La mancata realizzazione del Cie (Centro identificazione espulsi) in Toscana accende il dibattito politico con evidenti ripercussioni anche a Prato, la provincia italiana con il maggior numero di espulsioni in rapporto agli abitanti. E’ stato l’assessore comunale alla sicurezza Aldo Milone, nei giorni scorsi, a lamentarsi apertamente con la Regione che ha nuovamente risposto picche all’invito del governo a trovare una sede idonea ad ospitare il centro toscano. Adesso, da parte delle forze del centrodestra, parte una manovra congiunta volta a fare pressioni per arrivare quanto prima ad un cambio di strategia da parte della giunta regionale. L’onorevole Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl, ha già annunciato di voler interessare il Parlamento e il governo, sollecitandoli a trovare una soluzione. In consiglio regionale e in consiglio provinciale a Prato, invece, sono state presentate delle mozioni - firmate rispettivamente da Fulvio Ponzuoli per la regione e da Matteo Cocci e Sergio Toccafondi per la Provincia - dove si chiede di realizzare quanto prima un Cie anche in Toscana. Questo anche alla luce, si legge nelle mozioni, delle “numerose e gravi difficoltà incontrate quotidianamente dal personale di pubblica sicurezza chiamato a dover gestire il trasferimento di tutti coloro i quali, in base alla normativa vigente in materia d’immigrazione clandestina, al momento dell’identificazione risultano presenti nel nostro territorio privi di regolare permesso di soggiorno e quindi soggetti a provvedimento d’espulsione”.
Nessun commento:
Posta un commento