. E' il momento dell'appello. E del rimprovero: "Mi rivolgo ai più grandi, ai genitori. Perché loro hanno un ruolo importante, formativo. A voi dico: non vi fate trascinare verso ragionamenti e reazioni che non sono da cristiani. E' facile dire: abbiamo ragione noi. Quando siete nati, Dio è stato chiaro: questo è mio figlio. Lo siamo tutti. Tutti abbiamo diritto alla vita, una vita dignitosa, che non ci umili. Anche quelli di un altro colore, anche quelli che sbagliano sempre. Se vogliamo essere cristiani noi non possiamo avere sentimenti di odio e di disprezzo".

Il parroco adesso è al centro della navata. Si rivolge al suo gregge che appare ancora più smarrito. Alza la voce, come un tuono: "Possiamo anche dire che abbiamo sbagliato. Che i miei fratelli, bianchi e neri hanno sbagliato. Ma lo dobbiamo dire sempre. Non solo quando qualcuno ci sfascia la macchina. Lo dobbiamo sostenere con forza anche quando altri fanno delle cose ancora più gravi. Cose terribili. Dobbiamo avere il coraggio di gridare e denunciare". Il sacerdote indica il presepe: "Non avrebbe senso aver allestito questa opera. Non avrebbe senso festeggiare il Natale. Meglio distruggerlo e metterlo sotto i piedi. Dobbiamo celebrarlo convinti dei valori che lo rappresentano. Perché crediamo nella misericordia e nella solidarietà. Se invece non abbiamo la forza di ribbellarci ai soprusi e alle ingiustizie e siamo pronti alle violenze nei confronti dei più deboli, allora non veniamo più in chiesa. Dio saprà giudicare. Saprà chi sono i suoi figli".

Il Duomo è avvolto da un silenzio pesante. Molti muovono nervosi le gambe. Don Pino è stato chiarissimo. Ha colpito nel segno. E' riuscito a scavare nell'animo della Rosarno ferita e confusa. "Non mi ero preparato alcuna omelia. Ho detto queste cose perché le sentivo. Perché mi sono state suggerite. Non da qualcuno tra voi. Ma da Dio. Potrò sembrarvi presuntuoso. Ma Dio, che ha assistito alle violenze di questi giorni, mi ha chiesto di dirle ai suoi figli. Figli come voi. Figli che hanno sbagliato e che vanno aiutati a non sbagliare più".
(tratto da "La Repubblica")

Craxi!

Sabato 16 gennaio alle ore 10,30, nei locali del Quartiere Centro in via dell’accademia n. 42, il circolo culturale “Il garofano” , organizza una manifestazione incentrata sulla figura di Bettino Craxi al decimo anniversario dalla scomparsa, dal titolo: Bettino Craxi, un patriota, uno statista. Alla manifestazione che sarà coordinata dal giornalista Paolo Calamai, sono previsti interventi dell’on. Riccardo Mazzoni e dell’avv. Alberto Magnolfi. Il Segretario dell’associazione arch. Gianpiero Delfine farà una breve presentazione mentre ad Alessandro Zella, sono affidate le conclusioni. La manifestazione, che prevede anche interventi da parte degli intervenuti, mira a detta degli organizzatori, a far riconsiderare nel giusto conto la figura dello statista scomparso, alla luce dei fatti che man mano sono emersi dall’inchiesta di tangentopoli ai giorni nostri confrontandone le similitudini riguardo gli accanimenti processuali con l’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

"Occorre ricordare la sua lungimiranza. Non c'e' un tema che calca l'attualita' politica che lui non avesse anticipato" (S. Craxi)

lunedì 11 gennaio 2010

Per non dimenticare!




Intitolare una sala di Palazzo Banci Buonamici a Piero De Bernardi, il grande sceneggiatore pratese scomparso lo scorso 8 gennaio a 84 anni di età. Lo propone il consigliere provinciale del Pdl Sergio Toccafondi, che sul tema presenterà una mozione durante il prossimo consiglio provinciale. La scelta di Palazzo Banci Buonamici, sede attuale della Provincia, è motivata sia dal fatto che De Bernardi era figlio proprio di Margherita Banci Buonamici, erede della storica famiglia pratese, sia dal fatto che proprio nell’attuale sede dell’ente provinciale il piccolo De Bernardi ha trascorso la propria infanzia.“In 57 anni di onorata carriera - spiega Toccafondi - De Bernardi ha scritto oltre duecento film collaborando con i più grandi registi del cinema nazionale e internazionale diventando in pochi anni uno delle colonne portanti del cinema e in particolar modo della gloriosa commedia all’italiana. Tra i film più importanti come non dimenticare “C’era una volta in America”, “Per grazia ricevuta”, “Matrimonio all’italiana”, “Finché c’è guerra c’è speranza”, la serie di “Fantozzi”, quella di “Amici miei” e altre pietre miliari del cinema italiano. Proprio per questo mi sembra giusto che Prato e la Provincia lo ricordino, intitolandogli una stanza di Palazzo Banci Buonamici, possibilmente quella che era stata la sua camera da letto”.

domenica 10 gennaio 2010

La Provincia "spendacciona"!!!



Il Gruppo provinciale del PdL composto da Cristina Attucci, Giovanni Luchetti, Riccardo Bini, Sergio Toccafondi, Matteo Cocci eFrancesco Mugnaioni non usa mezzi termini e durante la conferenza stampa di questa mattina va pesantemente all'attacco della Provincia denunciando l'eccessive spese di bilancio destinate alla copertura dei costi di gestione ed i debiti che l'ente ha nei confronti del Comune di Prato. Un quadro pesante quello descritto dal gruppo di opposizione.
La Provincia di Prato nel 2009 ha portato i costi della spesa corrente a quasi 43milioni di euro, incrementando negli ultimi due anni i costi di gestione dell'ente di quasi 9milioni di euro. «Denaro destinato a spese improduttive, molte sostenute a fini puramente elettorali, che invece poteva essere utilizzate per far fronte agli impegni assunti» ha dichiarato Giovanni Luchetti, consigliere provinciale e tesoriere regionale del PdL.
La denuncia fatta dal gruppo consiliare provinciale del PdL mette in risalto anche un'altra importante questione: il Comune di Prato vanta una credito di oltre 7milioni di euro nei confronti della Provincia e questo aspetto, secondo i rappresentanti dell'opposizione in consiglio provinciale indica una serie di anomalie nelle relazioni che Comune e Provincia hanno intrattenuto in passato.
«Il problema di questi sette milioni ed oltre di debiti - ha continuato Giovanni Luchetti - è attribuibile a due fattori. Il primo è che le amministrazioni precedenti non dialogavano tra loro nonostante fossero dello stesso indirizzo politico e mentre il comune faceva determinate operazioni e seguiva determinate procedure, la Provincia ne seguiva tutt'altre. Alla fine, al momento in cui i lavori sono stati conclusi, non vi è stata corrispondenza tra la contabilità del Comune e quella della Provincia, creando così una situazione che ha dell'incredibile».
«Il secondo aspetto - ha concluso Luchetti - è che la Provincia non può pagare i propri debiti perché non ha disponibilità per la spesa in conto capitale avendo fatto "esplodere", negli ultimi due anni, con un incremento del 25% pari ad quasi 9milioni di euro la spesa di parte corrente (quella - per intendersi - destinata al funzionamento dell'apparato ndr), sottraendo risorse che potevano invece essere destinate agli investimenti».
Il PdL ha inoltre criticato la prossima nomina del direttore generale della Provincia, Giancarlo Cecchi, ritienendo - come ha dichiarato il capogruppo Cristina Attucci - «che questo atto vada contro le esigenze di tagliare i costi della politica negli enti locali: «In un momento come quello attuale, con una diminuzione del gettito fiscale del 7% dovuta principalmente alla crisi del distretto, spendere circa 170mila euro, perché a tanto ammonterà il costo di questa persona, ci sembra veramente esagerato ed irresponsabile. Inoltre il PdL critica non solo la scelta, ma anche le modalità con cui questa persona, priva di ogni esperenza nell'amministrazione pubblica, è stata assunta».

Il centrosinistra ha appena finito di "demonizzare" la nomina dei due assessori comunali che senza mettere tempo in mezzo la Provincia "assume" il Direttore Generale.... guardare in "casa" propria prima di criticare....grazie!!!

giovedì 7 gennaio 2010

Piena solidarietà!



Immediata solidarietà a Cenni e Milone arriva da Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl: “Le minacce firmate Br-Pcc contro il sindaco Cenni e l’assessore alla sicurezza Milone, la cui effettiva attendibilita’ è ancora al vaglio degli inquirenti - dice il parlamentare pratese - rappresentano l’ennesimo segnale inquietante che trova una perfetta acqua di coltura nel clima di odio in cui vive da troppo tempo la politica italiana. Non è un caso che a Prato gli episodi e le minacce di matrice eversiva si siano moltiplicati da quando la città è governata dal centrodestra. La giunta Cenni, con la sua azione improntata al ripristino della legalità, sta rispondendo in modo responsabile e concreto alle istanze di una città messa in ginocchio dal lavoro nero cinese e da un’immigrazione per troppo tempo incontrollata. Non saranno le minacce di gruppuscoli eversivi a fermare la giunta e la maggioranza che la sostiene. A Cenni e a Milone giunga la totale solidarietà del Pdl pratese”

martedì 5 gennaio 2010

solidarietà Udc a Cenni e Milone da Longo e Querci

Il gruppo consiliare comunale dell’UDC, per conto di Antonio Longo, a cui si associa il consigliere UDC Francesco Querci, copogruppo in Provincia, desidera esprimere piena solidarietà rispetto a quanto si legge sull’accaduto al Sindaco Cenni e all’assessore Milone.
Nei primi mesi di questa nuova amministrazione è inconcepibile come sia occlusa la possibilità a chi è stato scelto dal popolo di lavorare per il bene della città.
Prima con le minacce al capogruppo Paradiso e adesso al sindaco e all’assessore alla sicurezza, si vuole fomentare ancora di più il clima di violenza che viviamo nel nostro paese e si cerca con ogni forma di persuadere l’opinione pubblica sul fatto che la nuova amministrazione non sia stia occupando della città o lo stia facendo in maniera superficiale.
I cittadini sono soddisfatti e sicuramente sapranno mettersi nei panni di chi riceve minacce: così facendo si rischia solamente di dimenticare i problemi della città, oggetto per il quale ci siamo impegnati a dare una svolta.
Mi sento solo di ringraziare la giunta e, in particolar modo, il sindaco Cenni e l’assessore Milone per quanto fatto fin ora, nella consapevolezza che questo evento non fermerà la loro passione per Prato.
Antonio Longo e Francesco Querci
consigliri UDC in Comune ed in Provincia

Provincia: interrogazione su Direttore Generale

Una modifica al regolamento in Provincia che modifica i requisiti d'accesso alla nomina del direttore generale in Provincia alla base dell'interrograzione depositata la mattina del 04 gennaio dal consigliere UDC Querci; vai all'articolo

lunedì 4 gennaio 2010

Come sempre..predicano bene e razzolano male!!!



Da una parte il Pd che tappezza la città con manifesti ironici dove si critica la decisione del sindaco Cenni di nominare due nuovi assessori, indicando anche il costo aggiuntivo per le casse comunali. Dall’altra il Pdl che per bocca del suo coordinatore provinciale Riccardo Mazzoni rispedisce al mittente le accuse di sprecare soldi e torna a denunciare l’occupazione delle poltrone da parte di esponenti del centrosinistra.“Il Pd pratese predica bene e razzola male - dice Mazzoni -. Il manifesto contro il sindaco Cenni affisso nei giorni di Natale raggiunge, in questo senso, un livello insopportabile di demagogia. Si critica Cenni per aver aggiunto - come da accordi di maggioranza resi pubblici all’inizio della legislatura - due assessori alla giunta comunale, che sono però bruscolini rispetto ai posti di potere e sottopotere tuttora occupati da esponenti del Pd, nonostante il cambio di amministrazione. Mi riferisco, ovviamente, alle società partecipate, luoghi abituali di parcheggio per chi vive di politica. E la quasi totalità dei dirigenti del Pd vive da sempre di politica, a differenza degli assessori della giunta Cenni, che provengono tutti dal mondo delle professioni o del lavoro dipendente”.“Vogliamo fare qualche esempio? - incalza il deputato pratese -: Ferranti, leader dell’opposizione, resta comodamente seduto sulla poltrona di presidente della Gida percependo 28.500 euro lordi all’anno, dati del 2007. Gli chiedo e chiedo ai cittadini: come si fa a guidare l’opposizione alla giunta quando si partecipa al governo della città guidando una delle maggiori società partecipate? Una domanda che finora è rimasta senza risposta. Per non parlare del presidente del Consiag, Paolo Abati (77.328 euro lordi, sempre dati 2007), riconfermato con un’autentica forzatura istituzionale, il quale si è fatto confermare anche nel cda di Publiacqua e fra qualche giorno ricoprirà importanti incarichi in Estra, oltre a presiedere alcune sottopartecipate dell’arcipelago Consiag. E a proposito di galassia Consiag, sono una quindicina le società partecipate o controllate, tutte con i loro consigli di amministrazione ben retribuiti. C’è poi Antonino Cardaci, presidente di Edilizia pubblica pratese, (l’ex Ater) che guadagna 72.509,97 euro (sempre lordi). Poi Adriano Benigni, il presidente di Asm che percepisce 62mila euro ogni anno ma che può contare anche su un premio di 20mila euro, da dividere con tutto il consiglio, in caso di utile compreso compreso fra 150mila e 200mila euro. L’elenco sarebbe ovviamente lunghissimo, e andrebbe allargato ai consiglieri di amministrazione delle partecipate, tutti rigorosamente di sinistra. Ma basta andare sul sito internet del Comune dove sono elencati, uno per uno, i compensi, per avere il quadro completo. Ma, al di là delle sparate demagogiche, oggi va sottolineato che il sindaco Cenni ha impostato fin dall’inizio la gestione del Comune all’insegna del rigore, diminuendo drasticamente i compensi di chi amministra le partecipate (nessun assessore, inoltre, ha assunto segretari particolari a differenza dei predecessori della giunta Romagnoli). Risparmi che diventeranno effettivi appena gli attuali presidenti e consiglieri, in gran parte esponenti del Pd, lasceranno gli incarichi. Se lo faranno prima della scadenza dei rispettivi mandati, cosa che rientrerebbe nei codici non solo della politica, ma anche dell’etica pubblica, renderanno dunque un buon servizio alla città e alla diminuzione della spesa pubblica. Cosa aspettano?”.

Gli Auguri dalla Sinistra

“Il miglior augurio che si possa fare ai pratesi per il nuovo anno? Smettere di vivere nel passato e proiettarsi verso il futuro!” Queste le parole di Renzo Bellandi, ex candidato a sindaco e leader di Sinistra RossoVerde, nel fare il punto sull’anno che si è chiuso e sulle prospettive per il 2010.
“Di fronte ad una amministrazione in grado di organizzare solo cocomerate e castagnate, oltre a distribuire nuovi assessorati giusto per mantenere – nella migliore tradizione della vecchia politica – equilibri di coalizione” ironizza Bellandi, in apertura “ed avendo dall’altra parte un PD incapace di esprimere un’alternativa seria che vada oltre la sterile difesa degli atti della precedente giunta, è quasi un dovere morale continuare nella sfida della creazione dell’unica, vera opposizione di sinistra ed ecologista a Prato.”
“Al momento” fa notare Bellandi “siamo l’unica formazione politica di opposizione senza alcuna rappresentanza istituzionale a cercare di intervenire, con i pochi mezzi che abbiamo, nel dibattito pubblico: Sinistra e Libertà si è sciolta come neve al sole, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani stanno ancora cercando una nuova forma di aggregazione, ma nel complesso il loro silenzio è assordante. Il PD perde occasioni su occasioni per esprimere una discontinuità rispetto a quel passato che lo ha condannato all’opposizione in città e messo a dura prova in provincia, e che con molta probabilità lo penalizzerà ulteriormente alle prossime Regionali.”
“L’invito per il 2010 a tutti quei pratesi che, non rappresentati dalla maggioranza che sostiene il sindaco – veramente poco civico! – Cenni, e che sentono come inadeguata e distante l’azione del PD è quello, mai banale, di rimboccarsi le maniche e lavorare con noi alla costruzione dell’alternativa.”