Mi domando il perchè di quell'irritante e diffuso costume di guardare la vita altrui per scovare qualcosa di storto e sentirsi dei santi. Siccome il confine tra l'onestà e la disonestà non è più cosa molto chiara, è molto più comodo rovistare tra i dati altrui e andare comodamente per presunzioni. Così, per fare un esempio) vado a vedere la denuncia dei redditi del mio dentista, scopro che è schifosamente bassa, mi sento più onesto di lui, lo giudico di conseguenza (e subito) un delinquente . Ma senza trascurare di dirlo in giro. Mi pare che funzioni un po' così. L'attitudine a non farsi gli affari propri è tipica dell'essere umano ma qui si va oltre. Si cerca disperatamente e quotidianamente qualche notizia sugli altri fatta apposta per affibbiargli la colpa di qualche cosa (bilancio dello Stato in dissesto, effetto serra, mafia, fate voi).
Io ci vedo solo tanto livore e anche un oceano di tempo da spendere per farsi i fatti altrui... tempo prezioso rubato a una passeggiata all'aria aperta, un bel libro (anche sulle statistiche economiche dell'Agenzia dell'Entrate eh, per carità) ma anche a un sano esame di coscienza.
Lisa Taiti, Prato
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