sabato 26 settembre 2009

Grazie....."consorzio"!!!!



Erba alta e sporcizia che, oltre a rappresentare un brutto spettacolo per chi li guarda, rischiano di provocare problemi in caso di percipitazioni abbondanti. E’ questo lo stato in cui versano gli alvei del Bisenzio e della Bardena, come denunciano Sergio Toccafondi, consigliere provinciale Pdl, e Daniele Palitta, capogruppo Pdl nella Circoscrizione nord, in una lettera al presidente della Provincia Gestri ed ai vertici del Consorzio di bonifica.“Com’è possibile – si chiedono i due esponenti politici - che con quasi 8 milioni di euro di budget per il 2009, la Provincia ed il Consorzio di Bonifica non siano in grado di provvedere ad una decente e costante pulizia e manutenzione dei nostri corsi d’acqua? Lo stato di abbandono e di incuria è evidente a tutti. Erba alta, sporcizia, rami secchi, detriti così come veri e propri isolotti di fitta vegetazione trasformano ampi tratti dei letti dei due fiumi in un’impenetrabile giungla nella quale neanche le nutrie osano più avventurarsi. Tali luoghi offrono allo stesso tempo ampio riparo da occhi indiscreti a spacciatori ed altri malintenzionati. Ricordiamo – incalzano Toccafondi e Palitta – che il Consorzio di Bonifica ha precisi compiti di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, mentre la Provincia è responsabile della manutenzione straordinaria. I 6 milioni di euro di spesa previsti per il 2009 dal Consorzio e i 2 milioni stanziati dalla Provincia per opere di bonifica e lavori idrici devono anche servire a mantenere costantemente puliti gli alvei della Bardena e del Bisenzio. Non è pensabile che tali lavori di pulizia, peraltro del tutto approssimativi e superficiali, avvengano solo una o due volte l’anno. Una società civile non può tollerare le indecorose e vergognose scene di degrado e di abbandono cui siamo costretti ad assistere ogni volta che passeggiamo lungo i due fiumi. Senza dimenticare che tale stato crea anche una situazione di potenziale pericolo inondazione per i residenti nei pressi dei corsi d’acqua”.

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