lunedì 7 settembre 2009

Il lupo perde il pelo...ma non il vizio!!!!




Coda polemica alle celebrazioni per il 65° anniversario della Liberazione della città dall’oppressione nazi-fascista, che ieri sera hanno avuto il loro momento più toccante con la Marcia della Pace e il ricordo dei 29 giovani partigiani trucidati a Figline. Non è piaciuto, infatti, agli esponenti del Pdl l’intervento del presidente provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani) Ennio Saccenti. A farsi portavoci del malumore del centrodestra pratese sono i consiglieri provinciali Pdl Sergio Toccafondi e Giuseppe Conte. “Eravamo così orgogliosi - scrivono i due - di partecipare, per la prima volta come maggioranza di governo del nostro Comune, alla cerimonia in memoria dei 29 giovani combattenti della Libertà impiccati dai tedeschi poco prima della liberazione di Prato. Ma dopo aver ascoltato il discorso del presidente dell’ANPI, un velo di profondo rammarico è calato sui nostri volti. Ma come si fa a sfruttare senza ritegno il palco allestito per onorare il sacrificio dei martiri di Figline per sparare invece a zero sul Governo nazionale, sulla presunta mancanza di libertà di stampa, sull’operato della Giunta comunale e sulla presenza dei militari a Prato? L’atteggiamento di Saccenti è stato del tutto irriverente e di estremo cattivo gusto. Esso non fa altro che fomentare inutili odi in un momento in cui occorre finalmente un forte impegno per far uscire la nostra città da una grave crisi economica e sociale”. Parole cui si è unito Daniele Palitta, capogruppo Pdl nella circoscrizione Prato Nord: “Il presidente provinciale dell’ANPI ha trasformato un luogo della memoria in un’arena politica nella quale dare sfogo a risentimenti e malumori che niente hanno a che vedere con il rispettoso ricordo delle vittime dell’eccidio tedesco”. Mentre l’onorevole Riccardo Mazzoni, segretario provinciale Pdl, ha stigmatizzato il tentativo del Pd di mettere il proprio marchio sull’iniziativa: “Tutte quelle bandiere - dice il parlamentare - mi sono sembrate un modo per voler rimarcare la propria presenza proprio in un’occasione dove invece si doveva mettere in risalto l’unione e la coesione della città”.Tornando alla Marcia sono state davvero tante le persone che hanno percorso il percorso da Villa Fiorita a Figline dietro il corteo guidato dal prefetto Eleonora Maffei, dal sindaco Roberto Cenni e dal presidente della Provincia Lamberto Gestri. In strada i gonfaloni dei comuni della provincia e dei paesi vicini, i rappresentanti delle città gemellate con Prato e tanta gente comune, che ha voluto ricordare questa data fondamentale per la riconquista della libertà. Nel suo discorso il sindaco Cenni ha ribadito il valore della pace e della libertà come valori fondanti della democrazia. “Una democrazia - ha sottolineato il sindaco - che appare sempre imperfetta e sta a noi, con il nostro lavoro e dedizione, cercare di perfezionarla sempre di più e diminuire le tante ingiustizie che affliggono la società moderna. Ma è importante ricordare - ha affermato ancora Cenni - che le sofferenze alle quali furono sottoposti i nostri padri durante la guerra erano ben più aspre e pesanti di quelle che dobbiamo affrontare noi oggi, nella vita quotidiana così come in quella di amministratori per fronteggiare la crisi, seppur dura, del distretto e i problemi di integrazione che riguardano il nostro territorio. E’ per questo che invito tutti a tenere presente il valore della memoria dei 29 Martiri di Figline e dei tanti che hanno sacrificato e speso la loro vita, perché questo spirito possa rappresentare una guida nella nostra azione di ricerca del bene comune”.

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