
Sulla stessa linea aveva avuto modo di esprimersi in Provincia Francesco Querci, (Capogruppo Udc), sostenendo la necessità di dare piena attuazione al Patto per Prato Sicura, sollecitando nella sostanza un aumento della dotazione organica delle Forze dell'Ordine sul territorio pratese e prevedendo anche nuove risorse per il Tribunale al fine di garantire l'efficienza e l'efficacia di contrasto. Chiudere il cerchio, dotando la Regione (e quindi la Provincia Pratese) ed in primiis gli organi di polizia e gli uffici giudiziari, dei CEI, quale strumento indispensabile per l'identificazione e l'espulsione di chi delinque sul nostro territorio.
Il CIE va fatto: va fatto bene, con modalità che contraddistinguino uno stato di diritto: secondo giustizia dunque: ubicazione, spazi e funzionalità progettate in modo di assicurare il rispetto della dignità delle persone “ospitate” . Questo il compito e l'azione della nostra Provincia e delle altre amministrazioni che dovrà essere contradddistinta da tempestività, funzionalità ed economicità.
Gli organi stessi di Polizia, i loro sindacati oggi, ce lo chiedono con forza ed a questi bisogna dare una risposta chiara e precisa, in quanto strutture, uomini e mezzi costituiscono elementi tutti egualmente essenziali e complementar Devono essere abbandonate posizione di pregiudizio ideologico, riconduce il dibattito sulla linea delle scelte sovranazionali, oramai recepite in tutta Europa.
Anche un'analisi pur superficiale dei vari interventi a livello europeo. nazionale e regionale, ci conduce che sostanzialmente tutte le parti politiche hanno collaborato e raggiunto un accordo (direttamente o indirettamente) circa la necessità di adozione dei CTP (legge Turco-Napolitano del 1998) prima e dei CIE poi (legge Bossi-Fini 2002 e DLSicurezza 2008) (con la Regione Toscana schierata in prima linea a favore (ex Signa), salvo poi rimangiarsi le parole con lo stesso Martini).
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