Al museo rientra dopo un lungo restauro, curato dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l'importante pala di Lippi "Esequie di San Girolamo" (1455).
La pala è stata dipinta intorno al 1455 su commissione del colto Geminiano Inghirami, proposto della Pieve di Santo Stefano, attuale Cattedrale.
Molto lodata dal Vasari nella Vita dell'artista, è uno splendido esempio della capacità del Lippi di saper "espimer gli affetti nelle pitture".
Nella stessa sala è esposta un'altra opera, contemporanea o di poco più tarda rispetto alle Esequie del Lippi, assente da molti anni dalla nostra città: il pannello coi Santi Niccolò e Giusto, resto di una pala probabilmente commissionata dai Martelli a Domenico di Michelino, allievo del Lippi, per l'altar maggiore della pieve di San Giusto in Piazzanese (Prato).
La pala è stata dipinta intorno al 1455 su commissione del colto Geminiano Inghirami, proposto della Pieve di Santo Stefano, attuale Cattedrale.
Molto lodata dal Vasari nella Vita dell'artista, è uno splendido esempio della capacità del Lippi di saper "espimer gli affetti nelle pitture".
Nella stessa sala è esposta un'altra opera, contemporanea o di poco più tarda rispetto alle Esequie del Lippi, assente da molti anni dalla nostra città: il pannello coi Santi Niccolò e Giusto, resto di una pala probabilmente commissionata dai Martelli a Domenico di Michelino, allievo del Lippi, per l'altar maggiore della pieve di San Giusto in Piazzanese (Prato).
Il dipinto appare oggi di notevole interesse e qualità, dopo il recente restauro curato dal Laboratorio dell'Opificio delle Pietre Dure che ha eliminato le pesanti ridipinture che alteravano totalmente la lettura dell'opera.
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