" Nella lettera di Roberto [pubblicata lo scroso 19/04 su questo Blog], ma principalmente nei successivi commenti, sembra di entrare tra le pagine del libro di Edoardo Nesi L'Età dell'Oro oppure quello di Carlo Vannucchi dal titolo Quando I Tram erano verdi ( se non hai avuto l'occasione leggi entrambi vale pena) ed ho provato la solita stretta al cuore. Sarà nostalgica romanticheria o, purtroppo, triste realtà ma Prato ed i pratesi stanno muorendo.
Ma non stiamo muorendo perchè ci sono gli extracomunitari, non stiamo muorendo perchè chiudono i famosi lanifici.
Sta muorendo la volontà e la determinazione, la voglia di lavorare e la passione, che da sempre hanno caratterizzato Prato ed i pratesi.
Il Pratese bocione e spavaldo ha ceduto il passo all'arroganza ed alla maleducazione.
Il Pratese quello degli anni in cui abitava a Prato il lettore Roberto, si il pratese pessimista per antonomasia " porca miseria quest'anno eunncè laoro: e mitocca chiudere i telai alle 10 ( ore 22 di sera ) avrò laorato si ennò dodici ore.......ha lasciato il posto al pratese DI OGGI, SI IL PRATESE PESSIMISTA PER REALTA' :
- " caro, (la moglie al rientro alla sera del marito) occome lè andata oggi? - il marito: "Ma edirrei abbastanza bene,oggi e gliacchiuso solo un'altro storico Lanificio e gliera rimasto solo 30 dipendenti, 60 egli avea mandati a casa l'anno scorso o due anni fa, e un me ne ricordo più e gli opperso il conto."
Non è la parodia di una commedia del Betti è la triste realtà di una cittadina fondata sul lavoro che dal lavoro aveva fatto un baluardo.
Una bandiera che anche allora era rossa, ma era il rosso vero dell'ideologia, della politica fatta di speranza e di voglia di fare, era la politica dei sindacati e dei politici in cui ognuno faceva la sua parte nel rispetto degli altri.
Non come oggi in cui abbiamo una politica cialtrona e degradante, si degrada l'ambiente, il lavoro e principalmente la persona.
Prova a guardare le persone, guardale oggi.
E prova a ricordare come erano i nostri genitori trent'anni fa, all'età che abbiamo noi adesso.
Prato sta morendo perchè chi ci governa manca di rispetto al suo popolo.
Prato sta morendo perchè chi ci governa si nasconde dietro l'ideologia di quella bandiera che non è più neppure rossa.
E il pratese, il lavoratore, l'artigiano, il piccolo imprenditore, sta morendo senza neanche più la voglia di combattere perchè schiacciato da questa ondata di maleducazione, inciviltà e rassegnazione che ormai trasuda la nostra città.
Non è colpa degli extracomunitari se noi perdiamo il lavoro, non è colpa loro se viviamo nel sudiciume tutti i giorni, non è colpa loro se attraversare via Marini vuol dire respirare tremila puzzi diversi..........meglio il fumo delle nostre vecchie ciminiere almeno era un fumo sano sapeva di buono e di lavoro. E prova a ricordare come erano i nostri genitori trent'anni fa, all'età che abbiamo noi adesso.
Prato sta morendo perchè chi ci governa manca di rispetto al suo popolo.
Prato sta morendo perchè chi ci governa si nasconde dietro l'ideologia di quella bandiera che non è più neppure rossa.
E il pratese, il lavoratore, l'artigiano, il piccolo imprenditore, sta morendo senza neanche più la voglia di combattere perchè schiacciato da questa ondata di maleducazione, inciviltà e rassegnazione che ormai trasuda la nostra città.
Oggi tutto questo puzzo che ci circonda sa di marcio, di opportunismo, sa di sudicio, così come sa di sudicio chi ci governa.
Vabbè concludo "
Ciao Danila
Vabbè concludo "
Ciao Danila
Carissima Danila,
RispondiEliminaa proposito di letture interessanti ti invito a leggere "Le salde mura" scritto da
Carla Posio ,ultima Buonamici abitante nel palazzo medesimo.
Lasciamo da parte nostalgie e
romanticherie ,io il pratese di allora da te descritto lo conosco ancora:
ambizioso, volonteroso, passionale e pure bocione.
Arroganti e maleducati esistevano allora come ora, ma che il piccolo imprenditore e l'artigiano stiano morendo per un ondata di maleducazione!! E' no questa non te la passo.
Loro muoiono, insieme ai famosi lanifici da te citati, per altri motivi che se abiti a Prato conosci bene.
Certo che in situazioni come queste anche il pratese attraversa l'acqua dove il fiume e' piu' basso, quindi essendo la sua natura di imprenditore investe dove esiste redditivita', lontano magari dal tessile.
E' qui entra in campo la politica:
confermo tutto quello che hai postato.
Per ultimo permettimi un cenno sull argomento extracomunitari.
Cara Danila non ci siamo.
Questa difesa ad oltranza di chi viene da fuori arrogante ed incivile (questi si che lo sono)proprio non la capisco.
Ma il giornale lo leggi la mattina? I nostri genitori trent'anni fa erano diversi anche perche' i loro figli potevano scarrozzare in largo e lungo per la citta' a qualsiasi ora del giorno e della notte senza incontrare il magrebino di turno che oggi, ai nostri ,li vuota le tasche.
Per quanto riguarda il sudiciume ed i tremila puzzi ti ricordo che nell'eta' dell'Oro quando Via Marini era abitata solamente da NOIATTRI
l'unico odore stonato poteva essere quello della mamma del Vignozzi quando la bruciava issugo.
Vaia vaia...
Nik