martedì 9 marzo 2010

in libreria “Crocevia” la rivista culturale edita da Prato Cultura

Torna in libreria “Crocevia” la rivista culturale edita da Prato Cultura, cooperativa fondata dalla Diocesi di Prato. Già da questa settimana sono disponibili, presso la libreria Cattolica e la libreria Mondadori di Prato, gli ultimi due numeri del trimestrale noto per la profondità delle sue riflessioni pastorali, sociali e politiche.

Il numero doppio 7-8, intitolato PratOspettive, riflette sulle capacità del ceto dirigente locale di costruire strategie per affrontare con scelte di lungo respiro i capitoli più stringenti della crisi pratese.

L'editoriale è affidato al priore di San Miniato al Monte, Don Bernando Francesco Maria Gianni, che analizza la figura del poeta come profeta nella misura in cui riesce a leggere la sofferenza del corpo, sacrificato per amore. Silvia Pieraccini, giornalista de “Il Sole 24 Ore” ed esperta del distretto parallelo cinese, passa al setaccio i numeri dell'immigrazione orientale, al centro negli ultimi mesi di accese polemiche anche fra gli amministratori locali. Sostanziosi gli stimoli ed i punti di vista per l'analisi politica: Francesco Querci, capogruppo dell'Udc in provincia, illustra il sistema tripolare del professor Zamagni, strutturato attorno la compartecipazione di pubblico, privato e civile per battere la crisi. In tema di enciclica “Caritas in Veritate” Emilio Barucci, figlio del più noto Piero Barucci, si interroga sul ruolo dell'etica nell'economia, mentre Filippo Coralli ci conduce attraverso stralci di lettura sui temi di sussidiarietà, economia di mercato e poliarchia.
Nicola Oliva, consigliere comunale del Partito Democratico, sviluppa una pratospettiva per il suo partito, delineando un futuro democratico ispirato all'esperienza di F.D. Roosevelt.
Ampio spazio alla riflessione religiosa con l'elogio della bellezza del Duomo di Virginia Barni, l'origine della cristianizzazione della valbisenzio di Adriano Rigoli e l'intervento di mons. Brunero Gherardini sulla figura di Karl Barth, il più grande teologo riformato dai tempi di Giovanni Calvino, autore della “teologia dialettica”.

Nel numero 9-10, ultimo del 2009, centrale è l'Appello per la Città e per il bene comune, col quale si auspica il superamento dello scontro bipolare, ritenuto inefficace alla soluzione dei problemi che sta attraversando Prato; tutto ciò in favore di una governance del dialogo, dove far prevalere il merito ed il bene della città rispetto alle logiche del potere e delle clientele.
Sul bene comune si esercita anche la riflessione di Nicola Oliva che chiede di non uscire dalla crisi semplicemente con la fretta e con la paura. Doppia analisi a cura di Daniela Toccafondi e di Cristiano Maria Ciani sulla questione cinese, rispettivamente dall'angolo di osservazione dell'abbraccio soffocante del distretto parallelo su quello tessile pratese e dal sistema di schiavitù svelata nell'immigrazione orientale; sulle forme di schiavitù moderna si sofferma padre Damaso Masabo, con un intervento tenuto per l’ordine forense di Prato.
Molti i contributi all'analisi sociale e culturale: Irene Sanesi affronta l’interessante questione dell’economica dell’arte, sintagma che svela forti potenzialità di sviluppo per Prato e il suo territorio, Franceesco Querci fonda la questione “ambientale” su di un sano eco-ottimismo, ben diverso dai catastrofici messaggi dell’ambientalismo ideologico, Benvenuti e Bessi si soffermano sulla risorsa rifiuti e il valore del nascente Parco della Piana, Bilotta apre, invece, una riflessione sul fumetto quale arte e cultura della società contemporanea. A chiudere in un crescendo di approfondimenti è don Lorenzo Lenzi con una lettura dettagliata della situazione religiosa della Diocesi di Prato.

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