Riceviamo e pubblichiamo:
Damiano ha scritto ....
Ieri sera al museo del tessuto del presidente Cavicchi si è tenuto un incontro pubblico con la presenza del Vescovo di Prato Simoni, il prefetto Maffei, il presidente della Regione Martini, il presidente della provincia Logli, il sindaco di Prato Romagnoli.
La serata è stata moderata dal giornalista di Rai3 regione Monechi, e si è incentrata sul copione di domande lette agli ospiti dai giornalisti Toccafondi e Caroppo. Nei giorni precedenti i due giornali cittadini avevano raccolto per iscritto le segnalazioni inviate tramite coupons dai lettori.
Insomma, una serata istituzionale ben preparata, ben compassata e senza sorpese. Almeno questo era nelle intenzioni degli organizzatori. Ed invece qualcosa di fuori programma è accaduto. I cittadini più consapevoli di Prato da tempo hanno formato decine di comitati, e ieri erano a tal punto motivati che sono arrivati nella sala dell'incontro con grande puntualità fino a sedere su gran parte delle sedie disponibili.
Dopo aver ascoltato il Vescovo Simoni ed il prefetto Maffei, la contestazione silenziosa è partita agli interventi dei politici ed in particolare a quelli di Logli e del sindaco Romagnoli.
Si sono levati per la sala decine e decine di fogli A4 con sopra un grande punto interrogativo nero rivolto verso il palco degli oratori.
Ognuno di quei fogli significava una domanda che ciascuno dei cittadini consapevoli avrebbe voluto fare agli oratori-decisori della città, e che la formula preinpacchettata della serata non ha reso possibile. La stessa formula che la maggioranza al governo utilizza nel suo non rapporto con la città. Un dirigismo a senzo unico che prevede l'assunzione di decisioni assai discutibili, ritenute non rinegoziabili, e sulle quali, invece di motivare le scelte e consultarsi con i cittadini interessati nella fase di progettazione, si dispiega la propaganda informativa solo per far rientrare a giochi fatti mugugni e dissenso.
Ma siano sicuri che queste scelte siano davvero positive per la città? E siamo sicuri che i cittadini pratesi rimarranno ancora a lungo non consapevoli come lo sono stati colpevolmente nel passato? I eri sera i punti interrogativi alzati nella sala conferenze erano moltissimi.
Stavano ad indicare i molti problemi aperti nella nostra città ed anche la richiesta di risposte diverse da quelle portate avanti al momento dall'amministrazione. Sentire affermare, in risposta ai problemi del distretto, dal presidente della Provicia Logli :"Se ero più bravo, favevo l'imprenditore", non aiuta certo ad aver fiducia in questa classe politica, sulle sue motivazioni, e nella sua capacità di risolvere i problemi.
La serata è stata moderata dal giornalista di Rai3 regione Monechi, e si è incentrata sul copione di domande lette agli ospiti dai giornalisti Toccafondi e Caroppo. Nei giorni precedenti i due giornali cittadini avevano raccolto per iscritto le segnalazioni inviate tramite coupons dai lettori.
Insomma, una serata istituzionale ben preparata, ben compassata e senza sorpese. Almeno questo era nelle intenzioni degli organizzatori. Ed invece qualcosa di fuori programma è accaduto. I cittadini più consapevoli di Prato da tempo hanno formato decine di comitati, e ieri erano a tal punto motivati che sono arrivati nella sala dell'incontro con grande puntualità fino a sedere su gran parte delle sedie disponibili.
Dopo aver ascoltato il Vescovo Simoni ed il prefetto Maffei, la contestazione silenziosa è partita agli interventi dei politici ed in particolare a quelli di Logli e del sindaco Romagnoli.
Si sono levati per la sala decine e decine di fogli A4 con sopra un grande punto interrogativo nero rivolto verso il palco degli oratori.
Ognuno di quei fogli significava una domanda che ciascuno dei cittadini consapevoli avrebbe voluto fare agli oratori-decisori della città, e che la formula preinpacchettata della serata non ha reso possibile. La stessa formula che la maggioranza al governo utilizza nel suo non rapporto con la città. Un dirigismo a senzo unico che prevede l'assunzione di decisioni assai discutibili, ritenute non rinegoziabili, e sulle quali, invece di motivare le scelte e consultarsi con i cittadini interessati nella fase di progettazione, si dispiega la propaganda informativa solo per far rientrare a giochi fatti mugugni e dissenso.
Ma siano sicuri che queste scelte siano davvero positive per la città? E siamo sicuri che i cittadini pratesi rimarranno ancora a lungo non consapevoli come lo sono stati colpevolmente nel passato? I eri sera i punti interrogativi alzati nella sala conferenze erano moltissimi.
Stavano ad indicare i molti problemi aperti nella nostra città ed anche la richiesta di risposte diverse da quelle portate avanti al momento dall'amministrazione. Sentire affermare, in risposta ai problemi del distretto, dal presidente della Provicia Logli :"Se ero più bravo, favevo l'imprenditore", non aiuta certo ad aver fiducia in questa classe politica, sulle sue motivazioni, e nella sua capacità di risolvere i problemi.
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