giovedì 11 gennaio 2007

"essere o non essere, questo il dilemma"

Consigli di Circoscrizione
per una Riforma del decentramento di funzioni e di autonomia organizzativa e funzionale

Un'armata di consiglieri circa cento (100) animano i cinque Consigli di quartiere a Prato, oltre ai quali collaborano i membri esterni (non eletti) nelle commissioni dei Consigli (circa 25 Commissioni), ciascuna delle quali composta da 12/15 membri. Tutti con gettone di presenza.
In aggiunta c'è la Presidenza, il Comitato esecutivo, la conferenza dei capogruppo ecc.. Ci chiediamo se questa struttura, che comporta un costo non indifferente per i contribuent, abbia oggi ancora un senso, o sia ridotta prevalentemente ad un contenitore adatto solo per una serie di "opportunità polititiche" per le nomine alcune delle quali ambite e remunerate (si pensi alla Presidenza).

Un dubbio amletico che oramai assilla da tempo i consiglieri di opposizione e che si aggrava quando difronte alle crescenti problematiche della città, legato al fenomeno immigrazione, a progetti fondamentali come Piazza Mercatale, dell'area dell'ospedale, viabilità ecc... il Consiglio di Circoscrizione Centro resta un osservatore inoperante e accuratamente evitato da assessori, i quali invece curano attentemente a presenziare alle associazioni più disparate per spiegare progetti e programmi ed ad invadere i giornali con proclami sulla giusta ricetta per i problemi del Centro, oramai chiaramente viziati da inutile demagogia e privi di reali contenuti.


Quale quindi la riforma che conferisca un
decentramento di funzioni e di autonomia organizzativa e funzionale "effettive" alla Circoscrizione affinchè non resti una risorsa sprecata e un inutile; una Circoscrizione tenuta a distanza dalla città non ha senso.

Col tempo e specie in tempo di crisi, i riflessi negativi di tali scelte non tardano a farsi sentire ed anche la moltiplicazione dei Comitati spontanei dei cittadini è uno dei sintomi più tipici che evidenziano una sempre maggiore distanza degli amministratori e degli assessori dalle concrete esigenze dei cittadini (residenti e commercianti), costretti quasi ad "autotutelarsi", invece di rivolgersi a coloro che all'interno della circoscrizione dovrebbero essere i loro naturali referenti; na crisi di rappresentatività dovuta quindi in parte da una amministrazione distratta (dalla gestione del potere) e arrogante (nell'approccio dei problemi del la città), ma dall'altra dalla sua incapacità di conferire ai Consigli di Circoscrizione quel minimo di autonomia necessaria alla loro effettiva presenza (sopravvivenza) sul territorio. Se non si metterà rapidamente in mano ad una seria riforma dei Consigli di Circoscrizione, questi potranno essere tranquillamente liquidati per la loro manifesta impossibilità ad operare concretamente per la città e per l'interesse del cittadino.
Francesco Querci (Consigliere Centro U.D.C.)

1 commento:

  1. Mi trovo proprio sulla tua stessa linea. Evidentemente non è solo la circoscrizione est, di cui faccio parte come consigliere, ad essere non operativa. Generalmente nelle commissioni vengono presentati progetti già pronti per essere approvati e qualsiasi tipo di proposta non può essere nemmeno presa in considerazione...E tutte le volte che questo accade mi domando:"Ma che cosa ci sto a fare?". Purtroppo ora come ora le circoscrizioni funzionano così e se le cose non cambieranno sarebbe bene eliminarle. Un'alternativa potrebbe essere aumentare il consiglio comunale di qualche consigliere e creare una commissione apposita che svolge il poco lavoro che adesso svolgono le circoscrizioni, ci sarebbe uno snellimento della struttura e un risparmio consistente!!!

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