giovedì 26 luglio 2007

LA CRIMINALITA' IN TOSCANA

(C'è poco da stare tranquilli!)
dalla Relazione annuale sulla criminalità in Toscana

Sebbene i comunicati stampa ufficiali della Regione cerchino di sminuire l'emergenza criminalità in Toscana (per nascondere le crescenti responsabilità a livello politico e amministrativo), i quali intitolano i comunicati con "i cittadini temono i più il traffico della criminilità", da uno sguardo ai dati snoccialati nella relazione, emerge invece poco per cui stare tranquilli.
In soldoni: la crescita della criminalità in Toscana è nettamente superiore alla media nazionale (proporzione reato\popolazione oggi la Toscana è 6^) . Fra gli autori dei reati questi sono sempre sempre più condizionati
da una componente straniera, che risulta anche questa più consistente che a livello nazionale.

Se pensiamo che Prato è la seconda città in Toscana, che ha la maggiore componente di extracomunicari della Toscana, che questa per la maggior parte risiede nel Centro cittadino, tiratele da soli le somme!!!

[Particolarmente preoccupante per le ripercussioni sociali del fenomeno, il dato dei reati commessi da minori di età i quali sono per il 46% extracomunitari ]
francesco querci
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Dalla Relazione:
La criminalità in Toscana Crescono i giovani che commettono reati, diminuiscono le donne. Sempre più giovani, sempre meno donne, un po’ più stranieri che nella media nazionale. E’ questo l’identikit degli autori di reati che emerge dalla Relazione regionale sullo stato della sicurezza, sulla base dei dati sulle condanne, che si riferiscono al 2004. In un anno sono state più di 14 mila – per la precisione 14.359 – le persone condannate, con un trend in leggera dimunizione che risulta in controtendenza rispetto ai dati nazionali ( meno 2,6% contro il più 9%). La classe di età in cui si concentra la quota di condannati più consistente è quella compresa tra i 25-34 anni (34,2%) seguita da quella compresa tra i 1824 anni (22,9%). Questa non è una novità rispetto al passato, ma si registra comunque uno spostamento verso le classi più giovani d’età, con un incremento degli under 35 fra gli autori dei reati. I minorenni condannati, comunque, rappresentano solo l’0,5% del totale. Per quanto riguarda il sesso, la percentuale delle donne condannate continua a scendere, seguendo un trend che dal 1998 al 2004 è passato dal 18,3% al 14,3%. La percentuale resta comunque superiore al dato nazionale, che è del 13,6%. Per quanto riguarda la nazionalità, in Toscana la componente straniera tra gli autori dei reati risulta più consistente che a livello nazionale: sono il 31% contro il 26% dell’Italia. Due sono le principali aree di provenienza, l’Africa (45%) e i paesi europei non Ue (36%). Sono inoltre stranieri il 46% dei minori denunciati.
I reati. Nel 2005 – anno a cui si riferisce la Relazione – in Toscana sono stati denunciati oltre 172 mila reati. Un incremento rispetto all’anno precedente, pari all’8,7 % a fronte del 6,7% registrato a livello nazionale. Anche il quoziente di criminalità (il rapporto tra numero di reati denunciati e la popolazione residente) è superiore alla media nazionale, ma questo appunto si spiega con la maggiore propensione alla denuncia. In base a questo quoziente, la Toscana è al sesto posto dietro a Liguria, Emilia, Lazio, Piemonte e Lombardia. La tipologia dei reati. L’andamento è comunque marcatamente diverso in relazione alle varie tipologie. Nell’ambito della cosiddetta “criminalità violenta” aumentano dell’7,6% le lesioni volontarie e dell’8,6% le violenze sessuali, diminuiscono del 13,8% gli omicidi volontari. Aumentano ancora (+6%) le denunce per furto, che superano la cifra assoluta di 100 mila e che da sole rappresentano il 60 per cento dei reati denunciati. Aumentano anche le denunce per estorsione (+8,4%), ma il vero boom è quello delle truffe e delle frodi informatiche (+32,9%). Per le cosiddette “illegalità di strada” aumentano lievemente le denunce per droga (+1,1%) e assai più sensibilmente i reati connessi alla prostituzione (+25%). Rispetto alle medie nazionali la Toscana ha quozienti di criminalità superiori per i furti, ma inferiore per le estorsioni e inferiore di quasi la metà per le rapine. E’ allineato al dato nazionale per le truffe e superiore per le lesioni, le minacce, le ingiurie e le violenze sessuali. Inferiore e in discesa anche rispetto agli anni passati il dato sulla criminalità organizzata.

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