mercoledì 29 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
su ECOMOSTRO A ARTIMINO
Dicono che l’Amministrazione Comunale ne voglia fare un faraonico centro didattico legato all’Archeologia,costo circa 670.000,00 euro.Ma era proprio necessario realizzare un edicio di 700 metri quadri ? E che cosa ospiterà realmente questa orrenda costruzione ? Forse non lo sanno neppure loro. Mi mostrano un progetto assurdo, con tanto di portalino a timpano post-moderno;tutte le stanze riportano la medesima dicitura “ spazio Polivalente “;quando si scrive così è evidente che non si ha alcuna idea precisa sull’effettiva destinazione.
Anche l’indicazione del Progettista è faraonica come l’edificio : Dipartimento di Progettazione Architettonica dell’Università di Firenze . Povera Facoltà di Architettura com’è caduta in basso , viene da chiedersi dove sia finito l’insegnamento della scuola fiorentina dei Michelucci,Ricci,
Savioli , Gamberini ecc. Una delle prime cose che si dovrebbe insegnare ai giovani Architetti è quella di interpretare il “genius loci” in modo che l’opera si inserisca perfettamente nel contesto.
Purtroppo in questo caso non solo è impossibile qualsiasi riferimento al “ genius”,ma risulta improbabile anche il richiamo alla semplice “intellighentia “; e saremo di fronte al paradosso che nessuno conosce il nome dell’Architetto della Pieve, ma tutti sapranno chi è l’autore di questo scempio.
Ora mi domando,com’è possibile che nel 2010, a fronte di tanti richiami e messaggi sulla salvaguardia del paesaggio e del nostro patrimonio architettonico,si possa progettare e costruire una cosa del genere? Chi ha rilasciato i vari permessi ha veramente valutato tutte le implicazioni ?
Possibile che la Soprintendenza non dica nulla ? E come mai non si mobilitano le Associazioni Ambientaliste, i Comitati, ed anche gli Architetti che dovrebbero in prima persona essere interessati alla tutela delle architetture di valore presenti sul territorio,ed ancora di più alla qualità delle nuove architetture ,come espressione della cultura contemporanea ?
Il sole sta tramontando ed i muri della Pieve di S. Leonardo prendono un dolce colore rosato,ed io me ne torno sconsolato in città facendo un’amara riflessione : Per deturpare il paesaggio e compromettere l’ambiente non è necessario essere speculatori edilizi o cammoristi, basta essere
presuntuosi e poco intelligenti.
Mark Potzi
martedì 14 dicembre 2010
I Tagli della Finanziaria e Prato - Convegno UDC
Palazzo Vestri (Provincia di Prato) 13/12/2010.
I tagli e la gestione dei fondi a disposizione con la centralizzazione delle risorse rischiano di aggravare il peso del nostro territorio.
L'esame della finanziaria, nei suoi aspetti legati alla realtà territoriale pratese, ha evidenziato dubbi e perplessità nel coniugare l'esigenza di svluppo economico e di frenare una crisi sempre più evidente anche nel sistema Toscana.
Finite le sicurezze di cui la sinistra si era fatta portatrice fino a poco tempo fa, di una Toscana ridente e bene amministrata, si evidenzia una crisi con una delicata fasedelle scelte. Al minor flusso di denaro da Roma, fanno eco le priorità imposte dal Governatore della Toscana nell'individuazione dei comparti da salvaguardare e quelli da penalizzare. Ne escono pressochè immutati i conferimenti per la sanità, che assorbono l'80% del bilancio della Regione, che secondo Rossi, evidentemente, sarebbee sente da sprechi (possibile?!): un premio per chi insomma sino ad ieri ne era infallibile assessore, oggi presidente regionale.
Si colpisce in modo duro il sociale: si taglia dalla regione di altre € 400.000,00 – riporta la notizia l'assessore pratese Mondanelli – ma fortunatamente è notizia di oggi che il Governo ne ha stanziati 600.000,00.
Si riducono in modo consistente i conferimenti per il trasporto pubblico con la conseguente messa in crisi di un sistema della mobilità pubblica che - come ha riportato nella sua dettagliata relazione il Direttore della CAP Alberto Banci – mette in crisi un'azione congiunta azienda-provincia-comune, che aveva portato a raddoppiare gli utenti del servizio negli ultimi 5 anni. Un indebolimento delle aziende private costrette, fra l'altro, a reinventarsi a causa della volontà di Rossi di creare un gestore unico dei trasporti della Toscana; decisione che lascia perplessi anche per il concreto rischio che il servizio pratese (per l'appalto unico regionale) possa addirittura cancellare la realtà locale, oggi un'eccellenza in regione e ciòa favore di multinazionali straniere). La cooperativa, ha aggiunto Banci, non intende mollare e a riprova intende portare avanti sia il progetto della nuova sede dei deposito presso il casello autostradale in sostituzione di quello attuale, sia dell'acquisizione di parte della LAZZI.
Si sopprimono le Agenzie Per il Turismo Provinciali, facendo così venire meno – sottolinea Nardini Presidente della Confcommercio – quella minima garanzia di disponibilità economica da spendere sul territorio pratese, con riflessi positivi per il settore da lui rappresentato, mentre si crea un sistema centralizzato regionale tutto da ristudiare.
Aspetti tutti – dice Bellandi Segretario CISL – che aprono fronti di crisi ulteriori nel mercato del lavoro, dai potenziali contenziosi riguardo alle APT, agli esuberi della CAP, ponendo l'accento sulla necessità alla base di una riforma fiscale idonea a recuperare il somero e premiare chi produce ed investe nella legalità.
Il Presidente del Consiglio Maurizio Bettazzi, ha caretterizzato il proprio saluto nel riportare le posizioni in ANCI e UPI,
Il Sindaco di Prato Cenni, ha evidenziato come la politica regionale, anche nella gestione dei bandi sul territorio, sia miope adottando criteri astratti ben lontani dalla valutazione delle concrete necessità del territorio e incapace di contrastare gli eventi eccezionali delle singole realtà: criteri spesso legati ai numeri dei residenti anziché collegate alle diverse esigenze di quelli. Ne esce una grave sottovalutazione a livello regionale di Prato, terzo comune dell'Italia Centrale dopo Roma e Firenze, troppo spesso avvallata dagli ex amministratori locali pratesi.
All'acceso dibitatto, introdotto dal Capogruppo in Provincia Francesco Querci, specie per gli aspetti più collegati alle politiche provinciali interessate dalla finanziaria (trasporto pubblico, acqua e rifiuti, ATP) è seguita una relazione di Giovanni Bambagioni e un appello del segretario regionale UDC, Lorenzo Zirri, rivolto al Sindaco, affinchè Prato diventi esempio di buon governo del territorio, ovvero concreto esempio della validità dell'alternanza al governo nelle amministrazioni locali. Ha concluso Enrico Mencattini, presidente UDC.
Nella sostanza, oggi, esaminate le scelte di dove tagliare da parte del Governatore, dobbiamo ad ogni levello, comunale, provinciale, ma anche da parte delle singole categorie e delle aziende che operano sul territorio, alzare l'attenzione sulla gestione dei fondi a disposizione della Regione per evitare l'isolamento. La crisi, occasione di rinascita, ma anche di serrato confronto. Essenziale la difesa di Prato, delle garazie sociali e di sviluppo economico del nostro territorio.
Francesco Querci (capogruppo udc Provincia)
lunedì 13 dicembre 2010
"il privilegio di non avere niente da fare" (PD contro Cenni)
Ci sono cose, a questo mondo, di fronte alle quali non si sa se ridere o piangere. Una di queste è senza dubbio la pervicace insistenza con la quale il Capogruppo dell’Opposizione del Comune di Prato si attarda nel gridare sui tetti una verità che è solo sua: il conflitto d’interessi del Sindaco.
Egli sostiene, infatti, che Roberto Cenni non si occupa, come invece dovrebbe, degli interessi di Prato poiché il suo cuore e la sua mente sono, tutti e due, assorbiti dalle vicende della Sasch.
Appare ovvio che la Sasch, secondo il pensiero e la sensibilità di Massimo Carlesi, rappresenta solo ed esclusivamente un affare di famiglia, che non riguarda quattrocento posti di lavoro pratesi.
E grazie all’illuminato pensiero del Capogruppo dell’Opposizione in Consiglio Comunale di Prato, lettore appasionato di bilanci, scopriamo che il Sindaco Roberto Cenni ha aperto un tavolo in regione per la ricerca di una soluzione solo per tutelare i propri interessi privati. Lui, che conosce in profondità la natura reale delle cose ce lo ha rivelato e a noi non dovrebbe restare altro da fare che credergli.
E invece noi non gli crediamo, neanche un poco.
Ed ecco perché.
- Primo, perché il Sindaco Cenni, in poco più d’un anno dalla sua elezione, ha fatto più cose per il risanamento della città di quante i suoi predecessori si sarebbero mai e poi mai sognati anche solo di poter promettere pur sapendo che non avrebbero mai mantenuto le promesse: basti pensare a cos’è successo in un anno a proposito dello smascheramento delle sacche d’illegalità, sostenute anche dalla presenza (e di come questo sia potuto accadere dovrebbero dare una qualche spiegazione i suoi predecessori) della mafia cinese alcuni esponenti della quale sono stati arrestati giusto pochi giorni or sono.
- Secondo perché, a differenza dei proclami ideologici e dei cervellotici algoritmi pseudo socioculturalpoliticheggianti si comincia a ragionare in termini concreti di poche ma serie cose fattibili sulla base delle reali possibilità e non di quelle fumose elucubrazioni a seguito delle quali il territorio pratese è stato letteralmente devastato, violentato e saccheggiato da un’urbanistica che non voglio definir folle per non offendere quella follia alla quale Erasmo da Rotterdam dedicò la sua opera più famosa.
- Terzo perché le trattative che il Sindaco conduce per la crisi della Sasch sono un dovere istituzionale che gli deriva proprio dall’incarico che ricopre. Un dovere che è, al contempo, la miglior garanzia del fatto che la gestione della crisi che vede in pericolo quattrocento posti di lavoro a Prato, venga condotta in modo corretto e non “alla pratese” intendendo, con questa espressione, riferirmi al malcostume generalizzato che ha visto gestire simili crisi, a Prato e altrove, in modo -quello si- davvero personalistico e affaristico, sacrificando senza scrupoli il destino di tanta gente, magari con la complicità occulta di funzionari pubblici e direttori di banche.
Vorremmo invitare il Capogruppo dell’Opposizione del Consiglio Comunale di Prato a riflettere sul fatto che la Sasch è un’azienda pratese del settore tessile-abbigliamento e che, come tale, è del tutto normale che risenta della stessa crisi che da anni ormai s’è abbattuta sull’intero settore e sulla città.
Vorremmo anche sottolineare il fatto che questa crisi è nata e si è aggravata nel corso di trent’anni senza che neanche un cane si desse pensiero di affrontarla dotandosi di strumenti di analisi appropriati e favorendo lo studio di soluzioni quando ancora il tempo a disposizione per poterlo fare era sufficiente. Posso, anzi, affermare con cognizione di causa che quei pochi strumenti utili furono letteralmente distrutti proprio perché mettevano in luce aspetti molto poco onorevoli dell’establishment pratese dell’epoca, (s)governato dall’asse politico formato dall’intreccio d’interessi arciconflittuali della vecchia DC e del vecchio PCI. Cosa facevano i governanti della città di allora? Dormivano? L'amico Massimo potrebbe dare migliore dimostrazione delle sue capacità leggendo i bilanci dell'amministrazione pubblica pratese. E allora scoprirebbe, finalmente anche lui che no, purtroppo non dormivano affatto: i marpioni della politica avevan messo in mano il giocattolo ai ragazzi. Le cose serie e le decisioni le discutevano, evidentemente, fuori dalle sedi istituzionali.
E “i ragazzi” allora che facevano? Giocavano al Risiko e a Monopoli con Prato? A giudicare dai risultati verrebbe da pensare che facessero proprio questo. E ora che sono all’opposizione grazie più alla loro sgangherata e fallimentare gestione della cosa pubblica che alla forza di un avversario vero (che prima di oggi non era mai esistito per merito del mega-inciucio che aveva garantito il comodato gratuito del palazzo comunale alla sinistra e l’accesso ventiquattr’ore non stop trecentosessantacinque -trecentosessantasei negli anni bisestili- giorni all’anno alla stanza dei bottoni alla destra), che fanno? I paladini della correttezza politica? I garanti contro un conflitto d’interessi che non esiste?
Si vede proprio che questi (ormai ex) ragazzi, dopo che li hanno sfrattati dalla sala giochi comunale, non hanno proprio più nulla di meglio da fare.
martedì 7 dicembre 2010
Finanziara regionale 2011 e Prato 13\12\2010
mercoledì 24 novembre 2010
lunedì 22 novembre 2010
giovedì 18 novembre 2010
Quoziente Familiare - Prato - Udc
martedì 16 novembre 2010
Che ci vuole!!???
mercoledì 10 novembre 2010
Domani Prato, un laboratorio di idee proiettato al futuro.
venerdì 5 novembre 2010
Permessopoli...botta e risposta!!!
venerdì 29 ottobre 2010
giovedì 28 ottobre 2010
lunedì 25 ottobre 2010
CENTRO STORICO: il momento delle scelte...28/10/10
Inteverranno anche esponenti dell'UDC che ha promosso l'incontro.
Sbolgi (vicepresid. circoscriz. centro), Querci (coord. comunale Prato).
Modera Longo (capogruppo in Comune) e conclude Bambagioni (coord. prov.).
sabato 23 ottobre 2010
"Bombing Prato"
Auspico che tale successo sia l’inizio di un riconoscimento “ufficiale” al Gruppo Linea Gotica sia dal Comune di Montemurlo, ove ha sede il museo storico, che dalla Provincia di Prato che sino ad oggi hanno fatto orecchi da mercante alle richieste di “aiuto” che il Gruppo ha lanciato per non disperdere importanti cimeli di una guerra spesso dimenticata.
Perché non far diventare questa mostra itinerante per i vari istituti scolastici al fine di sensibilizzare i giovani agli orrori e ai sacrifici che una guerra comporta!!??
mercoledì 20 ottobre 2010
Carmignano, allarme “ecomostro” ad Artimino: Querci si appella alla Provincia: “Fermate lo scempio”
“Di fronte al pericolo di deturpare uno degli scorci più belli del nostro territorio – dice Querci - la Provincia nonostante le proprie competenze volte alla tutela del paesaggio e delle aree turistiche, sembra stare a guardare gli effetti devastanti della costruzione. Eppure il Piano territoriale (Ptc) della Provincia colloca l’edificio all’interno di un area segnalata come “valori estetici percettivi del territorio rurale collinare”, nonchè all’interno di un area naturale protetta locale e soprattutto si trova è all’interno di “politiche di Tutela attiva”, a ridosso di due “Areali di Tutela statutaria” e ne impedisce la storicizzata reciproca introspezione visiva (chiesa/mura). La Provincia, a nostro parere, deve intervenire bloccando immediatamente i lavori e la realizzazione di un’opera che, fra l’altro, non pare avere nessuno dei requisiti richiesti dal PTC provinciale”.
In Consiglio sono state riunite due interrogazione sul tema, Querci UDC e Attucci PDL, che ne presenteranno una congiunta, in discussione al prossimo Consiglio
lunedì 11 ottobre 2010
L’INTERVENTO/Querci e Bambagioni (Udc): “A Prato mancano 30 milioni di euro in trasferimenti per la sanità. Rossi passi dalle parole ai fatti”
Ma dopo le parole servono i fatti. La nostra provincia riceve di trasferimenti di competenza regionale per la sanità 1.523,78 euro per ogni residente su 226.202 abitanti ufficiali e, in base a questo calcolo è la terza provincia in Toscana. Su molti documenti della Regione Toscana e recentemente anche durante l’audizione del direttore Cravedi nella Commissione Sanità della Regione Toscana è stato chiaramente certificato che resiedono in provincia almeno 20mila persone in più. Noi pensiamo siano di più di 20.000 ma se anche accettassimo quel dato i calcoli andrebbero riparametrizzati su 246.000 residenti.
Allora caro presidente Rossi a Prato mancano 30 milioni l’anno di trasferimenti sanitari di competenza regionale. Quando si pensa di rimuovere questa condizione? Quando si comincerà a chiederà scusa alla nostra provincia per la costante sottovaluzione subita dai vari livelli Istituzionali a partire dalla Regione Toscana per arrivare al governo centrale? I cittadini pratesi, le forze politiche e sindacali, i parlamentari dovrebbero accorgersi e ribellarsi al fatto che la nostra città sia largamente la peggio considerata delle provincie toscane e sia, di fatto la cenerentola fra le importanti realtà della nostra nazione.
Giovanni Bambagioni
Coordinatore Prov. Udc
Francesco Querci
Capogruppo Provincia Udc
venerdì 8 ottobre 2010
Querci (Udc): «Legge 40, il solo punto fermo a tutela dei diritto del nascituro e della donna».
da pratoblog
martedì 5 ottobre 2010
Ora basta!!!
Il caso dei lavori sulla Sr325 approderà presto in Parlamento, mentre il Pdl pratese torna a chiedere le dimissioni dell’assessore provinciale Ivano Menchetti. La questione cantieri torna dunque di attualità dopo la dura presa di posizione dei sindacati che proprio oggi hanno usato parole di fuoco anche nei confronti della Provincia. A portare la questione a Roma sarà la Lega Nord che presenterà un’interrogazione parlamentare sulla situazione della ex statale 325 e sulla Cogemar Spa. Ad annunciarlo è l’europarlamentare della Lega Nord Toscana, Claudio Morganti, che solo qualche giorno fa, assieme ai militanti leghisti pratesi e a quelli del Pdl, aveva organizzato una protesta contro i disagi su questo tratto. “La situazione incresciosa creatasi sulla 325 – fa sapere l’onorevole Morganti – andrà fino a Roma dove potremo capire meglio come sia possibile che la Cogemar Spa, a cui è stato affidato un appalto pubblico, sia sprovvista del Durc e soprattutto che non paghi i propri lavoratori. La Provincia dovrà rispondere sulla sua negligenza e sulla totale incompetenza nel non aver saputo supervisionare l’andamento dei lavori”.
Duro anche l’intervento del consigliere provinciale Pdl Sergio Toccafondi e del capogruppo Pdl a Vernio Erika Mazzetti: “E’ da mesi che l’opposizione cercava di far capire che era indispensabile trovare soluzioni alternative per far sì che i lavori terminassero in tempi sufficientemente brevi per non arrecare danni alla popolazione della Val di Bisenzio - dicono i due eposnenti del centrodestra -. Manifestazioni, mozioni e interrogazione non sono servite a niente anzi siamo sempre stati derisi e fatti passare per incompetenti. Ora, dopo questo attacco dei sindacati siamo ancora più convinti che l’assessore Menchetti sia una persona inadeguata a coprire tale incarico che, oltre a non aver vigilato come lui ha sempre affermato, con le sue dichiarazioni irresponsabili ha creato inutili aspettative agli utenti della strada in questione. Per questo motivo chiediamo un atto di responsabilità con le sue dimissioni”.
Don Santino...Don Santino!!!!!
Mi spiace che un uomo di chiesa perda del tempo prezioso per criticare e offendere i commensali ad una cena “evento” fatta per di più con il beneplacito del parroco della splendida Chiesa di San Domenico.
Don Santino non perde occasione per attaccare qualunque iniziativa perpetrata dal centrodestra…quel centodestra che si è trovato a gestire il fenomeno dell’illegalità malgovernato dalle precedenti amministrazioni. I cittadini pratesi chiedono a gran voce il rispetto delle regole e solo grazie all’operato di questa giunta si sta ponendo un argine a quell’ ACCOGLIENZA senza criterio sin qui adottata, con metodi e progetti collaudati senza ledere nessun diritto umano. Innalzare il livello di sicurezza e di legalità significa innalzare il livello di qualità della vita dei cittadini….la strada è quella giusta. Auspico che Don Santino ritratti le sue dichiarazioni e che rimanga tra i Pratesi che hanno i loro difetti ma non sono certamente ne perfidi ne tantomeno xenofobi.
Va da se che certi fatti gravi e deplorevoli vanno denunciati e che sia doveroso esprimere la nostra solidarietà alle minacce di morte ricevute.
Sergio Toccafondi
V. Coord.re Prov.le PdL
domenica 26 settembre 2010
Trasferimenti Statali: ingoisti per Prato (UDC)
I dati pubblicati di recente sulla misura dei trasferimenti statali annuali alla nostra città sono viceversa inaccettabili.
Prato riceve ogni anno 343 euro per abitante. Livorno 373; Pistoia 380; Siena 409; Lucca 423, Pisa 453, Massa 513; infine Firenze con 555!
Perchè?
Con il livello di trasferimento di Lucca noi otterremo un aumento di risorse trasferite di E. 19 MLN; di oltre 24 MLN nel caso di Pisa; di ben 33 MLN nel caso di Firenze. E sopratutto non con carattere di una tantum.
Consideriamo che oltre ai cittadini residenti ufficiali, Prato ha, come ben sappiamo, qualche abitante in più.
Per decenni la nostra città ha ovviato con la piena occupazione e la forza economica a questa particolare iniquità ma adesso non possiamo più permetterci che, utilizzato il finanziamento straordinario di 25MLN, ci si trovi ad abbandonare nostri concittadini sfortunati sul lavoro e privi di ogni tutela successiva.
Noi pensiamo che Prato abbia la forza, se supportata da un grande spirito unitario, di rimuovere l' ingiustizia, profonda e inescusabile, di questa carenza di risorse.
Tutti dovrebbero sentirsi in dovere di contribuire a riportare la nostra comunità almeno sul livello degli altri capoluoghi di provincia toscani. Si apra una forte battaglia, a tutti i livelli decisionali. Prato è il terzo comune dell' Italia centrale e vige l'obbligo, per la sua classe dirigente, di farselo riconoscere in tutte le sedi. Dotiamo questa Giunta e il Sindaco Cenni delle risorse di cui godono altri, certamente non più virtuosi di noi e lavoriamo per il bene comune della nostra amatissima città.
G.Bambagioni (Udc Prato)
Lavori finiti...o infiniti!!!!
venerdì 24 settembre 2010
Speriamo!!!!!!!
mercoledì 15 settembre 2010
A quando la fine?!?!
sabato 11 settembre 2010
giovedì 9 settembre 2010
La disfida del Corteggio/Il centrodestra accusa Gestri: “La sua è stata una mancanza di rispetto per la città e per l altre istituzioni”
Non si è affatto rasserenato il clima politico cittadino il giorno dopo il Corteggio con le polemiche legate prima alla decisione della Provincia di far sfilare dietro il proprio Gonfalone i rappresentanti delle comunità di immigrati, con conseguente parere contrario da parte del Comune, e poi con la scelta del presidente Gestri e dell’intera giunta provinciale di non sfilare nel Corteggio. Da una parte e dall’altra adesso si rinfacciano le accuse di aver rischiato di rovinare la festa dei pratesi. Il centrodestra accusa senza mezzi termini Gestri di ingerenza in una manifestazione da sempre organizzata dal Comune e di aver voluto fare per ragioni meramente politiche un doppio sgarbo istituzionale. Il gruppo provinciale del Pdl ha dichiarato al proposito che chiederà conto a Gestri con una domanda di attualità del suo comportamento e “come intenda provvedere allo sgarbo istituzionale verso il sindaco di Prato e soprattutto verso il prefetto”. “La partecipazione - si legge in una nota del Pdl - di cittadini stranieri e di qualunque provenienza estera agli eventi collegati alla Festa della Madonna della Fiera è da sempre stata libera e benvenuta, oltre che naturalmente numerosa. Chiediamo quindi in base a quale ragionamento il presidente della Provincia abbia ritenuto non solo di proporre, ma di spingersi fino alle estreme conseguenze che segnano evidentemente un precedente nei rapporti tra istituzioni. Se il presidente della Provincia e i suoi assessori, anzichè giocare a nascondino tra le vie del centro, avessero sfilato dietro il Gonfalone della Provincia, avrebbero semplicemente fatto il loro dovere di rappresentare l’interezza della comunità pratese, senza inutili distinguo frutto di valutazioni puramente ideologiche e di parte”.
Concetti che tornano in quanto afferma Francesco Querci, capogruppo Udc in Provincia: “Il ruolo istituzionale di rappresentante di tutta la comunità di Gestri lo obbligava ad essere presente a fianco della città, soprassedendo a contrasti di natura politica che ben potevano trovare sfogo in altre sedi ed in differente momento, senza recare così danno ad una manifestazione radicata in otto secoli di storia, alla cui tradizione resta ancorata l’immagine della nostra città. Il Corteggio è festa di campanile, del comune di Prato e la Provincia riveste un ruolo indiretto: questo doveva correttamente indurla a portare, se vogliamo, un elemento di riflessione sul tema della partecipazione della comunità cinese e non certo un elemento di disgregazione e di rottura, aggravato dalla scelta di non presenziare”.
Molto più peso l’affondo di Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl: “La decisione del presidente della Provincia Gestri di disertare il Corteggio storico è insieme una mancanza di rispetto nei confronti della mediazione del prefetto e uno schiaffo alla cittadinanza pratese. Una conferma della totale mancanza di senso delle istituzioni di chi vuol piegare tutto, anche le tradizioni più antiche, ai propri interessi politici”. Mentre Leonardo Soldi, segretario comunale della Lega Nord, ribadisce come l’organizzazione del Corteggio storico spetti al Comune: “La Provincia - afferma Soldi - dovrebbe guardare alle cose di sua competenza, come per esempio tentare di reinserire nel mondo del lavoro le migliaia di cassaintegrati e di lavoratori in mobilità e di trovare un’occupazione per coloro che sono nelle liste di collocamento, invece di pensare esclusivamente agli stranieri”.
Il Gruppo provinciale Udc non condivide la scelta di Gestri
da PRATOBLOG
mercoledì 8 settembre 2010
giovedì 2 settembre 2010
"De Bernardi..chi era costui"
giovedì 5 agosto 2010
Presentati i due eventi tradizionali!!!
mercoledì 4 agosto 2010
Opposizione all'attacco!!!
Basta sprechi!!!!
martedì 3 agosto 2010
325..ancora polemiche!!!!
mercoledì 28 luglio 2010
Salta la commissione sulla 325..ed è polemica!!!
martedì 20 luglio 2010
Nota semiseria di mezz'estate sulle dimissioni d'un assessore del Comune di Prato.
Ma non c'è da meravigliarsi (né, tanto meno, da scandalizzarsi) più di tanto: è la prassi consolidata del politico di professione. Vorremmo forse accusare il cane d'abbiare, o l'asino di ragliare? Ma no... ci mancherebbe altro. A ognuno il suo: ai principianti della politica la possibilità d'incappare in errori da principianti e agli esperti della politica, ai professionisti seri dell'accattonaggio elettorale, quella d'infierire con cipiglio irsuto sugli errori del nemico.
Se questo vale per tutto il Gran Feudo Peninsulare, figuriamoci a Prato, terra di conquista per chiunque, venuto ad abitarci da lontano, si è potuto tranquillamente accomodare nelle stanze del governo della città, arrivando a diventarne primo cittadino prima e governatore dello stesso Granducato poi.
A Prato la professione di politico ha sempre pagato bene. Basta dotarsi dell'armamentario giusto: armi pesanti per gli avversari e coltelli corti e affilati per i nemici. Gli avversari sono, ovviamente, nei partiti della concorrenza. I nemici, invece, sono quelli che hai in casa.
Il politico di professione a Prato ha trovato per più di sessant'anni il suo Eldorado, la Terra Promessa, l'Eden, il Jannat Allah. A Prato, terra dell'inciucio, il patto di titanio fra lobbies ha garantito per decenni il comodato gratuito del Palazzo Comunale alle sinistre e affiliati, e l'accesso libero, vntiquattr'ore non-stop, alla stanza dei bottoni alle destre e accoliti.
Funzionava tutto così bene, allora. Una volta consacrato assessore potevi prendere la nuora e incardinarla come tua segretaria e nessuno avrebbe avuto nulla da dire.
E poi, le destre, cosa avevano da lamentarsi? Han sempre fatto tutto quello che volevano. Avevan proprio bisogno di vincerle, queste stramaledette votazioni? Per sessant'anni, quando era in vigore il patto di titanio, nessuno aveva messo i bastoni fra le ruote a nessuno. Tu dai un museo a me io svincolo i terreni a te. Do ut des, una mano lava l'altra e tutt'e due lavano il viso e, all'occorrenza tappano occhi, orecchi e naso, a seconda della bisogna.
I magistrati, poi, non hanno mai rotto le scatole a nessuno. Praticamente angeli. Hanno sempre avuto il loro bel da fare, a Prato, nell'occuparsi del saccheggio successivo alle cause fallimentari col giro di valzer di periti indaffarati a gestire immobili che passan di mano veloci come saette: prendi cento e paghi uno. Facciamo uno e mezzo, black and white, e siamo pari. Figuriamoci se avevano il tempo di occuparsi di cinesi, immigrazione clandestina, droga, prostituzione e bischerate del genere.
Insomma si stava tutti bene fino a quando è arrivato il Cenni a rompere gli zebedei. A tutti, nessuno escluso. E allora?
Allora vendetta, tremenda vendetta!
Attento Roberto. Attento al buffone...