Querci (Udc): “Il modello del Social Housing per risolvere l’emergenza abitativa”
da notiziediprato Una terza via per risolvere il problema casa ed il ritorno ad una cassa di risparmio dei pratesi. È quanto auspica Francesco Querci, capogruppo dell’Udc in Provincia. “Il problema della casa - sostiene -non è più affrontabile a lungo termine secondo lo schema classico del mercato immobiliare per i percettori di stipendio, e dell’edilizia pubblica residenziale per le classi povere della società”. Per questo l’esponente centrista rilancia una proposta, già lanciata ai tempi della campagna elettorale per le amministrative 2009 “C’è bisogno di una terza via, che integri quella ordinaria del mercato e quella straordinaria dell’edilizia pubblica, e questa via si chiama Social Housing”. E specifica Querci “L’abitazione sociale ha come riferimento non le classi più povere, ma le nuove classi sociali intermedie, legate all’ingresso nel mondo del lavoro (studenti e ricercatori universitari, giovani single o coppie con lavori interinali ed in mobilità) e all’uscita dal mondo del lavoro (che non hanno potuto accumulare riserve per il bene casa), alla mobilità lavorativa (terziario avanzato e dei servizi) e alle necessità di assistenze socio-assistite, infine all’immigrazione”.
Due gli strumenti politici da attivare: “un Fondo di Investimento Etico per il recupero di immobili o per la loro costruzione, ed una Fondazione per il Social Housing capace di gestire l’investimento e l’abitare, da affiancare all’Edilizia Residenziale Pubblica”. Con una possibilità d’intervento immediata nella materia da parte della Provincia di Prato “tramite il Pin. e lo stesso Creaf - prosegue nella nota - potrebbe ben promuovere studi, ricerche e progetti pilota su di un moderno social housing in una delle realtà sociali più in fermento dell’Italia”. Querci lancia un’idea anche per promuovere lo sviluppo economico: “Bisogna stimolare, poi, tutte le forze imprenditoriali pratesi, e questo va nella direzione di reincardinare a Prato un istituto di risparmio e di credito dei cittadini”. Tutto questo in un’ottica di dialogo politico molto caro all’Udc “Se in Provincia e se a Prato vogliamo sviluppare un nuovo modello di politica sociale, frutto del dialogo tra maggioranza ed opposizione, credo che ci sia la ricchezza e la possibilità per mettersi ad un tavolo e individuare percorsi condivisi”. (c.a.p.)
Vorrei entrare nella questione sollevata dal Consigliere Biffoni, ripresa dall’Assessore Silli circa il problema sociale dell’integrazione, nonché dal Consigliere regionale Magnolfi.
L’”integrazione sociale” è entrata nell’era dello “sviluppo sostenibile” e questo “sviluppo” non può essere altro che “integrale”, non ci possono essere differenze di principio fra cittadini italiani e stranieri nel mondo globalizzato; ed è affrontabile su area vasta.
Resta supremo il valore della persona e questo non esclude affatto il rigore nel far rispettare regole e norme, ma ciò senza fratture nella società con nuove insopportabili regole.
Sempre di più la nostra società e, dunque, Prato dovrà imparare a convivere con situazioni di crisi che metteranno in discussione modelli di convivenza consolidati. Le risposte migliori arriveranno da sistemi aperti in cui i valori – non messi in discussione – saranno la solida base delle diversità culturali, etniche, religiose, generazionali.
Il problema della casa non è più affrontabile a lungo termine secondo lo schema classico del “mercato immobiliare” (privato), per i percettori di stipendio, e dell’“edilizia pubblica residenziale” (pubblico), per le classi povere della società (ISEE). Gli stipendi non sono più rapportabili ai valori degli immobili e le risorse delle Pubbliche Amministrazioni non sono più capaci di ristabilire un giusto equilibrio fra chi possiede e chi non può avere un bene primario quale quello dell'abitazione di proprietà.
C’è bisogno di una “terza via” che integri quella ordinaria del mercato e quella straordinaria dell’edilizia pubblica, e questa via si chiama “Social Housing”. L’“abitazione sociale” ha come riferimento non le classi più povere, ma le nuove classi sociali “inter-medie”, legate all’ingresso nel mondo del lavoro (studenti e ricercatori universitari, giovani single o coppie con lavori interinali ed in mobilità) e all’uscita dal mondo del lavoro (che non hanno potuto accumulare riserve per il bene casa), alla mobilità lavorativa (terziario avanzato e dei servizi) e alle necessità di assistenze socio-assistite, infine all’immigrazione.
Se in Provincia e se a Prato vogliamo sviluppare un nuovo modello di politica sociale, frutto del dialogo tra maggioranza ed opposizione, credo che ci sia la ricchezza e la possibilità per mettersi ad un tavolo e individuare percorsi condivisi.
Credo che la crisi ci spinga anche a questo, mentre dobbiamo dare nuove risposte, concrete e percorribili, come un Fondo di Investimento Etico per il recupero di immobili – o per la loro costruzione – ed una Fondazione per il Social Housing capace di gestire l’investimento e l’abitare, da affiancare all’Edilizia Residenziale Pubblica.
Stimolare, poi, tutte le forze imprenditoriali pratesi, va nella direzione di re-incardinare a Prato un Istituto di Risparmio e di Credito dei Cittadini.
La Provincia di Prato – tramite il P.I.N. e lo stesso CREAF – potrebbe ben promuovere studi, ricerche e “progetti pilota” su di un moderno social housing in una delle realtà sociali più in fermento dell’Italia; in cui la mobilità già presente e dove l’immigrazione, con problemi di affitto e di mutui non pagati, sono sempre in aumento, mentre le giovani generazioni – così come le vecchie – sono in cerca di sistemazioni non potendo accedere al mercato immobiliare, quanto all’edilizia pubblica popolare.
Per questo motivo non sono ammissibili politiche spot, lanciate in campagna elettorale, se non argomentate con una storia e con dei programmi seri.
In questo modo operiamo per l’interazione fra classi sociali diverse e l’integrazione fra cittadini italiani e stranieri, in altro modo ogni politica è votata al fallimento perché di piccolo respiro.
Francesco Querci
Segretario Comunale e Consigliere Provinciale Prato
Unione di Centro
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