Da una parte il Pd che tappezza la città con manifesti ironici dove si critica la decisione del sindaco Cenni di nominare due nuovi assessori, indicando anche il costo aggiuntivo per le casse comunali. Dall’altra il Pdl che per bocca del suo coordinatore provinciale Riccardo Mazzoni rispedisce al mittente le accuse di sprecare soldi e torna a denunciare l’occupazione delle poltrone da parte di esponenti del centrosinistra.“Il Pd pratese predica bene e razzola male - dice Mazzoni -. Il manifesto contro il sindaco Cenni affisso nei giorni di Natale raggiunge, in questo senso, un livello insopportabile di demagogia. Si critica Cenni per aver aggiunto - come da accordi di maggioranza resi pubblici all’inizio della legislatura - due assessori alla giunta comunale, che sono però bruscolini rispetto ai posti di potere e sottopotere tuttora occupati da esponenti del Pd, nonostante il cambio di amministrazione. Mi riferisco, ovviamente, alle società partecipate, luoghi abituali di parcheggio per chi vive di politica. E la quasi totalità dei dirigenti del Pd vive da sempre di politica, a differenza degli assessori della giunta Cenni, che provengono tutti dal mondo delle professioni o del lavoro dipendente”.“Vogliamo fare qualche esempio? - incalza il deputato pratese -: Ferranti, leader dell’opposizione, resta comodamente seduto sulla poltrona di presidente della Gida percependo 28.500 euro lordi all’anno, dati del 2007. Gli chiedo e chiedo ai cittadini: come si fa a guidare l’opposizione alla giunta quando si partecipa al governo della città guidando una delle maggiori società partecipate? Una domanda che finora è rimasta senza risposta. Per non parlare del presidente del Consiag, Paolo Abati (77.328 euro lordi, sempre dati 2007), riconfermato con un’autentica forzatura istituzionale, il quale si è fatto confermare anche nel cda di Publiacqua e fra qualche giorno ricoprirà importanti incarichi in Estra, oltre a presiedere alcune sottopartecipate dell’arcipelago Consiag. E a proposito di galassia Consiag, sono una quindicina le società partecipate o controllate, tutte con i loro consigli di amministrazione ben retribuiti. C’è poi Antonino Cardaci, presidente di Edilizia pubblica pratese, (l’ex Ater) che guadagna 72.509,97 euro (sempre lordi). Poi Adriano Benigni, il presidente di Asm che percepisce 62mila euro ogni anno ma che può contare anche su un premio di 20mila euro, da dividere con tutto il consiglio, in caso di utile compreso compreso fra 150mila e 200mila euro. L’elenco sarebbe ovviamente lunghissimo, e andrebbe allargato ai consiglieri di amministrazione delle partecipate, tutti rigorosamente di sinistra. Ma basta andare sul sito internet del Comune dove sono elencati, uno per uno, i compensi, per avere il quadro completo. Ma, al di là delle sparate demagogiche, oggi va sottolineato che il sindaco Cenni ha impostato fin dall’inizio la gestione del Comune all’insegna del rigore, diminuendo drasticamente i compensi di chi amministra le partecipate (nessun assessore, inoltre, ha assunto segretari particolari a differenza dei predecessori della giunta Romagnoli). Risparmi che diventeranno effettivi appena gli attuali presidenti e consiglieri, in gran parte esponenti del Pd, lasceranno gli incarichi. Se lo faranno prima della scadenza dei rispettivi mandati, cosa che rientrerebbe nei codici non solo della politica, ma anche dell’etica pubblica, renderanno dunque un buon servizio alla città e alla diminuzione della spesa pubblica. Cosa aspettano?”.
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