riceviamo da ALessio Mazzeo
Lo stato indecente con il quale è tenuto il nostro centro storico a Prato fa gridare letteralmente allo scandalo.
Anche in questi giorni di settembre frotte di turisti affamati di cultura e di bellezza hanno visitato il nostro centro antico che gode senza dubbio di fascino intrinseco legato alle sue stradine medievali, ma dal punto di vista del decoro e dell’arredo urbano è assolutamente paragonabile ad una città del sottosviluppo.
Quale immagine diamo al mondo della nostra città che si pavoneggia di essere all’avanguardia per sviluppo e tenore di vita?
Quale ricordo questi turisti porteranno con se di Prato?
Strade in selciato dissestate, caditoie delle fognature al 70% intasate e quindi incapaci di ricevere l’acqua meteorica se il tempo decidesse, come spesso avviene in estate, di donarci oltre al calore anche qualche goccia di pioggia.
Ma la primizia, si fa per dire, è tutta nell’idea assolutamente assurda e perdente di fare una raccolta dei rifiuti come si sul dire “porta-porta” richiedendo inutili sforzi ai cittadini civili, ovvero di conferire i rifiuti sotto l’uscio della porta in strada ad orari prefissati.
Orari che chiaramente non sono aderenti all’universalità della gente che lavora, quindi è come se si chiedesse al solito “ciuco”di farsi carico di un servizio per il quale altri sono “chiamati e pagati “per compiere.
Succede così che la spazzatura la si debba tenere in casa anche tutto il giorno se si perde il turno del mattino, e questo per molti cittadini che pagano regolarmente le tasse diventa un grave disagio che si trasforma in un disservizio, e pensare a quanto cara ci costa la tassa sui rifiuti a fine anno.
Ergo può dunque capitare che si ribaltano così i rapporti di causa , per cui un servizio che dovrebbe essere garantito e che tutti paghiamo salato sono i cittadini obbligati a gestirselo, peccato che gli stessi cittadini non sono un’azienda e non hanno pertanto la capacità tecniche e gestionale per farlo, dunque il presupposto su cui è fondato il principio di raccolta porta-porta è a nostro modo di vedere completamente da rivedere perché infondato.
Un noto personaggio del passato non molto lontano ebbe a dire, che la vera ricchezza di un paese consisteva nella quantità, aggiungerei pure qualità, di servizi che questo poteva garantire ai suoi cittadini ne consegue quindi, che un paese e tanto più evoluto quanti sono i suoi servizi.
Prato secondo noi merita di più di questa palese indecenza, occorre un servizio a misura del cittadino, bisogna ascoltare e capire le esigenze della gente, concordarne orari e selezione dei rifiuti una politica fatta veramente di ascolto reale e non di soltanto sanzioni, specialmente dove l’humus sociale è mutato come in centro storico.
Chiaramente ascoltare la gente comporterebbe tutta un’altra organizzazione del servizio, ma se all’Amministrazione non interessa farlo, ci viene da suggerirle che chi è responsabile del proprio male pianga se stesso.
Noi in qualità di Comitati Cittadini siamo pronti a collaborare e da anni che chiediamo di farlo, abitiamo ancora dove abitavamo lustri fa eppure molti politici sono gli stessi di lustri fa, ma allora perché non hanno ancora provveduto a risolvere i problemi che gli avevamo sottoposto?
ALESSIO
MAZZEO
Coordinamento Comitati Fuori Le Mura
Lo stato indecente con il quale è tenuto il nostro centro storico a Prato fa gridare letteralmente allo scandalo.
Anche in questi giorni di settembre frotte di turisti affamati di cultura e di bellezza hanno visitato il nostro centro antico che gode senza dubbio di fascino intrinseco legato alle sue stradine medievali, ma dal punto di vista del decoro e dell’arredo urbano è assolutamente paragonabile ad una città del sottosviluppo.
Quale immagine diamo al mondo della nostra città che si pavoneggia di essere all’avanguardia per sviluppo e tenore di vita?
Quale ricordo questi turisti porteranno con se di Prato?
Strade in selciato dissestate, caditoie delle fognature al 70% intasate e quindi incapaci di ricevere l’acqua meteorica se il tempo decidesse, come spesso avviene in estate, di donarci oltre al calore anche qualche goccia di pioggia.
Ma la primizia, si fa per dire, è tutta nell’idea assolutamente assurda e perdente di fare una raccolta dei rifiuti come si sul dire “porta-porta” richiedendo inutili sforzi ai cittadini civili, ovvero di conferire i rifiuti sotto l’uscio della porta in strada ad orari prefissati.
Orari che chiaramente non sono aderenti all’universalità della gente che lavora, quindi è come se si chiedesse al solito “ciuco”di farsi carico di un servizio per il quale altri sono “chiamati e pagati “per compiere.
Succede così che la spazzatura la si debba tenere in casa anche tutto il giorno se si perde il turno del mattino, e questo per molti cittadini che pagano regolarmente le tasse diventa un grave disagio che si trasforma in un disservizio, e pensare a quanto cara ci costa la tassa sui rifiuti a fine anno.
Ergo può dunque capitare che si ribaltano così i rapporti di causa , per cui un servizio che dovrebbe essere garantito e che tutti paghiamo salato sono i cittadini obbligati a gestirselo, peccato che gli stessi cittadini non sono un’azienda e non hanno pertanto la capacità tecniche e gestionale per farlo, dunque il presupposto su cui è fondato il principio di raccolta porta-porta è a nostro modo di vedere completamente da rivedere perché infondato.
Un noto personaggio del passato non molto lontano ebbe a dire, che la vera ricchezza di un paese consisteva nella quantità, aggiungerei pure qualità, di servizi che questo poteva garantire ai suoi cittadini ne consegue quindi, che un paese e tanto più evoluto quanti sono i suoi servizi.
Prato secondo noi merita di più di questa palese indecenza, occorre un servizio a misura del cittadino, bisogna ascoltare e capire le esigenze della gente, concordarne orari e selezione dei rifiuti una politica fatta veramente di ascolto reale e non di soltanto sanzioni, specialmente dove l’humus sociale è mutato come in centro storico.
Chiaramente ascoltare la gente comporterebbe tutta un’altra organizzazione del servizio, ma se all’Amministrazione non interessa farlo, ci viene da suggerirle che chi è responsabile del proprio male pianga se stesso.
Noi in qualità di Comitati Cittadini siamo pronti a collaborare e da anni che chiediamo di farlo, abitiamo ancora dove abitavamo lustri fa eppure molti politici sono gli stessi di lustri fa, ma allora perché non hanno ancora provveduto a risolvere i problemi che gli avevamo sottoposto?
ALESSIO
MAZZEO
Coordinamento Comitati Fuori Le Mura
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